Una campagna di
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LA STORIA
Giò vive con suo fratello Francesco e due grandi passioni: i documentari sulle farfalle e i supereroi. Da quando il suo amico Marco ha inventato le tabelle colorate che scandiscono la sua giornata, per lui è tutto più sereno. Perché Giò è giovane, fa il designer ed è nello spettro autistico: nulla è più importante di Francesco e della sua routine, le due cose che danno forma al suo mondo. Quando Francesco scopre di avere pochi mesi di vita, Giò deve dare al suo mondo una forma nuova.
CHI SIAMO NOI
INT. GIORNO, SALA MONTAGGIO
- Ciao, ma voi siete quelli di Aquile Randagie?
- Si!
- Ma ti posso chiedere un po' di cose?
- Certo!
(due ore di conversazione che ci potremmo fare “un film su come si fa un film”)
- Ok, allora ci vediamo domani. Mandami l’idea di SuperGiò intanto!
È iniziato tutto così: da una telefonata, complice un attore amico comune. Due case d produzione, prodotti diversi con una linea comune: raccontare storie belle.
MOVI Production è l’agenzia di video produzioni di Martina Borzillo e Jacopo Marchini, da sempre aperta alle innumerevoli possibilità e alla grande creatività che il cinema indipendente può offrire. Per questo è pronta a collaborazioni con artisti e altre realtà del panorama cinematografico italiano e internazionale, partnership e coproduzioni a cui mette a disposizione le proprie competenze tecniche, le attrezzature e tutta la passione di cui dispone.
WEBREAK Production è la micro casa di produzione di Gianni Aureli, Giorgio Brancia e Gaia Moretti. Produce spot, videoclip, animazioni e diverte streaming, ma soprattutto produce corti e lungometraggi che vogliono raccontare storie sconosciute, mettendo a disposizione tutte le attrezzature cinematografiche che possiedono e le competenze autorizzati sviluppate nel tempo. Webreak ha curato la produzione esecutiva di Aquile Randagie, opera prima di Gianni Aureli, arrivando a raggiungere 140.000 persone al cinema nel 2019. Un risultato unico nel panorama indipendente, che rende fieri del lavoro fatto e consapevoli di poter creare storie belle.
Ci siamo annusati un po' all’inizio, perché in questo mondo è difficile trovare una collaborazione bella e vera, nel senso più profondo della parola. Ma quando abbiamo condiviso l’idea di SuperGiò, ci è voluto pochissimo ad iniziare la sceneggiatura e a partire con tutto il lavoro di preparazione necessario al progetto.
EXT. GIORNO, WEBREAK STUDIO
- Marti ma non ho capito, l’idea come vi è venuta?
…da un sogno. L’ha fatto Jacopo e me lo ha raccontato una mattina davanti ad un caffè, un sogno un po’ particolare ma che in effetti si prestava molto bene ad essere raccontato “ al cinema”. Inizialmente la storia parlava di questo padre con una patologia “comportamentale”(nel sogno non era definita) che nonostante le sue difficoltà relazionali e di socializzazione dovute ad essa, si prende cura e cresce il suo bambino avuto da una relazione con una donna che però non incontreremo mai. Riesce a costruire la sua routine quotidiana con il figlio(circa 12 anni) e a trovare un equilibrio grazie all’intervento e all’aiuto di un operatore sociale che segue l’uomo in un percorso domiciliare. I tre hanno un legame molto forte.Ad un certo punto la vita dell’uomo viene stravolta quando al figlio viene diagnosticata una forma di Leucemia fulminante. Da qui ha inizio un nuovo percorso di vita per Giò. Sarà costretto ad iniziare a frequentare gli ospedali,luoghi che odia perché estremamente confusionari e soprattutto pieni di gente, ma soprattutto dovrà avere a che fare con i medici, quelli che lui definisce i “cattivi”, perché sono persone che in genere danno brutte notizie, non sorridono mai e usano dei linguaggi troppo difficili. Al contrario crea un buon rapporto con gli infermieri che lui considera degli “alleati”. Gio accompagnerà, con la vicinanza e il supporto di Marco, il figlio fino alla fine ricreando in ospedale un ambiente il più possibile sereno e famigliare per il bambino (in pratica quello che fa Giò con Francesco nella nostra versione attuale).
- Il sogno è bello, ma da qui a farci un corto…
- Infatti poi ho cominciato a pensare alla storia di Giò! Personalmente sono molto legata a questo progetto, perché prima di avvicinarmi al mondo del cinema e della produzione ho lavorato per più di 10 anni come operatrice e referente dei progetti educativi, in una casa famiglia di Roma in cui vivono persone con diverse disabilità. Loro sono stati in parte la mia famiglia per lungo tempo e mi hanno insegnato più cose in quei 10 anni che in tutta la mia vita fino a quel momento. L’insegnamento più grande che mi porto dentro è che è davvero tutto possibile...sempre..basta volerlo e continuare a lottare.
- A proposito di lotte...
- La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di definire la patologia “comportamentale” di Giò arrivando ad inquadrarla nello spettro autistico. E poi la storia originaria del sogno inizia a modificarsi e a plasmarsi: avevamo voglia di raccontare il mondo dello spettro autistico in una chiave un po’ diversa rispetto a quella in cui siamo abituati. Nello specifico abbiamo voluto trattare la sindrome dello spettro autistico in una chiave innovativa, di riscatto, di rinascita…di reale opportunità di condurre una vita fatta di conquiste quotidiane,di piccole autonomie...insomma la costruzione di un progetto di vita il più possibile indipendente. La società spesso chiude gli occhi per non vedere, passa oltre o semplicemente per "ignoranza" o cattiva informazione, pensa che persone affette da sindromi dello spettro autistico non possano avere le stesse opportunità di quelle definite normodotate...ma in realtà chi può davvero stabilire cosa è normale e cosa è giusto? Nel settore cinematografico poi sono tematiche che spesso si tende a non trattare per paura di critiche o per mancanza di sensibilità.
Ed è finita così, con il progetto che avete tra le mani. Ci piace lavorare insieme (così tanto che ormai ci scambiano i fonici), e per questo abbiamo creduto di poter realizzare questo progetto insieme. Lo spettro autistico fa parte delle nostre vite, in modi diversi ma sempre presenti. Ed è vero che film sull’autismo se ne sono fatti a iosa, ma questa storia ha per noi un profumo un po' speciale. Forse perché abbiamo scelto di parlare di supereroi che, come tutti noi, affrontano le difficoltà della vita ogni giorno.
Crediamo che storie come queste vadano raccontate, perché il cinema per il sociale non è quella cosa scontata che pensiamo tutti. Crediamo che dare voce a chi non ha voce significhi anche questo: mostrare che esistono persone diverse, che si incontrano nei momenti più impensabili delle loro vite, e che tutte, ma proprio tutte, hanno un potere. Super o meno.
Lo abbiamo visto nei panni di Lorenzo in Ho amici in paradiso di Fabrizio Maria Cortese (2017), e poi in quelli di Aldo in Vengo anch'io (2018) di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase. Nel frattempo ha studiato recitazione al Glasgow's Acting Coach Scotland, e ora per noi è SuperGiò.
La sua opera prima “Aquile Randagie” (2019) ha raggiunto più di 140.000 spettatori, ma Gianni ama i cortometraggi…soprattutto quelli in costume!
COME VOGLIAMO RACCONTARE QUESTA STORIA
Abbiamo un sogno: che questa storia possa essere raccontata interamente con i fondi che arrivano da chi vuole vederla.
Abbiamo costruito il nostro piano di produzione pensando a un compenso giusto per tutti quelli che lavoreranno con noi. Crediamo fortemente che il cinema sia un mestiere che va fatto corrispondendo a tutti ciò che è giusto, mettendo nello stesso tempo a disposizione quello che possiamo; perciò, sul budget totale del cortometraggio, mettiamo a disposizione le macchine da presa e le attrezzature cinematografiche, per un totale del 10% del budget complessivo.
E dai, ma perché costa così tanto?
Sai quanta gente lavora in un cortometraggio?
Il vostro contributo lo chiediamo, e lo rendiconteremo euro per euro, per poter fare tutto questo:
Reparto Regia e Autori: 6000 €
regista
aiuto regia
segretaria di edizione
sceneggiatura
Reparto Fotografia: 6000 €
Direttore della Fotografia
Operatore
Focus Puller
Elettricista
Macchinista
Data manger e hard disk
Suono e musica: 2000 €
Post produzione 1500 €
Montaggio
Color Correction
Reparto costumi: 2000 €
Costumista
Assistente
Materiale di costumeria
Reparto Scenografia: 3000 €
Scenografo
Attrezzista
Materiale scenografia
Reparto produzione 3100 €
Organizzazione generale
Assistente di produzione
Runner
Facilities (tavoli, sedie e tutto quello che vi viene in mente possa servire su un set)
Catering
Prevenzione Covid
Reparto attori 11.600 €
Attori principali
Figurazioni speciali
Comparse
Quello che ci mettiamo noi:
Attrezzature e macchine da presa 11.000
Pre-produzione e preparazione (valore stimato) 6.000
Voi siete tanti…noi siamo cinque :)
I NOSTRI PARTNER
CuoreMenteLab, che accoglie l’enorme necessità di servizi specifici e su misura per le persone neurodiverse, con l’obiettivo di incrementare le conoscenze e la consapevolezza rispetto a queste condizioni. Si arricchisce del bagaglio di esperienza di Spazio Asperger ONLUS, un’associazione per le persone nello spettro autistico ad alto funzionamento e con condizioni neurologiche atipiche, per le loro famiglie e per i professionisti, che da anni si occupa di formazione e sensibilizzazione sulla Neurodiversità.
Il Presidente Davide Moscone, psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale con una formazione specifica nei Disturbi dello Spettro Autistico e in particolare sulla Sindrome di Asperger e l’Autismo Lieve, è responsabile della direzione scientifica del progetto, e ha supervisionato tutto il processo di scrittura della sceneggiatura, offrendo un percorso di consulenza scientifica approfondito ed estremamente curato. Ci ha supportato nella realizzazione dello script anche la Dott. Francesca Mela, asperger, mediatore familiare, amministratore del gruppo Facebook Asperger Adulti Italia.
L'Università Popolare Eretina A. Martinoia, ora anche A.P.S., che vive ed opera a Monterotondo da 25 anni e si rivolge in particolare agli adulti, nell'ottica della formazione permanente lungo tutto l'arco della vita, supporta il nostro progetto. Lo slogan “Cerchi cultura e trovi amicizia”, racconta la doppia vocazione cui si ispirano tutte le iniziative dell’UPE: proporre eventi di qualità (dalla letteratura, all'arte, al benessere, alle scienze e alle lingue europee), con lo scopo di “produrre cultura” prima ancora che trasmettere la prestigiosa cultura esito di una antica cristallizzazione; essere un luogo di aggregazione dove l’amicizia diventa la nota distintiva delle relazioni personali.
Nostro partner tecnico da sempre, Panatronics è al nostro fianco anche in questo progetto.
Collabora con noi anche Digital Cinema Crew, una rete di professionisti e di imprese del settore cinematografico che condivide, competenze e attrezzature per la realizzazione di opere audiovisive di stampo cinematografico: il noleggio condiviso a Km 0 di mezzi e troupe cinema su tutto il territorio italiano.
E SE NON RAGGIUNGETE L’OBIETTIVO DELLA CAMPAGNA?
Gireremo comunque il cortometraggio…più piccolo!
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