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Effetti collaterali - inchiesta sul proibizionismo

Una campagna di
Smk Videofactory

Contatti

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Smk Videofactory

Effetti collaterali - inchiesta sul proibizionismo

Campagna terminata
  • Raccolti € 3.170,00
  • Sostenitori 28
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Prenotazione quote  
  • Categoria Film & corti

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Il Progetto

Documentario sugli effetti della legislazione sulle droghe sul sistema giudiziario e penale e sulla vita reale delle persone (in gran parte semplici consumatori) che si ritrovano ad essere accusate della sua violazione.

Perchè lavorare oggi su questo tema?
La crisi economica ha reso sempre meno sostenibili i costi del sistema carcerario e delle politiche securitarie a esso associate. Non è un caso che dal 2008 negli Usa la popolazione carceraria abbia smesso di aumentare ed anche in Italia (anche per effetto dell’indulto del 2006) i numeri si siano stabilizzati.
In Italia dopo sette anni di attuazione, tutti gli indicatori mostrano come la legge Fini-Giovanardi sulle droghe sia la maggior responsabile per il sovraffollamento carcerario e la lentezza del sistema giudiziario.
L’obiettivo politico del documentario è quindi quello di contribuire a rilanciare il dibattito e la riflessione su un tema che non coinvolge i media né quelle forze politiche, che eppure spesso si impegnano a denunciare in termini vaghi l’affollamento e l’invivibilità delle carceri in Italia.

Il documentario vuole andare ad analizzare la legge, i suoi presupposti ideologici e gli effetti generati dal 2006 (anno dell'entrata in vigore) ad oggi sotto vari aspetti, di seguito una sommaria suddivisione in capitoli della video inchiesta:

CARCERE dal 2006 (anno approvazione Fini-Giovanardi) ad oggi gli ingressi in carcere per violazione della legislazione anti-droga sono passati dal 28 al 33,15% del totale. Le denunce da circa 29.700 a a 33.700 (il 41% delle quali per possesso di cannabis). Il numero totale dei detenuti in carcere per detenzione e spaccio era di 15.100 nel 2006 mentre nel 2011 è arrivato a 27.856 (il 42,21% del totale). Mentre non vi è prova che una repressione di tali proporzioni abbia portato a una diminuzione del consumo.

-EFFETTI SUL SISTEMA GIUDIZIARIO. La Fini-Giovanardi ha influito pesantemente su un sistema già in crisi. Da anni si dibatte sulla lentezza dei processi in Italia, spesso in modo demagogico, mentre i dati mostrano che la legislazione sulle droghe è una delle prime cause del malfunzionamento del sistema giustizia in Italia. I detenuti ancora in attesa del giudizio di primo grado sono 14.687: il 38% di questi (oltre 5.500) sono in custodia per accuse connesse alla legislazione anti-droga. In totale sono oltre 224mila i processi pendenti per la legislazione antidroga, prima dell'approvazione della Fini-Giovanardi erano 180mila.

-LE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Quello delle sanzioni amministrative rappresenta un tema meno dibattuto, ma non per questo meno importante. Spesso le sanzioni possono rendere molto complicata la vita a chi le subisce, fino a fargli perdere il lavoro.
Il numero delle persone sottoposte a sanzioni amministrative è raddoppiato tra il 2006 e il 2010: da 8.180 a 16.154: di questi il 74% è stato segnalato per cannabis. Parallelamente la richiesta di accedere a percorsi di recupero è crollata: da 6.713 richieste nel 2006 ad appena 518 nel 2011. Questo perché l'adesione a un programma di recupero non consente più la sospensione della pena amministrativa inflitta.


L'ACCESSO ALLA CANNABIS TERAPEUTICA PER I MALATI.
In Italia la prescrizione della cannabis a scopi terapeutici è teoricamente ammessa dal 2007. Tuttavia ad oggi rimane un diritto di fatto negato, nonostante la ricerca scientifica abbia mostrato la sua efficacia nella cura di malattie neurodegenerative (sclerosi multipla, sla, ecc) e nelle terapie del dolore. Solo 5 regioni hanno legiferato in materia, consentendo ai propri cittadini di avere accesso alle cure a base di cannabis con un sostegno economico da parte del Sistema Sanitario pubblico. Mentre i malati continuano a denunciare una sorta di obiezione di coscienza da parte della grande maggioranza dei medici, che si rifiutano di prescriverla. Una situazione che nega a centianaia di malati il diritto alle cura, costringendoli a auto-garantirselo coltivando illegalmente cannabis, o rivolgendosi al circuito dello spaccio, con tutti i rischi legali e di sicurezza personale che ne derivano.

IL CONTESTO INTERNAZIONALE. La legge Fini-Giovanardi può essere adeguatamente compresa solo se collocata all'interno della cornice della cosiddetta “War on Drugs”, che mira a combattere il consumo e lo spaccio a livello mondiale attraverso la repressione. Una strategia che secondo ogni dato raccolto si dimostra fallimentare e che la “Global Commission on Drug Politics” nel giugno 2011 ha dichiarato “fallita, con conseguenze devastanti per gli individui e le società di tutto il mondo”. Mettendo in evidenza come sia lo stesso concetto delle repressione dei consumatori (e dei piccoli spacciatori) a essere non solo inutile ai fini della “guerra alla droga” ma anche il miglior alleato delle criminalità organizzata che proprio dal mercato della droga trae gran parte del suo potere.
Diversi paesi stanno progressivamente abbandonando la strada della repressione del consumo per introdurre forme di legalizzazione o depenalizzazione. Andremo in uno di questi (il Portogallo) per farci spiegare cosa è cambiato.

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Oltre al documentario sarà prodotto anche un libro dal titolo "Storie di Fini-Giovanardi" che conterrà le vicende - scritte in prima persona - di uomini e donne che si sono trovate ad avere a che fare con le maglie repressive della legge Fini-Giovanardi, semplici consumatori (alcuni di essi anche per scopi medici e curativi) che si sono trovati sottoposti a processi, pene detentive e/o amministrative.

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COME SOSTENERE IL PROGETTO:

La campagna di sottoscrizioni popolari servirà a:
-coprire spese di viaggio e soggiorno per i giorni di ripresa
-garantire un rimborso alla troupe che sarà coinvolta nella realizzazione del progetto
-coprire le spese per la realizzazione e la stampa dei dvd



QUOTE DI SOSTEGNO:

1) SOTTOSCRIZIONE INDIVIDUALE:

1 quota (10 euro + 3 di spedizione): dvd ufficiale del documentario e ringraziamento nei titoli di coda

2 quote (20 euro + 5 di spedizione): un dvd ufficiale del documentario, una copia del libro "Storie di Fini-Giovanardi" e ringraziamento nei titoli di coda

2) PER CIRCOLI, FONDAZIONI, ASSOCIAZIONI, CENTRI SOCIALI E CULTURALI:

A partire da 10 quote (100 euro + 10 di spedizione) ed in base alle vostre possibilità:

10 copie ufficiali del dvd (che potrete ridistribuire presso il vostro spazio)

Il diritto a organizzare una proiezione pubblica del documentario senza altri costi aggiuntivi (neanche di diritti Siae: i dvd verranno infatti rilasciati con licenza Creative Commons 3.0).

La citazione nei titoli di coda come coproduttori del documentario

Commenti (11)

Per commentare devi fare
  • ca
    carlo Siamo in guerra comprate le quote: fossi ricco pagherei tutte le spese personalmente
    • ca
      carlo questo documentario sugli aspetti della Fini- Giovanardi, è doveroso quanto necessario ci auguriamo vada porto,per l'astio e la vergogna che provo davanti a questa legge che viene sfruttata per il proprio tornaconto personale a discapito dei cittadini che Vengono,criminalizzati e costretti a pagare per qualcosa di inesistente.I pedofili probabilmente vengono trattati meglio gli garantiscono l'anonimato mentre a te ti sputtanano intanto ti fai un po di galera così per il viaggio..e via in corriera.Ma non in tanti sanno ma, parlo per me che ho smesso oramai da tanti anni l'uso delle così dette droghe pesanti e la cannnabis e stata decisiva almeno nel mio caso per smettere anche se credo di non essere il solo-Taglio qui: non voglio essere noioso ma potrei scrivere dei libri in proposito sicuramente più veri.
      • MC
        Michele Uniti si può cambiare...
        • ss
          silvio daje
          • rb
            remomanuel Vivró abbastanza per vedermi libero?
            • Gi
              Giorgio Lo Grasso Il proibizionismo è il cuore dell'economia mafiosa! (come sanno bene i loro "compari" Fini-Giovanardi-Serpelloni..)! Questa legge oscena consegna di fatto alla MAFIA un mercato economico enorme. "Se vuoi fumare devi rivolgerti alla Mafia!" Te lo dicono i giudici quando ti arrestano per due piantine trovate sul balcone! Come fanno a dire che il consumo crea pericolosità sociale,che la criminalità aumenterebbe? In realtà SPARIREBBE!! E sparirebbero i costi mostruosi che lo Stato deve sostenere per mantenere questa legge criminale, sparirebbero le carceri piene(metà dei detenuti è dentro per poche canne e costano ai cittadini 300euro al giorno l'uno!) e la polizia potrebbe essere impegnata a cercare le oltre 1000persone che spariscono ogni anno in Italia anzichè i ragazzini che si divertono pacificamente al parco, Sparirebbe l'ignoranza scientifica e sparirebbe buona parte del debito pubblico perchè portare al chiaro questo mercato creerebbe migliaia di posti di lavoro in regola, un prelievo fiscale enorme,l'aumento del turismo,strade tranquille,rilancio dell'industria; sparirebbe la caccia alle streghe in questo paese che assomiglia al riguardo sempre più a quello dei fratelli Talebani... Vi auguro buon lavoro ragazzi, è una battaglia importante questa! Una battaglia di civiltà e progresso!... visto che poi, parliamoci chiaro, di Marijuana non è mai morto NESSUNO!! Grazie.
              • FT
                Fabrizio Legalizzare la marijuana come antistress
                • AL
                  Ascia anche Ascia (Associazione per la Sensibilizzazione sulla Cannabis autoprodotta in italia)
                  • MM
                    Markab Le pene per il possesso di droga non dovrebbero arrecare danno maggiore del danno che la droga stessa causa. Presidente Jimmy Carter, 2 Ottobre 1977
                    • al
                      andrea Grazie! il supporto di tutti è importante per raggiungere l'obiettivo. Se volete continuare a darci una mano condividete il progetto sui social network e rimanete in contatto con noi chiedendo l'amicizia al ns account fb: https://www.facebook.com/inchiesta.finigiovanardi