Una campagna di
Laboratorio Crash!ContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
La solidarietà ai conflitti di ieri è una spinta per le lotte di domani!
Gli ultimi dieci anni per la città di Bologna sono stati anche dieci anni di conflitto, partecipazione alla politica antagonista e scontro sociale significativi ed importanti. L’esito di numerose delle lotte cittadine è stato un successo sia per i soggetti sociali coinvolti, che hanno ottenuto la soddisfazione dei bisogni e desideri sociali espressi, sia per il segnale pubblico dato a tanti proletari e proletarie del territorio ancora indecisi su come risolvere i problemi legati alla propria condizione di classe.
Nella nostra città non è mai mancata la manifestazione di una possibilità antagonista da condividere con chi ne sentisse il bisogno! L’apertura delle lotte nel settore della logistica e la straordinaria stagione dei conflitti per il diritto all’abitare tra il 2012 e il 2015 sono state espressione di un conflitto duro, determinato e allargato ad ampi settori sociali, che ha ottenuto i suoi risultati pagando un prezzo repressivo consistente. Così come le lotte delle soggettività giovanili tra scuole e università hanno visto stagioni di scontro serrate, che in un certo senso hanno allungato la forza del movimento dell'Onda per anni e anni, nonostante il movimento contro la riforma Gelmini sia poi rifluito in tutta Italia. Occupazioni, notti bianche antagoniste, scontri di piazza tra cortei e presidi, vertenze radicali e autoriduzioni sono state la quotidianità per molti giovani della nostra città fino all’altro ieri.
Anche per quanto riguarda l’iniziativa collettiva antifascista la cronaca militante ci parla di giornate condivise tra i compagni e le compagne di Bologna che hanno segnato punti di contrapposizione, capaci di non lasciare mai la piazza e le strade all’espressione dell’incubo fascista, fosse esso rappresentato dalle provocazioni di Salvini o dalle sortite di Forza Nuova e Casa Pound. Dalla straordinaria resistenza di Ponte Stalingrado fino alle barricate di Piazza Verdi, arrivando alla risposta radicale e di massa a Forza Nuova nel contesto della mobilitazione antifascista italiana seguita dalla tentata strage di Traini a Macerata.
L’elenco potrebbe andare avanti citando la solidarietà Notav e internazionalista, ma non è questa certamente l’occasione né di valutare i punti di forza né le insufficienze di dieci anni di movimento a Bologna. Abbiamo fatto questa breve introduzione per delineare nel presente il senso importante dei conflitti del passato, per parlare all’oggi e alla possibilità di nuove avventure collettive da darci, da prometterci come compagni e compagne. Il peso repressivo per molti di noi, e per numerosi compagni e compagne di viaggio nelle strade della città si è fatto sostanzioso e pensiamo che sia urgente, nonostante la stagione di sgomberi di spazi sociali vissuta di recente, dotarci di uno strumento di solidarietà per sostenere le spese legali e gli avvocati e le avvocatesse che si battono in aula per difendere anche in quel luogo le lotte, la libertà e la dignità dei percorsi del conflitto sociale cittadino, professionisti che non hanno mai fatto mancare il loro puntuale impegno al fianco e dentro le lotte.
Lanciamo dunque questa raccolta fondi per affrontare i processi, con la tensione a voler garantire la partecipazione e le possibilità della militanza di oggi e di domani. Compiere un gesto solidale per le lotte di ieri è per noi soprattutto un gesto di solidarietà per le lotte e i conflitti futuri. Ed è in questa direzione che vogliamo guardare.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sconfiggere la povertà: porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Commenti (2)