Spettacolo di teatro canzone per scomodare le anime di Spoon River

L’irrequietezza, il disincanto e il desiderio di capire davvero chi siamo sono i semi che hanno fatto sbocciare l’idea di questo spettacolo.

Perché scomodare ancora Edgar Lee Master, le anime di Spoon River?

Che cos’avranno mai ancora da dire, dopo aver attraversato quella linea tra la vita e la morte che li rende remoti, scollegati dalla realtà? Cosa hanno da aggiungere ancora, di postumo, e perché dovremmo ascoltarli?

Forse perché loro possono osare. Non hanno più bisogno di soffocare né negare la vita. Possono finalmente raccontarla tutta intera, così com’è: scellerata, scandalosa, per niente eroica, anzi semplice. Sanno ricomporla per noi, umana e imperfetta. Le anime di Spoon River si raccontano, nude, e così facendo mettono a nudo ciascuno di noi. Ci fanno spazio nelle loro esistenze, per scandagliare i tratti dell’umano, per ritrovarci.

Si scoprono per scoprirci.

Ma perché scomodare CesarePavese e Fernanda Pivano? 

Perché sono loro i protagonisti di questa storia, di coraggio e opposizione, che inizia  per amore: l’amore di un’anima irrequieta come quella di Cesare Pavese per la letteratura d’oltre oceano, per niente conosciuta in Italia, anzi scandalosa, perché capace di dare dignità a figure fino ad allora emarginate dalla letteratura colta, al racconto di vite semplici, derelitte, tumultuose…

E altrettanto tumultuosa e coraggiosa sarà la scelta di Pavese di incaricare la giovanissima, e quasi inconsapevole, Fernanda Pivano a fare una traduzione dell’Antologia di Spoon River da destinare all’Italia. Tutto questo avveniva in un’epoca, il Ventennio fascista, in cui tradurre le scandalose opere americane significava fare una scelta politica che metteva a rischio la propria stessa libertà. Significava essere pronti a pagare, anche con la galera, l’opposizione alla censura. 

Questa storia va raccontata. Non deve essere perduta. Parla di resistenza. Di desiderio di cultura diffusa, niente affatto elitaria. Di bellezza che sconfina. Della forza dei giovani artisti che non rinunciano mai al desiderio di utopia. Di una generazione di ragazzi e ragazze che hanno lottato per la libertà di pensiero e di espressione avendo, come unica arma, un libro scandaloso.

Suonare ti tocca intende cucire i diari, le lettere, quegli appuntamenti di vita nei quali si realizzò l’Antologia di Spoon River, e la sua traduzione, alle vite scandalose e fragili di ciascuna e ciascuno di noi. E, per farlo, scomoda anche l’anima più inquieta tra tutte, quella di Fabrizio De André che le storie delle anime di Spoon River trasformò in canto. 

Suonare ti tocca è uno spettacolo di teatro canzone che vuole mantenere i tratti originali della narrazione, tra parole e musica: quando l’arte serviva a riunire, a incantare il pubblico intorno a un “fuoco”. Per questo, è uno spettacolo che vuole adattarsi a vari spazi per raggiungere i pubblici più diversi: da quello dei giovani nelle scuole, al pubblico delle piazze, dei piccoli cortili, dei giardini cittadini e, certo, anche a quello dei teatri. All’alba, al crepuscolo nella luce piena del mattino…Suonare ti tocca! 

La campagna di raccolta fondi ci permetterà di realizzare laproduzione dello spettacolo e di far fronte a tutte le spese: pagamento delle maestranze e dei tecnici, affitto sala prove, costi per la comunicazione…

In scena:

Elisa Roson

Simone del Baglivo voce e chitarra

Nadio Marenco fisarmonica

Rosella Cazzaniga basso

Lorenzo Gasperoni percussioni

Ashti Abdo strumenti a corda e percussione

oggetti di scena: Marco Muzzolon

foto e video di scena: Stefano Giulio Pavesi

Il tuo supporto è importante

La raccolta fondi viene lanciata a 50 anni esatti dalla pubblicazione dell’album di Fabrizio De Andrè, Non al denaro non all'amore né al cielo, ispirato ad alcune poesie tratte appunto dall'Antologia di Spoon Rivere rimarrà attiva fino al giorno 11 gennaio.

Se le donazioni supereranno le nostre aspettative, oltre alla realizzazione dello spettacolo, abbiamo un altro sogno: la registrazione audio di un inedito intitolato Non al denaro, non all’amore ma al cielo che chiuderà lo spettacolo.

Ti ringraziamo per la donazione che vorrai farci, grande o piccola che sia: per noi sarà sempre importante. E se non puoi donare, aiutaci a diffondere il progetto: pubblicalo sui tuoi social, diffondilo via mail e iscriviti ai nostri canali instagram e facebook per rimanere sempre aggiornate e aggiornati sugli sviluppi del progetto.

I donors più generosi saranno ospiti nello spettacolo di debutto (primavera 2022). Il nome di tutti i donatori e le donatrici, previa vostro consenso, comparirà nella locandina di ringraziamento che verrà realizzata in occasione della rappresentazione di primavera.

Per avere info più dettagliate puoi contattarci scrivendo asuonaretitocca@gmail.com

Ma tu lo sai…

Quanto pesa un’anima?

E un’intera collina di anime, quanto pesa?