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L’idea è quella di attivare una regolare programmazione cinematografica non commerciale all’interno di una piccola sala cinematografica opportunamente allestita (99 posti) a Milano;
Con "programmazione non commerciale" si intendono tutti quei materiali cinematografici che per svariate ragioni rimangono sommersi o invisibili (cortometraggi, documentari, film autoprodotti o senza distribuzione...);
Questo progetto propone un metodo nuovo di trattare i materiali filmici oggidetti "indipendenti" non assimilabile a quello della distribuzione commerciale (nei cinematografi) o altra esistente;
Solo in Italia si svolgono circa 300 festival all'anno, dedicati al cinema nelle sue varie forme (di cortometraggio, animazione, documentari, per genere...bla bla); poi c'è l'Europa e il resto del mondo, una miriade di piccoli festival sparsi ovunque sul pianeta che generano continuamente film destinati all'oblio;
Gli stessi vincitori di codesti festival non avranno sorte differente; Un film (spesso da regolamento) deve essere inedito per essere ammesso ai concorsi e allora avrà una vita di una/due (esageriamo) tre proiezioni; e poi il nulla (o Youtube);
Succede che film anche splendidi non abbiano una collocazione per il solo fatto di essere brevi o non veicolati da una casa di produzione/distribuzione, "inadatti" sia alla sala che alla tv.
In molti casi poi sono meta-film, progetti di una cinematografia futura, inadatti al grande ineducato pubblico; sterili commercialmente, ma esperienze di visione e di racconto su cui i registi di domani si fanno le ossa, ispirazioni non confezionate secondo le direttive commerciali; (non è detto ovviamente che un film arrivato secondo o terzo a un festival o anzi non premiato non sia un opera preziosa)
E’ ingiusto confinare o bandire queste visioni; ingiusto privare della possibilità di fruire di queste opere; (Ed è ugualmente ingiusto trovare nei cinema i soli -pochi e spesso anche bruttini- film commerciali).
Esistono i cinematografi convenzionali, sale di pubblico spettacolo aperte ad un pubblico indistinto e pagante; sono i luogo deputati a rigenerare gli investimenti profusi nella fase di produzione dei film;
Ho lavorato per un decennio in un cinematografo e so dire che è difficile pensare alla cultura; I costi di gestione e le coartazioni delle case impongono un rigore necessariamente commerciale;
Ci si può certo concedere una finestra sull’"altro cinema" (qualcuno dirà), ma è negli incassi che questo tipo di esercizio esaurisce il suo senso;
Senza contare le limitazioni che la legge e le tecnologie impongono ai materiali audiovisivi indipendenti;
Pensare di riformare l’istituto dei cinematografi –per un esigenza non commerciale- è un’idiozia;
Imporre al circuito commerciale l’"altro cinema" danneggia entrambe le parti –priva commercialmente la prima mortifica la seconda-;
Bisogna dunque bypassare il circuito ufficiale della distribuzione che non potrebbe che trattare in modo gadgettistico il cinema disallineato;
Il trattamento del cinema indipendente deve essere anch’esso indipendente - dall’ufficio commerciale;
Quello che si deve attuare dunque è l’istituzione di un ente che autorizzi questa distribuzione e al tempo stesso la tenga nettamente separata (concretamente e nell’approccio dello spettatore) dalla distribuzione commerciale;
Quello di cui parlo è una OGGETTIVAZIONE; rendere fruibili questi prodotti scomodi, tecnicamente inadeguati significa ADIBIRE UNO SPAZIO A QUESTA ESCLUSIVA VISIONE;
Così come si dice vado da macDonald’s (e non si dice vado a mangiare un panino) si dirà vado alla Fiatlvx (e non vado al cinema); Sapendo che quello che si trova non è esattamente un panino ma sapendo anche che non si sta cercando un panino;
Costruire questa aspettativa è il progetto;
O, se preferite, prenderla dall’altro lato, demolire l’aspettativa dello spettatore medio che in una sala usufruisce solamente di un film convenzionale; e dunque non accetterebbe un meta-film…
Per questi motivi crediamo fortemente nel progetto Fiatlvx: Creare una sala adepta all’esclusiva visione di questo cinema inevitabilmente freak;
Una sala e non una iniziativa estemporanea si badi, (non condividere la programmazione con una sala esistente) si cadrebbe nel peccato dei festival, nella presunta volontà di valorizzare la cinematografie alternative;
L’evento estemporaneo (e spesso competitivo) non fa che isolare, discriminare agli occhi della massa quella curiosità chiamata “cinema indipendente”, “cortometraggio”…;
Dare un tempio a questa disciplina è l’unica soluzione;
Che possa contenere in maniera omnicomprensiva tutti i flussi che gravitano nell’area del cinema indipendente italiana ed europea (produttiva e distributiva);
Dar vita a un luogo di questa sorta significa formalizzare un riferimento importante per tutta la cinematografia, un punto di partenza probabilmente; Creare una collaborazione tra gli enti locali e tutti coloro che operano nell’area della produzione off.
Quello che proponiamo è la creazione di un CIRCUITO DI DISTRIBUZIONE ALTERNATIVO; Una nuova ABITUDINE CULTURALE.
Un luogo fisico che raccolga questi flussi e che in relazione con enti similari in Italia e in Europa li faccia circolare; Una rete al momento scollegata e non gestita;
Ora, noi siamo nella condizione di fare tutto questo, per il fine unico di farlo e non per speculazione;
E’ un’operazione coraggiosa; me ne rendo ben conto; ed è comprensibile che se iniziative di questo tipo non sono state attuate è per ovvie ragioni; (di costi o soprattutto, di non guadagno); tuttavia Non è per lucro che operiamo da più di dieci anni e crediamo fermamente in questo progetto;
Ci impegneremo a programmare regolarmente e seguendo un preciso calendario “programmi” di cinema indipendente (proveniente dai festival, dalle scuole, dal circuito indipendente e culturale delle associazioni nazionali di cinema d’essai, di attivare il circuito che si è detto),
anteprime e incontri con autori ( creare eventi e interesse intorno a piccole produzioni, dare spazio e possibilità di dialogo pubblico / autori); incontri con professionisti del settore (operanti in tutte le fasi del ciclo produttivo cinematografico convenzionale e non) forum tra gli autori (per coordinare un fronte attivo e cooperativo di produzione e distribuzione sul territorio);
La Fiatlvx non è un azienda, non genera denaro né può accumularne, di conseguenza tutte le attività sopra descritte saranno gestite grazie all’impegno dei soci e dei collaboratori; la natura giuridica della Fiatlvx è quella di Associazione culturale e circolo di cinema fondata a Milano nel 1997;
CON L'ACQUISTO DI UNA QUOTA (10,00€) SI HA DIRITTO AL TESSERAMENTO PER IL PRIMO ANNO DI ATTIVITA'.(fino al 13 Aprile 2012)(OFFERTA ESAURITA)
(dal 14 aprile 2012)CON L'ACQUISTO DI DUE QUOTE (20,00€) SI HA DIRITTO AL TESSERAMENTO PER IL PRIMO ANNO DI ATTIVITA'. (OFFERTA ESAURITA)
(dal 24 gennaio 2013)CON L'ACQUISTO DI TRE QUOTE (30,00€) SI HA DIRITTO AL TESSERAMENTO PER IL PRIMO ANNO DI ATTIVITA'. (OVVERO ENTRI GRATIS PER UN ANNO...)
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