Una campagna di
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La campagna di autofinanziamento è finalizzata a coprire i costi di stampa. La fanzine verrà distribuita gratuitamente ad amici, librerie indipendenti e spazi culturali di Milano. Chi parteciperà alla campagna riceverà a casa propria ORTIS per via postale.
ORTIS nasce dalla volontà di coinvolgere un gruppo eterogeneo di persone (amici, artisti, ortisti abusivi e liberi pensatori) in un’opera di critica socio-culturale ad Expo 2015.
Testi ritrovati, disegni, fotografie, conversazioni e appunti verranno organizzati in una costellazione di spunti. Un insieme di materiali raccolti a Milano a partire da novembre 2014 vengono redatti con l’intento di restituire esperienze e forme di pensiero alternative al mega evento.
Per evadere dal colosso Expo 2015, ORTIS si cala in una realtà marginale ma feconda: l'orto abusivo di Bernardo nei pressi di Santa Giulia. Una micro-storia di riappropriazione spontanea della terra in contrapposizione alle logiche capitalistiche di sfruttamento intensivo e al fenomeno del land grabbing.
Ci si muove poi verso i quartieri Citylife (Largo Domodossola) e Santa Giulia (Rogoredo) per leggere le più recenti trasformazioni urbanistiche della città di Milano sulla scorta di estratti testuali da Expopolis (Off topic e Roberto Maggioni, 2015) e fotografie di Lex Rosas.
A seguire, alle immagini dei rendering di Expo 2015 si sovrappongono, con sconcertante attualita', estratti da Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo; mentre Etienne De La Boetie viene ricordato per aver anticipato la condizione lavorativa dei volontari di Expo 2015 nel Discorso sulla servitù volontaria.
Manila counter-expo 2015 tratta del passato coloniale filippino, del rancore ancora acceso verso gli zoo umani e i villaggi etnici che accompagnano la storia delle esposizioni universali fin dalle sue origini.
ORTIS è un progetto curato da Pietro Bonfanti con la partecipazione di Nicola De Lorenzo, Lex Rosas, Daniele Maffeis, Bernardo De Lorenzo (Dino), Nina Ćeranić, Aime' Valdor, Miss goffetown, Tik e Joseph Martin Gabriel.
Un ringraziamento speciale va a Giulia Datovo, Xylvi De March, Alice Ciresola e Adam Khalil, sostenitori e interlocutori fondamentali per la riuscita del progetto.
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The crowd-funding campaign aims to cover the printing cost. The fanzine will be distributed for free among friends, independent bookstores and cultural places in Milan. Those who take part in the campaign will receive ORTIS at home by post.
ORTIS was born to involve an heterogeneous group of people (friends, artists, unauthorized farmer and common people) in order to create a socio-cultural critique regarding Expo2015.
Texts, drawings, photographs, recorded conversations and notes are rearranged into a constellation of ideas. A set of materials, collected since November 2014, will be edited with the purpose to describe experiences and ways of thinking, which represent an alternative to the big event.
To escape from the giant Expo2015, ORTIS sinks into a concrete reality, marginal and fruitful: the occupied vegetable garden run by Bernardo near the Santa Giulia neighborhood in Milan. A micro-story of spontaneous repossession of the land against the capitalistic logic of intensive exploitation and the issue of land grabbing.
Then we move to the neighborhoods of CityLife (Largo Domodossola) and Santa Giulia (Rogoredo) to explore the recent urban transformations of the city through some lines of the book Expopolis (Off topic and Roberto Maggioni, 2015) and the photos of Lex Rosas.
The bewildering modernity of the 19th century italian writer Ugo Foscolo’s work, The last letters of Jacopo Ortis, is added to and mixed up with the Expo-center renderings. Differently Etienne De La Boetie is remembered for having brought forward the concept of the employment status of the young Expo volunteers in his work Sermon on voluntary servitude.
Manila counter-expo 2015 speaks about Philippine colonial past, about the rancor still alive towards the human zoos and ethnic villages that marked out the history of world exhibitions from its very beginning.
ORTIS is a project edited by Pietro Bonfanti with the participation of Nicola De Lorenzo, Lex Rosas, Daniele Maffeis, Bernardo De Lorenzo (Dino), Nina Ćeranić, Aime' Valdor, Tik, Miss goffetown and Joseph Martin Gabriel.
Special thanks go to Giulia Datovo, Xylvi De March, Alice Ciresola and Adam Khalil, fundamental supporters and interlocutors for the realization of the Project.
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