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L’ASD Partizan Bonola nasce informalmente nel 2017 e formalmente nel 2018 nel quartiere del Gallaratese, nella periferia ovest di Milano.
Una delle zone più popolose della città, eppure uno dei tanti quartieri-dormitorio, dove essenzialmente l’unico luogo di aggregazione per la gente e per i
giovani è rappresentato dal centro commerciale Bonola.
In questo contesto nasce il Partizan, dall’idea e dalla voglia di un gruppo di ragazzi che sognava di dare al Gallaratese uno strumento capace di creare unione e aggregazione all’interno del loro ambito di vita. Così è stata fondata l’Associazione Sportiva, che non ha proprietari perché il Partizan è di tutti quelli che ne fanno parte sugli spalti o in campo.
Il progetto Partizan è quindi iniziato dal calcio e ad ora l’ASD conta più di 60 atleti suddivisi tra:
prima squadra maschile campionato FIGC di Seconda Categoria;
squadra maschile a 11 campionato del CSI open A;
squadra femminile a 7 campionato CSI open B.
La squadra femminile; una delle poche della zona, è perno del progetto. Nata praticamente in contemporanea alla maschile è diventata una forza in campo ma soprattutto fuori, diventando un punto di riferimento anche per diverse iniziative a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne e della parità di genere.
Il Partizan non è solo una società di calcio, è una realtà che coinvolge l’intero Gallaratese.
È stato scelto lo sport come collante ma, al di là degli aspetti puramente sportivi, il Partizan ha l’obiettivo ambizioso di eliminare qualsiasi barriera, attraverso un progetto in cui lo sport funga da veicolo di aggregazione e sostegno per il quartiere.
Il Partizan, infatti, collaborando con la Fondazione Terre des Hommes Italia, con le associazioni della rete Qubì del Gallaratese (progetto di Fondazione Cariplo contro la povertà infantile) e con tante altre realtà volontaristiche e istituzionali del Municipio 8 offre concretamente aiuti e opportunità al quartiere.
Da due anni circa lavoriamo a sostegno alle famiglie in difficoltà del Gallaratese attraverso la distribuzione di pacchi alimentari, attività che ad oggi aiuta oltre 200 famiglie della zona. Inoltre, a tutti i cittadini del quartiere, grazie alla collaborazione con STAG APS, forniamo uno sportello di aiuto psicologico, uno sportello di sostegno ai giovani e agli adulti in cerca di occupazione coadiuvandoli nella redazione dei curricula e nella ricerca di opportunità lavorative e, infine, forniamo uno sportello di sostegno legale per chiunque ne abbia bisogno, ovviamente tutto a titolo gratuito perché crediamo che l’accesso a determinati servizi debba necessariamente reggersi in primo luogo sulla solidarietà della comunità.
Il Partizan Bonola è una splendida realtà, ma come qualsiasi associazione non può prescindere del tutto dall’aspetto economico.
All’inizio del nostro percorso ci siamo autofinanziati, ancora oggi per la maggior parte la società si sostiene da sé con le quote di iscrizioni degli atleti e con le quote dei tesseramenti.
Abbiamo però una regola che ci ha sempre contraddistinto: le quote devono essere minime e sempre sostenibili. Ogni nostro atleta versa una quota annuale molto bassa e fin dal principio abbiamo cercato di rispettare le singole esigenze, riconoscendo le possibili difficoltà di ogni ragazzo. Questo però ha fatto sì che dovessimo cercare sostegno al di fuori della nostra realtà per poter sostenere i costi di iscrizione ai campionati, per poter acquistare il materiale sportivo e pagare i campi per gli allenamenti.
Le piccole realtà del quartiere ci hanno dato il loro sostegno. Dal Ristorante Dongiò, alla mitica Franca, al bar della Lilly che ci hanno aiutato a pagare i campi, ad acquistare il materiale sportivo e a coprire parte delle iscrizioni ai campionati, senza contare le donazioni delle persone del quartiere che hanno contribuito come potevano ad aiutare il Partizan Bonola.
Ovviamente noi teniamo duro ma il sostegno non basta mai, per questo siamo alla ricerca di qualsiasi aiuto che ci permetta di continuare a costruire il nostro sogno di una associazione sportiva che si distingua dalle altre, che non si limiti al gioco del calcio (e speriamo in futuro anche di altri sport) ma che sia un porto sicuro e un luogo di aggregazione per tutto il quartiere e magari anche per l’intera città di Milano.
Il nostro è un invito a diventare parte della famiglia rosafluo, a sposare la nostra causa e a crescere insieme a noi per far sì che lo sport possa essere davvero un momento di inclusione e di integrazione dentro e fuori dal campo.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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