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[For English version, go to the bottom]
La vita di Carla, friulana di origine e milanese di adozione, viene stravolta dalla notizia che il padre, a casa, è sul punto di morire. Ad aspettarla c'è la sorella Anna, che non riesce ad accettare l’imminente morte del genitore e annega la sua solitudine nell’alcol. Una disgrazia che non può essere rimandata porta così le due sorelle a ricostruire le fila di un rapporto andato perduto anni prima, quando Carla ha lasciato il Friuli per inseguire i suoi sogni lontano da casa.
Il cortometraggio “Transumanza” sarà diretto dal friulano Giovanni Bertoia, al suo esordio alla scrittura e alla regia, che ha voluto raccontare una storia legata al suo vissuto personale, per celebrare la sua regione e le bellezze naturali che la rendono unica.
La produzione è gestita da Massimiliano Milic e Silvia Santoro e le riprese si svolgeranno a giugno 2024 nella zona di Tarvisio, poco distante dal Lago di Fusine, in provincia di Udine.
Il legame con la regione non si riflette solo nel comparto attoriale, ma anche nell’utilizzo di professionisti regionali che faranno parte della troupe cinematografica e nell’utilizzo del dialetto friulano all’interno della storia, parte integrante della nostra regione e bene prezioso da preservare.
“Transumanza” affronta i temi della perdita e della sorellanza e allo stesso tempo parla dell’attaccamento alla natura e del legame culturale delle persone a un luogo, esplorando le motivazioni che causano lo spopolamento dei piccoli borghi di montagna e di una loro possibile rinascita, tema oggi più attuale che mai.
Le Alpi sono allo stesso tempo scenografia del film, ma anche scrigno di quella cultura friulana fatta di tradizioni secolari e attaccamento viscerale alla propria terra. Una cultura friulana che in questo progetto svolge un ruolo di primo piano, dai dialoghi in lingua a riferimenti artistici legati ad autori di queste zone.
Attraverso le sorelle protagoniste, si ha un’intima esplorazione di che cosa significa nascere, vivere e morire in questi piccoli borghi e città lontani dalla globalizzazione che molto spesso spingono i giovani a lasciarli per cercare fortuna altrove.
“Transumanza” racconta dell’esodo di alcuni di questi giovani, ma anche di chi ha deciso di restare come Anna o di chi ha scelto di ritornare come Carla.
Ciò che distingue questa narrazione è l'esplorazione di ruoli tradizionalmente dominati dagli uomini all'interno dei paesaggi rustici dell'Italia rurale. In un allontanamento dalla norma, Anna abbraccia la vocazione di suo padre come pastore, sfidando le aspettative e gli stereotipi sociali. Attraverso il suo carattere, vogliamo celebrare la resilienza e la forza delle donne che coraggiosamente navigano territori inesplorati, sia dentro di loro che nelle loro comunità. Il nostro film è una testimonianza del potere della sorellanza, della resilienza e dello spirito duraturo di rompere le barriere, un passo alla volta.
Il film è anche un’elaborazione del lutto: in riva a un fiume, lungo un sentiero, dentro le acque gelide di un lago o sulla cima d'una montagna, “Transumanza” diventa il viaggio delle due sorelle, il loro segreto, la loro condivisione, quella gemma preziosa che si porteranno in maniera indelebile nei loro ricordi, per sempre.
Per il regista e sceneggiatore Giovanni Bertoia, realizzare questo film assume una motivazione profonda e personale: è in parte autobiografico perché racconta del suo ritorno a casa dopo nove anni passati a lavorare negli Stati Uniti, per stare vicino al padre malato. I mesi passati in Friuli hanno poi fatto nascere in lui la consapevolezza e il bisogno di ritornare a vivere nei luoghi dove era nato e cresciuto.
In questo cortometraggio il friulano sarà al centro della storia, capace di unire, ma anche di dividere i nostri protagonisti Anna, Pino e Carla.
Per Anna e il padre Pino è la lingua di tutti i giorni, quella che definisce chi sono e divide il loro mondo da quello degli altri, quelli che non parlano il friulano. È la lingua che si portano appresso nella loro transumanza – o meglio trasferimento – quando i due hanno dovuto lasciare l’amata terra natia, la Carnia, per andare a vivere e a lavorare con il pascolo tra l’Altopiano del Montasio e Tarvisio.
Per l’altra protagonista Carla, è la lingua che si è lasciata alle spalle, assieme al suo passato familiare, per cercare fortuna in una grande metropoli dove le identità locali vengono spazzate via in favore di un’unica cultura globalizzata e standardizzata.
In “Transumanza”, il friulano non vuole banalmente essere presente nei dialoghi, ma anche nell’atmosfera che circonda le protagoniste. È nostra intenzione inserire riferimenti - in termini di oggettistica e scenografici - ad artisti friulani come gli scritti di Celso Macor, Leonardo Zanier e Pierluigi Cappello, le fotografie di da Pozzo e le opere di Marco Davanzo e Mario Micossi.
Oltre al friulano e all’italiano, inseriremo alcune frasi e parole in po nasen, il dialetto locale della lingua slovena parlata nella Val Canale. Il dialetto attinge parole dallo sloveno, friulano, italiano. In questa maniera vogliamo sottolineare la multiculturalità della regione in cui giriamo, lavoriamo e viviamo nel Friuli Venezia Giulia.
Per portare avanti questa idea e realizzare questo progetto, retribuendo onestamente tutte le professionalitá, creative e non, coinvolte, abbiamo fissato un budget di 60.000 Euro.
Il valore del nostro progetto ci è stato confermato dai vari enti e istituzioni che hanno contribuito alla copertura parziale del budget e che ringraziamo di cuore.
Il progetto è anche sostenuto dalla Coop 3.0 e da Illycaffè attraverso prodotti enogastronomici presenti nel film e messi a disposizione della troupe.
Ci manca solo un piccolo sforzo per raggiungere il nostro budget, ed è per questo che abbiamo scelto Produzioni Dal Basso per far partire la nostra campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raggiungere (o superare) i €13.000.
Questi fondi ci serviranno per le seguenti attività:
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La produzione culturale indipendente non è mai facile, ma noi crediamo sia possibile grazie al senso di comunità che è proprio di noi esseri umani!
Maria Roveran, attrice veneta eclettica e versatile, ha diviso il suo percorso artistico tra teatro, musica e cinema indipendente. Diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, è nota per le sue performance in “Capri-Revolution” (2018), “La terra dei figli” (2021) e “Non uccidere” (2015). In “Transumanza” interpreterà il ruolo di Anna.
Zoe Pernici è un’attrice triestina diplomata presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi a Milano nel 2015, dove ha studiato con grandi maestri come Spiro Scimone, Francesco Sframeli e Antonio Latella. A marzo 2022, ha debuttato come regista con lo spettacolo “Alcesti – è ancora buio?” al Teatro Franco Parenti di Milano. In “Transumanza” interpreterà il ruolo di Carla.
Giovanni Bertoia, sceneggiatore e regista, è diplomato in sceneggiatura presso la Scuola Holden e in recitazione all’Accademia di Arte Drammatica “William Esper Studio” a New York, Stati Uniti. Ha studiato con Michael Beckett all’HB Studio, fondato da Uta Hagen. Nel 2023 ha vinto il celebre “Premio Sonego” per la sua sceneggiatura “Tutto torna united”.
Massimiliano Milic, produttore, ha un “Master in Filmmaking and Media Arts” all’Università di Glasgow nel Regno Unito. Legato a tematiche sociali e storiche, ha realizzato il film “Duino” per la regia di J. Pablo Di Pace, in uscita nel 2024. Ha scritto, prodotto e diretto i documentari “Dom” (2023), “Drago” (2021) e “La Pizzeria” (2016). Ha vinto il Premio Ananian nel 2017 nell’ambito del Progetto Mattador dedicato alle sceneggiature.
Silvia Santoro, produttrice, dopo una laurea magistrale in “Economia e Finanza” all’Università Bocconi di Milano, ha studiato “Production Management” alla Met Film School e alla National Film and Television School a Londra.
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[ENGLISH VERSION]
Carla's life, originally from Friuli and adopted from Milan, is turned upside down by the news that his father, at home, is about to die. Waiting for her is her sister Anna, who cannot accept the imminent death of her parent and drowns her loneliness in alcohol. A misfortune that cannot be postponed thus leads the two sisters to rebuild a relationship lost years before, when carla left Friuli to pursue her dreams away from home.
THE FILM
The short film "Transumanza" will be directed by the Friulian Giovanni Bertoia, at his debut writing and directing, who wanted to tell a story linked to his personal experience, to celebrate his region and the natural beauties that make it unique.
The production is managed by Massimiliano Milic and Silvia Santoro and the shooting will take place in June 2024 in the area of Tarvisio, not far from Lake Fusine, in the province of Udine.
The link with the region is not only reflected in the cast, but also in the use of regional professionals who will be part of the film crew and in the use of the Friulian dialect within the history, an integral part of our region and a valuable asset to be preserved.
WHY THIS STORY?
"Transumanza" addresses the issues of loss and sisterhood and at the same time talks about the attachment to nature and the cultural link of people to a place, exploring the reasons that cause the depopulation of small mountain villages and their possible rebirth, a theme today more relevant than ever.
The Alps are at the same time the setting for the film, but also the setting for that Friulian culture made up of centuries-old traditions and a visceral attachment to one’s own land. A Friulian culture that plays a leading role in this project, from dialogues in language to artistic references linked to authors of these areas.
Through the characters of Carla and Anna, we have an intimate exploration of what it means to be born, to live and to die in these small villages and cities far from globalization, that very often push young people to leave them to seek their fortune elsewhere.
"Transumanza" tells of the exodus of some of these young people, but also of those who have decided to remain like Anna, or those who have chosen to return like Carla.
What sets this narrative apart is the exploration of roles traditionally dominated by men within the rustic landscapes of rural Italy. In a departure from the norm, Anna embraces her father’s vocation as a pastor, challenging social expectations and stereotypes. Through her character, we want to celebrate the resilience and strength of women who bravely navigate uncharted territories, both within themselves and in their communities. Our film is a testament to the power of sisterhood, resilience and the enduring spirit of breaking barriers, one step at a time.
The film is also an elaboration of mourning: on the banks of a river, along a path, inside the icy waters of a lake or on the top of a mountain, "Transumanza" becomes the journey of the two sisters, their secret, their sharing, that precious gem that they will carry indelibly in their memories, forever.
For the director and screenwriter Giovanni Bertoia, making this film takes on a deep and personal motivation: it is partly autobiographical because it tells of his return home, after nine years of working in the United States, to take care of his seriously ill father. The months spent in Friuli then gave birth to his awareness and the need to return to live in the places where he was born and raised.
WHY THE FRIULIAN DIALECT?
In this short film the Friulian dialect will be at the center of the story, able to unite, but also to divide our protagonists Anna, Pino and Carla.
For Anna and her father Pino it is the everyday language, the one that defines who they are and divides their world from that of others, those who do not speak Friulian. It is the language they carry with them in their transhumance - or rather transfer - when the two had to leave their beloved homeland, Carnia, to go to live and work with the pasture between the Montasio Plateau and Tarvisio.
For the other protagonist Carla, it is the language she left behind, together with her family past, to seek her fortune in a large metropolis where local identities are swept away in favor of a single globalized and standardized culture.
In "Transumanza", the Friulian does not want to be present in the dialogues, but also in the atmosphere surrounding the protagonists. We intend to include references - in terms of props - to Friulian artists such as the writings of Celso Macor, Leonardo Zanier and Pierluigi Cappello, the photographs of Ulderica da Pozzo and the works of Marco Davanzo and Mario Micossi.
In addition to Friulian and Italian, we will insert some phrases and words in po nasen, the local dialect of the Slovenian language spoken in Val Canale. The dialect draws words from Slovenian, Friulian, Italian. In this way we want to emphasize the multiculturalism of the region in which we work and live, Friuli Venezia Giulia.
THE CAMPAIGN
To carry out this idea and realize this project, paying a fair wage to all the professionals, creative and not, involved, we set a budget of 60,000 Euro.
The value of our project has been confirmed by the various institutions that have contributed to the partial coverage of the budget and that we thank from the heart.
The project is also supported by Coop 3.0 and Illycaffè through food and wine products present in the film and made available to the crew.
We only need a small effort to reach our budget, and that’s why we chose Produzioni Dal Basso to start our crowdfunding campaign with the goal of reaching (or exceeding) € 13,000.
These funds will be used for the following activities:
What if we exceed 13,000 Euros in donations?
Our gratitude will already be eternal in helping us reach our donation target!
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Independent cultural production is never easy, but we believe it is possible thanks to the sense of community that is proper to us human beings!
THE TEAM
Maria Roveran, an eclectic and versatile Venetian actress, has divided her artistic path between theatre, music and independent cinema. Graduated from the Centro Sperimentale di Cinematografia, she is known for her performances in "Capri-Revolution" (2018), "La terra dei figli" (2021) and "Non uccidere" (2015). In "Transumanza" will play the role of Anna.
Zoe Pernici is an actress from Trieste, graduated from the Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi in Milan in 2015, where she studied with great masters such as Spiro Scimone, Francesco Sframeli and Antonio Latella. In March 2022, she made her directorial debut with the show "Alcesti - is it still dark?" at the Franco Parenti Theatre in Milan. In "Transumanza" she will play the role of Carla.
Giovanni Bertoia, screenwriter and director, graduated in screenwriting at the Scuola Holden and in acting at the Academy of Dramatic Art "William Esper Studio" in New York, USA. He studied with Michael Beckett at HB Studio, founded by Uta Hagen. In 2023 he won the famous "Premio Sonego" for his screenplay "Tutto torna united".
Massimiliano Milic, producer, has a "Master in Filmmaking and Media Arts" at the University of Glasgow in the UK. Linked to social and historical issues, he made the film "Duino" directed by J. Pablo Di Pace, to be released in 2024. He wrote, produced and directed the documentaries "Dom" (2023), "Drago" (2021) and "La Pizzeria" (2016). He won the Ananian Prize in 2017 as part of the Mattador Project dedicated to screenplays.
Silvia Santoro, producer, after a master’s degree in "Economics and Finance" at Bocconi University in Milan, studied "Production Management" at the Met Film School and the National Film and Television School in London.
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