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Un progetto di ricerca sociale e pubblica, condotta dal collettivo di ricerca Emidio di Treviri. I risultati ottenuti dal lavoro sul campo sin dalle prime scosse del 2016, sono finalmente raccolti in un libro in uscita per DeriveApprodi. Aiutaci a diffondere il progetto nel cratere sostenendo il nostro crowdfunding; acquista una copia del libro o scegli una delle soluzioni per il finanziamento popolare: supporta una ricerca critica che dia le gambe alle parole dei terremotati!
Perché il terremoto è come la guerra, c’è chi mangia e si arricchisce e chi muore di fame.
I ricchi prendono il loro e pure quello degli altri, ai poveri restano gli scarti e le macerie
P., pastore e terremotato
Norcia - Giugno 2017
Dopo diciotto mesi trascorsi dalla prima scossa che nell’Agosto 2016 ha colpito i territori dell’Appennino centrale, superata l’onda mediatica che ha attirato i riflettori su queste aree nei mesi immediatamente successivi ai sismi, la situazione è tuttora estremamente grave.
Questi territori, già abbandonati dalle istituzioni, fiaccati nella tenacia da epocali fenomeni di spopolamento e impoverimento, hanno subito - oltre alla distruzione fisica dei luoghi - anche gli effetti drammatici delle scelte politiche calate dall’alto all’indomani degli eventi distruttivi.
Sul fronte del Sisma. Un’inchiesta militante sul post-terremoto dell’Appennino centrale
parla proprio di questo.
Dopo quasi due anni di presenza costante sul territorio a fianco dei terremotati, in un lavoro cominciato insieme alle Brigate di Solidarietà Attiva e agli altri gruppi impegnati nella prima solidarietà, il gruppo di ricerca pubblica Emidio di Treviri dà alle stampe il suo primo libro. Un lavoro collettivo, frutto dell’impegno di ricercatori, professionisti e accademici che hanno messo le proprie competenze a disposizione della comprensione di quanto stava e sta tuttora accadendo, con l’obiettivo di generare una conoscenza utile per resistere ai processi subiti.
A partire dai primi aiuti alle popolazioni colpite, raggiungendo quelle piccole frazioni che più duramente hanno subito gli effetti dei terremoti e ben lontane dai soccorsi messi in atto dalla “macchina” della Protezione Civile, la decisione di iniziare un percorso di ricerca per approfondire quello che già stavamo toccando con mano, è stata una conseguenza naturale.
L’idea che gli effetti delle decisioni prese nel dopo-terremoto stessero aumentando i processi di allontanamento dalle aree interne dell’Appennino non poteva lasciarci indifferenti. Non si può pensare ad una ricostruzione di questi territori se non si invertono i processi calati dall’altro, se non si ricostruisce un rapporto di equilibrio tra l’uomo e il territorio in cui vive. Per farlo è necessario, prima di tutto, conoscerli. Per questa ragione, l’obiettivo principale del nostro progetto, è rappresentato dalla divulgazione di quanto appreso in questi mesi per raggiungere una più ampia diffusione della ricerca tra chi questo dramma l’ha vissuto.
Quando la terra ha tremato
Sono le 3:36 del 24 agosto 2016 quando un terremoto di magnitudo 6.0 colpisce l’alta Valle del Tronto, con epicentro ad Accumoli. Pochi minuti dopo, alle 3:56, una seconda scossa di magnitudo 4.4 fa tremare la terra, questa volta con epicentro ad Amatrice.
Inizia così la lunga serie di eventi sismici che per oltre un anno investe l’Appennino centrale avviando un disastro naturale inedito per frequenza e vastità dell’area interessata. Il bilancio è drammatico: oltre trecento vittime e numerosi feriti, più di 2.500.000 tonnellate di macerie, 48.000 sfollati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni - e in alcuni casi i propri territori - a seguito dei trasferimenti sulla costa.
Alla fine delle sequenze sismiche i comuni colpiti - distribuiti su Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo - saranno 140, 10 le province in cui vivono complessivamente quasi 3,2 milioni di residenti.
Il 18 gennaio 2017 quattro scosse di magnitudo superiore a 5.0 colpiscono nuovamente l’Appennino centrale, causando ancora una volta crolli e vittime.
Un disastro socio-naturale tra i più rilevanti nella storia di questo Paese, reso ancor più grave dalla particolare natura delle aree colpite. Zone in larga parte montane, spesso comprese in aree naturali protette, come il Parco Nazionale del Gran Sasso o quello dei Monti Sibillini, composte per lo più da piccoli comuni e numerosissime frazioni.
Già all’indomani dei primi eventi sismici, un ruolo chiave nei territori coinvolti è stato ricoperto dalle Brigate di Solidarietà Attiva (BSA), una federazione di associazioni, nata nel 2009, che, ispirandosi alle società di mutuo soccorso di inizio Novecento, interviene in contesti d’emergenza, promuovendo pratiche di mutualismo e autorganizzazione.
È dalla constatazione della inedita complessità della situazione che all’interno dell’assemblea dei volontari impegnati nel post-sisma, emerge la volontà di sostenere una ricerca che metta in relazione le conoscenze generate dalla pratica mutualistica e dalla politica attiva con l’approccio della ricerca scientifica.
Chi siamo
Nel dicembre 2016, da una call for research lanciata sulla pagina della Brigata di Solidarietà Attiva - Terremoto Centro-Italia, prende vita il progetto di inchiesta sul post-sisma dell’Appennino centrale e il gruppo di ricerca collettivo Emidio di Treviri.
Più di 50 ricercatrici e ricercatori di diversa formazione, videomaker e reporter hanno risposto alla chiamata, lavorando per più di un anno in maniera autorganizzata e volontaria all’analisi del post-sisma del 2016 e 2017, nel tentativo di contribuire sia rispetto alla ricerca scientifica, quanto soprattutto alla produzione di strumenti utili per la lotta dei terremotati e delle popolazioni delle aree interne a decidere sui propri territori. È per questo che, sin dal suo esordio, la volontà del gruppo è stata orientata a costruire un percorso basato su un continuo confronto ed un attento lavoro sul campo al fianco delle popolazioni coinvolte nei processi del post-disastro.
Accanto a ciò, il gruppo di ricerca ha avviato una diffusione sui vari livelli del dibattito pubblico delle tematiche legate alla lotta dei terremotati e alla criticità della gestione del post-terremoto. La partecipazione e/o organizzazione di eventi, convegni e seminari sono state ottime occasioni di dibattito e riflessione sull’andamento della ricerca in itinere. Tra questi ricordiamo: Convegno SIAA Antropologia applicata di Catania, Conferenza della Rivista - Etnografia e Ricerca Qualitativa, il Northern European Conference on Emergency and Disaster Studies ad Amsterdam, etc. Inoltre, tramite pubblicazioni su riviste scientifiche e giornali, tra cui:LavoroCulturale, Eddyburg, Effimera, Agriregioni, Lo stato delle cose, Left, L’Espresso, Internazionale
Sul fronte del sisma
I risultati della ricerca hanno trovato approdo in un libro: Sul fronte del sisma. Un’inchiesta militante sul post-terremoto in Appennino centrale (disponibile da maggio 2018), composto da nove capitoli e un inserto fotografico.
È così che lo studio della ratio alla base delle pratiche di gestione emergenziale adottate dalla Protezione Civile si è intersecato con l’approfondimento del peggioramento della qualità della vita e del benessere psico-fisico delle popolazioni trasferite nelle strutture ricettive sulla costa. Gli effetti del post-terremoto sull’economia rurale dei territori colpiti mostrano quanto la gestione dell’emergenza e le politiche di sviluppo rurale si siano poste alla base di nuovi processi di valorizzazione e trasformazione delle risorse locali. L’analisi critica delle differenti tipologie dell’abitare provvisorio pone una riflessione sul disastro che va al di là del punto di vista dell’eccezionalità dell’evento, ma che tiene conto delle dinamiche socio-economiche e politiche preesistenti che fanno sì che il fenomeno si manifesti in maniera differenziale sulla popolazione colpita. Gli aspetti più controversi dei moduli abitativi temporanei (SAE), le contraddizioni insite negli strumenti amministrativi che ne regolano la realizzazione e le prime evidenti ricadute territoriali si sono combinati con un approfondimento antropologico che ha indagato il concetto di perdita attraverso la lente della cultura materiale. Infine, un progetto di ricerca-azione di psicologia di comunità sviluppato nel comune di Fiastra. Alla restituzione dei processi in atto si affianca, poi, la narrazione per immagini, quella che lascia parlare i volti dei luoghi e delle persone incontrate, in un inserto fotografico prodotto dal gruppo visuale di Emidio di Treviri.
Il lavoro di Emidio di Treviri condotto sinora è stato completamente autofinanziato; quasi due anni di intenso lavoro e confronto con chi stava vivendo sulla propria pelle il post-terremoto, oltre a quello dell’evento disastroso che li aveva già duramente colpiti.
A questo punto del percorso, abbiamo deciso di avviare una campagna di finanziamento dal basso.
Il tuo contributo, piccolo o grande che sia, ci permetterà di
proseguire con la DIVULGAZIONE del nostro progetto, rendendo sempre più partecipe la popolazione colpita delle analisi effettuate e poter affiancare le loro rivendicazioni.
Cosa significa concretamente?
Significa che grazie al sostegno economico che riusciremo a raccogliere, saremo capaci di mettere in piedi una campagna volta alla diffusione della ricerca. Dare le gambe alle parole dei terremotati attraverso la costruzione di momenti pubblici, restituzioni, creazione e distribuzione di materiale informativo, costruzione di percorsi di progettazione, affiancamento nei processi della ricostruzione, etc.
La diffusione interna al cratere, e quindi la restituzione e il lavoro con gli abitanti delle aree terremotate, è la dimensione maggiormente caratterizzante e più strettamente fondante dell’aspetto pubblico del nostro progetto di ricerca.
La continuità della nostra presenza in queste aree e l’idea che la ricerca da noi condotta avesse bisogno di un confronto continuo con il territorio, ci ha impegnati in una costante diffusione dei risultati ottenuti in fieri attraverso incontri con la popolazione, summer school e mostre fotografiche. Anche la pubblicazione di Basilico, un giornale autoprodotto con le sintesi dei lavori in corso, al fine di favorirne la circolazione nelle aree colpite dai terremoti, ha funzionato per veicolare contenuti che richiedevano una condivisione immediata per innescare percorsi di rivendicazione.
Con la pubblicazione di Sul fronte del sisma l’obiettivo di condivisione dei risultati del progetto assume una crescente importanza, in un contesto di azione partecipativa che coinvolga la popolazione delle aree terremotate in quanto soggetto protagonista.
Cosa puoi fare tu?
Ci rivolgiamo a:
Singoli individui, Dipartimenti, Centri di ricerca, Centri sociali,
Associazioni, amici e parenti, Cani e gatti
e a chiunque altro voglia sostenere il nostro progetto.
Facendo una donazione, potrai scegliere se ricevere una borsa o maglietta con il logo di Emidio di Treviri, una copia del libroSul fronte del sisma (disponibile da maggio 2018), la stampa di una fotoa scelta dei nostri fotografi,
o il poster di una tavola unica creata dal fumettista genovese Emanuele Giacopettiper Emidio di Treviri.
oppure
Potrai scegliere di ospitare una presentazione del nostro libro presso la tua sede, il tuo Dipartimento o il tuo spazio sociale etc.
Puoi anche sostenerci tramite la diffusione della nostra campagna sulla tua pagina Facebook, Twitter, e parlando di noi ad amici e parenti!
Per saperne di più e rimanere aggiornato sullo sviluppo del progetto, scrivici o seguici sui nostri canali.
Sito: www.emidioditreviri.org
Facebook: www.facebook.com/emidioditreviri/
Email: emidioditreviri@gmail.com
English version
At 3.36am August 24th 2016, a 6.0 earthquake struck the Apennines in Central Italy, with the municipality of Accumuli as the epicentre. In the months that followed, a series of aftershocks expanded the affected territory, making 48,000 homeless and sanctioning the definitive decline of an already disadvantaged mountain area. ‘Emidio di Treviri’ - taking its name from St. Emidio, protector from earthquakes - emerged from amidst the rubble.
‘Emidio di Treviri’ is a research collective that was set up in January 2017 through a Call for Research launched by the ‘Brigate di Solidarietà Attiva’, a mutualist association that intervenes in emergency situations by promoting bottom-up solidarity and self-recovery practices. For 15 months, more than 50 researchers, videomakers and reporters have worked on a multi-disciplinary and volunteer basis to analyse the effects of the devastating earthquakes of 2016/2017 on the affected population. Methodological rigour and theoretical insights have been combined with active participation in the local struggles for recovery to produce a coordinated effort towards an inclusionary politics of reconstruction. A militant approach has thus been given to the whole project since its very beginning.
After twelve months of fieldwork, all findings have been collected in a book - Sul Fronte del Sisma: Un’inchiesta militante sul post-terremoto del Centro Italia (On the Front Line of the Earthquake: A militant research in the aftermath of the quake in Central Italy) - which will be published in May 2018. Organized into nine chapters, the book provides a critical analysis of post-earthquake reconstruction amidst bureaucratic nightmares, delocalization plans, gentrification projects and sheer speculation. By detailing and summarizing the dense corpus of laws promulgated in the aftermath of the earthquake, the book has also been conceived to provide guidance in the stormy sea of a state of an exceptional nature that has become routine.
At this point in our project, we’ve decided to launch a bottom-up fundraising campaign. With your contribution, large or small, we will proceed with the DIVULGATION of our results, in order to keep the people involved informed of the post-disaster process and to place their demands side by side.
What can you do?
We address our campaign to:
Individuals, Departments, Research Centres, Associations,
Friends and Families, Cats and Dogs
and to whoever wants to support our project.
With your donation, you can decide to receive a bag or a t-shirt printed with Emidio di Treviri’s logo; or you can choose to buy a copy of our bookSul fronte del sisma (available from May 2018), or a poster of the drawing created by Emanuele Giacopetti, an Italian cartoonist from Genoa.
(you can choose the drawing when you make your donation, in the meantime you can take a peek at some of his works HERE).
Finally, you can choose to help us organise a presentation of the book at your department, research centre, association, cultural centre etc..
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