Una campagna di
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Cari amici, siamo finalmente pronti a trasformare Triticum Dolomiti in realtà e per questo chiediamo il vostro aiuto. Per rendere sostenibile e replicabile il progetto dobbiamo raggiungere € 100.000, un obiettivo davvero ambizioso che condividiamo con tutti voi che, come noi, amate la Val Belluna e avete a cuore il futuro della nostra terra. Crediamo infatti che l'agricoltura non invasiva possa restituire al suolo la sua naturale forza e capacità rigenerativa. Con il vostro aiuto vorremmo riuscire a raccogliere entro ottobre 2022 i primi € 25.000 per dare inizio alle attività di semina autunnale. Aiutiamoci!
Mirco e Johannes
Contribuire a realizzare il sogno di Triticum Dolomiti, unendosi agli agrigoltori delle nuova era, significa sostenere un progetto innovativo e sostenibile per proteggere e valorizzare il territorio della Val Belluna.
Siamo Mirco e Johannes, agricoltori della nuova era che vogliono portare rispetto al suolo finora depredato della sua vitalità, accudendolo come un bambino e dandogli solo il meglio! L’interesse comune per i semi riproducibili e tramandati da 10.000 anni di storia agricola ci hanno fatto incontrare per la prima volta. Il seme e il suolo, strettamente collegati, stanno alla base di ogni sistema alimentare. Il seme antico e riproducibile, che è rimasto nelle mani degli agricoltori e che è riuscito a sfuggire alle manipolazioni, spesso fatte in laboratorio, può oggi aiutarci, assieme ad un agricoltura naturale rigenerativa, a ricostruire interi ecosistemi.
Scegliamo la parola suolo per far nascere questo progetto, in quanto vogliamo lavorare con e per un suolo fertile, vigoroso, capace di auto generarsi, insomma un suolo vivo!
Il nostro progetto intende sviluppare un' agricoltura rigenerativa e sostenibile senza l’uso di chimica di sintesi in Val Belluna (BL) coltivando cereali antichi (ma non solo) ricostruendo paesaggio ed ecosistemi. Sono cereali che selezioniamo da oltre 8 anni direttamente in campo studiando i metodi adatti per la sua selezione. Il prezioso seme che passa così spesso nelle varie lavorazioni tra le nostre mani è il risultato della cura di tante generazioni! Vorremmo garantire e migliorare la sua qualità anche per le generazioni future! Ci affidiamo quindi a questa raccolta fondi per far partire a pieno il nostro progetto. Il contributo di tutti è fondamentale per la nostra riuscita. Aiutiamoci!
Triticum Dolomiti vuole essere una realtà agricola innovativa in Val Belluna, un luogo dove fare scuola, dove le persone potranno creare nuove relazioni e dove potranno far crescere nuovi modi di fare economia. Un luogo dove la rigenerazione del suolo rigenererà anche l’animo.
Ci siamo mai chiesti quale sia il vero costo del cibo che consumiamo?
L’agricoltura modella il paesaggio, che è pesantemente segnato nel profondo dopo anni di monocoltura intensiva e dai nuovi impianti di vino che arrivano in valle.
Vogliamo essere custodi del territorio per far crescere nuovi custodi in modo da far avanzare la cura e l’amore della nostra valle; sviluppare un modello di agricoltura sostenibile visibile a tutti, tramite pratiche biologiche rigenerative usando semi antichi e riproducibili, il semino della nonna per intenderci :-). Portare avanti una selezione locale che sa stare al passo con i rapidi cambiamenti climatici garantendoci così una maggiore sicurezza di raccolto e senza il bisogno di trattamenti chimici.
Vogliamo prenderci cura delle terre Bellunesi, tutelandole, rigenerandole e producendo un cibo sano a Km 0 ricostituendo l’ecosistema e favorendone la fauna selvatica aumentando la biodiversità.
Sono anni che siamo testimoni della più rapida estinzione di specie mai registrata e nonostante questa situazione preoccupante si resta spesso paralizzati. Cosa possiamo fare? SEMPLICE! Noi tutti abitiamo in una casa, e vorremmo che fosse nel miglior stato possibile. Ecco, faremo lo stesso con il suolo: rigenerandolo e coccolandolo. Attraverso la semina su sodo, le minime lavorazioni e i sovesci sequestreremo il carbonio dall’atmosfera stoccandolo nel suolo in forma di sostanza organica. Vogliamo ricostruire le siepi utili (che negli anni sono state tolte per accelerare i lavori meccanici), i bordi fioriti e seminare, tra una cultura e l'altra, sovesci ricchi di fiori che diventeranno pascoli per api e insetti, favorendone quindi la riproduzione di insetti, i vermi, i funghi, i batteri che ricostruiscono così le basi per un ecosistema funzionante, portando salute e benessere.
E' la relazione che caratterizza la parte sociale del nostro progetto! Vogliamo dei rapporti diretti con chi trasformerà i nostri prodotti, per il momento siamo fortunati: Patrick, che fa parte del P.U.A.Panificatori Agricoli Urbani,si è reso disponibile ad utilizzare le nostre prime farine dando a noi ossigeno e nuovo vigore, e alla sua clientela un pane ricco e profumato fatto sul territorio, per la gente del territorio. Siamo figli della delocalizzazione, è ora di far rilocalizzare il cibo e tutte quelle sapienze che abbiamo perso negli anni.
Non essendo noi figli di agricoltori siamo partiti da zero! Anche se abbiamo alle spalle anni di studi, esperimenti e buona volontà siamo arrivati al punto per fare un salto di qualità. Abbiamo bisogno di tutto:dai mezzi agricoli a un terreno da custodire. L’unico mezzo che abbiamo è la piccola mietitrebbia che Mirco ha scovato in Germania, una Class del 1970. Ne sono state costruite solo 500 e funziona con il motore a benzina del maggiolino. Perchè proprio questa? Semplicemente è l’unica che potevamo trasportare con la macchina trainandola.
Vogliamo portare avanti un secondo progetto che correrà in parallelo con Triticum Dolomiti, che è incentrato sulla valorizzazione della terra. Troppo spesso ci confrontiamo con la dura realtà della inaccessibilità alla terra, vuoi per conformità della stessa, o perché, come succede da qualche anno, le cantine vinicole salgono in quota a far man bassa di terreni visto che (per i loro canoni) hanno dei prezzi irrisori, oppure semplicemente ci sono le aziende locali che per spargere i liquami delle loro aziende hanno bisogno di sempre più terra. Noi non vogliamo diventare dei proprietari terrieri. Vorremmo dare un senso, un valore alla terra che tanto viene bistrattata e che molte famiglie convertono in prato solo per praticità nel tenere “pulito” l’appezzamento, togliendo quindi dall’offerta queste fette di terra, e svilendo il suo valore. Per tutti i terreni che troveremo da prendere in affitto, andremo a corrispondere un giusto affitto per il proprietario, in modo che questo non vada a vendere il fondo nel tempo, ma che anzi lo conservi per trasmetterlo alle generazioni future.
Per realizzare l'intero progetto abbiamo stimato un budget complessivo di € 100.000, che serviranno per completare le 4 fasi principali di realizzazione.
Evitiamo così di attendere il normale iter che circonda le campagne ovvero aratura, fresatura, semina. Utilizzando la seminatrice da sodo, sarà possibile risparmiare gasolio, energie, tempo che potremo utilizzare per fare altri lavori o per formarci (non si smette mai di apprendere), ma sopratutto ci darà la possibilità di rispettare il terreno. Durante l’aratura, il terreno rilascia l’azoto e il carbonio accumulato che ritornerà in atmosfera, senza contare la perdita di materia organica dovuta alla distruzione degli strati del suolo e al dilavamento o all'erosione eolica. Passando chiaramente meno sul terreno, andremo a comprimerlo anche meno.
Di seguito un piccolo video esplicativo del nostro Amico Paolo che usa la semina su sodo nella risicultura:
➔ https://www.youtube.com/watch?v=bWKZjz2AjoE
Troppo spesso il vaporizzatore è stato identificato come il male assoluto, ma la realtà è diversa. Non è il mezzo a essere colpevole, ma il prodotto che si mette al suo interno. Come dicevamo prima, la nostra sarà una agricoltura senza l’uso della chimica di sintesi. Mai sentito parlare del The di Compost? O dei fermentati di microorganismi? Il tè di compost è un preparato in cui i microrganismi del compost vengono filtrati e moltiplicati. Materiali aggiunti come, melasse di canna da zucchero, farina di roccia ecc. servono come nutrimento e catalizzatori per i microrganismi. Dopo un processo di ossigenazione possono poi essere sparse sul campo, sul suolo o sulle foglie delle piante. Non è come un fertilizzante, ma è un catalizzatore per il supporto vitale e processi rinforzanti nel suolo e sulla superficie delle foglie. Anche con la fermentazione anaerobica cerchiamo ogni anno di migliorare la moltiplicazione dei microrgansimi più adatti. Questo processo, come il tè di compost, viene poi spruzzato sul terreno o sulle foglie delle colture. Utilizzando varietà antiche che sanno ancora interagire con la vita del suolo insieme ad una rotazione con sovesci ricchi di specie e con una concimazione organica adatta, viene rigenerato la vita del suolo in poco tempo.
Avere un terreno di nostra proprietà, ci darà la serenità nel lungo periodo. Infatti ci sarà possibile pianificare ancora più meticolosamente le nostre semine, creare delle siepi perenni con alberi e essenze minori, ma sopratutto monitorare il miglioramento continuo che apporteremo al suolo tramite i nostri metodi. Miglioramento che sarà condiviso con tutti con analisi alla mano.
Fase 4: 20.000 € - L'acquisto di materialeper la lavorazione dei nostri prodotti.
Vorremmo acquistare: un mulino, una decorticatrice, una cella frigo per la conservazione delle sementi. Tutto questo per restare in zona e spendere meno energie possibili.
Mai come ora si sente l'urgenza di dare una svolta all’agricoltura, in questo periodo storico stiamo imparando che le “regole” fino ad ora scritte non valgono più. Materie prime che fanno il giro del globo, cibo che viaggia più di una persona nella sua intera vita, penuria nel reperire materiali, i fertilizzanti chimici, che la moderna agricoltura usa puntualmente, hanno avuto dei rialzi di prezzo vertiginosi rendendoli di fatto non accessibili alla stra grande maggioranza degli agricoltori. Triticum Dolomiti lancia un appello alla comunità per creare un progetto che ha le potenzialità di preservare il paesaggio della nostra vallata.
Quali saranno i benefici che riceverà la comunità, grazie a Triticum Dolomiti?
Nel tempo ci piacerebbe coinvolgere professionisti che verrano in valle per condividere le loro conoscenze e per farci avanzare tutti assieme. Organizzeremo giornate nei campi, sia per vedere l’evoluzioni dei nostri grani, che per osservare e toccare con mano il risultato dei metodi da noi utilizzati. Organizzeremo poi la festa della mietitura che da troppo tempo manca in valle. Aiutiamoci!
Da sempre appassionato di agricoltura, dopo una esperienza di lavoro in Francia di 6 anni dove ho avuto l’opportunità di confrontarmi con delle nuove realtà, rientro a casa a seguito di un appuntamento con il destino che mi ha profondamente cambiato nel fisico e in parte nella persona. Ho cominciato ad avvicinarmi alle sementi antiche militando in una associazione del posto dove ho conosciuto Johannes. Affascinato dal mondo delle sementi e dalla possibilità di sperimentazione continua che può dare e dalla importanza che questi sementi hanno, ho deciso di acquistare una piccola mietitrebbia trovata in Germania, per sviluppare un progetto di coltivazione di cereali in Val Belluna. Convinto che la maggior tutela del terreno passa per la minor perturbazione del suolo, lo scorso anno ho effettuato un corso di formazione on-line portato avanti da https://www.verdeterreprod.fr incentrato alla semina su sodo.
Mi occupo di agricoltura da circa 12 anni. Fin dall' inizio mi sono dedicato con grande passione alla salute del suolo e alla ricerca di semi autoctoni ancora riproducibili. Negli anni ho partecipato a varie formazioni per imparare a costruire sistemi agricoli sostenibili integrando la riproduzione e selezione delle varietà locali. Da più di 10 anni sono attivo nell’associazione locale Coltivare Condividendo. Mi occupo della costruzione di una rete locale di custodi di semi autoctoni. Coltivo, oltre che i cereali con Mirco, anche 5000m² di colture varie con l’approccio della permacultura.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
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