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Francesco cusa & the assassins

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Francesco cusa & the assassins

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.000,00
  • Sostenitori 21
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Prenotazione quote  
  • Categoria Musica & concerti

Una campagna di 
Francesco Cusa

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Il Progetto

Sto cercando di finanziare la registrazione e la produzione del nostro prossimo cd. Con soli 5 euro avrete diritto al cd, quando sarà pubblicato.

Cristiano Arcelli - a.sax
Flavio Zanuttini . trumpet
Giulio Stermieri - hammond piano
Francesco Cusa - drums, compositions

“The assassins” is my new trio formula, this project inherits the same approach towards composition from my previous group Skrunch. Thanks to the special features of hammond “the assassins” moves foward new influences and sounds as funk and jazz music. The themes exploration is strictly to polyrhythmic schemes that aim at underlining the melodic cells, riffs, chromatic and timbre variations. The relation between writing and improvising is a dialectical one. The different elements are therefore mixed following a tug of war shifting from tension to relaxation, from tradition to contemporary music. (Francesco Cusa)

"The Assassins è per me una nuova formula di trio, un progetto che eredita l'approccio compositivo del mio precedente gruppo Skrunch. The Assassins, grazie alle specifiche caratteriste dell'hammond, si apre adesso certe influenze a sonorità più vicine al funk e al jazz. Il lavoro di esplorazione dei materiali tematici è vincolato da schemi poliritmici atti a evidenziare le cellule melodiche, i riff e le modulazioni cromatiche e timbriche. Il rapporto tra scrittura e improvvisazione è dialettico. I vari elementi vanno dunque combinandosi in un gioco continuo di tensione e rilassamento, con uno sguardo alla tradizione e l'altro alla contemporaneità." (Francesco Cusa)
Francesco Cusa & The Assassins

Italian drummer and composer Francesco Cusa has performed worldwide at several renowned festivals in France, Romania, Croatia, Slovenia, Bosnia/Herzegovina, Serbia, The Netherlands, Germany, Switzerland, Austria, Hungary, Norway, Spain, Belgium, Denmark, US, and Ethiopia. Francesco Cusa presents The Assassins, an experimental trio that explores polyrhythmic patterns which aim at underlining melodic units, riffs, chromatic, and timbre variations. The Assassins’ sound is based on the interplay between composition and improvisation, tradition and innovation, hectic rhythms and cool tempos, creating a solid soundscape and a strong impact on the audience. The trio includes Francesco Cusa on drums, Flavio Zanuttini on trumpet, and Giulio Stermieri on Hammond organ. In some occasions The Assassins becomes a quartet with the featuring of saxophone player Cristiano Arcelli who adds further sonic elements to the lineup. The Assassins third album The Beauty and the Grace was released in 2012 for the independent label Improvvisatore Involontario.


-afte


PRESS:
Francesco Cusa thinks of The Assassins as a new kind of trio.
Also thanks to the features of the hammond organ, The Assassins play around with jazz and funk. The Assassins makes a point of experimenting with polyrhythmic patterns that aim at emphasizing the melodic units and the timbric variations. The Assassins understand the relationship between composition and improvisation as a perpetual dialectic process. This process constantly combines the various elements to create from time to time tension and release, reaching for both tradition and contemporary music.

With the previous lineup (Zanuttini/Pittau, Dell'Anna, Bittolo Bon), The Assassins have featured in important national and international festivals, including Novara Jazz, Tarcento Jazz, JazzWide Young and Acacia Festival in Addis Abeba. In 2012 The Assassins have released their album "The Beauty and The Grace" by Improvvisatore Involontario.

"[..]The Assassins do not create an horror or a splatter movie, but an orgy of sounds and rhythms that releases hidden fears and is a real antidote to the great and small everyday horrors of life. You ask about the "beauty" and the "grace" mentioned in the album title? No worries, there is all of it too. One has only to look for it in the folding of the musical phrases, in some submerged melodic fragments, in the boldness of some combinations, and in the airiness of the grotesque mood of some tracks. One can just picture the grinning smile of The Assassins as they recorded it."
Vincenzo Roggero, Allaboutjazz Italia

"There is an easy joke to make - they "beat" like assassins. But what The Assassins do, their "beat" is not about loudness (although they are louder than the average trio), but about the intensity and precision of the way they build their concert. […]
Francesco Cusa's manifold features find perfect expression in the sudden and unexpected transformations of The Assassins and in the deep melodic intuitions of some tracks. And although one clearly perceives the passion for the legacy of tradition, one can recognize Cusa's touch also in the irreverent urge to play with the norms of that same tradition."
Fabio Ciminiera, Jazz convention

"It is real cutthroat music, that gets you unaware and holds on to you right until the end of the concert."
Nicolò Pozzi, Il giornale della musica

The Assassins is now composed of Francesco Cusa (drums), Flavio Zanuttini (trumpet), and Giulio Stermieri (hammond organ). Flavio Zanuttini is solo improviser and lead trumpet in a variety of musical situations, from improvised music to punk (Arbe Garbe, Eugene Chadbourne, Kyle Gregory's Abbey Town Jazz Orchestra); Giulio Stermieri is also pianist and composer (Foursome, Orn Ensemble).


The saxophone player Cristiano Arcelli joins The Assassins when they play as a quartet. Cristiano has played in many prestigious festivals (Umbria Jazz, Roccella Jazz, Torino Jazz Festival, Jazz at Lincoln Center , ...) with some of the most important musicians of the Italian and international jazz scene (Enrico Rava, Joe Chambers, Paolo Damiani, Cristina Zavalloni, ...).
THE ASSASSINS «The Beauty And The Grace» Improvvisatore Involontario 0030, distr. improvvisatoreinvolontario.com

Chi avesse maturato la convinzione che l’animatore di Improvvisatore Involontario sia solo un irrecuperabile guastatore del jazz canonico si deve ricredere. Oggi Cusa è un musicista completo e di notevole spessore: compositore di temi incisivi, di brani ben strutturati carichi d’ironia e deter- minazione propositiva al tempo stesso; bandleader autorevole e talent scout che ha saputo raccogliere attorno a sé uno stuolo di giovani agguerriti; batteri- sta granitico e fantasioso. Di tutto questo è prova la sua ultima creatura: il trio The Assassins, attivo dal 2010, declina in modo diverso l’approccio compositivo e improvvisativo dei precedenti Skrunch. Zanuttini, udinese residente in Germania, è trombettista immaginifico che ricorda Cuong Vu e responsabile degli efficaci effetti elettronici, mentre l’Hammond di Dell’Anna, milanese d’adozione, manda bagliori avvolgenti e sontuosi rinnovando una tradizione antica. In tre brani il contralto dell’ospite Bittolo Bon inserisce frasi nervose e scattanti.

Farnè

The Beauty and the Grace
The Assassins | Improvvisatore Involontario (2012)



di Vincenzo Roggero Commenta

Mettete a disposizione di Francesco Cusa una batteria, una tromba con elettronica, un organo hammond, aggiungetevi in tre brani il contralto di Piero Bittolo Bon e dovrete fare i conti con degli assassini del suono e delle convenzioni, dei generi e degli stili, del comodo ascolto, dell'ordinario, del risaputo. The Assassins, per l'appunto, una delle tante formazioni partorite dalla mente del vulcanico batterista, compositore, scrittore, agitatore musicale e culturale nato a Catania, profondamente legato alla sua terra ma altrettanto irresistibilmente attratto da altre realtà geografiche e culturali.
Sullo schermo immaginario di The Beauty and the Grace l'organo hammond di Luca Dell'Anna proietta immagini inquietanti, corridoi senza fine in fondo ai quali albergano paure e inquietudini, claustrofobiche pareti mobili che tolgono aria ai polmoni, barriere invalicabili che ostruiscono ogni via di fuga del corpo e della mente. La tromba con elettronica di Flavio Zanuttini rimanda le immagini distorte di uno specchio andato in frantumi, volti irriconoscibili e deformati, espressioni di sorpresa di fronte ai bagliori accecanti di rasoiate che potrebbero rivelarsi letali. E la batteria di Cusa dissemina ostacoli, nasconde tranelli, assume l'andatura sghemba di certi pupazzi meccanici che improvvisamente cambiano marcia, si fermano, ripartono, entrano in fibrillazione, si agitano disordinatamente prima di colpire in maniera perfetta il bersaglio.

Ma quello montato da The Assassins non è un film dell'orrore né uno splatter movie, bensì un'orgia di suoni e di ritmi che libera paure nascoste e si propone come antidoto ai piccoli/grandi orrori quotidiani. La bellezza e la grazia del titolo? Ci sono, tranquilli. Basta cercarle nelle pieghe di alcune frasi, in frammenti di linee melodiche magari sommerse, nella sfrontatezza di alcuni accostamenti, nella leggerezza col la quale il grottesco aleggia in più di una sequenza. E... dietro il sorriso beffardo che, siamo sicuri, è stampato sul volto dei musicisti.


Valutazione: 4 stelle

Elenco dei brani:
01. Anthropopagy; 02. Orrore dentro alla coperta elettrica (Chamunda); 03. Breve storia di una padella cancerogena (kirtimukha); 04. Coca colon (Disco Infermo); 05. Cherry Manson; 06. Si può fare! (Shardula); bonus tracks: Vademecum della sterzata; Il cane del mio vicino gioca con la coda.
Tutte le composizioni sono di Francesco Cusa.

Musicisti:
Francesco Cusa (batteria); Flavio Zanuttini (tromba, elettronica); Luca Dell'Anna (organo hammond); Piero Bittolo Bon (sax alto in #1,3,6).

Stile: Beyond Jazz

Prima e seconda parte del concerto di Francesco Cusa e The Assassins all'Acacia Festival di Addis Abeba.
http://www.youtube.com/watch?v=h0h6UUCV79o
http://www.youtube.com/watch?v=DIUfECl6EBo

Francesco Cusa & The Assassins: viaggio in Etiopia.

L’acacia è una pianta sinuosa e armonica, ed è bello pensare che proprio per queste sue caratteristiche sia assurta a simbolo di un rassegna jazz nata da un’idea dell’Istituto Italiano di Cultura in Etiopia, ad Addis Abeba: l’Acacia Festival – Jazz and World Music.

Quest’anno, in particolare, l’attenta organizzazione del Novara Jazz presenta, il 31 gennaio 2013 alle ore 18.30 - all’interno dell’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura, la performance di uno dei gruppi più innovativi e preparati del jazz italiano (vorremmo dire ‘di tendenza’, con tutti i distinguo del caso…), ossia THE ASSASSINS con Francesco Cusa alla batteria, Luca Dell’Anna all’hammond, Flavio Zanuttini alla tromba e Riccardo Pittau al sax alto: “The Beauty and The Grace”.

"The Assassins è per me una nuova formula di trio, un progetto che eredita l'approccio compositivo del mio precedente gruppo Skrunch. The Assassins, grazie alle specifiche caratteristiche dell'Hammond, si apre adesso a certe influenze e a sonorità più vicine al funk e al jazz. Il lavoro di esplorazione dei materiali tematici è vincolato da schemi poliritmici atti a evidenziare le cellule melodiche, i riff e le modulazioni cromatiche e timbriche. Il rapporto tra scrittura e improvvisazione è dialettico. I vari elementi vanno dunque combinandosi in un gioco continuo di tensione e rilassamento, con uno sguardo alla tradizione e l'altro alla contemporaneità." (Francesco Cusa)

La Bellezza e la Grazia, così come le può percepire un bambino che con lo stesso candore rimane a bocca aperta ascoltando questo lavoro composito, ispirato e magnifico. ‘E’ tutto confusionario e bellissimo’, dice, e forse proprio in questo commento sta la forza di The Assassins. Provocatori e sorridenti, fin da quell’incipit ironico che ricalca certi cliché non molto ragionevoli (‘jazz… oh no, jazz….’) e parte con un attacco magistrale, con l’apporto di un organo hammond davvero inaspettato e metallico e degli opportuni passaggi creati dal sax alto di Piero Bittolo Bon.
Rimandi culturali altissimi, una tromba perfetta e la ritmica insostituibile di Cusa creano qualcosa di veramente profondo che, come spesso accade per gli artisti di Improvvisatore Involontario, parte da un gioco. Sdrammatizzando, rifuggendo intellettualismi. (Lorenza Cattadori – Blue Valentine Press)

In quest’occasione – già di per sé sensazionale – verrà anche registrato un cd ‘Live in Addis Abeba’, co-prodotto dal Novara Jazz e dall’etichetta Improvvisatore Involontario, a cui appartiene l’uscita discografica di The Assassins The Beauty and The Grace e che, anche attraverso questo evento, sancisce in modo sempre più intenso e proficuo la propria presenza artistica nel panorama jazz internazionale.
Francesco Cusa The Assassins special guest Piero Bittolo Bon @ Zingarò Jazz Club
Scritto da Fabio Ciminiera
Sabato 08 Dicembre 2012 00:00

Francesco Cusa The Assassins special guest Piero Bittolo Bon @ Zingarò Jazz Club.
Faenza, Zingarò Jazz Club - 5.12.2012

Francesco Cusa: batteria
Flavio Zanuttini: tromba, live electronics
Luca Dell'Anna: organo Hammond
Piero Bittolo Bon: sax alto


The beauty and the grace è la prima uscita discografica di The Assassins, il nuovo contenitore musicale di Francesco Cusa. Il batterista e compositore riporta all'interno di questo progetto molti degli input sviscerati già nel precedente Skrunch, come il rapporto sviluppato tra scrittura e improvvisazione, fatto di esplosioni, veloci cambi di inquadrature, una forte dinamica emotiva nel corso dei brani e dell'intero concerto. Il passaggio dal quintetto al trio, pur mantenendo l'assenza del basso, accoglie con l'elettronica e le potenzialità dell'organo Hammond una attenzione al groove meno sottolineata dall'incontro di chitarre, trombone e sax di Skrunch. Altro aspetto che resta immutato è la ruvida e iconoclasta ironia nella scelta dei titoli.
Francesco Cusa - insieme a Flavio Zanuttini alla tromba e all'elettronica, Luca Dell'Anna all'organo Hammond e Piero Bittolo Bon al sax alto, peraltro ospite in tre tracce del disco - ha portato il repertorio di questo nuovo lavoro sul palco dello Zingarò Jazz Club di Faenza in un concerto intenso e concentrato. Una musica complessa, anche contorta, ricca di spunti ritmici e basato su una scrittura serrata.
Swing, groove, funky, figurazioni ritmiche disegnate e ben individuabili all'ascolto si intrecciano cono unisono e obbligati davvero stretti e rigorosi e parti libere affidate ai fiati. La battuta facile - "picchiano come assassini" - si riflette non tanto sui volumi, comunque più forti della media, quanto sull'intensità e sulla precisione della costruzione del concerto. Il dettato delle composizioni di Cusa viene risolto sempre con proprietà e sicurezza da Dell'Anna, Zanuttini e Bittolo Bon: i musicisti delle nuove generazioni, lo si ripete spesso, hanno un controllo totale e talmente preciso dello strumento, una capacità di lettura e la possibilità di esprimere attraverso queste potenzialità davvero in modo fedele quanto la partitura prevede e di essere in grado di disimpegnarsi con efficacia negli assolo.
E le capacità dei quattro musicisti sono il viatico per rendere in maniera esemplare e totalmente aderente alle intenzioni di partenza e al proprio "credo" espressivo il repertorio articolato e ricco di rimandi musicali ed extramusicali di The beauty and the grace, la possibilità di vederlo scaturire in una esecuzione "verace". L'assenza del basso, senza perderne però la funzione, viene sfruttata come spazio a disposizione degli interpreti e viene "coperta" dagli effetti elettronici, dalla mano sinistra dell'hammondista e dalla cassa della batteria. E soprattutto diventa uno degli espedienti utile per trovare una possibile sintesi e far convivere la libertà e le influenze contemporanee da una parte e i tanti riferimenti alla tradizione del jazz presenti nella concezione del progetto.
Le varie sfaccettature di Francesco Cusa trovano una sponda nelle repentine trasformazioni di The Assassins, così come nelle viscerali visioni melodiche di alcuni brani. Ma anche nella passione per una tradizione che, come detto, emerge in modo sintomatico ed essenziale tra le pieghe dei brani e dalla contestuale e istantanea necessità di scardinare in modo irriverente stilemi e convenzioni.


ASSASSINI A NOVARA

Francesco Cusa The Assassins

organizzatoreNovara Jazz
comuneNovara
provinciaNO
strutturaAuditorium Brera

Il nuovo progetto di Francesco Cusa sorprende il Novara Jazz

Novara punta sui collettivi. Dopo Piero Bittolo Bon, esponente di punta del collettivo El Gallo Rojo, ora a calcare il palco di Novara Jazz Winter arrivano gli "assassini" di Francesco Cusa. Un progetto che ruota nell'orbita del collettivo/etichetta Improvvisatore Involontario raccogliendo le esperienze e le idee compositive sviluppate in Skrunch, il precedente sestetto di Cusa. Ma la dimensione del trio porta inevitabilmente a un maggiore gioco di squadra: pochi spazi per l'espressione solistica e più attenzione agli sviluppi dinamici, ai contrasti, alle reciproche integrazioni. Tromba e batteria disegnano ostinati e intrecci poliritmici mentre l'hammond sorregge la struttura con il suo registro ampio e la flessibilità del suono. E dove non basta l'hammond ci pensa l'elettronica ad ampliare gli spazi e a creare le profondità. Inevitabili i richiami agli anni Settanta, al funk e al jazz elettrico: temi rapidi, nervosi, spezzati, suonati all'unisono, che trafiggono l'aria e sorprendono per i frequenti e improvvisi cambi di mood. Musica spietata, che ti coglie all'improvviso e ti stringe come una garrota fino alla fine del concerto. Una manciata di lunghi brani, tutti a firma di Cusa, tratti da The Beauty and the Grace, il recente disco d'esordio del trio. Da segnalare la splendida "Coca Colon (Disco Infermo)" che cala lo spettatore in lente e distese atmosfere noir e anche se sembra allentare la presa tiene comunque il coltello sempre puntato alla gola.
Nicolò Pozzi








DICONO DI THE ASSASSINS: "The Beauty and The Grace":

Diretto, violento, poetico ed ispirato al tempo stesso. Ma ispirato da cosa? Un impasto di lucida follia, con l'ironia consueta (sbriciolata) lasciata come unico orpello per i titoli delle tracce. Proto jazz e anti jazz italiano, senza leccature e ammiccamenti di alcun che. Francesco, nel disco che mi sembra il più bello della sua vita, commette l'errore fatale di non apporre il suo sigillo in copertina: gli assassini da lui assoldati, proprio per questo, faranno di lui la prima vittima sacrificale, per poi correre ed inseguire chiunque, brandendo un paio di forbici in mano.
Sprangate le porte di casa. Mauro Campobasso (chitarrista, compositore).

INTENSO, IRONICO, IMMAGINIFICO, INVENTIVO. La musica del cd di Francesco Cusa “ The beauty and the grace” è intensa, drammatica e suonata benissimo da un gruppo di virtuosi che possiedono il raro dono di saper sublimare il loro virtuosismo a favore dell’espressione immediata e necessaria. Gianni Lenoci (pianista, compositore)

In questo cd, Cusa mette a punto l'estetica musicale che persegue già da diversi anni e svariati gruppi. Un lavoro compiuto, con un suono ben preciso e compagni di giochi conniventi. Modern-urban-jazzy-trip. Cristina Zavalloni (cantante, compositrice)

Spaventosamente bravi, senza scadere nel virtuosismo fine a se stesso. Incredibilmente originali, senza rivendicare l'appartenenza della loro arte ad alcun genere o etichetta. Se ne trovassero più spesso di assassini così in giro. Marta Raviglia (cantante, attrice, performer, compositrice)

La prima parola-chiave che mi viene in mente ascoltando questo lavoro é "sintesi", in questo caso sinonimo di intelligenza musicale. L'architettura musicale "leggera" e ricca di riferimenti è qui un veicolo ideale per le scorribande sonore di questi assassini. Sintesi e libertà: forse è (ancora) il caso di ricordare che il Jazz si fonda da sempre su questo binomio! Paolo Sorge (chitarrista, compositore)

Pur essendo sicuramente un apocalittico, Francesco Cusa è un integrato: questo suo ultimo lavoro, di livello fuoriclasse, "The Beauty and the Grace" fa perfettamente parte del sistema del jazz contemporaneo mondiale, con ispirazioni che vanno dal jazz elettrico all'avanguardia, dalle scansioni swing più elastiche ai groove più feroci industrial e rasenti il metal, dal suono spirituale o voluttuoso di organo e tromba muted alle acidità ed asperità di pelli, metalli ed ance. Non c'è niente da fare: per quanto dissimuli o si agiti, che percuota o scriva, purtroppo per lui, si tratta pur sempre di Jazz. Aldo Bagnoni (musicista, operatore culturale)

Se vi capitasse una giornata grigia come quelle che da ottobre a fine marzo infestano il nord del nostro Belpaese, mettete su questo cd e non ci capirete più niente, ne' dove siete ne' da dove viene quello che state ascoltando. Se però lo sentite bene, capite che viene da un posto bello perchè vi scalda il corpo, cosa che molte altre musiche, scritte o improvvisate, della stessa potenza e simile line-up non riescono a fare. Forse questa è la qualità più rara oggi in questo mare di produzioni. Francesca Scarinci (manager)

Ritenetevi fortunati per il fatto che Cusa, Zanuttini e Dell'Anna abbiano afferrato bacchette, tromba e tastiera. Se avessero avuto sottomano un bisturi, una pinza ed una sega a nastro sarebbero stati cazzi vostri. Michele Caramazza (agente di viaggio)

Mi piace questo disco, mi piace molto. Queste le ragioni: 1) Il nome del gruppo - avrei voluto pensarci prima io 2) Il titolo - credo che ci sia bisogno di entrambe le cose 3) Il suono - è veramente interessante e indaga su un parametro spesso lasciato in secondo piano in quel vasto mondo musicale che chiamiamo jazz. 4) I musicisti, tutti fortissimi e assolutamente originali 5) L'approccio musicale è intelligente e raffinato. 6) Il lavoro è sincero, veramente sincero.
Assassins: "The Beauty and the Grace" VIVA! (Cristiano Arcelli - sassofonista, compositore)

"Ho quattordici anni e da ancor prima di nascere ascolto musica, ogni tipo di musica anche se naturalmente ho i miei gusti: mi piace la classica, mi affascina il jazz, sento mio il rock anche se nel cuore sono un metallaro!! Quando ho ascoltato il vostro cd mi si è aperto un mondo e non sono riuscito, per la prima volta in vita mia, a definire quei suoni. E' tutto bellissimo, profondo: una musica TOTALE. Ecco, forse questa è l'unica cosa che si può dire della vostra musica. A quando il prossimo cd?!" (Francesco Boschiazzo, cantante dei Heartbreaker)

"Bello, mi è piaciuto....veramente! E' un periodo che rimango talmente insoddisfatto dei prodotti di jazz italiano (e non faccio nomi per evitare pettegolezzi) che il tuo mi è sembrato proprio una piacevolissima sorpresa. (Alberto Popolla, clarinettista, compositore)

In winter go south (T.S.Eliot "The waste land") The Assassins sono una centrale termonucleare semovente: assolutamente necessari per passare al caldo l'inverno! (Emilio Galante, flautista, compositore).

Quando ho ascoltato per la prima "The Beauty and the Grace" ho pensato che fosse un'autentica cusata. Sì perché Cusa il sanguinario e il sanguinolento, ci mette le sue considerazioni sul mondo che lo circonda, la sua ironia caustica. Si può ascoltare l'uomo grazie ai riferimenti extratestuali dati, ciò vale anche per le altre opere di quello che ormai considero un fratello spirituale. (Francesco Nurra, cantante)
"This is a great CD, you gave me. Very good musicians, very good trumpet playing!" (Ulrich Beckerhoff)

Rinnovando i complimenti a Francesco per Assassins di ieri sera a Pisa, mitico! (Gabriele Evangelista, contrabbassista)

Commenti (9)

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  • CF
    Cusa hahaha grazie fratello Vladimiro!
    • VP
      Vladimiro Assassini mi raccomando! Non date retta a Cusa........
      • C
        Carlo Cusa spacca
        • CF
          Cusa e la quota? ;)
          • VC
            Veronica Sostengo ;)
            • AF
              Alessandro Daje France!
              • CF
                Cusa hahaha
                • RM
                  Raffaele Monastero Lo faccio solo per fare dispetto al quel cacacazzo di Cusa...
                  • CF
                    Cusa un cd per ogni offerta.

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