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In tutte le storie di migrazione c’è un prima durante il quale si progetta una partenza e si sogna un arrivo, un viaggio che può durare anche tantissimo e può essere e spesso è veramente pericoloso e infine c’è un dopo quando la meta sembra essere raggiunta e ci si aspetta che una nuova vita stia per cominciare. Non sempre è così, purtroppo. Per molti la partenza è fuga da guerre, persecuzioni, fame e il viaggio si interrompe in mezzo al Mediterraneo o in una prigione libica o vicino a qualche confine. Per troppi la salvezza non arriva mai. Per chi alla fine ce la fa giunge sempre il momento di vestire i panni dello straniero, spesso dell’intruso e dell’indesiderato.
I due libri che intendiamo realizzare partono da qui, dall’essere stranieri in una terra sconosciuta, che a volte è ospitale e altre volte no, e raccontano due esperienze di accoglienza di migranti, profughi, richiedenti asilo e, soprattutto, danno voce a chi solitamente non ce l’ha perché estraneo, nero, stran(i)ero appunto.
STRAN(i)ERI - Storie di migrazione nasce da un laboratorio dedicato al fumetto che ha coinvolto un gruppo di profughi, giovani e giovanissimi, sbarcati come tanti sulle coste italiane e “inviati” ai piedi delle Alpi, in Valle d’Aosta.
Raccontare le difficoltà di apprendimento della lingua e le modalità di inserimento nella comunità a cui sono stati destinati, e che non hanno liberamente scelto, è uno degli obiettivi del nostro progetto editoriale, non il solo ovviamente, dal momento che il razzismo sempre più dilagante nel nostro Paese rappresenta la ragione principale per cui riteniamo che sia importante e urgente costruire “contro narrazioni” che arginino il dilagare di false notizie sulla realtà del fenomeno migratorio.
Ci interessa soprattutto ridare un nome, una storia individuale a ragazzi stranieri trattati spesso come numeri senza identità, come minacce, senza che vengano presi in considerazione il loro passato, la loro quotidianità attuale, il loro disagio derivato dall’essere stranieri in una terra straniera. Ci interessa dare spazio alla voglia di raccontarsi di questi profughi e alla loro creatività.
Il libro conterrà due diverse tipologie di storie a fumetti. Da un lato ci saranno i racconti del gruppo dei migranti, ospiti di un centro di accoglienza gestito dalla cooperativa Arc en Ciel, dai quali nasce l'idea del progetto editoriale. Si tratta di una decina di storie di fantasia o che attingono alle esperienze personali dei ragazzi, ideate e disegnate da loro, con l'aiuto di Erika Centomo, dopo aver lavorato sul fumetto come strumento narrativo. Parallelamente, si svilupperanno tre racconti brevi, di cinque tavole ciascuno, scritti e disegnati da autori professionisti, che toccheranno argomenti inerenti la permanenza dei migranti in Italia e le loro difficoltà a inserirsi nelle comunità in cui risiedono. I racconti avranno toni leggeri o un registro più serio a seconda del tema trattato e dell'indole di ciascun autore.
I fumettisti che si sono lasciati coinvolgere in questa avventura sono Luca Enoch (Sprayliz, Gea, Lilith, Dragonero e serie Bonelli), Giuseppe Palumbo (Ramarro, Martin Mystère, Diabolik e altre serie) e Arianna Farricella (fumettista giovane e talentuosa).
Troveranno spazio anche contributi illustrati o dediche da parte di altri fumettisti importanti del panorama italiano.
Alle storie a fumetti si aggiungeranno altre storie, quelle raccontate da chi dall’Africa è arrivato ai piedi del Monte Bianco già qualche anno fa e ha scelto di rimanere, costruendosi piano piano una vita, lavorativa e personale, che il recente “decreto Salvini” vorrebbe, almeno in parte, cancellare.
STRAN(I)ERI - Storie di alfabetizzazioneintende raccontare la storia appassionata e appassionante della scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo. La scuola, che è attiva in Valle d’Aosta da due anni come parte integrante dei progetti dell’accoglienza prefettizia di cinque enti gestori (EnAIP VdA, La Sorgente coop, Caritas, Pollicino coop, Arc en Ciel coop), è stata frequentata da duecento studenti, con vari livelli di alfabetizzazione e di scolarità, provenienti da molti paesi dell’Africa subsahariana e dell’Asia, ma anche da paesi comunitari e del Medio Oriente. La scuola si è proposta come uno spazio di apprendimento ed espressione creativa dove costruire relazioni di uguaglianza tra non uguali, come un luogo liberato da rapporti di dipendenza e di potere.
È in questo contesto che sono nate le produzioni grafiche e narrative contenute nel libro che vogliamo dare alle stampe. Nei corsi di italiano gli insegnanti hanno utilizzato un approccio narrativo, certi che formarsi all’ascolto e alla narrazione di storie significhi costruire dialogo: la narrazione, infatti, consente di trovare le parole per dire se stessi e di riacquisire, quindi, quel diritto all’espressione di sé che la mancata conoscenza della lingua del paese d’arrivo depotenzia inevitabilmente.
L’obiettivo di questa pubblicazione è offrire ai lettori la possibilità di esperire l’universalità dei diritti e di accorgersi che molti di noi, almeno una volta nella vita, si sono sentiti stran(i)eri.
Il libro si articola in cinque sezioni:
- il bosco, la prima, dove ogni albero contribuisce a creare e sviluppare un’”associazione vegetale” di storie, sogni, attese;
- le radici, la seconda, dove si raccontano le origini, la famiglia, il lavoro svolto, gli orizzonti di provenienza;
- il tronco, la terza, dove si raccontano i corpi, l’”io” attraverso espedienti grafico descrittivi come lo Sprachenportrait;
- i rami, la quarta, dove si racconta il presente dei profughi: Aosta e i luoghi che adesso abitano, il lavoro, la realtà che vedono e li circonda;
-la chioma, la quinta, dove si raccontano i sogni, le attese e il futuro immaginato e sconosciuto.
STRAN(I)ERI è un progetto editoriale delle edizioni End che utilizza il crowdfunding non come semplice “raccolta fondi”, ma come modalità di coinvolgimento del numero maggiore possibile di persone interessate ai temi dell’accoglienza. Ciò che ci interessa è promuovere l’accoglienza dei migranti come valore condiviso, a cui aderire con la testa innanzitutto, consapevoli che il tema rimanda in modo stringente a una cultura che intendiamo fondata sulla ricchezza delle differenze (culturali, etniche, di genere, religiose) e sul rispetto dei diritti umani. Attraverso due pubblicazioni, diverse per taglio e contenuti, ma tuttavia legate tra loro dalla volontà di narrare esperienze positive di accoglienza di profughi e richiedenti asilo in Valle d’Aosta, ci proponiamo di consentire ai futuri lettori, alle future lettrici di avvicinare lo sguardo alla realtà quotidiana di chi straniero in terra straniera patisce gli effetti di lungo periodo di un percorso migratorio traumatico e carico di violenza e si impegna, giorno dopo giorno, a costruire una stabilità presente e possibili prospettive future, che ora purtroppo vanno a scontrarsi con il razzismo dilagante e con norme che di fatto calpestano i diritti fondamentali dei migranti in quanto esseri umani.
Utilizzeremo le vostre donazioni per realizzare i due libri che vi abbiamo raccontato, per la stampa,per retribuire almeno in parte le collaborazioni con i vari professionisti coinvolti, per le spese di spedizione e per le stampe e le cartoline che riprodurranno alcune tavole originali dei fumettisti e degli illustratori che hanno scelto di dare il loro contributo al nostro progetto. Le donazioni serviranno, però, soprattutto per veicolare il più possibile attraverso incontri, presentazioni, partecipazioni a festival e iniziative culturali e sociali di vario genere il messaggio che affidiamo a questi due libri: siamo tutti e tutte stranieri/e e quindi nessuno e nessuna lo è veramente.
Una parte dei fondi raccolti servirà inoltre per sostenere laboratori e iniziative legate all’espressione linguistica e creativa (corsi di italiano e corsi di fumetto), destinate agli stranieri e alle straniere presenti in Valle d’Aosta.
Il gruppo di lavoro per questo progetto è formato da Viviana Rosi e Francesca Schiavon (End Edizioni), Erika Centomo (illustratrice, sceneggiatrice e qui curatrice del libro a fumetti), Andrea “Sago” Di Renzo e Francesca Nicco (cooperativa Arc en Ciel), Giulio Gasperini e Tiziana Gagliardi (Scuola di italiano DoubleTe).
Le foto sono di Anna Alciati di Due42fotografie.
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