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Sfida a crown valley

Una campagna di
GIUSEPPE ANTONIO MIGLIETTA

Contatti

Una campagna di
GIUSEPPE ANTONIO MIGLIETTA

film & corti

Sfida a crown valley

Campagna terminata
  • Raccolti € 4.500,00
  • Sostenitori 8
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Prenotazione quote  
  • Categoria Film & corti

Una campagna di 
GIUSEPPE ANTONIO MIGLIETTA

Contatti

Il Progetto

Sostieni anche tu il progetto del Film Western:

"Sfida a Crown Valley".

Ci sono delle quote da sottoscrivere, si paga solo al raggiungimento di tutte le quote, diventando quindi coproduttori e proprietari del film in base alle quote sottoscritte.

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Il CENTRO CINEMATOGRAFICO SALENTINO, offre l'opportunità di partecipare alla realizzazione del film western, dal titolo "SFIDA A CROWN VALLEY" a chiunque voglia sostenere il progetto in qualità di PARTNER FINANZIARIO.

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E' semplice!…

In cambio di un tuo CONTRIBUTO FINANZIARIO, ti sarà ceduta una quota dei diritti di sfruttamento economico del film e parteciperai alla ripartizione proporzionale degli utili.

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Sfida A Crown Valley
The Crown Valley's Challenge

Soggetto di
DOMENICO RIZZI

Con la collaborazione di
LUCA BARBIERI
MARCELLO RUFOLO
CESARE BARTOCCIONI
ROBERTO GUARINO

Sceneggiatura di
GIUSEPPE ANTONIO MIGLIETTA
DOMENICO RIZZI

Regia di
GIUSEPPE ANTONIO MIGLIETTA

Prodotto da
CENTRO CINEMATOGRAFICO SALENTINO
Via Bachelet, 6
73040 ARADEO (Lecce)
Cell. 335 82 17 251
e-mail: ga.miglietta@tiscali.it


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Fatti conoscere attraverso il cinema!!!

Il CENTRO CINEMATOGRAFICO SALENTINO, offre la possibilità di promuovere e valorizzare la Vostra Azienda, mediante le seguenti tipologie di sponsorizzazione:

• “PRODUCT PLACEMENT”, ovvero con l’inserimento di un proprio PRODOTTO o del MARCHIO all’interno di una scena del film.

• “SPONSOR UFFICIALE” - con la proiezione del Vostro Logo montato in APERTURA DEL FILM preceduto dalla seguente didascalia:

Esempio: Buona visione da “VOSTRO LOGO” prima dell'inizio del film.

Inoltre, il Vostro Marchio avrà l’esclusiva merceologica e sarà presente su tutto il materiale pubblicitario del film (locandine, manifesti, radio, televisione ecc.)...

• “RINGRAZIAMENTO SUI TITOLI DI TESTA IN APERTURA DEL FILM”

( Es. La produzione ringrazia per la collaborazione le seguenti aziende)

Inoltre, il Vostro Marchio avrà l’esclusiva merceologica e sarà presente su tutto il materiale pubblicitario (brochure, giornali, locandine, manifesti, striscioni ecc.)...

You too can support the independent Western Film project: "The Crown Valley's Challenge".

There are 1000 quotas to be subscribed, and you only pay if all them are subscribed, thus becoming co-producer and proprietor of the film according to the quotas subscribed.

Abbiamo bisogno del tuo aiuto!... Facciamo girare questa notizia...
Inviala a tutte le persone che conosci...

Grazie di cuore e saluti a tutti...

Per informazioni e prenotazioni quote di partecipazione contattare la produzione:

CENTRO CINEMATOGRAFICO SALENTINO
Via Bachelet, 6
73040 ARADEO (Lecce)
Cell. 335 82 17 251
e-mail: ga.miglietta@tiscali.it


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INTRODUZIONE

Questo documento descrive in grande linee tutti gli aspetti del progetto per un film lungometraggio, genere western ed è indirizzato a tutti quelli interessati a sostenere questa produzione tramite donazioni, finanziamenti, product placement e sponsorizzazioni.

L’obiettivo di questo progetto è quello di creare un film di lungo-metraggio di alta qualità, che riscuoterà successo con un ampio pubblico (per tutte le età) sia in Italia che all’estero.


QUALITA' ARTISTICHE

“Sfida a Crown Valley” - titolo provvisorio - è un western basato sui canoni classici della vendetta e della sfida, che contiene tuttavia accenti fordiani. La redenzione dello sceriffo-pistolero costituisce infatti una delle tematiche fondamentali del film, che ha in comune con gli spaghetti-western soltanto una certa ritualità dell’azione, ma se ne distanzia in molti altri aspetti.

Il filone principale, ricavato dalla short-story “Old Bessie” (dal libro “Pianure lontane”, di Domenico Rizzi) è arricchito da alcune digressioni tratte da racconti di altri autori, fra i quali Luca Barbieri, Marcello Rufolo, Cesare Bartoccioni e Roberto Guarino, che integrano e chiarificano, mediante brevi flashback, il tormentoso percorso dei protagonisti.

La sceneggiatura, scritta da Giuseppe Antonio Miglietta e da Domenico Rizzi si fonda specialmente sull’introspezione dei personaggi, mettendone a nudo le umane debolezze e gli errori nella prospettiva di un riscatto finale. La trama rimane costantemente subordinata a questi temi universali, che dominano il racconto fino alla sua conclusione, incentrando l’attenzione sul dramma personale dei protagonisti piuttosto che sulla spettacolarità dell’azione.

Caleb Kingsley, il cinquantenne ex tutore della legge costretto all’emarginazione da una serie di gravi mancanze, è un uomo che ha perduto la possibilità di formarsi una famiglia regolare e gravita in un contesto che gli ha precluso l’orizzonte di una vita futura.

Crown Valley, l’immaginaria cittadina del New Mexico in cui si svolge la vicenda principale, sta per essere abbandonata da tutti i suoi abitanti, attratti da altre mète più promettenti. Kingsley, che vanta un passato di inflessibile difensore dell’ordine, è scivolato lungo una china che non gli lascia molte speranze di rinascita. L’unico obiettivo che la sua mente turbata dall’alcool riesce ancora a intravedere con sufficiente lucidità è legato alla convinzione che il suo antico rivale - il bandito Frank Larsen deportato nel penitenziario di Yuma per tentato omicidio - rimetterà piede in quel luogo, facendosi probabilmente affiancare dal fratello Clint e dal messicano Chico Alvarez per compiere la sua vendetta.

Il confronto finale appare, nelle intenzioni di Kingsley, l’unico punto fermo di un’esistenza ormai sbiadita i cui scopi sono stati vanificati da tempo da una serie di circostanze avverse. Benché rifiuti di riconoscerlo, anch’egli ha dato una mano alla sorte - tergiversando troppo a lungo con la donna che amava - nel determinare un simile fallimento. La sfida con Larsen, sulla quale l’ex sceriffo punta le residue chance del proprio orgoglio, incombe come un evento inesorabile e fatale per tutto il film, come l’assalto alla diligenza da parte degli Apache in “Ombre rosse”.

La sparatoria conclusiva nel saloon assume non soltanto il significato di una catarsi finale, ma anche del recupero di un uomo che, inaspettatamente, ritrova la propria strada. Nel confronto armato, il protagonista pareggia i conti con se stesso, prima ancora che con gli avversari, abbandonando senza rimpianti un mondo verso cui non ha più alcun debito.

Quando si avvia, verso occidente, si è lasciato alle spalle gli improbabili amori con Bessie Steelman e Martha Keizer insieme a tutte le vicende della sua vita passata. La finta croce che ha lasciato nel piccolo cimitero di Crown Valley reca incisa, sotto il suo nome, anche la data della sua morte virtuale. La terra su cui è stata piantata accoglie soltanto una stella di latta, simbolo di una legge che egli ha difeso per anni come pure di una difficile redenzione.

L’inaspettata popolarità che gli deriva dalla vittoriosa sfida con i Larsen lo lascia indifferente, nonostante l’insistenza di un cronista che vorrebbe riempire le pagine di un importante giornale di Santa Fè con le sue gesta. Fra le tante cose che si lascia dietro, vi sono anche una lontana amicizia con il famoso Wild Bill Hickok, duelli e sparatorie in varie località del West e la cocente delusione dell’abbandono della donna che amava e che non ha saputo ricambiare.

Caleb Kingsley non esiste più. Il cavaliere che si allontana sotto il sole del mezzogiorno, è una persona nuova il cui avvenire si potrà soltanto ipotizzare.

Bessie Steelman giace sepolta nel medesimo luogo, ma la terra non restituirà mai la sua figura un po’ appesantita, la sua bellezza ormai sfiorita, sorrette fino all’ultimo da uno spirito indomito.

E’ stata fin da ragazza una “soiled dove” nei postriboli del Kansas, ma fondamentalmente una donna sola e introversa nonostante la diversa immagine che ha sempre offerto di sé. Ha condiviso con la prostituta Martha Keizer il desiderio di diventare la moglie di Kingsley per seppellire il proprio passato, ma a differenza dell’amica, che pianta in asso l’uomo per seguire una carovana di emigranti, gli rimane accanto fino alle estreme conseguenze. Più che aggrappata all’improbabile speranza di averlo come marito, è sinceramente ammirata dalla sua caparbietà e dall’orgoglio con cui egli si cimenta nella prova finale.

Crown Valley raccoglie, come molte città del West dall’effimera durata, le tipologie umane più diverse. Il saloon di Bessie ospita alcune meretrici - Martha Keizer, Isabèl Duarte - che attendono l’occasione per sottrarsi ad un’esistenza senza scopo. Martha la andrà a cercare in un luogo lontano, mentre Isabèl, della quale si è invaghito un ingenuo quanto onesto cowboy di passaggio, lo seguirà per costruirsi una famiglia. Goulding, un commerciante vizioso e depravato, lascerà la città per trovare altrove donne facili, con le quali soddisfare a pagamento i propri vizi nascosti.

Le anonime figure in partenza verso la California per costruirsi un avvenire sono quelle che costruiranno la storia della nazione americana; a Kingsley, ai fratelli Larsen e a Bessie Steelman non rimarrà che la leggenda. Nella scena finale dell’uomo che si allontana a cavallo vi è la sintesi di una Frontiera che volge ormai al tramonto e che conferisce a “Sfida a Crown Valley” i toni di un western crepuscolare.

Siamo nel 1887, le guerre contro gli Indiani sono terminate, gli ultimi pistoleri sono caduti con le armi in pugno e presto le strade di una cittadina del New Mexico saranno percorse soltanto dai cespugli rotolanti sospinti dal vento della prateria.

Il nuovo Paese che sorgerà nell’Ovest sarà formato anche da quelle persone, come Kingsley, che si sono gettate alle spalle un passato leggendario.


SOGGETTO/SINOSSI

Siamo a Crown Valley, uno sperduto e polveroso mucchio di case nelle terre aride del New Mexico. Sono gli ultimi decenni del XIX secolo. Sono anni di sviluppo, di frenesia, di voglia di fare e muoversi, di ferrovie che solcano la terra e attraversano gli stati americani come inesorabili mostri di modernità. E sono gli anni che vedono Caleb Kingsley, ex sceriffo cinquantenne con un passato da assassino e feroce ladro di cavalli diventato poi esecutore della legge, invecchiare e trascinarsi stancamente per le strade ormai spopolate di Crown Valley, immerso nei ricordi degli errori passati e soprattutto in attesa di un nemico con cui regolare i conti prima di morire.

Con lui c’è Old Bessie, al secolo Elisabeth Steelman, una ex prostituta che ora possiede e gestisce un saloon dove, ormai, sono rimaste a lavorare per lei solo la rossa Martha, di origine tedesca, e l’ispanica Isabèl. Bessie resiste alla tentazione di abbandonare Crown Valley e decide di rimanere accanto a Caleb, l’uomo che più di tutti ammira, ad aspettare con lui il ritorno in città del suo acerrimo nemico.

Così, mentre i giorni passano lenti e assolati, Caleb e Bessie ripercorrono i momenti più salienti della loro vita.

E’ il 1871 quando i due si incontrano ad Abilene per la prima volta, ancora giovani e pieni di vitalità. Bessie è una giovane meretrice ammirata da tutti che vuole trasferirsi nella città di Newton, e Caleb è il vice dello sceriffo Wild Bill Hickok, uomo spesso avventato e dalla pistola facile.

Un anno dopo Bessie ha realizzato il suo piccolo progetto: è a Newton, dove lavora in un Saloon, e inizia una relazione con il mandriano texano Frank Larsen.

Passano tre anni e Bessie e Caleb si ritrovano a Crown Valley dove si sono entrambi trasferiti e dove la donna gestisce il saloon di proprietà del suo uomo Frank. Ma la relazione è tutt’altro che idilliaca; l’uomo, infatti, è spesso fuori per lavoro o per condurre i suoi loschi affari con il fratello Clint ed il loro scagnozzo messicano Chico Alvarez e, quando è presente, non perde occasione per pretendere una gran fetta degli incassi del saloon e delle prestazioni delle ragazze.

E’ per questo che rivedendo Caleb, ormai sceriffo, la donna gli confessa che avrebbe voluto scegliere lui al posto di Frank, che sarebbero stati felici insieme, ma Caleb felice lo è già, ha accanto una donna che ama, Juliet ed ha un lavoro che gli piace. Insomma, la sua vita sembra perfetta: è rispettato dalla gente, fa rispettare la legge anche andando tenacemente a caccia, per parecchi chilometri, di due feroci stupratori ed assassini di bambine.

Tuttavia, l’ambivalenza di Caleb rimane sempre in bella vista, sia quando si tratta di venire a patti con un fattore assassino e approfittatore delle sue stesse figlie, sia a livello personale. Infatti, sono la sua indecisione e i suoi timori che, spingono Juliet a fuggire via con un uomo che le promette ciò che Caleb non può o non vuole darle: una famiglia, dei figli, una vita “ordinata”.

E’ a questo punto che la vita di Caleb prende una brutta discesa; disperato per l’abbandono di Juliet comincia a bere e ad essere negligente sul lavoro a causa dell’alcolismo, e questo lo porta a fare un gravissimo errore del quale pagherà le conseguenze per molto tempo. Ubriaco, si reca ad arrestare Frank Larsen e i suoi compari per i furti di bestiame che commettono, ma, non essendo perfettamente lucido, si fa malmenare brutalmente dai tre. Come se no bastasse, due di loro riescono a fuggire mentre Frank viene ferito proprio dalla sua donna, Bessie, l’àncora di salvezza di Caleb, la quale gli ha dimostrato di tenere molto di più a lui che al suo uomo.

Larsen ottiene una condanna a sette anni di prigione, mentre Caleb perde la dignità agli occhi della gente e soprattutto agli occhi di se stesso. Diventa l’ombra dell’uomo che era, passa da un letto all’altro, instaurando futili relazioni puramente fisiche, con la speranza di colmare il suo vuoto interiore che, però, solo la vendetta può appagare. Da questo momento in poi, infatti, l’intera sua esistenza si fonda sul giorno in cui rincontrerà Frank, perché lui sa che l’uomo tornerà da lui, lo sa perché il bisogno di pareggiare i conti è l’unica cosa che lega i due uomini.

Tutto ciò per cui ha vissuto è stato messo in discussione in un attimo, e quando Frank torna a Crown Valley con il fratello e il Messicano Chico Alvarez è in una violenta e precipitosa sparatoria che il tutto si risolve. Bessie, ancora una volta, mette da parte i propri interessi e si dimostra la persona più leale verso Caleb e quella a cui lui deve la vita.

Il tragico finale arriva ampiamente annunciato dalle scelte di Caleb e Bessie, dalla loro forza di volontà e dalla loro tenacia. Gli sbagli, le speranze, i ricordi, le prese di posizione giungono infine a condannarli alla morte, fisica per una e spirituale per l’altro. Ma, come l’araba fenice, dalle ceneri di una vita passata c’è sempre la possibilità della rinascita; un futuro diverso è ancora possibile, se si guarda dritto verso l’orizzonte.


The Crown Valley’s Challenge

INTRODUCTION

“The Crown Valley’s Challenge” – temporary headline – is a western based on the classical canons of revenge and challenge but it also has strong references to Ford’s works. The redemption of the sheriff-gunslinger constitutes one of the most important topics in the film, which shares some action rituals with the spaghetti-western canons, but it differs from them in many other aspects.

The mainstream , based on a short story called “Old Bessie” (from the book “Pianure lontane” by Domenico Rizzi), is enriched by some digressions by other authors works, such as Luca Barbieri, Marcello Rufolo, Cesare Bartoccioni and Roberto Guarino, which complete and clarify, using short flashbacks, the protagonists torturous path.

The screenplay, written by Giuseppe Antonio Miglietta and Domenico Rizzi, is mostly based on the characters introspection, which is done by laying bare their weaknesses and mistakes in the prospect of a final redemption. The plot is steadily secondary to these universal topics, which dominate the story until his conclusion, focusing the attention more to the personal issues of the characters than to a spectacular action.

Caleb Kingsley, a fifty years old former sheriff forced to become a social outcast by his own misconduct, is a man who lost the chance to have his own family and so survives in a eternal present with no hope of future.

Crown Valley, the imaginary town in New Mexico where the main story unfolds, is about to be abandoned by its inhabitants for more promising destinations. Kingsley, who was a staunch law defender in the past, is slowly sinking down a bad path with few hopes of resurgence. The only goal that stands out clear in his alcohol clouded mind is linked to the belief that his old nemesis, bandit Frank Larsen who’s been deported to Yuma for attempted murder, will come back to town, probably with his brother Clint and their Mexican friend Chico Alvarez, to seek revenge.

The final confrontation appears, to Kingley’s mind, as the only fixed point in a faded life whose aims have been baffled by opposed circumstances. He himself had a hand in his own fate, although he denies it, by prevaricating too long with the woman he loved and so he led his own failure. The challenge with Larsen is the only chance for the former sheriff pride, and it looms over the whole film as an unrelenting event, much like the Apache stagecoach in Stagecoach.

The final shooting in the saloon represents a conclusive catharsis, but also the unexpected recovery of a man who finds his way again. During the armed confrontation, the protagonist evens the score with his opponents and with himself too, by forever leaving a world to which he has no longer debts with no regrets.

When he walks towards the west he leaves behind the improbable love stories with Bessie Steelman and Martha Keizer with all his past life events. The fake rood he left in Crown Valley cemetery has his name and the date of his symbolic death written on it. The land it’s planted on has also a tin star, the symbol of the law he defended for years and of his own tough redemption.

He’s not interested in the unexpected fame that he gained between the people for defeating Larsen, despite the insistence of a reporter who would sell his story to an important Santa Fè newspaper. He leaves behind his friendship with Wild Bill Hickok, the shootings and the duels in different cities of the West and the deceiving desertion of the woman he loved but never learned to reciprocate enough.

Caleb Kingsley no longer exists. The horseman who walks off under the midday sun is a new man whose future is only hypothetical.

Bessie Steelman lays buried in the same place, but she’s not going to come back with her slightly heavy body and her faded beauty supported by her indomitable spirit.

She has been a “soiled dove” for all her life, since the brothels in Kansas, but above all she has been a lonely and introverted woman, despite the face she always showed to people. She shared the dream of Martha Keizer of becoming Kingsley’s wife, but while her friend, at a certain point, leaves with a caravan of emigrants, she stays with him until the tragic end. She’s clinging to the hope of becoming his lover, but most of all she sincerely admires his strength and the pride with which he goes to the final confrontation.

Crown Valley gathers different kinds of people together, as many short living cities in the West did. Bessie’s Saloon gives hospitality to some prostitutes - Martha Keizer, Isabèl Duarte – who are waiting for the chance to change their meaningless lives. Martha will search her meaning far away, while Isabèl will fall in love with a naive young honest cowboy passing through the town, and she will follow him to start a family. Goulding, an old perverted trader, will leave the town in search for other easy women to pay in order to satisfy his perversions.

The unknown people leaving for California to build a different future for themselves are the same people who will make the American nation’s history. Kingsley, the Larsen brothers and Bessie Steelman will be left to be legend. The final scene of the man who rides away is a representation of a Frontier at the end of its life, at that gives to “Crown Valley’s Challenge” the taste of a dusky western at its twilight.

We’re in 1887, the wars between natives and settlers are over, the last gunmen have fallen with their gun in hand and soon the streets of a little New Mexico town will be left with nothing but tumbling bushes driven around by the wind.

The new Country that will arise in the West will be made by those peoples, like Kingsley, who left their past behind.


SYNOPSIS


This story takes place in Crown Valley, a lonely and dusty village in the arid lands of New Mexico. It’s the last decade of the 19th Century, a time of development, frenzy, willingness to do things and move around, of railways that run through the lands of the United States like unrelenting monsters of modernity. These are the years in which Caleb Kingsley, a fifty years old former sheriff and much more former horse thief, grows old and wanders around the depopulated streets of Crown Valley, with his heart deep in the past memories and his mind focused on revenge against an enemy as last living act.

Caleb has one only true friend, Old Bessie, also known as Elisabeth Steelman, a former prostitute that owns a deserted Saloon, in a deserted city, where only two women are left working, the German native Martha and the Spanish Isabèl. Bessie would like to leave the town, but she feels the need to stay close to Caleb, the only man she really has admiration for, so she decides to stay in the city against her wishes and wait with him for his enemy to come back.

So, as the sunny days slowly pass by, they remember the most poignant days of their lives.

They meet for the first time in 1871 in Abilene, when they both are young and full of hope. Bessie is a prostitute admired by many men and wants to move to Newton searching for fortune, and Caleb is the deputy of the reckless, hair trigger tempered Sheriff Wild Bill Hickok.

One year later Bessie has fulfilled her little project: she’s in Newton, working in a Saloon, and in a romantic relationship with the Texan herdsman Frank Larsen.

Three years later Bessie and Caleb meet again in Crown Valley, where they both live. Bessie runs the city Saloon with her man, but their love story is not so loving, as Frank is often out of town working ,or stealing horses' herds with his brother Clint and their henchman Chico Alvarez, and when he’s in town he disrespectfully claims a big part of the saloon and girls’ collection.

That’s one of the many reasons for Bessie to tell Caleb that she should be with him, that they would be happy together. But Caleb dismisses her, because he’s happy already; he’s in a happy relationship with Juliet, and he’s got a great job. His life is perfect: he tenaciously hunts criminals across the county, even miles away in the desert, and he’s respected by the people.

However, there’s always a darker side of Caleb lurking. It shows up when he decides to come to terms with a murderer and rapist of his own daughters and even on a more personal level, because he loses Juliet over his fear of taking responsibilities. So his incertitude drives Juliet to another man that gives her what Caleb can’t, or won’t: a family, children, an ordinary life.

Caleb’s life, at this point, takes a turn for the worse. Desperate after Juliet leaving, he starts drinking and neglecting work. When he finally gets to arrest Frank Larsen and his company for their crimes, he’ too drunk to do it properly, so he gets beaten by the men and miraculously saved by Bessie, who shoots to her own fiancée to protect Caleb, giving him a proof of how much she cares for him.

Frank is sentenced to seven years in prison, while Caleb loses the people’s respect and, above all, is own dignity. He becomes the shadow of the man he used to be, and he jumps from bed to bed to fill a void that only revenge can fulfill. From that day, in fact, the sole purpose of his life is waiting for Frank to come back , because he knows Frank will seek his revenge too.

All Caleb has lived for went lost in a moment, and when Frank and his gang come back to town, as he predicted, all is resolved in a hasty, violent shooting. Bessie, once again, puts aside her own safety and proves to be Caleb’s most loyal friend, the one he owes his life to.

The tragic ending is widely expected, because of Caleb and Bessie choices, strength and tenacity. All their mistakes, hopes, memories and stances condemn them to death, which is physical for one and spiritual for the other. But, as the Phoenix does, one can reborn from the ashes of a past life, as a different future is still possible, if one looks straight at the horizon.


BIOGRAFIA AUTORE - REGISTA

Giuseppe Antonio Miglietta originario di Aradeo (Lecce), entra nel mondo del cinema studiando sceneggiatura, regia e recitazione con il Maestro Giuseppe Ferrara (I pugni in tasca, Il caso Moro, Cento giorni a Palermo, I banchieri di Dio, Giovanni Falcone).
Frequenta poi il corso di dizione presso il “Laboratorio di Dizione della Lingua Italiana”.
Si dedica in seguito alla sceneggiatura prediligendo storie vere, reali, in cui lo spettatore può immedesimarsi e riconoscersi nei personaggi.

Sulla scia di queste convinzioni, si dedica alla scrittura di varie sceneggiature per cortometraggi, tra cui "Esame Finale", prodotto nel 2004, ha come finalità principale quella di trasmettere l'educazione alla legalità nell'ambito scolastico.Il cortometraggio è stato presentato in vari Festival nazionali e durante la trasmissione di TeleRama "In Famiglia", riscuotendo vari consensi soprattutto tra i giovani.

“Fare un film per me è come parlare, scrivere…è come vedere il mondo già proiettato su uno schermo”, dichiara in una recente intervista.

Il suo totale bisogno di fare cinema, di imprimere su pellicola le proprie idee, i propri sogni lo portano nel 2004 a realizzare sia nella veste di produttore-organizzatore generale che di regista, il suo primo film di più ampio respiro Dimenticare mio padre, sceneggiato da un soggetto dello stesso Miglietta in collaborazione di Chiara Arcadi ed interpretato da Miryam Mariano, Federico Della Ducata, Piero Rapanà, Tullio Extrafallaces, Chiara Ingrosso e la piccola Giovanna Stefanelli.

Il film che nasce da un’idea soggetto dell’autore, a seguito della conferenza stampa tenutasi nell’Hotel Patria di Lecce, e della prima nazionale al Cine Teatro Italia di Gallipoli dove si è registrato il tutto esaurito con l’approvazione della critica, della stampa e del pubblico, è andato in distribuzione con successo, durante l’estate, in quasi cinquanta piazze della provincia di Lecce.

Nell’anno scolastico 2005/2006 come docente esterno presso il Liceo Scientifico “C. De Giorgi” di Lecce, ha diretto il laboratorio di Cinematografia “Dall’idea all’immagine – come nasce un film”, un seminario pratico sul linguaggio e sulla scrittura cinematografica.

Nell’anno scolastico 2006/2007 sempre come docente esterno presso l’I.I.S.S. “F. REDI” – I.T.C. di Campi Salentina, nell’ambito del Progetto “Leggere Cinema” - Laboratorio di Cinematografia, ha scritto e diretto il cortometraggio “Il treno della vita”, prodotto dal Cinecircolo “M. Troisi” – Centro Studi Cinematografici.

Il cortometraggio, che nasce da un’idea-soggetto dello stesso regista e sceneggiato in collaborazione degli alunni dell’I.T.C., racconta la storia di Francesca una giovane adolescente, che vive con disagio la separazione dei suoi genitori ed è oppressa dal languido “male di vivere”.

Una delle sue ultime sceneggiature "Al primo canto del gallo", scritta per un lungometraggio, insieme a Franco Ferrini (C’era una volta in America), già in concorso al RIFF (Roma Indipendent Film Festival), al Sonar Film Festival 2004 ed al BAFF 2004 (Busto Arsizio Film Festival) narra il dramma di una giovane coppia di sposi, tra intrighi, amore, gelosia, tradimento e carcere nel Salento degli anni ‘60.

Attualmente, insieme al noto scrittore Domenico Rizzi, ha scritto una sceneggiatura western dal titolo “Sfida a Crown Valley”, tratta da un soggetto dello stesso Rizzi.

Tra i suoi prossimi impegni, la realizzazione del film “Al primo canto del gallo” e la stesura di una nuova sceneggiatura dal titolo “I Ragazzi Con Le Magliette A Strisce”, ispirata ai fatti di Reggio Emilia del luglio 1960 e tratta dal libro di Gianni Carino.


PARTICOLARITA' E FATTIBILITA'

Le riprese saranno effettuate utilizzando video camere digitali ad alta definizione e solo dopo il montaggio il film sarà convertito in 35 mm.

Questo significa grande risparmio per quanto riguarda la produzione e la post-produzione.

Tutti i ruoli saranno interpretati da attori professionisti, il che è possibile grazie al fatto che quelli contattati fino ad ora hanno tutti acconsentito ad abbassarsi l’ingaggio abituale, sostenendo così, anche loro, questo progetto.


DISTRIBUZIONE

La distribuzione del film, sarà curata dai prestigiosi esercenti UCI CINEMAS e THE SPACE CINEMA attraverso le più importanti sale e multisale italiane, la vendita Tv, satellitare e l’home-video, curando le migliori strategie di marketing e pubblicitarie del film stesso e sviluppando campagne promozionali trasversali e capillari di primaria importanza in tutta Italia.

Il film, inoltre, sarà proiettato nelle piazze, (durante le manifestazioni culturali estive) e nelle scuole, verrà distribuito all’estero e sarà presentato nei più importanti festival nazionali ed esteri.

Le proiezioni ai film festival solitamente generano entusiasmo ed interesse al film; distributori comprano pellicole che si basano su questo entusiasmo e sulla qualità del film stesso.

FINANZIAMENTO

Possibilità di investimento

Questa produzione oltre al proprio apporto societario diretto ed indiretto, cercherà il finanziamento del progetto mediante coproduttori, donazioni, investimenti con il tax credit, product placement e sponsorizzazioni da parte di aziende e investitori interessati.

Le possibilità di donazioni, product placement ed investimento sono aperti a tutti.

DONAZIONI

Quelli interessati possono donare una qualsiasi somma per il progetto.
Le donazioni non saranno però deducibile per le tasse.


PRODUCT PLACEMENT

Il Product Placement a fronte di un investimento pubblicitario, da parte delle aziende, prevede l’inserimento di un proprio PRODOTTO o del MARCHIO all’interno di una scena del film.

Il nome/logo può anche apparire nei titoli di coda. Questa potenziale visibilità a costo contenuto fa di questa scelta una buona opportunità per la pubblicità e per il sostegno del cinema.


INVESTIMENTI

Con il Tax Credit o Credito d’Imposta concesso dalla “nuova legge cinema”, l’azienda può, attraverso lo strumento del contratto di associazione in partecipazione, fornire un apporto di capitale alla realizzazione di un film, non superiore al 49% del relativo costo di produzione, acquisendo così il diritto alla percezione degli utili.

Il beneficio fiscale, sotto forma di credito d’imposta, è pari al 40% dell’investimento, con un limite massimo di 2 milioni e mezzo di euro per anno fiscale (credito d’imposta massimo pari ad un milione di euro).


TITOLI DI CODA

Tutti i privati e le aziende che sceglieranno di donare o investire saranno elencati nei titoli di coda.


SUCCESSI FILM INDIPENDENTI
(BoxOffice)

1. Blair Witch Project (1999) è stato realizzato con $35,000 da un piccolo gruppo di studenti.
Ha incassato $250 milioni in tutto il mondo.

2. Open Water (2004) è stato realizzato da un marito e una moglie come squadra di registi e due attori con ca. 130,000. E’ stato venduto per $2.5 milioni e ha incassato $54.7 milioni in tutto il mondo.

3. El Mariachi (1993) è stato realizzato da un regista esordiente con $7.000 e ha incassato $2milioni.
Il film è stata la svolta del filmaker Robert Rodriguez. Da allora ha fatto 10 film che hanno incassato $600 milioni.

4. Once (2007) è stato realizzato con $160.000. Ha vinto un Oscar (Academy Award) per Miglior Canzone Originale e la colonna Sonora è stata nominata per un Grammy. Il film ha incassato $20 milioni.

5. The Evil Dead (1983) è stato realizzato con $150.000.
Ha incassato $2.4 milioni ed è stata la svolta di Sam Raimi che da allora ha fatto 11 film che in totale hanno incassato più di $1.2 miliardi.

6. She’s Gotta Have It (1986) è stato realizzato con $175,000 ed ha incassato $7.1 milioni. Ha lanciato la carriera di Spike Lee. Da allora ha fatto 17 film per un incassato di $375 milioni.

7. Pi (1998) è stato realizzato con ca. $60,000. Ha incassato $3.2 milioni. Questo film acclamato, è stata la svolta del regista Darren Aronofsky’s.

8. Clerks (1994) è stato realizzato con ca. $53.800. Ha incassato $3.5 milioni. Il film è stata la svolta per il filmaker Kevin Smith’s.
Da allora ha fatto sette film incassando un totale di $127 milioni.

9. Primer (2004) è stato realizzato con $7,000. E’ stato comprato al Sundance Film Festival per una cifra non rivelata ed ha incassato $424.000.

10. George Washington (2000) è stato realizzato con $40,000. E’ stato acclamato e ha incassato $245,000.
E’ stata la volta per il filmaker David Gordon Green, che da allora ha fatto la regia di quattro film che hanno incassato $89 milioni.

*Nota: L’incasso del Box office non contiene entrate aggiuntive e vendite DVD.




UCI CINEMAS E THE SPACE CINEMA: SONO I PIU’ GRANDI ESERCENTI CINEMATOGRAFICI IN ITALIA

UCI Cinemas e THE SPACE CINEMA sono tra le aziende che si occupano di gestione di cinema multiplex e megaplex due di quelle che hanno avuto la più veloce espansione in Europa.

UCI Cinemas e THE SPACE CINEMA rappresentano ad oggi due dei più grandi gruppi cinematografici a livello mondiale.

Sono presenti attualmente con multiplex in Gran Bretagna, Austria, Germania, Portogallo, Spagna e naturalmente inItalia dove dal 2007 è indiscusso leader di mercato.

UCI Cinemas nasce da una partnership tra Universal e Paramount Pictures, due tra le principali major di Hollywood.
Nell'Ottobre 2004 il Gruppo UCI è stato acquisito da TERRA FIRMA CAPITAL PARTNERS ovvero una importante società di private equity londinese il cui obiettivo è quello di rafforzare ed implementare la leadership nei paesi in cui è presente.
Tra il 2006 e il 2007 UCI Cinemas ha consolidato la sua presenza in Italia grazie a nuove aperture e all'acquisizione di importanti circuiti quali EuroPlex Cinemas a fine 2006 e Cinestar Italia a metà 2007.
Con oltre 200 schermi distribuiti dal nord al sud della penisola, UCI Cinemas è diventato così il primo esercente cinematografico in Italia.
Il successo del gruppo deriva dagli standard di elevata qualità che caratterizzano tutte le strutture UCI. Indipendentemente dalla loro dimensione, i cinema UCI combinano un'architettura e un design moderno e funzionale ad un elevato livello di comfort e attenzione al cliente.
Tutte le sale sono a gradinata, hanno schermi giganti da parete a parete, suono digitale e poltrone extra-large con una distanza tra le file di più di 1 metro.
Per UCI l'ascolto dello spettatore e delle sue preferenze è il motore che determina ogni nuova scelta di innovazione; in alcune realtà, infatti, sono state create, all'interno delle sale, aree VIP con maxi poltrone di dimensioni al di sopra della norma dedicate a chi ricerca nella comodità un elemento essenziale per la visione ottimale di un buon film.


UCI CINEMAS IN ITALIA

LOMBARDIA
Bicocca Milano
Certosa Milano
Lissone Milano
Pioltello Milano
Assago Milano
Curno Bergamo
Como

PIEMONTE
Alessandria
Moncalieri Torino
Torino Lingotto Torino

LIGURIA
Fiumara Genova

VENETO
Verona
Mestre Venezia
Venezia Marcon Venezia

FRIULI VENEZIA GIULIA
Fiume Veneto Pordenone

EMILIA ROMAGNA
Meridiana Bologna
Piacenza
Ferrara
Reggio Emilia
Romagna Rimini

UMBRIA
Perugia

MARCHE
Ancona
Fano Pesaro-Urbino
Jesi Ancona
Pesaro Pesaro-Urbino
Porto Sant'Elpidio Fermo
Senigallia Ancona


TOSCANA
Arezzo
Sinalunga Siena
Firenze
Campi Bisenzio Firenze

LAZIO
Parco Leonardo Roma
Porta di Roma Roma
Roma Marconi Roma
Roma Est Roma

CAMPANIA
Casoria Napoli

SICILIA
Catania
Messina
Palermo

PUGLIA
Molfetta Outlet Bari


TAX CREDIT
(Credito d’imposta)

La legge finanziaria 2008 (legge n.244/2007) ha introdotto in Italia un sistema di agevolazioni fiscali volte al sostegno del settore cinematografico.

Nella categoria dei beneficiari, oltre ai produttori del settore, rientrano gli investitori esterni: i soggetti di cui all’art. 73 del T.U.I.R (D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917) e i titolari di reddito di impresa ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, non appartenenti al settore cinematografico ed audiovisivo, associati in partecipazione ai sensi dell’art. 2549 Codice Civile.

Il Tax Credit o Credito d'Imposta consente di compensare qualsiasi debito verso l'Erario (IRES, IRPEF, IRAP, IVA CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSICURATIVI )con il credito maturato a seguito di un investimento in progetti cinematografici che abbiano la nazionalità italiana (anche se realizzati in regime di co-produzione estera).

Con il credito d’imposta concesso dalla “nuova legge cinema”, l’azienda può, attraverso lo strumento del contratto di associazione in partecipazione, fornire un apporto di capitale alla realizzazione di un film, non superiore al 49% del relativo costo di produzione, acquisendo così il diritto alla percezione degli utili.

Il beneficio fiscale, sotto forma di credito d’imposta, è pari al 40% dell’investimento, con un limite massimo di 2 milioni e mezzo di euro per anno fiscale (credito d’imposta massimo pari ad un milione di euro).

Gli utili dopo il recupero dell’apporto saranno tassati solo sul 5% del loro ammontare.

La legge in vigore consente di abbinare i benefici fiscali per l’investitore privato con il product placement, a condizione che il corrispettivo per il collocamento del marchio sia pari al 5% del budget, per i film “difficili” (di alto livello culturale o basso budget) e del 10% per tutti gli altri.

Leggete la SCHEDA TECNICA DEL PROGETTO e la SCENEGGIATURA allegata...

Commenti (1)

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  • VP
    Vittorio Ho letto la sceneggiatura, è bellissima. Leggetela anche voi, ve lo consiglio...<br/><br/>Finalmente un western che ci farà sognare...<br/><br/>Che aspettiamo, sottoscrvte subito...<br/><br/>Vittorio Palmieri, saluti a tutti.