Una campagna di
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Due importantissimi capolavori del Sacro Monte di Varese, eletto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2003, necessitano di un intervento di restauro e ricerca.
Presso la Casa Museo Lodovico Pogliaghi, a partire dalla fine dell’Ottocento dimora dell’omonimo artista e collezionista, si conserva il modello in gesso della porta centrale del Duomo di Milano. Un’opera grandiosa, in scala 1:1, ricomposta dall’artista stesso all’interno del suo atelier dopo la fusione dei due battenti e della cimasa che oggi si ammirano sulla facciata della cattedrale milanese.
La natura del manufatto, in gesso in parte colorato e dorato e un’armatura in ferro posta a sostegno delle sculture ad altorilievo, impone, a distanza di oltre un secolo dalla sua realizzazione, dopo un’indagine diagnostica, un intervento di risanamento conservativo.
Preservare dalla rovina e garantire visibilità nel tempo al modello della porta del Duomo di Milano, significa permettere, tanto al visitatore contemporaneo quanto all’utente futuro, di entrare in strettissima relazione con il primo pensiero avuto dall’artista rispetto alla sua opera e di ammirarne doti tecniche e finezze stilistiche.
Nelle adiacenze della Cripta di epoca romanica del Santuario di Santa Maria del Monte, riaperta al pubblico nel 2015 dopo quasi un secolo di chiusura, è visitabile un ambiente, nel quale è emerso un oratorio funerario di età altomedievale.
L’area manca, ad oggi, di un’indagine completa, che si vuole ultimare con questa campagna di lavori, avendo cura di scavare tre rare sepolture, originariamente ad arcosolio, addossate al fianco meridionale del santuario. Tale ricerca risulta imprescindibile al fine di arrivare a delineare scientificamente il contesto e i termini cronologici relativi all’erezione dell’oratorio funerario e relativo suo utilizzo.
Contestualmente allo scavo delle sepolture, sarà dato corso al riordino e alla catalogazione dei materiali risultanti dalle precedenti campagne di scavo, a tutt’oggi non studiati.
Indagare le aree sottostanti il Santuario di Santa Maria del Monte significa arrivare all’origine della millenaria storia del santuario, oggi come allora meta di pellegrini e cultori di storia e arte.
Regione Lombardia, ha già riconosciuto al progetto una parziale copertura dei costi, in virtù dell’alto valore culturale dei due progetti e dando merito anche alla capacità di raggiungimento degli obiettivi di ricerca già dimostrata nel corso del biennio precedente dalle realtà museali del Sacro Monte. Ma non basta: abbiamo bisogno anche di te. Sostieni il tuo Sacro Monte di Varese.
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