Lo scorso anno, proprio in questo periodo, avevo utilizzato i servizi di ProduzioniDalBasso per la raccolta fondi necessaria alla pubblicazione del mio primo libro.

Il "successo editoriale" che ne era seguito avrebbe potuto facilmente darmi alla testa, ma invece di utilizzare il denaro, come pur promesso, per comprarmi una terza villa ad Ibiza, avevo tradito la fiducia dei miei sostenitori accontentandomi di acquistare il nuovo fiocco terzarolabile con il quale Duna, la mia anziana barca, ha potuto proseguire la sua navigazione in Egeo.

Con grande sconforto della comunità dei miei spaventati lettori, questo mi ha permesso tra l'altro di raccogliere materiale per nuove storie. In attesa del romanzo - non sembra una minaccia: lo è - questo crowdfunding permetterà di dare vergognosamente alle stampe il racconto (autoironico per chi non mi conosce) di un’estate passata navigando e conavigando*, in Grecia, tra avventure e disavventure, incontri e – a volte – scontri, baie deserte e banchine affollate, tonni, delfini e tanti, troppi charteristi russi. In breve, il meglio e il peggio della vela descritti come due facce inscindibili della stessa affascinante, meravigliosa, medaglia.

Una lettura, confido, piacevole, con un unico rischio: quello che, una volta assaporata, possa venire anche a voi l'insana voglia di partire. Se da una parte lo spero, dall'altra me ne lavo fin d'ora le mani.

*Per conavigazione si intende, copio-incollo dal Glossario** presente in fondo al volume: una formula di condivisione nella quale chi sale a bordo lo fa per assaporare le vere esperien­ze della vita in barca e della navigazione e non per essere scarrozzato asetticamente da una spiaggia "A" a un bar fighetto "B". Questo "esperimento" ha portato a bordo tutta una serie di amici - chi non lo era in origine ha impiegato poco a diventarlo - che hanno accompagnato con la loro eterogenea presenza non solo l'intera estate ma anche alcune delle storie proposte.

**C'era anche nello scorso libro, e ho saputo che molti l'hanno scoperto solo dopo essere impazziti per 180 pagine dietro termini come "paterazzo" o "gassa d'amante".