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Generali e vertici della Difesa continuano a lamentare pesanti tagli alle spese militari italiane chiedendo di investire maggiori risorse per le forze armate come ordinano USA e NATO.
Le ricerche dell’Osservatorio MIL€X (pubblicate nel Primo rapporto sulle spese militari italiane (presentato alla Camera lo scorso 15 febbraio) dimostrano invece che le spese militari italiane continuano a crescere (+21% nelle ultime tre legislature) e superano ormai i 23 miliardi l’anno (cioè 64 milioni al giorno).
Cresce soprattutto la spesa in armamenti (missili, bombe, carri armati, cacciabombardieri, navi da guerra), aumentata del 77% nelle ultime tre legislature, oggi superiore ai 5 miliardi l’anno.
Armamenti costosissimi e logisticamente insostenibili (mancano i soldi per manutenzione e carburante) e soprattutto non rispondenti a reali esigenze di sicurezza nazionale (le bombe non servono a contrastare il terrorismo, semmai a fomentarlo) bensì a interessi dell’industria bellica straniera e nazionale e della lobby politico-militare che la sostiene.
Si pensi ai cacciabombardieri nucleari F-35 (14 miliardi), alle nuovi navi da guerra della Marina (5,4 miliardi) e alle centinaia di nuovi carri da combattimento per l’Esercito (5,5 miliardi). Acquisti di armi voluti dal complesso militare-industriale e autorizzati dal Parlamento sulla base di informazioni fuorvianti se non false.
Acquisti di armi che servono a promuovere l’export bellico all’estero, soprattutto a Paesi mediorientali e africani, e che si mantengono solo con i fondi per le missioni all’estero. E che quindi, lungi dall’aumentare la nostra sicurezza, fomentano insicurezza, guerre e spingono anche l’Italia a parteciparvi.
La tematica delle spese militari nel nostro Paese, checontinuano a crescere grazie a nuovi stanziamenti, è troppo importante per la collettività per rimanere dominio di una ristretta cerchia di persone. L’intera cittadinanza deve essere informata e consapevole per poter giudicare e correggere scelte politiche di investimento di denaro pubblico non rispondenti all’interesse generale.
Per questo l'Osservatorio MIL€X ritiene urgente fare unsalto di qualità, intraprendendo un’attività di diffusione pubblica dei dati e di coinvolgimento attivo della cittadinanza sul tema spese militari italiane attraverso una campagna di informazione che sia in grado di raggiungere una vasta platea di pubblico attraverso la televisione e i social media. A tal fine è necessario ricorrere a una serie di efficaci strumenti comunicativi ad hoc realizzati in maniera professionale:
- Infografiche d’impatto capaci di comunicare in maniera diretta edefficace le informazioni più importanti e critiche inerenti alle spese militari italiane
- Video informativo di animazione grafica sulle spese militari italiani a scopo di messa in onda televisiva e circolazione virale sui social
- Incontro nazionale aperto al pubblico e trasmesso in diretta streaming sulle spese militari italiane, con la partecipazione di analisti, decisori politici ed esponenti della Difesa (tanto più rilevante se dovesse avvenire a ridosso del periodo di campagna elettorale, con il coinvolgimento dei potenziali ministri della Difesa dei diversi schieramenti politici).
Tutto questo ha un costo elevato, e per questo abbiamo bisogno del tuo sostegno!
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