oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

Un camper per i diritti

Una campagna di
UN CAMPER PER I DIRITTI

Contatti

Una campagna di
UN CAMPER PER I DIRITTI

Un camper per i diritti

Un camper per i diritti

Campagna terminata
  • Raccolti € 380,00
  • Sostenitori 4
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    8. Lavoro dignitoso e crescita economica
    10. Ridurre le disuguaglianze
    12. Consumo e produzione responsabili

Una campagna di 
UN CAMPER PER I DIRITTI

Contatti

Il Progetto

Per i diritti negati e contro lo sfruttamento lavorativo dei braccianti in particolare migranti, per combattere la precarietà abitativa, l'assenza totale di assistenza sanitaria e della possibilità di vaccinazione anti Covid, una rete di associazioni e Ong, insieme all'artista Laika, lancia una campagna di crowdfunding per l'acquisto di mezzi da allestire come sportelli mobili per il sindacato di strada, per permettere agli attivisti dell'Unione Sindacale di Base di raggiungere direttamente i lavoratori nei posti di lavoro e negli insediamenti abitativi.

***

DIRITTI PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI MIGRANTI

Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori migranti sono presenti nel nostro paese e contribuiscono fattivamente alla produzione della ricchezza derivante dal Made in Italy.

Sono impiegati in grande numero nel settore agricolo, considerato fiore all’occhiello dell’economia italiana, ma al contrario di quanto dovrebbe essere, nel settore che garantisce i massimi profitti alle aziende italiane si realizza il massimo dello sfruttamento, con condizioni di lavoro al limite della schiavitù e in completa inosservanza dei minimi diritti sindacali e contrattuali.

Decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, spesso irregolari (i più esposti alle violazioni dei loro diritti fondamentali), vengono tenuti in condizioni lavorative inaccettabili e sono costretti a vivere, pur di avere un “lavoro”, in condizioni abitative precarie (spesso a prezzi inaccessibili) e in assenza dei minimi standard igienico sanitari.

Abitazioni informali, spesso tendopoli, spesso caseggiati abbandonati senza luce, acqua e servizi igienici e senza riscaldamento.

Sono ormai all’ordine del giorno le notizie che appaiono sui media e che raccontano storie di sfruttamento e di condizioni di vita impossibili.

Di fronte a questa situazione non possiamo che evidenziare l’inerzia e l’inefficacia dello Stato che negli ultimi anni, pur sbandierando sui mezzi di informazione iniziative e leggi volte al superamento del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti, nel concreto non ha messo in atto i provvedimenti indispensabili per il superamento di queste criticità:

  • il superamento della legge Bossi-Fini e la possibilità di regolarizzazione dei lavoratori migranti presenti in Italia;
  • l’aumento degli organici deputati ai controlli ispettivi nelle aziende agricole per la verifica delle condizioni contrattuali e di sicurezza sui posti di lavoro;
  • la realizzazione di una politica di insediamenti abitativi diffusi, mirata ad una logica di superamento della ghettizzazione dei lavoratori migranti e di integrazione socioeconomica nei diversi tessuti cittadini;
  • la garanzia per tutti dell’assistenza sanitaria pubblica, e per la vaccinazione anti covid-19 per tutte le lavoratrici e i lavoratori migranti senza distinzioni.

Pur non smettendo, quindi, di chiedere di attivare gli strumenti più efficaci per affrontare l’insicurezza e la vulnerabilità di queste persone e lavoratori, ossia politiche migratorie che prevedano canali di migrazione legali e programmi di regolarizzazione che riducano il numero di coloro che diventano privi di documenti, i firmatari di questo appello ritengono che, a fronte di una situazione oramai inaccettabile degradante e lesiva dei diritti e della dignità umana, sia necessario agire concretamente per supportare le istanze di rivendicazione dei diritti di cittadinanza e dei diritti sindacali previsti dalle leggi italiane in materia di lavoro e di presenza di cittadini migranti sul nostro territorio. Per appoggiare questo processo di emancipazione delle braccianti e dei braccianti migranti riteniamo essenziale in questo periodo coinvolgere le strutture territoriali dell’Unione Sindacale di Base che operano direttamente tra i campi e tra le aziende agricole sparse per il territorio italiano, sostenendo il loro intervento. Per farlo, lanciamo un appello a tutte le componenti della società italiana convinta che il superamento dello sfruttamento sul lavoro e del primato degli interessi economici strategici in favore di una volontà di tutela dei diritti – umani e del lavoro – delle lavoratrici e dei lavoratori sia un atto di giustizia irrinunciabile per un paese democratico che si vanta di essere una delle potenze economiche del pianeta.

Siamo consapevoli che lo Stato non è in grado di controllare ciò che succede nelle campagne e nelle aziende agricole, per affrontare nell’immediato questa situazione chiediamo di favorire e sostenere il sindacato donando alle strutture che operano tra le braccianti e i braccianti agricoli dei camper per permettere di raggiungere direttamente le lavoratrici e i lavoratori sui posti di lavoro.

Chiediamo a tutti gli enti ed i soggetti interessati di sottoscrivere questa campagna.

Primi firmatari:

CISS, CRIC, CROCEVIA, PROGETTO DIRITTI, ASSOCIAZIONE ACCOGLIENZA CONTROVENTO, RETE ISIDE ONLUS, CS NUVOLA ROSSA, MOVIMENTO MIGRANTI E RIFUGIATI NAPOLI

Commenti (2)

Per commentare devi fare
  • GG
    Giuseppe Forza Compagne e Compagni
    • avatar
      Nereo Condivido tutto della campagna e la sostengo come posso. Quello che succede oggi in Italia, e non solo, è intollerabile da ogni punto di vista. Sdegno e rabbia sono i sentimenti normali che ogni persona che alza lo sguardo dal proprio ombelico deve provare. Forza USB, forza Compagni!

      Gallery

      Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

      Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

      8. Lavoro dignitoso e crescita economica

      Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.

      10. Ridurre le disuguaglianze

      Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

      12. Consumo e produzione responsabili

      Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.