Il Progetto
"Guglielmo Macor, vigile del fuoco di stanza a Udine, uomo solido come un castagno, alto, con mani francamente troppo grandi per ambire alla chirurgia, suo primo sogno appena oltre all’infanzia, Guglielmo Macor dunque, quel giorno pianse come un uomo può.
Pianse come si piange solo l’abbandono.
Di fronte allo scempio di un furto che era più furto dell’anima che materiale, sentì aprirsi nel cuore una voragine pari a quella lasciata dai ladri.
Con il suo lavoro ne aveva viste tante.
A domare incendi o a scavare nelle macerie lasciate dall’ira ribelle di un terremoto, ci si trovava spesso a frequentare paesaggi desolati, con un’architettura sghemba, quasi maligna, che lasciava polvere e fuliggine nel cuore. L’energia positiva poi, riusciva sempre a soffiare la coltre dal cuore nella spinta ad agire, cambiare le regole di quell’ ingegneria del disastro e a rendere nuovamente praticabile il territorio agli occhi e alla buona volontà.
Eppure quell’aggressione lo ferì nel profondo.
Il suo ulivo era un albero centenario, sfuggito alle insidie del clima di molti inverni rigidi al nord. Era una pianta dalle fattezze contorte, temprata da una latitudine non sua, un disegno della natura perfetto nella totale mancanza d’ordine e linearità. La chioma argentata catturava la luce che sembrava affogare nel folto del fogliame proteggendo lo scuro dell’interno dove i rami tessevano un ordito nodoso e nascosto. Per lui quella pianta era stata da subito l’indicativo della luce e dell’ombra e per associazione anche del bene e del male.
Ladri d’ulivi.
Ignobili.
......."
Il progetto prevede la pubblicazione di un racconto di Serena Castro Stera e la trasformazione dello stesso in un opera filmica per la regia di Elio Scarciglia.
La storia parla d'amore e incomprensione con al centro gli alberi d'ulivo della Puglia che da spettatori muti diventano oggetto di una vendetta tutta umana. La venerazione e il rispetto innato per queste sculture viventi fanno sì che i protagonisti, dopo anni trascorsi nella loro arroccata posizione, si riavvicinino con una sorta di rimpianto per i legami ormai perduti.
L’opera si presenta come:
o Un’occasione di riflettere sull’asse storico che unisce l’Italia in un solo popolo che ha combattuto per la stessa libertà
o Uno stimolo a riflettere sul rispetto dovuto alla terra e alla cura delle sue creature più antiche come appunto gli ulivi
o Una denuncia velata di una pratica che nella forma malavitosa depaupera il territorio pugliese di una sua naturale ricchezza.
o Una promozione di valori come il rispetto della natura, della terra, della storia, dell’amore, dell’amicizia e della poesia che pervade la vita.
QUOTE
Il versamento di due quote dà luogo al ringraziamento sui titoli di coda
Il versamento di 20 quote consente la citazione all'interno del corto e dei materiali promozionali, sotto la dicitura "in collaborazione con" e di una copia del CDRom 'I Colori del Salento' di Elio Scarciglia
Il versamento di 100 quote conferisce a tutti gli effetti il titolo di "produttore associato", nei primissimi secondi del corto e su tutti i materiali promozionali (trailer, locandina, dvd) e una copia del CDRom 'I colori del Salento' di Elio Scarciglia
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