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Sa Domo de Totus, ANS, Collettivo Bardana, S’Arza Teatro, Intergremio di Sassari, Cobas Scuola Sardegna, Liceo FigariContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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A Sassari, di fronte al liceo Artistico Filippo Figari, tra via Quarto e Largo Don Leonardo Carboni, c’è un fazzoletto di verde, con un albero di agrumi. I ragazzi del liceo la mattina si fermano lì prima di andare a scuola, in quel luogo che fino all’anno scorso era noto come “il pisciatoio” e versava nel degrado e nell’incuria.
Nel 2023 una serie di associazioni ha adottato quest’area, l'ha ripulita e, in occasione de Sa Die de Sardigna 2024 installerà un totem in Cor-ten sul quale saranno apposti i nomi dei rivoluzionari impiccati.
Il totem ha un costo di 4.000€. Per questo motivo abbiamo bisogno del contributo di tutti.
Il vostro sostegno è un segno di impegno e di gratitudine. Ogni contributo, grande o piccolo, ci avvicinerà all'obiettivo di creare uno spazio fisico di ricordo e di consapevolezza, oltre che di restituire virtualmente ai rivoluzionari quell'area dove, per l'ideale di una Sardegna migliore, persero la vita.
Scorrendo, potrai leggere la storia degli otto rivoluzionari.
Enrico Costa ci racconta che nei pressi di quest’area sorgevano le Forche Vecchie di Sassari, dove venivano impiccati i condannati a morte. In prossimità di queste, il 17 settembre 1796, avvenne lo scontro armato tra forze rivoluzionarie repubblicane sarde e i difensori del feudalesimo, del colonialismo e della monarchia sabauda.
I rivoltosi, provenienti principalmente da Bonorva e da Florinas, ma anche da Thiesi, Ittiri, Muros e Osilo, si radunarono nell’oliveto del reverendo beneficiato turritano Juan Pinna in vista delle mura, in attesa di un segnale interno di sommossa (che non arrivò), con lo scopo di liberare i compagni di ideale che erano stati fatti prigionieri, di riprendere la città di Sassari e di rinfocolare la Rivoluzione per la libertà dei sardi e per la Repubblica di Sardegna. Inferiori in numero e in armamento rispetto alla regia truppa, dopo i primi morti e i feriti, gli angioyani si dettero alla fuga verso Scala di Giocca.
Sempre qui, fra il 6 ottobre 1796 e l’11 agosto 1802 vennero impiccati otto patrioti sardi.
A parte la voce isolata di Enrico Costa che nel 1885nel suo primo volume di Sassari definì i rivoluzionari giustiziati “martiri per la libertà” la memoria di questi fatti e personaggi si è praticamente persa.
Cosa si trova oggi in quest'area?
In occasione di Sa Die 2023, una serie di associazioni ha adottato ufficialmente quest’area verde, ripulendola dalla spazzatura e tenendola ordinata. Quest’anno si sono aggiunti al progetto nuovi soggetti culturali e sociali e il Comune di Sassari ha autorizzato la messa in posa di un monumento ai rivoluzionari sardi.
Il progetto del totem in Cor-ten, ideato per durare nel tempo e che sorgerà in quello che ormai gli studenti già chiamano “il Giardino della rivoluzione sarda”, è stato realizzato da Vittore Loriga, docente del liceo artistico e si inserisce in un progetto più ampio curato dalle tre scuole che sorgono intorno all’area. Oltre il Liceo Artistico Filippo Figari: il Liceo Classico, Musicale e Coreutico D.A. Azuni e il Liceo Statale Margherita di Castelvì.
Insieme a Sa Domo de Totus, Assemblea Natzionale Sarda, Collettivo Universitario Indipendente Bardana, S’Arza Teatro, Intergremio di Sassari, Cobas Scuola Sardegna e le Messaggerie Sarde, già da quest’anno verranno coinvolti circa quattrocento ragazzi con diverse attività per valorizzare quest’area verde e la sua memoria storica, con incontri, concorsi di idee, percorsi didattici a sfondo storiografico e artistico.
Si tratta di un progetto che da ormai tre anni a questa parte sta crescendo sempre di più e il monumento che verrà inaugurato il prossimo 28 aprile sarà il grande ombelico attorno a cui, nei prossimi anni, ruoterà la sensibilizzazione della cittadinanza e soprattutto delle nuove generazioni sui valori, le speranze e gli ideali di libertà in nome dei quali i rivoluzionari hanno dato la loro vita.
Lo stesso progetto grafico di questo crowdfunding è realizzato dai ragazzi del Liceo Artistico.
Conosci i nomi dei rivoluzionari sardi a cui sarà dedicato il monumento?
Ecco i Rivoluzionari Sardi a cui verrà dedicato il totem:
Antonio Vincenzo Petretto - 6.10.1796 -29 anni, commerciante
Giovann’Antonio Marellas - 29.03.1797 - 44 anni, calzolaio
Filippo Serra - f.c.v. - 34 anni, notaio
Salvatore Quessa - f.c.v.
Gasparo Sini - 22.04.1797 - 26 anni, medico
Giovanni Pintus Topu - 6.09.1797 - 30 anni, calzolaio
Luigi Martinetti - 12.07.1802 - 29 anni, scrivente
Frantziscu Cillocco - 11.08.1802 - 32 anni, notaio
L'obiettivo della raccolta fondi è 4.000 euro. Nel caso in cui non si dovesse arrivare alla cifra necessaria, il monumento verrà comunque realizzato e si continuerà a raccogliere fondi per ripagarlo.
Con la tua donazione la Città di Sassari e la Sardegna diventeranno luoghi più consapevoli!
Maggiori informazioni sono disponibili ai seguenti link:
https://www.assembleasarda.org/sa-die/
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