Una campagna di
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Cos’è?
Hasta l’Huevo si propone di sperimentare la progettazione e la realizzazione di un allevamento biologico di galline ovaiole all’interno di un’azienda confiscata alla criminalità organizzata a San Vito dei Normanni (BR) creando un percorso riabilitativo per persone con esperienza diretta di sofferenza psichica.
Nello specifico Hasta l’Huevo avvierà percorsi per l’acquisizione di capacità tecniche specifiche relative alle diverse fasi di realizzazione del pollaio (manuali per l’autocostruzione, gestionali per le attività di produzione e relazionali per la vendita delle uova), al contempo di favorire l’integrazione dei lavoratori con disabilità in un contesto di vita “normale”.
L’obiettivo è sperimentare il recupero di una porzione semiabbandonata dell’azienda confiscata attraverso la consociazione tra ulivi e galline ovaiole così da ottenere una migliore performance economica e ambientale del processo produttivo (concimazione e diserbo naturale e soluzione allo smaltimento della pollina) oltre che un miglioramento del benessere animale, andando a produrre dei prodotti più sani. L’allevamento sarà composto da massimo 250 galline e partirà dopo semplice comunicazione dell’avvio dell’attività ai sensi del Decreto Legislativo n. 267 29 Luglio 2003.
il progetto si divide in 4 fasi:
Progettazione esecutiva dell’impresa avicola attraverso la quale coinvolgeremo tutti i partner per stabilire luogo di realizzazione, materiali e attrezzature da utilizzare, piano di lavoro e di gestione, strategia di vendita e di costruzione della rete di clienti.
Progettazione tecnica e autocostruzione del pollaio attraverso il quale permetteremo ai futuri lavoratori individuati durante la fase precedente di partecipare alla costruzione delle strutture abitative e di recinzione, in modo tale da creare in partenza un legame con lo spazio che in seguito andranno a gestire.
Costruzione di un Gruppo di Acquisto Solidale per la vendita delle uova prodotte: parte della rete di acquirenti sarà costruita già in fase di realizzazione della campagna di crowdfunding (in quanto una delle ricompense riguarderà la consegna a persone del territorio di un certo numero di uova nel primo mese di produzione).
Avvio dell’attività di produzione che riguarderanno la pulizia del pollaio, il recupero delle uova, la distribuzione di acqua e cibo per le galline, il confezionamento delle uova e infine la consegna delle stesse. La previsione è di attivare due contratti part-time per lo svolgimento del lavoro più un terzo per il tutoraggio dell’attività.
La Cooperativa sociale Qualcosa di Diverso è attiva a partire dal 2014 all’interno del Laboratorio Urbano ExFadda a San Vito dei Normanni (BR). La cooperativa nasce con l’apertura di XFOOD, il primo ristorante sociale in Puglia, creato grazie alla ristrutturazione delle stalle dell’ex stabilimento vinicolo che ospita il laboratorio urbano e con l'idea di dare la possibilità a persone con disabilità di impare un mestiere (tra i fornelli in cucina, tra i tavoli in sala e tra le piante nell'orto) e metterlo in pratica. Accanto al ristorante sociale sono stati stato avviati: un orto sinergico con un giardino degli odori ed uno stagno; un forno sociale in terra cruda; uno spazio sociale per attività all’aperto.
XFARM è il nuovo progetto rurale della Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso. L’obiettivo di XFARM è trasformare un’azienda agricola confiscata alla criminalità (di proprietà del Comune di San Vito dei Normanni) in una impresa rurale multifunzionale orientata ecologicamente e socialmente. L’agricoltura intensiva lascerà spazio all’agricoltura naturale e tradizionale (con elementi di innovazione indispensabili per garantire la sostenibilità dell’impresa). L’economia illegale sarà sostituita da forme di economia comunitaria attente alla redistribuzione, all’inserimento lavorativo, all’educazione e all’impatto sociale. In questo momento all’interno dell’azienda agricola sono impiegate 6-10 persone (in base ai carichi di lavoro) alcune delle quali con una situazione di disagio alle spalle. Nel mese di settembre abbiamo sperimentato durante la vendemmia la prima collaborazione con 3 utenti del Centro Sperimentale Marco Cavallo (di cui parleremo in seguito), con il quale vorremmo proseguire la sperimentazione grazie a questa progettualità.
Il Progetto del Centro Sperimentale “Marco Cavallo” è dal dicembre 2010 un Centro Diurno Sperimentale e Centro di Studi e Ricerca per la Salute Mentale di Comunità; è il primo Centro di questo tipo nato in Puglia ai sensi dell’art. 9 della Legge Regionale n. 26 del 9 agosto 2006. Una delle valenze innovative sta nel fatto che nella gestione del Centro sono coinvolti direttamente le persone destinatarie del servizio, i familiari ed i volontari che, avendo già acquisito sul campo una formazione di base e avendo aumentato competenze e consapevolezza, sono diventati “operatori esperti per esperienza” che collaborano con gli “operatori esperti per professione” contribuendo in maniera corresponsabile al raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il Centro quindi, attraverso una convenzione, è attualmente (e a partire da marzo 2012) “co-gestito” dall’UOSM (Unità Operativa di Salute Mentale) di Mesagne – San Pancrazio e dai soci dell’Associazione “180amici Puglia” che sono diventati SEPE, cioè Soci Esperti per Esperienza, e che ricevono un compenso per la loro collaborazione nelle diverse attività del Centro.
L’azienda agricola sociale XFarm è situata nel comune di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, nell’alto Salento. Questo territorio era in passato coperto da boschi che nel corso dei secoli sono stati sostituiti da colture intensive di vite o di ulivo (oggi la provincia di Brindisi è una delle ultime italiane per superficie boschiva). La presenza di aziende agricole monoculturali è predominante, questo ha causato la perdita della biodiversità e un impoverimento del terreno. L’incuria e l’abbandono delle campagne in favore di impieghi nelle città o in altri settori hanno peggiorato una situazione già critica: in un panorama monoculturale aumenta il rischio di adattabilità di funghi, parassiti e insetti che possono causare il proliferare di malattie (emblematico è il caso Xylella, che rischia di colpire irrimediabilmente uno dei simboli del comparto agricolo pugliese e italiano). A tal proposito c’è bisogno di implementare la biodiversità con l’impianto di nuove colture e di allevamenti (possibilmente in biologico) che vadano a favorire la concimazione naturale degli alberi, una gestione sostenibile della terra e una possibilità di guadagno alternativa allo sfruttamento intensivo delle monocolture.
Al 30/09/18 gli allevamenti di galline ovaiole nella provincia di Brindisi sono 9, di cui nessuno in biologico (i dati si riferiscono ad allevamenti con 250 o più capi, non sono disponibili dati su allevamenti più piccoli).
In Italia il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità è superiore all’80%. La cura o il mantenimento di queste persone costituisce spesso un onere per le famiglie o per lo Stato quando al contrario il loro lavoro potrebbe divenire una risorsa. La condizione di marginalità nella quale spesso questi soggetti si trovano a vivere non migliora (o spesso peggiora) la loro qualità della vita. Il lavoro al contrario ne favorirebbe l’autodeterminazione. Da non sottovalutare sono inoltre i possibili miglioramenti del quadro clinico di queste persone che, inserite all’interno di processi di inclusione lavorativa, possono dare un senso nuovo alla propria condizione di vita.
Per la realizzazione del progetto è necessario un budget di € 30.000,00 necessario a
€ 18.000,00 per la realizzazione del recinto, delle casette delle galline, per l'avviamento dell'attività e per l'acquisto di un Ape 50 usato per la consegna delle uova;
€ 6.000,00 per la realizzazione della campagna tra costi di promozione, costi per le ricompense e costi per le transazioni sulla piattaforma;
€ 6.000,00 per l’affiancamento del primo anno di attività da parte di un tutor specializzato.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
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