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Nasce ad Apricena (Foggia) nel 1925. Ha vissuto una giovinezza di miseria e analfabetismo. Grazie alla forza poetica delle sua voce e al suo modo dolcissimo di suonare la chitarra, è riuscito a riscattarsi definitivamente, inventando un nuovo stile e diventando un punto di riferimento per la generazione dei grandi cantautori italiani.
Matteo Salvatore canta in dialetto le storie della sua terra d’origine; un mondo contadino e di estrema povertà. Le sue storie, le sue ballate neorealistiche raccontano il vissuto della classe operaia e contadina in una terra fertile e arsa dal sole nel secondo dopoguerra, dove braccianti e contadini si spezzavano la schiena per un pezzo di pane. Ha cantato e raccontato gli usi e la cultura del suo paese con versi di altissima qualità. Liriche, immagini, ricordi del Sud, anzi, Suddissimo, senza una morale finale, senza commenti, ma solo una grande poesia rivestita con poche note essenziali ed eleganti.
I suoi testi sono attualissimi, basti pensare a «Lu Furastiere»...dorme stanotte sull’aia alla friscura, pe cuperte na racanella pe cuscini na sacchettola. Braccianti della Capitanata, sottopagati e sfruttati dormono all’aperto sotto gli ulivi, dopo 15 ore di lavoro duro nei campi. La storia non cambia e le parole cantate da Salvatore le ritroviamo oggi, con le migliaia di extracomunitari impegnati nella raccolta di pomodori nelle terre pugliesi e meridionali. Ahimè, lu «Furastiere» dorme ancora sull’aia, alla friscura.
Questo progetto è la realizzazione di un sogno della scrittrice Rina Santoro che ha portato per la prima volta in Francia il cantastorie di Apricena, nel 1999, per un concerto in un grande teatro a Romans Sur Isere.
La casa editrice Nauna Cantieri Musicali (Associazione di Promozione Sociale), impegnata nella diffusione e valorizzazione delle culture e musiche orali del Sud Italia, promuove la produzione di un nuovo lavoro incentrato sul repertorio diffuso e valorizzato da Matteo Salvatore, il Cantastorie di Apricena. Sarà quindi pubblicato un doppio lavoro, un documento video e un cd audio.
Il documento video inedito riguarda l’unico concerto tenuto in Francia da Matteo Salvatore realizzato da Leo Liotard per volontà della scrittrice Rina Santoro. La Santoro, per organizzare questo concerto andò a cercare di persona Matteo Salvatore in Capitanata e dopo una lunga trattativa, riuscì a portare in Francia per la prima volta Matteo e le sue canzoni. Ed è grazie a lei che oggi siamo in possesso di questo prezioso documento che possiamo e vogliamo condividere con voi.
Il cd audio vuole essere un omaggio discografico al repertorio di Matteo cantato e reinterpretato per le voci di Dario Muci, Enza Pagliara, Roberto Licci ed Emanuele Licci, con la collaborazione di altri musicisti.
Un progetto così complesso richiede, oltre una grande passione anche un forte sostegno per riuscire a coprire almeno una parte delle spese di produzione, registrazione, stampa e divulgazione. Allo stesso tempo è un lavoro emozionante ed essenziale e vorremmo che arrivasse dritto al cuore e nell’anima di tutti, come i canti e i testi di Matteo Salvatore.
“Enza Pagliara, non è solo una straordinaria voce femminile da sempre impegnata in un repertorio legato in maniera profonda alla terra. E’ anche e soprattutto una ricercatrice, che ha messo il sale sulla coda ai canti, che sempre si muovono, sulla faccia della terra. La terra da cui viene, il Salento, è del resto una terra in cui molti canti e molte lingue si sono incrociate. I canti di lavoro, i canti in lingua grika, le lamentazioni funebri, i canti rituali, i canti corsi. E’ una specie di enciclopedia sonora in continuo aggiornamento Enza Pagliara, che infatti lavora da tempo in giro per l’Europa e il mondo. Capace sempre però di fermarsi a raccogliere un canto ancora non conosciuto, capace di guadagnarsi la fiducia di quell’universo femminile apparentemente silente che ancora affolla le basse sedie dei vicoli dei paesi, e portarle a intonare insieme strofe, come una nuova festa di raccolto. Enza Pagliara, con l’antica vanga della sua voce, rivolta il terreno del canto e lo rinnova, trovando sempre nuovi compagni, anche dove pare imperi il silenzio, il vento e l’abbandono.” (V. Capossela)
La sua voce arcaica, affonda le radici nell’esperienza della tradizione popolare salentina; una ricerca che attraversa la spontaneità e la fatica del mondo contadino dell’Italia meridionale e si nutre delle sonorità della cultura orale di queste terre. Enza Pagliara ha portato con la sua voce il “canto contadino” nei più importanti teatri d’Europa e del mondo. Con La Notte della Taranta ha collaborato con Stewart Copeland, Piero Milesi Ludovico Einaudi, Mauro Pagani, Vittorio Cosma, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Carmen Consoli, Raphael Gualazzi. Ha collaborato anche con Vinicio Capossela, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi, Luigi Morleo e l‘Orchestra sinfonica Oles, Orchestra Sinfonica del Petruzzelli.
Cantante e musicista Salentino, affianca alla sua attività concertistica anche una appassionata e profonda ricerca sulle tradizioni orali. Discepolo del barbiere-musicista Luigi Stifani di Nardò “medico delle tarantate”, ha esordito nel mondo della musica popolare nel ‘97 col gruppo Dakkamè. Nel 2000 inizia la sua collaborazione con Officina Zoè e successivamente con Salentorkestra, pubblicando diversi album e partecipando a numerosi Festival Internazionali. Con la sua ricerca sulla tradizione, porta alla luce il repertorio polifonico delle “Sorelle Gaballo” e un documentario su “Antonio Calsolaro” e la musica delle sale da barba (barberìa) nel Capo di Leuca. Ha preso parte alla realizzazione di diverse colonne sonore per film, documentari e opere teatrali. Al suo primo disco “Mandatari” (Anima Mundi 2007) seguono “Centueuna” – Salentorkestra (Anima Mundi 2008), “Canti polivocali del Salento Nardò/Arneo” – Sorelle Gaballo (Kurumuny 2009), “Sulu” (Anima Mundi/ Kurumuny 2011). Nel 2013, con Lupo Editore ha pubblicato “Rutulì – Barberia e canti del Salento”. Nell’aprile del 2016 ha pubbblicato per AnimaMundi il secondo volume dedicato alla musica delle sale da barba con un documentario allegato sul maestro Antonio Calsolaro, ultimo depositario nel Salento dell’antico repertorio di ballabili della Barberia. Ha fatto parte di progetti jazz, world ed elettronica collaborando con Paolo Fresu, Ernst Reijsenger, Valerio Daniele, Raffaele Casarano, Marco Bardoscia, Justin Adams, Julde Camara, Tenores de Orosei, Mirko Signorile. Nel 2018, fonda insieme a Enza Pagliara, la casa editrice Nauna Cantieri Musicali e pubblica MAREA Pagliara/Muci; “Canti narrativi a Nardò” con le Sorelle Gaballo.
Nasce a Calimera, in provincia di Lecce, nel 1950. Dal 1972 si interessa di canto e musica popolare di Terra d’Otranto e della Grecìa Salentina. Nel 1974, dopo una breve collaborazione con l’Odin Teatret a Carpignano Salentino, entra come voce solista nel Gruppo Canzoniere Grecanico Salentino di Rina Durante con il quale ha lavorato fino al 1990. Durante questo periodo ha svolto attività concertistica sia in Italia che all’estero. Ha svolto attività di ricerca nella zona della Grecìa Salentina e in particolare a Calimera, Corigliano d’Otranto, Martano. Per il Salento si è occupato principalmente della zona di Aradeo e Cutrofiano. Con il Canzoniere Grecanico Salentino ha inciso un LP “Canti di Terra d’Otranto e della Grecìa Salentina” prodotto e distribuito dalla Fonit Cetra. Dal 1990 al 1992 ha svolto attività di solista soprattutto in Grecia. Nell’agosto del 1992 ha costituito il Gruppo Ghetonìa con il quale ha partecipato a varie manifestazioni in Italia come all’estero (Grecia, Irak, Cuba, Isole Di Cabo Verde, Francia, Portogallo, Madeira, Spagna, Romania, Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Svizzera). Ha inciso tre cassette dedicate alla musica popolare griko-salentina dai titoli: “Mara l’acqua” (1993), “Agapiso” (1994), “Malìa” (1995).
Ha partecipato con due brani al CD “Trasmigrazioni” prodotto e distribuito dal quotidiano “Il manifesto”. Ha prodotto e pubblicato i CD dai titoli “Per incantamento” (1996) (uscito in Grecia allegato alla rivista mensile “METRO”) e “Mari e Lune ad Est del Sud” (1999), KRIFI’ (2002), TERRA e SALE (2004), RIZA (2008). Nel 2014 le prime tre cassette, “Mara l’acqua”,“Agapiso” e “Malia”, vengono pubblicate in un doppio cd a cura di “AnimaMundi Edizioni”.
Nasce e vive a Calimera (Le), nel corso degli anni studia chitarra con i maestri Daniele Durante, Sergio Stefano Sciattone, Maurizio Colonna; dal padre Roberto Licci apprende l’amore per il canto in Griko, antica lingua del suo paese d’origine. Docente di chitarra presso l’Accademia di Musica di Lecce, ha insegnato presso il conservatorio "Tito Schipa" di Lecce nel corso sperimentale di musica popolare. La sua attività musicale inizia alla fine degli anni 80 col Canzoniere Grecanico Salentino, in una fase di sperimentazione e riproposta della tradizione, con cui incide due album dal titolo Concerto 1 e Concerto 2, tratte dallo spettacolo Carataranta (nella sua prima versione). Nel 1993 entra a far parte del Gruppo Ghetonìa con il quale tuttora collabora attivamente. Incide 8 dischi (Agapiso 1994, Malìa 1995, Per Incantamento 1996, Canti e musiche della Grecìa Salentina 1997, Mari e Lune ad Est del Sud 1998, Krifì 2000, Terra e sale 2007, Riza nel 2009, esibendosi in Europa, Iraq, Cuba, Capo Verde, U.S.A. Dal 2002 è musicista fisso dell’Orchestra della Notte della Taranta, partecipando alle edizioni dirette da Vittorio Cosma, Stewart Copeland, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi e Goran Bregovic e dividendo il palco con tutti i grandi artisti che partecipano al Concertone di anno in anno. Dalla fine del 2011 ritorna a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino come chitarrista, bouzukista e cantante, incidendo nuovi album e suonando nei maggiori festival Internazionali.
[...] La mia storia è scritta così. Mi precipito sul mio sogno. Il mio impossibile sogno. Un concerto. A casa mia. Nella mia città. Mi metto in cerca di amici, professionisti che coprono e covano la mia follia. Lo chiamo. È onorato. Chiede una cifra astronomica. Lo richiamo. Gli propongo la metà. Dice di si. Sale sull’aereo. Quando scende dice, in America, con Modugno, tutti gli emigrati ci applaudivano. Pazienza. In provincia ci sono altri tappeti rossi. È bello, alto, un pò piegato, forte presenza, con la chitarra in mano. Gli dò il mazzo di fiori. Mio figlio fa il fotografo. L’amica parigina, la comunicazione. Guido con prudenza. Trasporto un dio, l’ultimo cantastorie, l’ultimo giullare. Ha settantaquattro anni. È analfabeta. Io sono l’impresario. Sono la piccola. La madre. La padrona. L’idolatra. Smetto di fumare. Ho bisogno di tutta la voce. Gli riservo una sorpresa, uno dei suoi canti preferiti, a memoria. Per una piccola festa in casa, quando mi dirà, Puoi invitare i tuoi amici, mi piace cantare nelle case. [...]
“Nauna Cantieri Musicali” è una etichetta indipendente che rievoca l’antica denominazione dell’attuale Santa Maria al Bagno, la bellissima località sullo Ionio, in provincia di Lecce; è nata all’interno dell’omonima associazione culturale con il fine di pubblicare sia documenti etnomusicali e vocali raccolti nell’area salentina, sia opere di riproposta, più complesse, che coniugano la meticolosa cura dei repertori con un progetto artistico originale. Le anime e le voci di questo programma sono Dario Muci ed Enza Pagliara, ricercatori e musicisti ampiamente noti nel panorama della musica popolare, decisi a cercare una nuova direzione in cui orientare il frutto delle indagini sul campo e delle esperienze maturate nella loro attività.
LE RICOMPENSE
*Il video del crowdfunding e le foto sono a cura di Francesco De Giorgi per Nauna Cantieri musicali
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