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2 gennaio 2023.
Tre cittadini aderenti alla campagna “Non paghiamo il fossile” imbrattano palazzo Madama con della vernice lavabile, usando 3 estintori. Dopo meno di 30 minuti interviene la polizia, e 5 attivisti (tra i quali pure chi stava semplicemente filmando) vengono portati in questura.
Dopo poche ore viene convalidato l’arresto in flagranza con l’accusa di danneggiamento aggravato.
Presto iniziano a susseguirsi le prese di posizione contro il gesto: Giorgia Meloni, Matteo Renzi, Ignazio La Russa, Matteo Salvini e molti altri politici etichettano gli attivisti come “vandali” “criminali” “fanatici”.
Molte altre figure invece, comprendendo l’esasperazione e la rabbia degli attivisti, difendono pubblicamente il gesto: sono scrittori, docenti, attivisti, come Erri De Luca, Roberto Saviano, Luigi Manconi, Paolo Pileri, Mauro Biani e molti altri.
Il giorno successivo il processo per direttissima rimanda il giudizio ad una seconda udienza, che si terrà il 12 maggio. Laura, Davide e Alessandro vengono rilasciati, tornando momentaneamente in libertà.
Il 14 aprile giunge poi la notifica che 5 attiviste e attivisti di Ultima Generazione sono denunciati per "associazione per delinquere" dalla procura di Padova, e in tutto 12 dovranno affrontare un processo per le azioni compiute nella città.
Le spese processuali e quelle connesse ammonteranno a 4000€. Chiediamo il vostro aiuto, chiediamo di schierarvi a fianco di Laura, Davide e Alessandro e gli altri entrando nella resistenza civile o supportandoli con una donazione.
Grazie.
“Ho scelto e continuerò a scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile nonviolenta perché sono disperata. Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica. Realizzare l’inaccettabile richiede più dolore di quanto siamo disposti a viverne, ma è anche l’unica consapevolezza che può spingerci ancora a cambiare le cose e salvarci dal collasso. La narrativa tanto in voga secondo la quale ognuno di noi può individualmente contribuire a limitare i danni del riscaldamento globale, salvando il pianeta, è senz’altro positiva ma fortemente irrealistica.Sono i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva, per modificare e regolare le produzioni di energia e di beni e il sistema dei trasporti, per arginare concretamente le cause della crisi climatica. L’azione individuale non basta. Non possiamo illuderci che fare la raccolta differenziata e partecipare a cortei organizzati sia sufficiente. È, di conseguenza, proprio al governo e alle istituzioni che rivolgiamo la nostra rabbia di protesta. La perseveranza all’inazione climatica è ormai da riconoscere come volontà delle élite politiche ed economiche di scegliere deliberatamente di condannare buona parte della popolazione globale a siccità, carestie, guerre e morte. Dobbiamo riconoscere le loro responsabilità e le loro colpe. Se vogliamo avere una possibilità dobbiamo unirci in azioni dirette, ribellandoci al destino che il potere di pochi ha disegnato per noi”.
Laura, 26 anni
La campagna Non Paghiamo il Fossile chiede al Governo italiano di interrompere ogni sussidio all’industria fossile. Attualmente spendiamo oltre 40 miliardi di euro si soldi pubblici per sostenere attività inquinanti. Secondo Legambiente, 15 miliardi di € sono facilmente e immediatamente eliminabili, convertendoli in sussidi ambientalmente favorevoli (per energie rinnovabili, efficientamento, riqualificazione dell’ambiente…).
Siamo in un’emergenza ambientale sempre più palese, il Governo cosa sta aspettando?
Pretendi un futuro, unisciti alla resistenza civile!
How do we demand this? We will use non-violent civil disobedience to pressure institutions. This could cause inconvenience to many people's lives. We are very sorry and we would not like to have to do this. It may seem like a drastic method... but we have been doing demonstrations, marches, petitions, awareness-raising campaigns for 30 years: without sufficient results. Nonviolent civil disobedience is now the only way to bring about radical and rapid change.
Many people forget that extraordinary movements such as the suffragettes or the anti-discrimination movements developed to a large extent thanks to very strong actions (such as defacements, roadblocks, illegal occupations) carried out by a small minority.
Also on the basis of these historical examples, we in Ultima Generazione decide to disobey: we cannot wait any longer, what potentially awaits us in a few years is much more frightening than the legal consequences of our actions. Along with us, citizens of dozens of other states (from the UK to Germany, from France to Sweden) are entering into civil resistance against their respective governments.
Legal costs we face are increasing with each action. Each activist facing a court case has to spend over 300€. This means that in the near future the campaign's legal costs will exceed 6,000€, and will probably reach 20,000€ by the end of the year.
This is not wasted money. Every single citizen who takes civil disobedience action has a gigantic impact. We have seen this over the last few months: with our bodies and our determination we are able to impress, grab attention, and get to disturb (hence pressure) those who have the greatest power to change things. We are already seeing how one person who sits in blocking traffic today can push and motivate three, four or even ten others to do the same.
A future marked by drought, famine and mass migration frightens us more than the legal consequences of our actions, so we have decided to enter into civil resistance against the Italian government, and will continue until it acts concretely to protect the population from the climate crisis, bringing about a real ecological transition.
However, the lack of funds can be a serious obstacle to the development of the campaign. We therefore ask anyone who believes in civil resistance but perhaps does not have the availability to practice it, to support us with a donation.
We don't want to be the last generation!
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Energia rinnovabile e accessibile: assicurare la disponibilità di servizi energetici accessibili, affidabili, sostenibili e moderni per tutti.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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