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A Colomi, paesino dell’area rurale andina boliviana, posizionato a 3333 metri s.l.m., sul punto più alto della strada che da Cochabamba porta alla foresta amazzonica, sorge la nostra Casa Estudiantil Pietro Moretto. Una vera e propria scommessa sul territorio, accolta nel 2001 dalla sua fondatrice, la vicentina Anna Maria Bertoldo e portata avanti fino ad oggi, grazie all’appoggio di realtà locali e dell’associazione Colomitalia APS di Vicenza.
La Casa Estudiantil è uno studentato che ospita fino a 84 ragazze, scelte dalle proprie comunità dell’area rurale andina e amazzonica, che abbiano caratteristiche imprescindibili come la volontà di studiare, l’intelligenza per poterlo fare, la provenienza da una famiglia povera lontana da un istituto superiore.
Le ragazze ospiti della Casa vivono presso lo studentato da febbraio (inizio dell’anno scolastico boliviano) a fine novembre e frequentano l’istituto Samuel Fina, ubicato a pochi passi dalla nostra istituzione.
Ad inizio anno arrivano moltissime richieste di iscrizione e avviene una difficile selezione da parte del personale educativo della Casa, che vorrebbe accoglierle tutte e dare ad ognuna una possibilità di studiare, per aumentare la propria conoscenza e crearsi importanti competenze per il futuro. Tuttavia, i posti per ogni annata sono limitati, in quanto la scuola superiore in Bolivia dura 6 anni: è possibile accogliere fino a 14 ragazze per anno.
Il progetto, infatti, si occupa di sostenere i costi di manutenzione della struttura, di vitto e alloggio per le ospiti e di pagare lo stipendio per l’equipe educativa. Quest'ultima, formata dalla direttrice e da tre educatrici, sí prende cura della crescita delle ragazze, tanto in modo informale, attraverso la condivisione della quotidianitá nella Casa, quanto in modo strutturato, attraverso azioni mirate, quali sostegno allo studio, appoggio psicologico e attivitá ad hoc che favoriscano la comunicazione e l'espressione di sé.
Quest’anno sono ospiti della Casa 70 studentesse.
In questi 23 anni, abbiamo visto diplomarsi più di 200 ragazze e, grazie alla direttrice Edit Cárdenas, che sa creare con le ragazze legami solidi e duraturi, abbiamo costantemente notizie di ognuna di loro. Molte sono diventate madri, innalzando la media dell’età e maturità per assumere tale ruolo per la realtà rurale di quei luoghi (a 15 anni avrebbero già il primo figlio); diverse sono infermiere, alcune sono diventate maestre, altre si sono create la propria piccola azienda. Ma nessuna ha scelto di tornare a lavorare la terra come unica insostenibile risorsa possibile per vivere. Grazie al percorso offerto dalla Casa, nessuna di loro ha dovuto accettare condizioni disumane per sopravvivere. Tutte sono state educate ad avere sempre una possibilità di scelta.
Questa è la “mission” del progetto: dare a queste giovani donne una possibilità di disegnare il proprio futuro, attraverso lo studio e la presa di coscienza dei propri diritti. Un futuro che contribuisce ad elevare anche la cultura del territorio.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
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