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Ben prima della pandemia, le disparità tra uomo e donna nel mondo del lavoro rappresentavano uno dei maggiori nodi critici per lo sviluppo socio-economico della nostra Regione.
I dati Eurostat 2021, appena pubblicati dalla Regione Veneto, fotografano un tasso di occupazione maschile pari al 81,1%, contro un tasso di occupazione femminile pari solo al 60,7% (donne di età 20-64 anni).
L’emergenza pandemica ha acutizzato questo divario lavorativo anche nel “ricco e produttivo nord-est”, dove le donne faticano sempre di più a trovare un’occupazione e sono spesso costrette ad accettare condizioni contrattuali precarie.
Per le donne che restano a lungo escluse dal mercato del lavoro, la loro reintegrazione professionale diventa un’impresa ardua, soprattutto se si trovano in condizioni di particolare fragilità, intrappolate in un circuito di esclusione psicologica, sociale ed economica che non riescono a spezzare con le proprie forze.
Come mostra il grafico qui sotto, le donne vittime di violenza nel nostro territorio sono più che raddoppiate durante la pandemia a causa della convivenza forzata, a volte esasperata dalla perdita del lavoro.
Ricordiamo inoltre che la violenza in questione è trasversale: colpisce donne di varie fasce d’età e di classi sociali e nazionalità diverse.
A partire dal 2020, Women For Freedom ha cercato di rispondere attivamente a questa emergenza fornendo degli strumenti concreti di emancipazione alle donne del nostro territorio vittime di violenza, segnalate all’associazione sia da enti pubblici che da privati.
Il progetto “Energia Donna” è nato con l’intento preciso di infondere a queste donne una ventata di “energia positiva” in un momento di particolare difficoltà. Attraverso tirocini di inserimento nel mercato del lavoro, le donne riacquistano dapprima la fiducia in loro stesse e nelle loro capacità e poi cominciano un percorso verso l’indipendenza economica.
L’esperienza maturata, nel corso degli ultimi 18 mesi, ha dimostrato che oltre la metà delle beneficiarie al termine dell’esperienza formativa continua a permanere all’interno del mercato del lavoro (o nella stessa azienda in cui ha svolto il tirocinio, dove si è “creato” un nuovo spazio di lavoro per lei, o in altro contesto nel quale la beneficiaria ha avuto la forza di misurarsi proprio perché carica di nuova energia).
L'impatto del progetto ha generato un passaparola per il quale le richieste di sostegno sono aumentate velocemente negli ultimi mesi. Per questa ragione, il budget preventivato per il prosieguo del progetto nel 2022, ora risulta insufficiente per soddisfare le nuove richieste di aiuto.
Questa raccolta nasce con l’obiettivo di raggiungere la cifra ambiziosa di Euro 15.000,00, per attivare 5 ulteriori percorsi lavorativi:tirocini part-time, della durata di 6 mesi ed un impegno di 20 ore settimanali ciascuno.
Le donne coinvolte riusciranno così a conciliare l'inserimento lavorativo anche con la gestione dei figli piccoli.
Uno dei punti di forza di questo progetto è proprio la personalizzazione dell'inserimento sulla base delle specifiche esigenze e competenze delle beneficiarie, senza escludere però un minimo margine di flessibilità rispetto all’offerta reale presente sul mercato del lavoro territoriale.
Ci teniamo ad evidenziare che il tirocinio è l’unico strumento a disposizione di un’associazione Onlus per sostenere un re-inserimento professionale in un contesto aziendale. L'esperienza sul campo ci ha comunque dimostrato che in realtà questo strumento è la "scintilla" iniziale che fornisce alle beneficiarie strumenti e conoscenze utili per una ripartenza lavorativa; è un modello di intervento nuovo, che parte dal territorio, e che accompagna le donne in un percorso di autonomia, fiducia e consapevolezza nelle proprie capacità professionali,verso l'indipendenza economica e l'integrazione sociale.
Vi presentiamo le potenziali nuove beneficiarie:
- N.B. a protezione della privacy nomi e informazioni sono liberamente ispirate a storie reali -
ANNA, 24 anni, italiana, in possesso di diploma superiore; ragazza madre di un bambino di 3 anni e priva di rete di sostegno familiare. Dopo un percorso di accompagnamento vorrebbe trovare un'occasione di emancipazione economica e sociale per garantire un futuro migliore a sè stessa e al suo bambino.
NADIA, 35 anni, marocchina, ha completato la scuola dell'obbligo nel suo paese, vive insieme ai tre figli minorenni; la sua storia lavorativa si è bruscamente interrotta in seguito al sequestro del passaporto da parte del marito, che l'ha minacciata di sottrarle anche i figli. Ora, dopo un sofferto percorso in casa-rifugio sta cercando un'occupazione e, nel frattempo, sta studiando in autonomia per ottenere la patente B.
GIULIA, 18 anni, italiana, costretta ad abbandonare il percorso di studi per fuggire alla violenza domestica. Ha una gran voglia di lasciarsi il passato alle spalle per iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Sogna un lavoro che le consenta di essere indipendente e vorrebbe comprarsi presto un'auto per gestire in autonomia gli spostamenti.
ADRIANA , 38 anni, albanese, in possesso di diploma professionale, vive con due figlie di 8 e 12 anni; non è più riuscita ad entrare nel mondo del lavoro dopo i severi traumi fisici procurati dalle percosse del marito, per i quali ha subito un'ospedalizzazione di 6 mesi. Dopo essersi affrancata dal marito è pronta per prendere in mano la sua vita anche dal punto di vista lavorativo.
MARGHERITA, 53 anni, italiana, laureata, vittima di violenza psicologica causata dal protrarsi di una relazione tossica. Dopo un lungo periodo di sostegno si è trasferita nel nostro territorio; ora è pronta a rimettersi in gioco per riacquisire fiducia in sè stessa e nelle sue competenze.
La tua donazione è fondamentale per offrire alle donne vittime di violenza un'opportunità concreta di riscatto economico e psicologico e dare occasione alle aziende che sposano la nostra causa di generare valore umano e sociale sul nostro territorio.
Women For Freedom Onlus, è un’associazione che nasce nel 2014 dal sogno di 4 amici per aiutare donne in condizioni di disagio, emergenza o povertà a raggiungere la Libertà.
Ad oggi l’associazione ha sostenuto oltre 8500 donne ed ha all'attivo oltre 70 progetti nel territorio e in altri 7 paesi del mondo.
L'impegno si evolve con le necessità e le emergenze dei contesti all'interno dei quali opera: indipendenza economica, educazione sessuale e all'igiene, scolarizzazione, traffico umano e prostituzione, violenza domestica e sessuale.
Per conoscere di più in merito a chi siamo e come operiamo ti invitiamo a visitare il nostro sito http://www.womenforfreedom.org
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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