Il Progetto
Carmelino Ramalé ha 14 anni e una smisurata passione per i vulcani. È il figlio di don Vittorio, cuoco di uno dei ristoranti più noti di Napoli, apprezzato ritrovo della medio alta borghesia ma anche di quella porzione di città fortemente “border line”, con la quale intrattiene contatti ambigui per conto di “certa gente” e “certi amici” Gerri Ghibli, prototipo dei colletti bianchi di camorra. Gerri ha un’occupazione ufficiale come titolare della Hermes srl, una singolare ditta che si occupa di recapitare messaggi per conto di chi non se la sente di comunicare notizie di persona. Il sottobosco dello spettacolo è quello in cui si muove Carluccio Passamano, attore caduto in disgrazia. Anzi, in disgrazia gli pare d’esserci sempre stato. Moderato Petrone è un ex operaio. Ha una settimana di tempo per cercarsi un nuovo lavoro, altrimenti la banca lo esproprierà della casa. Viene scelto da una casa di produzione cinematografica per indossare il costume di stoffa del personaggio del loro ultimo film, il pupazzo Bubu Sakte.
Questi e altri personaggi, brandelli di un’umanità napoletana semidisperata, vengono in contatto tra loro nell’arco di una settimana del luglio del ‘93, da sabato 3 a venerdì 9. E’ la settimana che si conclude con lo storico concerto degli U2 allo stadio San Paolo di Napoli, città in ginocchio in quei giorni per gli scandali sul latte infetto, per l’acqua corrente inquinata e per la corruzione in politica. Gli scandali portano al suicidio di Guglielmo Orlandini, influente vice segretario del partito politico di maggioranza relativa. Una galleria di esistenze che hanno toccato il fondo nella Napoli del ’93, la città che immaginava di avere davanti a sé una speranza con le elezioni del novembre successivo, (quelle del “rinascimento napoletano” di Antonio Bassolino, delle quali sta per ricorrere il ventennale). La settimana degli eventi è ricostruita e narrata a ritroso, da venerdì 9 luglio fino a sabato 2. Il primo giorno, all’ultimo capitolo, spiegherà cause e motivi degli eventi raccontati e porterà tutti verso le strade che non hanno un nome. La metafora del tradimento del futuro di una città, ma pure il luogo da cui parte una dichiarazione d’amore e di speranza.
Angelo Carotenuto (Napoli, 1966). Giornalista, si è occupato di politica, cultura, spettacoli e sport. Laureato in letterature straniere moderne con una tesi sulle traduzioni in inglese delle commedie di Eduardo. Un suo racconto breve è stato pubblicato nel 2002 in un'antologia edita da Marsilio. Ha partecipato all'edizione 2010/2011 del premio Solinas per la sceneggiatura. Attualmente lavora per il quotidiano "la Repubblica". Questo è il suo primo romanzo.
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