Il Progetto
CONTESTO
Al-Tuwani, Mufaqarah, Susiya: tre piccoli villaggi di pastori nelle colline a sud di Hebron, in West Bank. Tre villaggi che soffrono in maniera particolare l’occupazione israeliana, fatta di divieti di costruire, ordini di demolizione, zone militari chiuse, violenze di soldati e coloni e molto altro ancora. Isolati dalle principali vie di comunicazione e carenti di qualsiasi infrastruttura, questi villaggi si trovano all’interno o a ridosso di un’area critica: la “firing zone 918”, una zona militare chiusa per i training militari dell’esercito israeliano e per la cui abolizione è stata lanciata una campagna (http://nofiringzone918.org/). L’esistenza della firing zone aggrava le già critiche condizioni in cui gli abitanti dei villaggi sono costretti a vivere poiché situati in Area C, zona sotto il totale controllo dell’autorità israeliana. Limitazione o negazione della possibilità di coltivare i terreni agricoli, impossibilità di costruire cisterne d’acqua o di allacciarsi alla rete elettrica (l’unico ad averla è il villaggio di al-Tuwani): questi sono solo alcuni dei bisogni fondamentali negati alla popolazione locale. Inoltre, i villaggi sono circondati da colonie israeliane in continua espansione e gli abitanti subiscono frequentemente le violenze di coloni e soldati, che agiscono indisturbati sfruttando l’isolamento della zona.
OBIETTIVO
Comunicare le difficoltà quotidiane, le piccole vittorie, le tradizioni secolari che scandiscono la vita di queste persone diventa necessario per dare voce alla loro resistenza silenziosa: nasce da qui il progetto This is my home. Un laboratorio dedicato a ragazze e ragazzi che intende superare le difficoltà di alfabetizzazione, di cui la maggior parte dei giovani dei villaggi soffre, utilizzando lo strumento video: un mezzo che permette loro di esprimersi in maniera immediata, trascendendo i codici del linguaggio. Un’occasione per analizzare la realtà circostante e riflettere sulle strategie migliori per comunicarla all’esterno, in un percorso di crescita umana e conoscitiva che stimola la creatività e non dice mai di no ad una sana risata.
MODALITA' D'AZIONE
Come insegnare in maniera semplice ed efficace ad utilizzare una telecamera in un contesto quale quello delle South Hebron Hills? La risposta che ci siamo date è che le lezioni frontali non sono lo strumento più efficace visto il target cui il progetto è indirizzato: un gruppo di ragazze e ragazzi che normalmente non guardano film né tantomeno leggono libri o giornali. Quello che ci serviva era riuscire a creare qualcosa attraverso le loro mani, i loro occhi e le loro storie. Un qualcosa che potesse fungere allo stesso tempo da scuola sul campo e momento di svago, ma che fosse anche finalizzato a creare uno strumento di advocacy attraverso cui diffondere le informazioni su questo pezzo di terra palestinese che resiste quotidianamente all'occupazione israeliana. La strada che abbiamo scelto di percorrere è semplice e allo stesso tempo estremamente complessa: dare alle ragazze alcune telecamere e seguirle, ora dopo ora, nella realizzazione di 3 brevi documentari da 10 minuti l'uno sui villaggi da cui provengono. Chi meglio di loro può essere regista della propria storia?
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