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«“A noi rimane il mondo”, ovvero lo strano caso di collettivi e comunità sorte a partire dalle discussioni su un blog di romanzieri, per poi occuparsi di sentieri e paesaggio, di guerriglia odonomastica, di J.R.R. Tolkien e fantastico, di bufale storiografiche, di cambiamenti climatici, di scrittura collettiva, di colonialismo».
‘A noi rimane il mondo’ racconta le ramificazioni del lavoro creativo di Wu Ming, il collettivo italiano di narratori militanti e d’avanguardia, a partire dalle loro esperienze e dal loro impegno nel plasmare una diversa narrazione degli ultimi vent’anni di contro cultura e lotta politica in Italia. La storia di Wu Ming inizia negli anni ’90, quando, sotto lo pseudonimo di Luther Blissett, pubblicarono Q, un romanzo storico che divenne un best seller in Italia e fu tradotto in diverse lingue.
A noi rimane il mondo
Il primo documentario in Italia ad esplorare le ramificazioni culturali del collettivo letterario militante Wu Ming.
Regia di Armin Ferrari
Produzione Altrove Films
Formato HD
Durata 78’ Theatrical
In collaborazione con Albolina Film, Kinè, IDM Film Funding Alto Adige, Emilia Romagna Film Commission, Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia
Con “A noi rimane il mondo” il regista bolzanino Armin Ferrari racconta alcuni dei progetti culturali sorti sul solco della poetica del collettivo di scrittori Bolognesi allo scopo di tratteggiare quella che è una importante forma di resistenza culturale nell’Italia contemporanea.
Nel documentario si incrociano il collettivo Alpinismo Molotov, impegnato nelle tematiche di paesaggio, montagna e letteratura, il gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki, attivo in ambito storiografico, Antar Mohamed, nipote e memoria storica del partigiano nero Giorgio Marincola e il collettivo Resistenze in Cirenaica, con storie di resistenza al colonialismo italiano e al nazifascismo.
Un vero e proprio florilegio di narrazioni contrappuntato dalle voci dei Wu Ming che, attraversando trasversalmente il film e affrontando varie tematiche legate al paesaggio, completano il racconto di una moltitudine di storie legate tra loro da una poetica condivisa.
Nelle parole del regista:
“C’è un crocevia di contrasti che trovo perfetto nella produzione letteraria di Wu Ming: la spiccata fascinazione per il rigore estetico, una forte vocazione poetica dalle sfumature romantiche e, infine, l’esplosione indomabile dell’archivio, inteso come componente di realtà storica e documentata. Una convivenza complessa; eppure è proprio in questa costante tensione che io ritrovo il significato più profondo di Wu Ming, l’ingrediente segreto che permette a una semplice storia di diventare quel brivido che ti corre su per la schiena.
Guardando a questa tensione ho provato a costruire la narrazione del documentario. La ricerca di un afflato che sia incalzante, realistico, contemplativo e trasognato allo stesso tempo.”
Così Wu Ming si presenta sul suo blog:
"C’è Wu Ming, che è un collettivo di scrittori nato nel 2000, e poi c’è la Wu Ming Foundation, che è un soggetto multiforme, più vasto e ramificato. Chiamiamo «Wu Ming Foundation» una libera federazione di collettivi, gruppi d’inchiesta, laboratori, progetti artistici, culturali e politici. Percorsi avviati su questo blog, spesso nati da discussioni intorno a nostri libri. Il nome «Wu Ming Foundation» lo abbiamo usato fin dai primissimi giorni del progetto e il nostro sito — on line dal dicembre 2000 — si è sempre chiamato wumingfoundation.com. Era un auspicio. Nel corso degli anni Dieci, la WMF è divenuta realtà. Procediamo con ordine. 1. La band di scrittori e il blog Siamo gli autori di Q, 54, Manituana, Altai e altri romanzi storici, forma d’espressione che abbiamo praticato per molti anni, fino a decidere di passare oltre per usare la storia in altri modi. L’ultimo romanzo storico della sequenza avviata negli anni ’90 è stato L’Armata dei Sonnambuli (2014), che già annunciava cambiamenti. Oggi facciamo tesoro di quanto abbiamo appreso esplorando quel genere e forzandone le convenzioni, e ci dedichiamo a nuovi esperimenti. In varie fasi della sua storia, la band ha contato quattro, cinque e di nuovo quattro membri. Dal 2015 siamo un trio, mentre come solisti ci firmiamo «Wu Ming 1», «Wu Ming 2» e «Wu Ming 4», in progressione geometrica. La numerazione segue l’ordine alfabetico dei nostri cognomi: (Roberto) Bui, (Giovanni) Cattabriga e (Federico) Guglielmi.
Come si vede, i nostri nomi anagrafici non sono segreti. Semplicemente, nella nostra attività letteraria e culturale – come tantissimi prima di noi – usiamo nomi d’arte. Diamo conto della nostra evoluzione dall’inizio degli anni Dieci del XXI secolo. Evoluzione inscindibile dal blog, che abbiamo aperto nell’aprile 2010. Giap prende il nome dalla newsletter che spedivamo via email nel decennio precedente, e che giunse ad avere 12.000 iscritti. A sua volta, per motivi che qui sarebbe troppo lungo spiegare, la newsletter si chiamava come il generale vietnamita Vo Nguyen Giap (1911-2013). Negli anni il blog è diventato un vero e proprio laboratorio di ricerca, scritture plurali e inchiesta, che ogni giorno infuenza e riplasma il nostro lavoro."
Da alcune discussioni su Giap sono nati collettivi e gruppi di lavoro autonomi. I più noti sono Nicoletta Bourbaki e Alpinismo Molotov. A questi si affianca una peculiare esperienza di ibridazione tra Wu Ming e altri soggetti attivi a Bologna: Resistenze in Cirenaica.
Nicoletta Bourbaki è un gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico in rete, sulle false notizie a tema storico e sulle ideologie neofasciste, nato nel 2012 durante una discussione su Giap. Ne fanno parte storici, ricercatori di varie discipline, scrittori, attivisti e semplici appassionati di storia. Il nome allude al collettivo di matematici noto con lo pseudonimo collettivo «Nicolas Bourbaki» attivo in Francia dagli anni Trenta agli anni Ottanta del ventesimo secolo. Il gruppo ha all’attivo diverse inchieste – pubblicate su Giap – sulle manipolazioni neofasciste della Wikipedia in lingua italiana e sui falsi storici in tema di foibe.
Alpinismo Molotov nasce nel 2014 su Giap e prende forma nelle discussioni su Point Lenana e Il sentiero degli dei. Il collettivo riflette su modi di andare in montagna depurati da machismi, nazionalismi, esasperazioni sportive e degenerazioni commerciali. Alpinismo Molotov cura un blog tutto suo e un manifesto dove si legge: «[Alpinismo Molotov] designa al tempo stesso un insieme di prassi in costante evoluzione e la collettività che le fa evolvere […] Guardiamo alla montagna come parte del mondo che ci circonda: l’alpinismo è “molotov” nella misura in cui fa emergere nuove contraddizioni e nuovi strumenti, concettuali – narrativi – cognitivi, per affrontarle. Si va in montagna per tornare con “nuove armi” con cui affrontare il vivere quotidiano. Si va in montagna consapevoli che si procede sempre in bilico.»
Resistenze in Cirenaica è un «cantiere culturale permanente», un collettivo di collettivi di cui Wu Ming fa parte. RIC è attivo a Bologna nel rione Cirenaica (prima periferia est), dove dal 2015 recupera storie di resistenza al colonialismo italiano e ai fascismi, organizza trekking urbani, si occupa di «rigenerazioni dal basso» e memorie degli spazi pubblici, fa interventi su urbanistica e toponomastica.
Scoprire di più sulla Wu Ming Foundation
La distribuzione indipendente di un documentario come ‘A noi rimane il mondo’ è una sfida soprattutto nel contesto attuale post-pandemico, dove si registra un 75% in meno degli accessi e la chiusura di molte sale indipendenti.
Il costo complessivo della distribuzione di un film comprende tutte le fasi di promozione, a partire dal lavoro dell’ufficio stampa, alla creazione dei materiali, alla gestione con le sale e il traffico delle copie di proiezione, oltre al rimborso spese di chi parteciperà alle proiezioni (il regista o i membri del collettivo Wu Ming o altri soggetti coinvolti nella realizzazione del documentario).
Pianifichiamo di organizzare 30 proiezioni evento: con il solo introito dei biglietti non sarà possibile coprire tutte le spese e l’intero processo di distribuzionenon è sostenibile con le sole forze della nostra produzione.
Per questo motivo abbiamo deciso di avviare una raccolta fondi tramite crowdfunding: le vostre donazioni ci permetteranno di implementare una distribuzione sul territorio italiano.
Nello specifico, abbiamo previsto tre segmenti: al raggiungimento della prima soglia, 7500 euro, riusciremo ad organizzare 20 eventi-proiezioni.; con la seconda, un implemento di 2500 euro, riusciremo a implementare 25 eventi-proiezioni; infine, con la raccolta completa, 15000 euro, riusciremo a organizzare 30 eventi-proiezioni.
Se hai scelto una ricompensa dai 500€ in su, contattaci per i dettagli!
Da sempre appassionato d’arte in tutte le sue forme, dopo aver studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Verona ed aver successivamente frequentato un corso di multimedialità teatrale, Armin sceglie di affidare al mondo dell’immagine in movimento la sua espressività. Sebbene la passione per il cinema sia centrale nella sua formazione, la maggior parte dei progetti nei quali è coinvolto professionalmente sono un’ibridazione tra il mondo del teatro e quello del video. In questo ambito contribuisce a svariati allestimenti operistici e musicali con l’apporto di proiezioni video, esplorando di volta in volta diversi linguaggi visivi a seconda del soggetto rappresentato. Inoltre, realizza nel corso degli anni numerosi documentari brevi di carattere sia divulgativo che artistico legati ancora una volta al mondo del teatro, della pittura, della fotografia e della cultura in generale. A noi rimane il mondo è la sua opera prima di lungometraggio documentario.
Kiné realizza documentari e produzioni per il cinema, la televisione e le nuove piattaforme digitali. Fin dalla sua nascita, Kiné ha preso parte a importanti coproduzioni internazionali e presentato i propri lavori nei festival e nei principali mercati europei e internazionali.
Tra le prime produzioni, nel 2012 Anita, di Luca Magi, è stato in competizione al Torino Film Festival e a DocLisboa. Nel 2013, Vacanze al mare, di Ermanno Cavazzoni, è stato selezionato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, mentre Il Treno va a Mosca, di Federico Ferrone e Michele Manzolini è stato tra i film più apprezzati al Torino Film Festival e distribuito con successo da Istituto Luce Cinecittà. Nel 2014, ancora al Torino Film Festival, è stato presentato Una nobile rivoluzione, di Simone Cangelosi, distribuito da Cineteca di Bologna. Nel 2015, al Festival dei Popoli è stato presentato L’ombelico magico, di Laura Cini. Nel 2016 L’ombelico magico si è aggiudicato la Menzione Straordinaria “BIM 60” al 34/mo Bellaria Film Festival mentre Circle, prodotto con Rai Cinema e diretto da Valentina Monti, è stato presentato al Filmmaker Festival di Milano. Nel 2017, Il Principe di Ostia Bronx, di Raffaele Passerini, ha conquistato il Biografilm Festival aggiudicandosi tre premi: LifeTales Award (premio della giuria “al più travolgente racconto biografico” della sezione Italia); Audience Award (premio del pubblico per la sezione Italia); Biografilm Follower Award (premio attribuito dai follower del Festival al film più amato di tutto il Biografilm 2017). Nel 2018, L’uomo con la lanterna, di Francesca Lixi, si è aggiudicato il Premio Corso Salani al 29° Trieste Film Festival, mentre Storie del dormiveglia, di Luca Magi, si è aggiudicato la Mention Spécial Interreligieux al 49° Visions du Réel International Film Festival. Nello stesso anno, Il Principe di Ostia Bronx e L’uomo con la lanterna vengono distribuiti nelle sale italiane da Kiné in collaborazione con Movieday.
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Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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