Il Progetto
IL LIBRO
Cosa è stato per te innamorarti per la prima volta? Come hai scelto di impegnarti in un gruppo della nuova sinistra? Hai mai rubato un disco da un negozio, da tanto lo sognavi (tranquillo, non lo diciamo in giro)?
Ma soprattutto: cosa è stato essere ragazzi e ragazze, ascoltare musica, fare politica, avventurarsi in viaggio negli anni Settanta, un periodo dove tutto succedeva e molto altro pareva stesse per succedere?
E come è successo tutto ciò non a Milano o a Bologna - ce lo siamo e ce lo hanno raccontato più volte – ma in provincia, in un piccolo paese del Friuli, sia pure sotto l’ala inquieta e stimolatrice del conterraneo Pasolini?
Toni racconta la sua storia. Ma sappiamo che è anche la storia di molti di noi.
Anni in cui essere adolescenti e giovani non era più la stessa cosa, perché erano tumultuosamente e velocemente cambiati i rapporti fra i sessi, i sentimenti, le aspettative verso il futuro, la consapevolezza delle ingiustizie e le lotte, la curiosità insaziabile per la cultura, i libri e il cinema, percorsi musicali nuovi ed estremi, le stesse zone dove abitavamo. Siamo cresciuti diversi da quelli di prima, per serietà precoce e per la gioia di scoprire.
Toni Carli non inventa nulla, perché ha vissuto tutto questo: il suo sorriso solido di oggi, e l’affascinante stile con cui racconta, vengono anche da quelle radici, dal sogno di allora. Da rivivere per chi c’era e da scoprire per chi no, in una trama comunque sospesa e imprevedibile.
Tornando al prosaico oggi… solo per te e per gli altri primi 199 sostenitori di questo libro: le spese di spedizione (ben 2,50 eurini oltre ai 12 canonici… mica paglia, con l’aria che tira…) ce le mettiamo noi e non tu.
“Le uova degli angeli” esce in aprile nella nuova collana “Il nostro maggio”.
L’AUTORE
Toni Carli nasce a Tripoli, ma a tre anni torna in Italia con la sua famiglia. Trascorre i successivi vent’anni a Fiume Veneto (PN), dove si diploma all’Istituto Tecnico per Geometri di Pordenone. Poi decide di trasferirsi in Toscana: nel verde delle colline senesi concretizza il sogno di vivere in campagna, lavorando la terra in piccole realtà comunitarie.
Il 27 maggio del 1986 un incidente in moto lo costringe su una sedia a rotelle. Studia pianoforte e altri strumenti; attualmente svolge la sua attività alla “Fondazione Siena Jazz”, scuola di musica prestigiosa e nota anche all’estero.
E’ autore del romanzo autobiografico “Tanto per rimanere uguali”, (Polistampa ed.), e “Una dea bendata” (Pagliai ed.).
Ha scritto racconti e dialoghi teatrali e ha curato la regia di uno spettacolo multimediale dedicato a Chet Baker.
LE EDIZIONI DEL GATTACCIO
Casa editrice e macchina culturale, Milano e web.
Libri e e-book di narrativa, saggistica sociale, didattica per chi scrive, viaggi e nomadità, sport. Video e documentari. Teatro. Laboratori di Scrittura creativa e drammaturgica, nonché Sceneggiatura. Concetti creativi, generazione di atmosfere, attraversamento di linguaggi, banchetti per l'immaginazione. Hanno visto cose che oggi è difficile anche solo immaginare: l’assassinio di John Kennedy, il primo sbarco sulla Luna, Italia-Germania 4-3 di Messico ’70. E - naturalmente - i raggi B balenare alle porte di Tannhäuser.
LEGGI UNA PAGINA
“Dobbiamo costruire un ponte tra scuola e lavoro, tra impresa e società, dobbiamo lottare affinché anche gli operai possano accedere alla cultura”.
A pensarci bene, non era un'idea malvagia. Nel '68, l'università di massa la s'intravedeva appena e a capeggiare la ribellione erano per lo più figli di benestanti che venivano dal liceo, gente senza palle. Pasolini non era stato morbido con loro, facce di figli di papà, li aveva definiti, un po' prepotenti e con lo stesso occhio cattivo dei padri. Il mio amato poeta friulano stava con i poliziotti, veri figli della povertà, del proletariato, stava dalla parte di questi ragazzi in divisa che provenivano dalle lande desolate del Sud d'Italia e dalle periferie del Nord; stava con loro, diceva, nonostante fossero della parte sbagliata. Su certe questioni preferivo sorvolare (forse il passaggio dall'aria buona delle nostre campagne al vivere nella capitale gli aveva dato qualche problema), ma sulla cultura delle masse avevo certe mie idee ed ero completamente dalla parte del governo sovietico. I russi avevano reso obbligatorio lo studio degli scacchi nelle scuole e tra gli operai, con 120 ore di teoria e 60 di pratica all'anno; se i nostri lavoratori volevano vincere col padronato, spedire questa misera realtà a farsi friggere e innescare la Rivoluzione, dovevano cominciare da lì, dagli scacchi! Io ci sarei andato di corsa, un alfiere al servizio del Re, potevi starne certo.
Tra tutte le stupidaggini che mi vennero in mente, la faccia per niente sicura di uno che sa come finirà, e che finirà male, le risposi che il pomeriggio dovevo studiare perché il giorno dopo avevo il compito in classe di matematica. Una balla colossale, in realtà non vedevo l'ora che riaprisse il negozio per comprarmi l'ultimo disco dei Gong, “Angels Egg”, un disco che non avrei voluto perdere per tutto l'oro del mondo.
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