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Con questo documentario voglio raccontare la vita umana e poetica di Vladimir Majakovskij partendo dall'infanzia, in cui già declamava poesie a memoria, passando per il cubofuturismo russo in cui il suo stile ha iniziato a venire fuori, fino al lavoro alla ROSTA (Agenzia telegrafica russa) dove ha raggiunto la sua piena maturità poetica. Per me è stato molto interessante vedere come in ognuna di queste fasi Majakovskij abbia avuto uno stile poetico e personale diverso e come lui sapesse cambiare il suo pensiero continuamente andando anche contro quello che pensava qualche anno prima. E' un continuo rinnovo di idee e creazioni che lo hanno portato a scrivere tanto in tutti i campi artistici. Inoltre voglio anche mostrare la sua parte più sensibile che a primo impatto sfugge ma che ho percepito leggendo alcune sue poesie. Per fare ciò ho scelto tre linee narrative da alternare durante il documentario. La prima è rappresentata dalle interviste a docenti, scrittori, artisti del panorama musicale e cinematografico italiano, in cui parlano del loro rapporto con Majakovskij e ne danno anche una loro interpretazione, declamando una sua poesia. La seconda parte riguarda la narrazione di alcuni episodi della vita del poeta affidata ai docenti che intervisto e ad un'attrice. La terza parte riguarda la fiction che sarà composta da ricostruzioni storiche di alcune vicende personali di Majakovskij e dal mio racconto personale riguardo la ricerca che ho fatto su di lui per arrivare a scrivere la sceneggiatura del documentario. Majakovskij sarà presente sullo schermo insieme a me e saranno presenti anche i cubofuturisti russi: David Burliuk, Nikolaj Burliuk, Velimir Chlebnikov e Aleksej Kruchenych.
Ho conosciuto Majakovskij qualche anno fa, durante uno spettacolo teatrale. Sono rimasta molto colpita dalle poesie che l'attrice declamava, anche se a un primo ascolto non ho capito quasi nulla di quello che stava dicendo. Inoltre non ho mai avuto molta simpatia per le avanguardie, ho sempre approfondito i classici. Lui è stato il primo a colpirmi e ad affascinarmi completamente. Tornai a casa con la voglia di creare qualcosa su di lui. Iniziai allora a fare ricerche in biblioteca, su internet, ovunque mi capitasse e iniziai a studiare la sua vita. Ho trovato non solo un poeta geniale ma anche una persona molto profonda e sensibile. Ho iniziato a scrivere buttando sulla carta ciò che le sue poesie mi ispiravano e dopo un anno la sceneggiatura era pronta. Ho scelto di rappresentare sullo schermo anche i cubofuturisti perché la loro vitalità, le loro idee geniali , le esibizioni nei locali pubblici con parolacce e tafferugli mi hanno fatta avvicinare molto al loro mondo e me li hanno fatti amare. Quindi credo che sia importante a livello culturale diffondere un documentario su questo poeta perché aiuterebbe nella conoscenza della poesia russa dei primi del novecento, delle avanguardie di quel periodo e delle personalità artistiche molto importanti e geniali.
Ho scelto di intervistare personaggi di vari campi professionali per dare una visione a 360 gradi di Majakovskij perché lui non era solo poeta ma scrisse anche per il teatro, per il cinema e recitò anche ciò che scrisse, inoltre disegnava benissimo. Per rendere meglio l'idea della sua poliedricità ho scelto di far declamare dei frammenti di alcune sue poesie a cantanti e attori. Ho già girato due interviste: la prima al librettista e drammaturgo Giuseppe Di Leva in cui affrontiamo il discorso della produzione teatrale di Majakovskij; la seconda è stata fatta alla scrittrice Serena Vitale che parla di lui come uomo e come rivoluzionario della poesia russa. Per le interviste successive e per il resto delle riprese chiedo un sostegno su questa piattaforma in modo tale da poter completare il documentario.
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