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“VOODOOBLUES: Il misterioso caso di Robert Johnson. Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia” è un libro che unisce la religione al blues, in un particolare percorso attraverso riti magici e atmosfere esoteriche. A far da guida nel curioso viaggio tra le pagine di questo libro è Robert Johnson, figura da sempre considerata misteriosa grazie alla leggenda che lo avvolge riguardante il suo fantomatico patto col demonio.
Il Voodoo di Haiti, le società segrete africane, gli dèi come Legba e Baron Samedi, la musica nelle cerimonie del candomblé brasiliano e il tarantismo del Sud Italia, sono solo alcuni dei temi affrontati nelle pagine che leggerete. Prendendo in considerazione qualche brano di Johnson e approfondendo l’ambiente magico sacrale delle diverse religioni afroamericane, vi porterò a scoprire quanto di vero c’è nel patto diabolico più famoso nel mondo del blues.
Frutto di intense ricerche e una sviscerata passione, “VOODOOBLUES: Il misterioso caso di Robert Johnson. Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia”è un libro che mescola musica a religione, cercando di fornire uno sguardo nuovo su un tema gettonato come la musica afroamericana. Si parla di musica sì, di blues, ma senza troppi nozionismi di scale, accordature e mostruosità del genere (i musicisti abbiano pietà di me, per favore!).
Un libro pensato quindi anche e soprattutto per coloro a cui piace ascoltare e approfondire un po’ le origini di ciò che gli passa per le orecchie, anche senza avere necessariamente una formazione musicale. Un volumetto che però tira in ballo anche riti magici, divinità dai connotati discutibili e particolari celebrazioni religiose che s’intrecciano perfettamente con la figura del bluesman e del suo mondo.
Robert Johnson e una manciata dei suoi brani sono quindi solo il punto di partenza e la traccia guida di questo viaggio virtuale, senza confini geografici precisi, attraverso rituali magico-religiosi, musica e tradizioni culturali apparentemente “demoniache”.
Si comincia quindi con una breve passeggiata nella vita del bluesman di Hazlehurst, per poi passare subito a qualche cenno di estetica africana, buttando uno sguardo in particolare alla concezione della musica e della religione.
Dall’Africa poi vi porto anche a fare un salto in Sudamerica per capire le caratteristiche del candomblè, un rito molto simile al Voodoo di Haiti, che ha punti in comune anche la musica dei neri d’America. Tra un capitolo e l’altro analizzo anche alcuni brani di Johnson, come ad esempio, “Me and The Devil Blues”e “Cross Road Blues”, con particolare attenzione ai riferimenti diabolici o religiosi che vengono citati.
In un libro del genere non si può poi non parlare anche di schiavitù e fatti storici per dare un quadro più ampio e generale possibile del contesto in cui il blues e queste religioni si sono sviluppati e concatenati tra loro. Ma non di sola America o Africa si nutre l’appassionato italiano di popular music! I più curiosi, infatti, troveranno pane per i loro denti perché ho colto l’occasione per tirare in ballo anche tradizioni nate e cresciute proprio nella nostra penisola: Roma e i suoi “Lari” o il Sud Italia con i riti del tarantismo sono solo alcuni degli argomenti che potrete trovare tra le pagine di “VOODOOBLUES: Il misterioso caso di Robert Johnson. Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia”.
A questo libro hanno contribuito inoltre due musicisti che stimo e ammiro profondamente e che hanno accettato di buon grado di darmi una mano con la ricerca del materiale, ma anche di scrivere prefazione e postfazione. La prima è a cura di Andrea “Wob” Facchin, bluesman veneziano e studioso incallito di musica roots e di religioni africane, leader della band voodooblues Mr. Wob and The Canes.
La postfazione è invece stata scritta da Alessandro “Jimmy” Ragazzon, fondatore dei Mandolin’ Brothers, band attiva da oltre 40 anni e pietra miliare della roots music in Italia.
All'interno dei vari capitoli troverete inoltre alcuni disegni di Elena Farina, sapientemente elaborati da Antonio Boschi di WIT Grafica.
Se vi piace il blues, l’esoterismo, i riti magici o gli aspetti più misteriosi delle religioni, questo è il libro che fa per voi. Spiriti, diavolerie, divinità doppiogiochiste come Legba e brani storici si mescolano e intersecano nelle pagine di “VOODOOBLUES: Il misterioso caso di Robert Johnson. Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia”.
Detto tutto ciò, non mi resta che augurarvi buona lettura e buon viaggio!
Tutto è cominciato dopo la laurea triennale in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo il 13 dicembre 2017 quando, per l’occasione, ho scritto una tesi intitolata “Robert Johnson e il Diavolo blues: un’analisi dei brani diabolici”. Già mentre preparavo la testi e reclutavo materiale in qualsiasi parte del pianeta, dalle biblioteche, passano per mercatini dell’usato fino ad arrivare a case di bluesmen sature di chitarre e strumenti strani, pensavo che avrei approfondito l’argomento per conto mio appena finita l’università.
Ecco, praticamente il 14 dicembre stavo già riprendendo in mano il file della tesi e aggiungendo nuove pagine. Ok, dai, forse non era proprio il 14 dicembre, ma poche settimane dopo. Beh, fatto sta che dopo un anno passato tra letture, appunti e pagine di inchiostro (sì, sono ancora una di quelle a cui piace scrivere a mano quando può!) mi sono ritrovata tra le mani materiale a sufficienza per farne un libro. Un libro sul blues con un riflettore particolare puntato su Robert Johnson ovviamente. Ecco che qui tornate in campo voi: «Un altro libro su Robert Johnson? Eddai! Ma non è già stato detto tutto?» E io vi rispondo che, dal mio umile punto di vista, c’è ancora molto da dire.
In questi anni di letture e approfondimenti ho scavato nelle tradizioni religiose e musicali africane, sudamericane, ma anche italiane per tentare di capire il nesso che le collega al genere musicale del blues e in particolare alla storia, o leggenda che dir si voglia, di Robert Johnson. Durante le ricerche non ho trovato alcun volume che trattasse la musica afro-americana di pari passo con le consuetudini rituali delle religioni sia del Continente Nero che sudamericane, e ciò mi ha dato molti stimoli per portare avanti la ricerca e tentare di scrivere qualcosa che mettesse a confronto queste tematiche. Il libro è nato così, tra mille domande sorte mentre costruivo la tesi di laurea e una mia intrinseca perenne curiosità.
Ebbene sì, eccomi qui su “Produzioni dal basso” per chiedervi una mano per la pubblicazione del mio libro sul blues. «Ma come? L’ennesimo libro sul blues?» direte voi alzando gli occhi al cielo. Ehm già, l’ennesimo libro sul blues, ma con sfaccettature e punti di vista diversi, intrecci sonori, vicoli ciechi e curve a gomito incredibilmente stupefacenti nel Continente africano, nella terra a stelle e strisce e anche in un pizzico di Italia.
Ora mi rivolgo a voi per chiedervi un aiuto concreto, piccolo o grande che sia, per riuscire ad arrivare alla somma necessaria per l’auto pubblicazione di “VOODOOBLUES: Il misterioso caso di Robert Johnson. Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia”.
Dopo avervi presentato i tratti caratteristici di questo libro e avervi dato un’idea di com’è nato, mi rivolgo a voi che siete coloro che possono far sì che venga pubblicato. Ho pensato di organizzare un crowdfunding perché il blues è una musica che proviene dal basso.
Anche la tesi a suo tempo l’ho costruita dal basso, un capitolo dopo l’altro, con il supporto e l’aiuto di molti amici e qualche appassionato bluesmen, in particolare Andrea “Wob” Facchin, che ha poi scritto anche la prefazione di questo libro.
Proprio la tesi di laurea è stata il punto di partenza grazie al quale mi sono inserita sempre più nel mondo che ruota attorno al blues. Ho avuto la possibilità di presenziare a numerosi festival, uno su tutti il Blues Made In Italy a Cerea, dove ho incontrato molti appassionati con cui confrontarmi e approfondire ulteriormente l’argomento. Insomma, in questa manciata d’anni si è creata una bellissima rete di contatti e amicizie, fitta e inestricabile, che si è rivelata davvero preziosa e fondamentale, soprattutto nei momenti più difficili in cui volevo mollare tutto e lasciar perdere il libro.
I 2500 euro di obiettivo che ho indicato per questo crowdfunding serviranno per:
Per l’occasione ho pensato a diverse ricompense che spero potranno soddisfare le vostre aspettative. Piccolo o grande che sia ogni vostro contributo per me è fondamentale per riuscire a realizzare questo progetto a cui ho dedicato tanto tempo ed energie.
Al semplice libro unisco, vista la situazione, una mascherina a tema “Voodoo” che tiene lontano Covid e anche malocchio. Per quelli che come me amano affrontare l’inverno a leggere sul divano con una bella copertina calda, il caminetto acceso e un’immancabile tazza di the e rum, ho pensato ad un mug anch’esso a tema Voodoo.
Avete l’armadio sguarnito? No problem! C’è anche la t-shirt con il simbolo di Legba, divinità che aiuta a superare gli ostacoli e a realizzare i vostri propositi (ma ricordatevi sempre di fargli adeguate offerte cibarie, mi raccomando!).
Se siete lettori insaziabili e il libro non vi basta, vi propongo anche qualche racconto breve, spesso ispirato da fatti realmente accaduti, che ho scritto in questi anni e che non ho mai pubblicato. Ah, visto che sono un’amante del vintage e non amo moltissimo la tecnologia, ve lo propongo scritto con la vecchia e cara macchina da scrivere.
Anche voi come me odiate la serialità e l’industrializzazione? Allora siete i tipi giusti per essere ricompensati con una lampada da tavolo fatta tutta a mano in casa Bao. Ah, solo pochi pezzi disponibili, e unici per di più!
Siccome ormai ci avviciniamo a Natale, ho pensato anche di proporvi di pacchetti di 3, 5 o 10 copie del mio libro così potete regalare ai vostri amici o parenti un libro un po’ fuori dai canoni.E, se non piace, è sempre riutilizzabile come spessore per tavoli con gambe in dislivello.
Spero di poter contare su di voi. Ringraziandovi anticipatamente, vi aspetto al crocicchio, puntuali, stanotte a mezzanotte. Abbiamo un patto da stipulare!
Sono Sara, blogger di Bassano del Grappa classe 1995, dopo essermi laureata al DAMS di Padova con 110 e una tesi su Robert Johnson e il Diavolo Blues, ho deciso di portare avanti lo studio sul fronte della musica rurale e del blues. A giugno 2017 ho aperto un mio blog in cui recensisco dischi e concerti, diffondendo gli articoli anche attraverso la relativa pagina facebook (Baoblog – RocknRoll398).
A oggi ho scritto e pubblicato oltre 170 articoli che promuovo dischi e band locali (Paolo Bonfanti, GANG, Mandolin’ Brothers, Gabriele Dodero, The Crowsroads, Andrea Cubeddu, Jama Trio, ecc..) e riportano impressioni emozionali di concerti di artisti internazionali (David Crosby, Mavis Staples, Steve Forbert, Tedeschi Trucks Band, The Blasters, ecc).
A settembre 2018 ho dato vita a “Racconti Musicali di Un’Anima Persa” con il chitarrista Emanuele Sintoni di Cesena e il chitarrista e cantautore trevigiano Cristian Secco. Questo progetto culturale prende spunto dalla mia tesi di laurea su Robert Johnson e si sviluppa tra racconti e musica relativi al bluesman di Hazlehurst e al blues in una sorta di viaggio virtuale che indaga le tradizioni musicali, sociali e religiose africane e americane.
Dopo circa tre anni di studio e approfondimento di questa cultura, ho pensato fosse giusto provare a diffondere in modo trasversale questo genere, non solo attraverso la musica quindi, ma anche raccontando fatti riguardanti il background socio-culturale da cui il blues deriva e in cui si è poi sviluppato.
Durante la serata non si parla solo di Robert Johnson, ma si intraprende una sorta di viaggio metaforico nella musica e nella quotidianità degli anni ’30, soffermandosi su brani, musicisti e generi che hanno influenzato e dato vita alla musica degli anni successivi. In questo progetto fatti storici, sound e tradizioni culturali vengono proposti in maniera trasversale e dinamica, senza appesantire con nozionismi o tecnicismi, ma rendendo onore alle “radici” in una sorta di “narrazione musicata” ricca di aneddoti e curiosità.
A Gennaio 2019 ho inaugurato il progetto culturale “American Stories” con lo scrittore Mauro Fornaro e il musicista Cristian Secco. Questo progetto riguarda la musica e la letteratura statunitensi: una miscela dinamica di letture, racconti e canzoni che toccano tematiche storiche come la Grande Depressione o punti geografici precisi come il Sud degli Stati Uniti. In questo progetto citiamo ad esempio le opere di Mark Twain e John Steinbeck e le canzoni di Robert Johnson, abbinandole a quelle autografe di Mauro Fornaro e Cristian Secco.
Nei mesi scorsi abbiamo portato “American Stories” in vari centri culturali del Nord Italia (Alessandria, Schio, Treviso, ecc.) riscuotendo sempre feedback positivi.
A Giugno 2019 ho iniziato a scrivere per la storica rivista “Il Blues”con articoli che vertono sulla musica blues e sulle sue ramificazioni ma anche sui suoi aspetti sociali. Ho contribuito anche al numero de “Il Buscadero” di settembre 2019 in cui ho recensito il concerto-evento in occasione del 25° compleanno del locale Sacco e Vanzetti di Concordia Sagittaria.
Dal 2014 collaboro con numerosi gruppi musicali e associazioni culturali comesocial media administrator e, da ottobre 2018, ho iniziato una nuova esperienza collaborativa con l’agenzia musicale A-Z Bluesdi Davide Grandi e l’anno scorso anche con l’ufficio stampa A-Z Press.
A luglio 2019 ho fatto parte della giuria all’interno di una delle due tappe italiane dell’International Blues Challenge per definire quale band avrebbe rappresentato l’Italia a Memphis nel 2020. Inoltre lo scorso giugno ho partecipato come giurata anche al concorso “L’artista che non c’era” organizzato dall’associazione “L’isola che non c’era”.
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