Una campagna di
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Il CEAS (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità) Naturalia di Muravera propone un iniziativa, che abbiamo chiamato Qui caretta ci cova,legata alla tutela della Tartaruga comune (Caretta caretta) nella Sardegna sud-orientale.
Il programma prevede attività di sensibilizzazione, verso la popolazione turistica e locale, sul tema della conservazione di questa importante specie, e il di monitoraggio di alcune spiagge, utilizzate storicamente come siti di nidificazione, per individuare tempestivamente nuovi nidi e creare le condizioni per la loro salvaguardia. Di seguito il dettaglio della proposta della quale chiediamo il vostro aiuto.
Naturalia, the CEAS (Center for Environmental Education and Sustainability) in Muravera, proposes an initiative, that we have named “Qui caretta ci cova”. The project is linked to the safeguard of the Loggerhead Turtle (Caretta caretta) in the south-eastern area of Sardinia.
The program includes outreach activities, towards both the tourist and the local population, on the theme of conservation of this important species, and it deals also with the monitoring of some beaches, historically used as nesting sites, in order to promptly identify new nests and create the conditions for their preservation. The following are details of the proposal, for which we ask your help.
La nostra Fondazione, FOMDA,attiva dal 2005 ed è il risultato di circa 50 anni di attività, di studi e ricerche svolte dal Professor Attilio Mocci Demartis e dall’impegno di alcuni dei suoi ex studenti.
Fomda ha ideato nel 2008 Naturalia, il CEAS (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità) di Muravera (CA) dove diversi professionisti, qualificati nel monitoraggio della fauna e dell’educazione ambientale, sviluppano per il territorio le tre funzioni principali del CEAS: educazione e sensibilizzazione ambientale, studi e ricerche faunistiche e museo naturalistico.
In seguito al ritrovamento, nella spiaggia di Piscina rei (Costa rei), di un nido di Caretta Caretta (Tartaruga comune) il 24 luglio dello scorso anno, ci è stato affidato il compito di coordinare i volontari che avrebbero aiutato nella sorveglianza del nido 24 ore su 24, per scongiurare fenomeni di predazione, minimizzare l’impatto antropico ed evitare ipotetici atti vandalici.
Dopo varie peripezie ed eventi atmosferici sfavorevoli il 13 ottobre, dopo ben 81 giorni d’incubazione, 33 piccole tartarughe sono state liberate coronando così i nostri sforzi. La nostra storia potete vederla in una sua sintesi nel video che abbiamo pubblicato.
L’esperienza ci ha lasciato però diversi interrogativi, il primo dei quali è sicuramente quanti nidi mai scoperti sono andati persi devastati dalle mareggiate o dai predatori? Nel 2015 infatti nella vicina spiaggia di Feraxi è stato fortuitamente ritrovato un nido distrutto in seguito ad una mareggiata. Quante altre nidificazioni sono passate inosservate? Quanti nidi celati e quanti andati persi senza la possibilità di applicare le varie azioni di tutela?
Quali sono le spiagge della parte sud orientale dell’isola più vocate per la nidificazione della specie? Qualche dato abbiamo già iniziato a raccoglierlo. Negli ultimi tre anni infatti ogni estate è stato rinvenuto almeno un nido nel tratto di costa che va da Villasimius a Muravera, solo nell’ultimo anno ben tre, è un trend in crescita o è stata solo una casualità?
Il forte coinvolgimento e la partecipazione delle persone, sia turisti che residenti, nel collaborare nella sorveglianza o nel cercare di arginare le mareggiate, ma anche solo la loro partecipazione emotiva, fisica o virtuale (sulla nostra pagina facebook carettapiscinarei) ci ha fatto pensare a come potevamo dare un seguito alla nostra storia. Così è nata l’idea di “Qui caretta ci cova”.
In tutto il mondo sono solo sette le specie di tartarughe marine viventi tuttora, tre di queste è ancora possibile osservarle nel Mediterraneo; la piu rara Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), la Tartaruga verde (Chelonia mydas) e la Caretta caretta che sebbene conosciuta come Tartaruga comune è sempre più minacciata e rischia l’estinzione.
La Caretta caretta dal 1996 è considerata specie in pericolo dalla IUCN Red List e anche a livello europeo gode di altri regimi di tutela comunitari (direttiva Habitat e varie convenzioni internazionali). La Caretta si pensa sia l’unica a nidificare sulle nostre coste ma benché, negli ultimi anni, i dati demografici siano allarmanti, le segnalazioni di rilevamento di nidi sono invece in costante aumento. In Italia la nidificazione sembra limitata ad alcune regioni (fra le quali naturalmente la Sardegna) con complessivamente circa 70-80 nidi l’anno. Su questo dato però bisogna da far presente che, date le caratteristiche delle nostre coste e l’assenza di un monitoraggio sistematico con una raccolta dati ancora troppo sporadica e puntiforme, non ci è permesso di conoscere l’effettiva entità del fenomeno.
Il progetto che intendiamo proporvi si compone di due fasi, la prima che crediamo propedeutica e fondamentale, serve a migliorare la conoscenza della specie da una parte, e dall’altra ad aumentare l’attenzione verso la rilevazione delle tipiche tracce di nidificazione nelle spiagge. La sensibilizzazione della popolazione turistica inoltre contribuisce ad amplificare la soglia di attenzione verso gli eventuali nidi ritrovati migliorando la sicurezza degli stessi verso atti predatori e di malintenzionati. Naturalmente, in caso di ritrovamento di nidi di caretta nelle spiagge di nostra pertinenza, Naturalia offrirà il proprio supporto per il coordinamento dei volontari per la sorveglianza dei nidi come già fatto lo scorso anno.
La seconda parte del progetto è quella più scientifica, in quanto indaga sulle possibili nidificazioni della prossima estate in alcune spiagge, almeno in quelle dove ci sono già stati eventi negli anni precedenti. Dando così modo d’intervenire precocemente, agli organismi competenti, qualora il nido fosse da spostare perché troppo vicino alla battigia e quindi esposto alle frequenti mareggiate tardo estive.
Tutte le attività proposte saranno effettuate da collaboratori del CEAS Naturalia, esperti in materia di educazione ambientale e di monitoraggio della fauna, coadiuvati dai volontari che vorranno aderire alle attività.
Tutte le attività saranno svolte in pieno accordo con gli organismi competenti in materia di tutela della fauna marina (Rete regionale conservazione fauna marina).
Le attività di sensibilizzazione avverranno, almeno, con cadenza settimanale da giugno a settembre, nelle spiagge più frequentate della zona che sono anche quelle dove negli ultimi anni la Caretta ha nidificato: Cala Pira, Cala Sinzias e Costa rei. Sarà nostra cura produrre una brochure informativa sulla specie con notizie utili alla sua conservazione da distribuire ai turisti. Il logo dell’iniziativa, creato per l'occasione, sarà utilizzato come veicolo comunicativo da inserire anche nelle stampe delle ricompense, magliette e sportine, prodotte in caso si raggiunga una raccolta di fondi di almeno 2000 euro. Alla fine della campagna verrà inoltre prodotto un video documento di tutte le attività svolte, pubblicato nel nostro canale youtube e promosso nel nostro sito e nella nostra pagina FB.
Il budget individuato per il completamento di questa prima fase è di circa 7.000 euro, ma se non si dovesse raggiungere, i giorni di sensibilizzazione eventualmente verrebbero ridotti concentrando le energie nei mesi di maggior flusso turistico (luglio e agosto).
Le attività di monitoraggio avranno cadenza giornaliera, nelle prime ore del giorno dall’inizio di giugno ai primi di agosto, questo infatti è il periodo dove sono stati più frequenti i fenomeni di nidificazione nelle spiagge sarde. Verranno percorsi transetti di circa 5 km di spiaggia, da squadre di 1-2 operatori, e osservate tutte le possibili tracce di deposizione sulla sabbia; la porzione di costa indagata misura circa 15 km che da Cala pira arriva fino a Capo ferrato.
In caso di ritrovamento di tracce evidenti di nidificazione verranno avvertiti immediatamente gli organismi preposti alla messa in sicurezza dell’area per l'attuazione dei protocolli previsti (Corpo Forestale, Regione, AMP di Capo Carbonara).
Il budget individuato per il completamento di questa seconda fase è di circa 4.000 euro, ma se non si dovesse raggiungere il tratto di costa indagato verrà ridotto alle sole spiagge di Costa rei con circa 7 km di costa, se al contrario invece si dovesse superare il budget richiesto, verrà inclusa anche la spiaggia di Feraxi anch’essa sede di tentativi di nidificazione negli scorsi anni (2015).
Le fonti di finanziamento, a tutti i livelli, per la ricerca nel campo ambientale sono pressoché assenti, ancora meno quelle destinate al settore faunistico e all’educazione ambientale. L’esperienza dell’anno scorso ci ha lasciato molto nel campo umano, ma di solo volontariato non si vive anzi ci si impoverisce, le attività da noi proposte hanno dei costi sia per la produzione dei materiali informativi, sia per le spese relative alle ricompense e alla piattaforma, agli spostamenti, pernottamenti e un minimo contributo per il lavoro svolto dai collaboratori. Questi costi dovrebbero essere coperti da fonti di finanziamento pubbliche, che come già detto sono praticamente assenti per questo motivo chiediamo il vostro aiuto per sostenere questo progetto.
Our Foundation, FOMDA, exists since 2005 and it is the result of 50 years of activities, studies and research carried out by Professor Attilio Mocci Demartis and by some of his former students.In 2008 Fomda devised Naturalia, the CEAS (Centre for Environmental Education and Sustainability ) of Muravera (CA). Here, several experts, specialised in monitoring wildlife and environmental education, develop for the territory the three main functions of the CEAS: environmental education and awareness, study and research of fauna and natural history museum.
After the discovery of a nest of Caretta Caretta (Loggerhead Turtle) on the beach of Piscina Rei (Costa Rei), on July 24 last year, we have been entrusted the task of coordinating the volunteers for the monitoring of the nest 24 hours a day, in order to avoid predation phenomena, minimize the human impact and avoid possible acts of vandalism. After various adventures and unfavorable weather events, on October 13, after 81 days of incubation, 33 baby turtles were released and our efforts were rewarded. You can see our adventure in a video that we have published. However, the experience led us to ask ourselves several questions, firstly how many nests may have been lost because of storm surges or predators? In fact in 2015, in the near beach of Feraxi, a nest destroyed by a storm was fortuitously recovered. How many other nests have gone unnoticed? How many nests remained hidden and how many of them have gone lost without the chance to operate any safeguard intervention? What are the beaches in the south-east of the island, that are more suitable for nesting ? We have already started to pick some data up. In the last three years, in fact, every summer at least one nest was found in the stretch of coast that runs from Villasimius to Muravera. Three only in the last year. Is it a growing trend or just a coincidence? What impressed us a lot and let us think about how to continue our experience has been the strong involvement and participation of people. Both tourists and residents have taken part in surveillance or in trying to stem the tides; not to mention their emotional, physical or virtual involvement (on our facebook page carettapiscinarei). So that’s how the idea of “Qui caretta ci cova” was born.
Around the world only seven species of sea turtles still exist. Three of them can be observed in the Mediterranean Sea: the leatherback turtle (Dermochelys coriacea), the most rare; the green Turtle (Chelonia mydas) and the Caretta Caretta, even if it is known as common turtle, it is increasingly threatened and facing extinction. The Caretta Caretta is considered endangered by the IUCN Red List since 1996 and enjoys other Community protection regimes also at European level (the Habitats Directive and various international conventions). The Caretta is thought to be the only one who nests on our shores but, although in recent years the demographics are alarming, reports of nest detections are constantly increasing. In Italy, nesting seems limited to certain regions (including of course Sardinia) with a total of about 70-80 nests per year. However, in regard to this data, it must be observed that, given the characteristics of our coasts and the lack of a systematic monitoring, with a still too sporadic and punctiform data collection, we are not enabled to know the real extent of the phenomenon.
The project we intend to propose consists of two phases. The first, that we believe to be introductory and fundamental, is to improve knowledge of the species, and also to increase the focus on the detection of typical nesting tracks on the beaches. Moreover, the awareness of the tourist population helps to increase attention to any nests found, improving their safety in regard to predatory or malicious acts. Of course, in case of finding of loggerhead nests on the beaches of our interest, Naturalia will also coordinate volunteers for nests monitoring, as the previous year. The second part of the project is more scientific, as it investigates on next summer’s possible nesting on some beaches, at least those where there have been cases over the previous years. Therefore giving to the competent bodies the ability to intervene promptly, in case the nest had to be moved because too close to the shoreline and therefore exposed to frequent late summer storms. All the activities we have proposed will be carried out by employees of the CEAS Naturalia, experts in the field of environmental education and wildlife monitoring, assisted by volunteers, who will join in the activities.
The awareness-raising activities will take place at least once a week from June to September, in the busiest beaches of the area, those where the Caretta nested over the last years: Cala Pira, Cala Sinzias and Costa Rei. We will produce a brochure on the species with useful information for its preservation and we will distribute it to tourists. An original logo will be created as a communication vehicle and it will be included even in the rewards prints (t-shirts, bags, exc). At the end of the campaign, a document video of all the carried out activities will be produced, uploaded to our youtube channel and promoted on our website and in our FB page. The budget identified for the completion of this first phase is about 7000 Euros, but, if it turned out to be too high to achieve, the days of awareness may be reduced in number and the efforts would focus on the months of tourist flow (July and August).
Monitoring activities will be carried out daily, during the first hours of the day from the beginning of June to the first days of August. This is, indeed, the period where the nesting phenomena have been most frequent in the Sardinian beaches. Teams of 1-2 players will cover beach transects of about 5 km, and will watch all the possible deposition traces left on the sand. The part of the investigated coast is about 15 km from Cala Pira up to Capo Ferrato. In case of finding of obvious nesting tracks, the bodies responsible for commissioning of the security (Forest Service, Region, MPA Capo Carbonara) will be alerted immediately. The budget identified for the completion of this second phase is about 4000 Euros, but if it turned out to be too high, the investigated portion of coastline can be reduced to the only beaches of Costa Rei, with about 7 km of coastline; on the contrary, if the required budget should exceed, the Feraxi beach will also be included, as it has been home for nesting attempts in recent years (2015) as well.
Funding sources for research in the environmental field are almost absent, at all levels. Funds for the wildlife and environmental education sector maybe even less. The experience of the last year has given us a lot, humanly speaking. However, volunteering had its costs. The activities we have proposed have costs both for the production of information materials and for expenditure relating to rewards, the platform, transfers, accommodation and a little subsidy for collaborators. These costs should be covered by public sources, that as already mentioned, as virtually absent. For this reason we ask for your help to support this project.
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