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Dal regista di "Vivere alla Grande", il film doc sul gioco d'azzardo finanziato tramite crowdfunding su Produzioni dal Basso, presentato al Festival del Film Locarno e distribuito in oltre 70 sale italiane
Che cos'è L'unione falla forse?
“L’unione falla forse” è un progetto di film documentario che vuole intrecciare la vita delle famiglie omogenitoriali ai pensieri degli esponenti anti-LGBT, in un unico racconto. Due mondi assolutamente distanti e distinti, che hanno bisogno di essere messi a confronto, a causa della “normalità negata” dai secondi ai primi, indipendentemente dal fatto che debba essere accettata o meno come tale, ma semplicemente perché la realtà ci pone davanti la loro esistenza.
Seguiremo le “giornate tipo” di alcune famiglie Arcobaleno senza che il loro racconto diretto irrompa nel film, ma ne sfrutteremo le immagini di vita familiare per alternarle alle interviste di coloro i quali pensano che le loro vite non abbiano bisogno di una riconoscenza giuridica.
Il contrasto che ne deriverà, porterà lo spettatore ad elaborare la propria idea in base a ciò che vedrà in queste famiglie e a ciò che ascolterà dai loro detrattori.
Sinossi
Molte coppie omosessuali in Italia, aspettavano da anni il riconoscimento giuridico della propria unione. Nel 2016 questo è avvenuto registrando però forti polemiche e numerose proteste. Alcune associazioni Pro Life e altre a favore della cosiddetta “famiglia naturale tra uomo e donna”, si sono mobilitate con forza per urlare il loro dissenso. Un dissenso così convincente da costringere il Parlamento a modificare la legge, eliminando la possibilità di adozione dei figli già nati di uno dei due partner della coppia (stepchild adoption).
Lo scontro ideologico che pervade il Paese pone da un lato le famiglie omogenitoriali e le associazioni LGBT, e dall’altro chi teme un attacco al concetto di “famiglia tradizionale”, radicato da sempre in Italia grazie anche ad una forte tradizione cattolica.
Nonostante l’entrata in vigore, seppur depotenziata, della nuova legge, l’Italia si trova di fronte ad un bivio morale nel riconoscere ufficialmente l’esistenza di questa realtà finora tenuta nascosta. Uno scontro che probabilmente cela al suo interno lotte ideologiche e teorie sociali che vanno ben al di la del riconoscimento giuridico, ma investono una questione ben più ampia e complessa, frutto forse di paure e dogmi religiosi.
Trattamento
Il 3 Maggio 2007, Mike Bongiorno poneva la seguente domanda in un quiz televisivo: “L’omosessualità è: A – Una devianza della personalità. B – Una caratteristica della personalità.” In studio, l’onorevole della Repubblica Paola Binetti, risponde che l’omosessualità è una devianza della personalità.
Il 12 Aprile 2016, come tutte le mattine, Anna una giovane donna di Trani, accompagna le sue due bambine, Chiara e Dalila, a scuola. E come tutte le mattine, Chiara è decisamente più contenta di Dalila nell’andare a scuola. Chiara e Dalila sono figlie di Anna e del suo ex marito Lorenzo, che adesso vive in Germania e che dopo la separazione non ha voluto più saperne di Chiara e Dalila. Anna da sei anni convive con Paola, la sua compagna.
Si. Anna si è scoperta omosessuale durante il matrimonio con Lorenzo e soprattutto si è scoperta innamorata di Paola. Chiara e Dalila quindi vivono con due mamme adesso, ma solo Anna può....clicca qui per continuare a leggere il trattamento consultando il dossier completo
Motivazioni
L’esigenza di realizzare “L’unione falla forse”, nasce dal bisogno di comprendere l’evoluzione esponenziale (o involuzione, a seconda dei punti di vista) di alcuni movimenti associativi, che attraverso manifestazioni, spazi mediatici, campagne sui social network e varie pubblicazioni, urlano al mondo intero la loro preoccupazione per l’incolumità della famiglia eterosessuale e dei bambini, a causa delle unioni omosessuali.
Essendo membro di una famiglia eterosessuale, non riuscivo a comprendere come il riconoscimento giuridico dell’unione di due persone dello stesso sesso, avrebbe potuto mettere in pericolo me e l’incolumità della mia famiglia, nonché la mia eventuale futura progenie.
Una ricerca partita quindi spontaneamente nel novembre 2015, mi ha portato a raccogliere un infinità di materiale audio/video e giornalistico su quello che poi son riuscito a identificare alla fine come vero tema della mia ricerca, di cui all’inizio davvero non avrei mai sospettato: l’omofobia.
L’omofobia nel 2017 esiste ancora e si è evoluta nascondendosi sotto lo slogan del “Difendiamo la famiglia”.
Rendendomi conto di aver compreso questo, solo dopo un attenta e ampia ricerca, ho pensato alla moltitudine d persone che magari condivide davvero il pensiero della “difesa della famiglia”, ma ignora le reali e subdole motivazioni che portano queste associazioni a prodigare il bene della famiglia “naturale”, esclusivamente attraverso la propaganda del divieto alla concessione di diritti verso gli omosessuali.
Ma questo non vuole essere un film sull’omofobia. In molti di quegli articoli letti e riletti ci sono voci autorevoli di medici, psicologi, studiosi e docenti universitari che parlano di “anormalità”.
Quindi questo vuole essere un film sulla bellezza di tante “normalità” differenti, che esistono e fanno parte di una realtà che va affrontata e compresa, cosa che in questo Paese probabilmente non è mai stata fatta a livello antropologico, ma che da oggi è stata introdotta a livello politico. Gli italiani saranno pronti?
In un periodo storico in cui anche il Papa, massimo esponente del credo cattolico, ha dichiarato al mondo intero: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”, mi chiedo come sia possibile che venga ancora propagandato odio verso chi possiede un orientamento sessuale differente, per giunta senza neanche dichiararlo apertamente ma camuffandolo da “messaggio per la difesa della famiglia” così da allargare il più possibile la cerchia di ricettori di quel velato ma pericoloso messaggio: “I vostri figli e le vostre famiglie sono in pericolo perché gli omosessuali si uniscono, si sposano e si amano”.
Io credo che il velo debba essere sollevato, anche a causa di un’ intolleranza diffusa non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, provocando a volte stragi e suicidi.
Perchè sostenere L'unione falla forse?
Perchè stiamo provando a fare qualcosa che non è mai stato fatto. Raccontare due mondi in guerra tra loro, nello stesso racconto.
Perchè, come per Vivere alla Grande, abbiamo provato a chiedere fondi pubblici. Ma, come per Vivere alla Grande, i bandi a cui abbiamo partecipato ci hanno visti esclusi per pochissimi punti percentuali dal finanziamento. Parliamo di zero virgola pochissimi punti percentuale! Supponiamo che i motivi siano stati altri, dato che eravamo tra i pochi a vantare partecipazioni a Festival internazionali come quello di Locarno, con un film, come Vivere alla Grande, prodotto tramite il Crowdfunding.
Perchè, nonostante questo, ci crediamo. Crediamo nella potenza del cinema. Crediamo nelle storie. Crediamo in noi. E crediamo tantissimo in questo progetto e sulla forza comunicativa che può trasmettere.
Perchè alcuni contributi al film sono già stati realizzati. Tra questi segnaliamo le interviste fatte con i maggiori esponenti dei movimenti ProFamily e Anti "Gender", tra cui Gianfranco Amato, Massimo Gandolfini, Rodolfo De Mattei e Silvana De Mari. Non escludiamo che altre ne possano essere realizzate in futuro.
Perchè le parti mancanti, ovvero le riprese con le famiglie omogenitoriali, vogliono essere realizzate al massimo della qualità audio-video dato che saranno quelle con il maggior impatto visivo. Ed è per questo che siamo alla ricerca di fondi. Abbiamo già instaurato vari contatti con alcune famiglie e allacciato collaborazioni con un paio di associazioni che ci hanno dato la massima disponibilità per la piena realizzazione dei contributi.
Perchè con questi 10.000 euro dobbiamo riuscire a coprire:
1. I costi di produzione e di viaggio per le riprese con almeno 3 famiglie omogenitoriali
2. I costi di montaggio, mixaggio e post produzione
3. L'incisione della colonna sonora
4. L'invio del film ai più importanti festival italiani e internazionali
5. La promozione del film
Perchè per riuscire a fare tutto questo abbiamo bisogno del vostro aiuto. Ogni contributo, dal più piccolo al più grande sarà prezioso per noi. E in cambio vi ringrazieremo con la nostra gratitudine, con tante ricompense fantastiche, e speriamo, con un bel film!
Chi state sostenendo?
Il nostro primo film documentario è stato interamente finanziato attraverso una raccolta fondi sul web, proprio sulla piattaforma Produzioni dal Basso e sul Network di Banca Etica.
Il film in questione è Vivere alla Grande, un documentario sul gioco d'azzardo, analizzato sotto vari aspetti (economico, sociale, mediatico e antropologico).
Il film si è rivelato un successo per noi inaspettato, a partire dalla selezione al Festival del Film Locarno che ci ha consentito di avere una prestigiosa proiezione in anteprima mondiale, che ha dato il la a una distribuzione autonoma del film che è riuscito, grazie ai cinema, alle associazioni, ai comuni e alla gente che voleva portarlo nella propria città, ad essere proiettato in più di 70 località in tutta Italia, ad essere premiato in vari festival e ad arrivare addirittura in proiezione a Teheran, capitale dell'IRAN.
Ancora oggi, a quasi due anni dall'anteprima al Festival di Locarno, il film continua ad essere proiettato in tutta Italia e a far parlare i maggiori organi di stampa nazionali del problema del gioco d'azzardo in Italia.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una campagna di crowdfunding di successo che ha coinvolto 72 sostenitori, raccogliendo il budget prefissato di 7000 Euro, interamente destinato al completamento del film.
Speriamo vivamente che questo nuovo progetto possa replicare il successo del precedente! Ma ci servirà il vostro aiuto!
(Rodolfo De Mattei - Famiglia Domani Association)
From the director of "Living high Life", the doc movie about gambling funded by crowdfunding on Produzioni dal Basso, presented at the Locarno Film Festival and distributed in over 70 Italian cinemas
What is Union is strenght, maybe?
"Union is strength, maybe" wants to interlace the lives of homosexual families with the anti-LGBT leaders’ thought, in a unique tale. Two very distant and distinct worlds, which need to be compared, because of "denied normality" from the seconds to the first, regardless of the fact that it can be accepted or not, but simply because reality presents us their existence. We will follow the "typical days" of some Rainbow families without their direct tale comes tumbling in the film, but we will use the images of family life to alternate them to the interviews of those who think that their lives do not need a legal recognition. The final result is a contrast that will lead the spectator to draw his own idea on the basis of what he will see in these families and listen from their detractors.
Synopsis
Many gay couples in Italy, have been waiting for years the legal recognition of their union. This has happened in 2016, giving rise to strong controversies and numerous objections. Some Pro Life and other associations in favor of "natural family between men and women" have strongly mobilized to shout their dissent. A so compelling dissent to force Parliament to amend the law, eliminating the possibility of adoption of the sons already born by one of the partners of the homosexual couple (stepchild adoption).
The ideological conflict pervading the country puts on the one hand homosexual families and LGBT associations, and on the other those who fear an attack on the concept of "traditional family", always rooted in Italy thanks to the strong Catholic tradition.
Despite the new law entry into force, although weakened, Italy is facing at a moral crossroad in officially recognizing the existence of this reality kept hidden so far. A clash that probably hides ideological struggles and social theories that go far beyond the legal recognition, but invest a very wide and complex question, which is perhaps the result of fear and religious dogmas.
Treatment
On the 3 May 2007 Mike Bongiorno posed the following question in his quiz show: “Homosexuality is: A – A deviance of the personality. B – A feature of the personality”. The MP honourable Paola Binetti replied that homosexuality is a deviance of the personality.
In the morning of 12 April 2016,in Trani, like every morning, Anna accompanies her two daughters, Chiara and Dalila, to school. And like every morning, Chiara is happier than Dalila in going to school. Chiara and Dalila are daughters of Anna and her ex-husband Lorenzo, who now lives in Germany and after the separation no longer wanted to have information about Chiara and Dalila. Anna has been living with her partner Paola for 6 years.
Yes. Anna discovered to be homosexual during her marriage with Lorenzo and, especially, to be in love with Paola. Chiara and Dalila then live with two mothers now, but only Anna can...click here to continue reading the treatment and consulting the complete dossier
Motivations
The need to realize "Union is strength, maybe", comes from the need to understand the exponential evolution (or involution, depending on the points of view) of some associative movements, through events, media spaces, social networking campaigns and various publications, shout to the whole world their concern for the safety of the heterosexual family and children, because of homosexual unions.
Being a member of a heterosexual family, I could not understand how the legal recognition of the union of two persons of the same sex could endanger my safety and my family’s one as well as that of my possible future progeny.
Therefore, my research, born spontaneously in November 2015, led me to collect an infinity of audio / video and journalistic material on what, finally, I have identified as the real subject of my research, of which at the beginning I really never suspected : homophobia.
Homophobia still exists in 2017 and evolved masquerading under the slogan of "Let’s Defend Our Family".
Having understood this, only after a careful and extensive research, I thought about those who may really share, with me, the thought of the "defense of the family," but ignores the real and insidious reasons that lead these associations to lavish the good of "natural" family, exclusively through the propaganda of the prohibition of homosexual rights’ granting.
But this is not a film about homophobia. In many of the articles I read and proof read, doctors, psychologists, scholars and academics discuss "abnormality."
So this wants to be a film about the beauty of so many "different" existing normalities, being part of a reality that must be addressed and understood, which in this country has probably never been done at anthropological level, but which today has been introduced at political level. Will italians be ready?
In a period in which even the Pope, has declared to the whole world: "If a person is gay and seeks the Lord and has good will, who am I to judge?", i wonder how it is possible that hatred is still shared towards those who have a different sexual orientation, moreover, without even declaring it openly but disguising it as "message for the defense of the family" in order to broaden the much as possible the circle of receptors of that veiled but dangerous message: "Your sons and your families are in danger because homosexuals come together, get married and love each other. "I believe that the veil should be lifted, even because of a 'widespread intolerance’ not only in Italy, but also in the rest of the world, causing sometimes massacres and suicides.
Why support "Union is strenght, maybe"?
Because we are trying to do something that has never been done: telling the story of two worlds in war with each other, in the same tale.
Because, as we did in "Living high Life", we have tried to ask the support of public funds. But, as for "Living high Life", we have been excluded for very few percentage points from the announcements. We are talking about zero point very few percentage points!
Let's suppose that there were other reasons, given that we were among the very few to praise participation to International Festivals, like Locarno, with a film "Living high Life" realized through the Crowfunding.
Because, despite this, we believe in the power of cinema, in the stories, in ourselves, in this project and its communicative force.
Because some contributions to the film have already been realized. Among these, the interviews of the greatest exponents of ProFamiily and Anti "Gender" movements: Gianfranco Amato, Massimo Gandolfini, Rodolfo De Mattei e Silvana De Mari and probably other in the future.
Because missing parts, that is shots of same-sex families, want to be made to the highest of audio-video quality, as they will be the ones with the greatest visual impact. That is why we are looking for funds. We have already established contacts with some families and collaborated with a couple of associations that have given us the biggest availability for the full implementation of the contributions.
Because with these 10,000 euros we have to cover:
1. Production and travel costs for shooting with at least 3 same-sex families;
2. Assembly, mixing and post-production costs;
3. Soundtrack recording;
4. Sending the film to the most important Italian and international festivals;
5. Promotion of the film.
Because, in order to realize this, we need your help. Every contribution, from the smallest to the largest, will be valuable to us. And in return we will thank you with our gratitude, with fantastic rewards, and, hopefully, with a nice movie!
Who are you supporting?
Our first documentary film was entirely funded through fundraising on the web, just on the platform "Produzioni dal Basso" and "Banca Etica" Network.
The film in question is Living high Life, a documentary on gambling, analyzed in various aspects (economic, social, media and anthropological).
The film has been an unexpected success, from its selection at the Locarno Film Festival, which allowed us to have a prestigious world premiere, which provided the autonomous distribution of the film that was successful thanks to cinemas, associations, municipalities and people who wanted to bring it to their city, to be screened in more than 70 locations throughout Italy, to be rewarded at various festivals and even to be screened at IRAN's capital, Tehran.
Even today, almost two years after the preview at the Locarno Film Festival, the film continues to be screened throughout Italy and keeps to be discussed by the major national press organs of gambling in Italy.
All this would not have been possible without a successful crowdfunding campaign involving 72 supporters, collecting the preset budget of 7000 Euros, completely intended for the completion of the film.
We strongly hope that this new project can replicate the success of the previous one! But we need your help!
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