TUTTARAZZA  - documentario

Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere. Bertold Brecht

Tuttarazza è uno sguardo innamorato sulla storia di Sebastiano, artista di strada e polistrumentista che, con la sua fede nella capacità educativa dell'arte, insegna ai ragazzi rom a suonare e a riparare gli strumenti.  In questo modo i ragazzi hanno la possibilità di maturare una visione alternativa alla vita del campo nomadi. Attraverso lo strumento musicale le culture si incontrano felicemente e nascono storie di amicizia, come quella fra Sebastiano e Svonko, “l’allievo appassionato” che, nel corso degli anni, impara anche il mestiere di artigiano. Tutto questo accade all’interno dello spazio culturale Rampa Prenestina che ospita da anni il laboratorio di riparazione di fisarmoniche e strumenti musicali fondato da Sebastiano.

Tuttarazza racconta una storia bella e difficile, racconta la sfida che Sebastiano compie ogni giorno.

La necessità di questo documentario

Una società come la nostra, che subisce un processo di disumanizzazione ormai da molti anni, è diventata vulnerabile e sempre meno pronta ad affrontare le emergenze sociali che si manifestano non solo a livello locale, ma anche europeo. L’emergenza nomadi è una di queste. 

Crediamo che una società che investe in cultura è una società più ricca e capace di integrare le differenze. Noi tutti possiamo essere protagonisti di una scelta in tal senso.

Piccoli atti di protesta e di apprezzamento aprono delle brecce nella condizione di ottundimento. Ciascuno di noi può essere un eroe del cuore, perché questo tipo di risposta personale, per quanto semplice possa sembrare, va ancora più in profondità delle consuete proteste sui generi, sul razzismo, sull’ambientalismo. Qui non ci sono “ismi”, non c’è ideologia: siamo al servizio dell’inestinguibile desiderio di bellezza che ha l’anima. […] Se i cittadini si rendessero conto della loro fame di bellezza, ci sarebbe ribellione per le strade. (James Hillman)

Abbiamo trovato urgente e necessario raccontare la storia di Sebastiano che ha fornito a Svonko una reale possibilità di emancipazione, credendo nella forza del singolo che si alza da solo. 

Entriamo alla Rampa a vedere se e come la scelta di Sebastiano sia possibile.

“Chi lavora con sue le mani è un lavoratore,
chi lavora con le sue mani e con la sua testa è un artigiano,
chi lavora con le sue mani, la sua testa e il suo cuore è un artista“.
(San Francesco d’Assisi)

Chi siamo

Debora Petrocelli è autrice del progetto. Paolo Zefferi, insieme a lei, ne cura la regia. Vito Favata, produttore "sui generis", ne ha permesso la realizzazione dei primi importanti passi.

Sostieni il progetto

Il crowdfundig, moderno mecenatismo, è senz'altro la forma più coerente di finanziamento per questo documentario che contiene il senso della possibilità di cambiare il mondo dal basso, con le proprie mani, come le mani dell’artigiano che ridonano vita agli strumenti che non suonano più.

E' un progetto ambizioso, ma non impossibile (dobbiamo raggiungere la cifra di 10.000 euro) e per realizzarlo abbiamo bisogno dell'aiuto di molti. Ne abbiamo già realizzato una prima parte (sostenendo costi per circa 5.000 euro). Ora tutto rischia di rimanere nel cassetto. Il tuo contributo è determinante per portarne a termine la realizzazione.

Grazie!

Per i sostenitori

Lasciaci una mail utile per poter essere informato degli sviluppi del progetto e per poterti invitare alle proiezioni e agli eventi relativi.