Una campagna di
COMITATO CITTADINI E LAVORATORI LIBERI E PENSANTI APSContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Abbiamo scelto di sfidare il cielo per tutto il giorno, con la consapevolezza che tanti cittadini, artisti, direttori, sponsor, addetti al palco, al backstage, alla comunicazione, alla logistica, al food & drink, erano con noi.
Ce l'abbiamo messa tutta, tutti insieme: chi era davanti a quel palco a ballare e urlare; chi gli stava intorno, stipato in gazebo affondati nel fango per garantire cibo, bevande e merchandising; chi ci stava sopra, a esibirsi o a rendere lo spettacolo possibile, e chi c'era dietro, a lavorare affinché tutto proseguisse nella maniera migliore viste le condizioni.
Siamo andati avanti fino a che è stato possibile, anche mettendo a rischio attrezzature costosissime, ma ci siamo imposti di fermarci quando a essere in pericolo era l'incolumità di tutti: artisti, tecnici, volontari, pubblico.
La nostra esperienza, il comitato tanto quanto il concerto, nascono per lanciare un messaggio preciso: non esiste ragione abbastanza valida per mettere le persone in pericolo. Coerentemente, quando la situazione non era più gestibile, abbiamo sospeso il concerto con la consapevolezza che questo significava esporci a gravi ripercussioni economiche.
Lo sapevamo, lo abbiamo accettato e continuiamo a rivendicarlo.
Mentre siamo ancora con i piedi immersi nel fango a smontare, sistemare, chiudere definitivamente questa edizione, dobbiamo dirci molto chiaramente che quello che è successo potrebbe mettere in pericolo l'esistenza stessa di Uno Maggio e decidere insieme come andare avanti. Non abbiamo mai pensato che il concerto fosse del comitato o della direzione artistica o della città di Taranto. Siamo convinti che questo evento sia patrimonio nazionale: in questo Paese c'è bisogno che Uno Maggio continui a esistere, tra le voci di dissenso. Questo progetto, che da dieci anni ci rende fieri, è un progetto collettivo: si fa col tempo e l'impegno dei volontari ma anche con le birrette, le maglie e i panini acquistati nel corso dell'evento. Si fa con il supporto di chi ama ciò che facciamo, per non chiedere nemmeno un euro a istituzioni o sponsor incoerenti con la nostra identità, e si fa con le donazioni. Adesso ha bisogno di tutti e tutte noi, ha bisogno di ogni supporto, grande o piccolo, e di una massiccia campagna di diffusione del crowdfunding che solo chi conosce il valore di questa esperienza può fare.
Taranto è stata e continua ad essere martoriata da un sistema industriale senza scrupoli, al punto che l’ONU l’ha definita “zona di sacrificio”.
È un territorio che né politica né sindacati hanno saputo tutelare.
L’avventura “pubblica” del comitato comincia in una calda giornata d’agosto: il 2 agosto 2012, interrompendo una manifestazione indetta dai tre sindacati, CGIL, CISL e UIL, che ancora una volta cedevano al ricatto e abbracciavano le ragioni di esistenza di un’industria velenosa e mortale, contestando il sequestro giudiziario che dichiarava, nero su bianco il 27 Luglio 2012, l’acciaieria una “fabbrica di morte e di malattia”.
Siamo nati con un obiettivo preciso: tutelare la salute e l’ambiente di Taranto, coniugando questa battaglia con quella della piena occupazione per la città, senza dover fare rinunce.
Anno dopo anno abbiamo visto le nostre famiglie decimate senza che potessimo cambiare il corso degli eventi, senza che avessimo modo di influire sulle scelte che avrebbero dovuto determinare, ad un certo punto, la chiusura totale di quell’industria, per il bene nostro e delle future generazioni di tarantine e tarantini.
Abbiamo una convinzione ferma: l’unica soluzione per la rinascita e la riconversione del nostro e di tutti i territori è il superamento delle fabbriche ad alto impatto inquinante, a partire dall’ILVA.
Il nostro non è un “normale concerto”: nessuno dei cantanti e delle cantanti che presta la propria voce alla nostra battaglia percepisce un cachet.
Il nostro non è intrattenimento ma un modo per gridare insieme la lotta che ci accomuna.
Avevamo la volontà di organizzare un concerto che raccontasse la nostra realtà, la nostra verità, accendendo i riflettori sulla drammaticità della situazione che viviamo ogni giorno.
Ne è derivato uno degli eventi musicali più riusciti e densi di significato del panorama italiano.
Da quel momento sul nostro palco sono passati nomi illustri del mondo musicale e dell’intrattenimento ma anche personaggi di spicco della politica e del sociale: ognuno ha portato la sua energia, abbiamo accolto la rabbia di tutte e tutti e ci siamo fatti abbracciare dalla loro empatia per quello che Taranto è ancora costretta a subire.
Con il concerto è cresciuto anche il suo pubblico: decine di migliaia di persone da ogni parte dello Stivale negli ultimi dieci anni sono venute a Taranto per vivere un’esperienza che va ben oltre l’ascoltare il proprio cantante preferito.
Per questo l’UnoMaggio è inimitabile e insostituibile.
È un sogno collettivo, e in quanto tale ha bisogno di tutte e di tutti per continuare a vivere.
Siamo riemersi lo scorso anno dalla pausa forzata dovuta alla pandemia con un programma ancora più entusiasmante dei precedenti e quello di quest’anno promette di essere di nuovo all’altezza delle migliori aspettative, con tante bellissime novità.
Come abbiamo anticipato nel documento politico 2023, presentato in conferenza stampa il 18 marzo e disponibile sul nostro sito https://www.liberiepensanti.it/home/unomaggio-2023/, LIBERTÀ è la parola d’ordine di questa edizione dell’Uno Maggio Libero e Pensante.
L’abbiamo scelta per celebrare i dieci anni da quando abbiamo dato inizio a quest'avventura al Parco Archeologico delle Mura Greche. Perché tutto è cominciato dal bisogno di essere finalmente libere e liberi di sceglierci il presente e il futuro che vogliamo. Non immaginavamo ciò che anno dopo anno avremmo realizzato e non immaginavamo che a distanza di dieci anni la nostra libertà sarebbe stata ancora così in pericolo, ancora tutta da difendere
L’evento musicale e sociale che ci impegna da 10 anni e che ha riscosso un successo inimmaginabile fin dal suo esordio, richiede un’organizzazione e un impiego di risorse impensabili per un comitato cittadino.
Negli anni abbiamo avuto il supporto di tante e tanti cittadine e cittadini di Taranto e non solo, che hanno contribuito con erogazioni liberali, con il 5x1000, con il volontariato o altre forme creative di sostegno ma per poter garantire un servizio sempre migliore, per poter continuare ad ospitare artiste e artisti che fanno parte del gotha del mondo dello spettacolo, per poter offrire un’esperienza di qualità a tutti i livelli, per poter garantire logistica e sicurezza adeguate, serve l’aiuto di tutte e tutti.
Chiunque può sentirsi partecipe del successo del nostro Unomaggio, anche se per qualsiasi motivo non riesce ad essere presente fisicamente quella sera.
Anche un piccolo contributo alla sua realizzazione consentirà a chi lo vorrà di sentirsi ancor più libero e pensante.
Il concerto che tutti amano e aspettano per tutto l’anno non è altro che l’epilogo di un percorso di lotta e di lavoro incessante che ricomincia già dal giorno successivo.
La battaglia contro l’ingiustizia sociale, contro i soprusi e la prevaricazione dei diritti fondamentali dell’essere umano non finisce quando si spengono le luci, anzi, prosegue più agguerrita che mai, come sanno bene le associazioni, le reti, i comitati che da sempre condividono con noi questo percorso e che ci hanno sempre sostenuto.
Anche le nostre inchieste, i nostri eventi durante l’anno, le attività che svolgiamo sul territorio hanno bisogno dell’aiuto di tutte e tutti.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
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