Una campagna di
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Spezzeremo le reni alla Grecia – questo il grido, lo slogan che echeggiava in quel novembre del 1940 nel bel paese. A milioni vennero chiamati alle armi, strappati dalle mura domestiche, lanciati oltre il mare per invadere, usurpare, depredare e morire per un’altra sanguinosa guerra priva di senso – così come tutte le guerre. Cucina buona in tempi cattivi è la storia d’un semplice ragazzo, un soldato nient’affatto perfetto, un giovane cuoco chiamato alle armi per la campagna d’Atene, strappato dalla sua quieta terra natia, Villa Santa Maria in Abruzzo. Guido vivrà il disastro della guerra in seconda fila, dietro le quinte della cucina, quinte dove passano i vari attori delle vicende belliche, ognuno dei quali chiede o pretende, aiuta o minaccia, conforta o impietosisce. Cucina buona in tempi cattivi si propone d’indagare l’abbondante argomento bellico con altre lenti, sotto un nuovo punto di vista, ovvero gli occhiali della cucina:
- No sembra stratiòtis.
- Come?
- No sembra soldato.
- No, davvero? Infatti sono un cuoco
Unica aspirazione di Guido sarà il nostos, il ritornare a casa. E come ogni degno Ulisse il suo viaggio sarà spesso ostacolato in un perpetuo oscillare tra la vita e la morte, tra la fame e il pane. Un’odissea che lo segnerà per l’intera esistenza, che lo svuoterà come lo arricchirà.
La guerra, privazione della realtà d’ogni individuo, interruzione a lungo termine della propria routine.
La guerra è ladra, ruba la vita, arresta l’esistenza.
Ma anche in mezzo al disastro l’individuo ha possibilità di scelta:
arrendersi alla guerra, diventarne parte integrante, continuare a nutrirla eliminando e violentando i propri simili, oppure decidere di non rinunciare alla propria umanità.
Cucina buona in tempi cattivi è il primo progetto d’un gruppo d’artisti under-35, riunitisi nella compagnia Fucina Zero, che operano nella città di Roma.
Le prove e l’organizzazione del lavoro sono partite nel mese di marzo, e dal mese d’aprile la compagnia è alla ricerca di fondi e di canali di sovvenzione che ne possano permettere la produzione, come il crowdfunding. Grazie al vostro contributo la compagnia potrà permettersi figure professionali che s’occupino della produzione delle scenografie e della realizzazione dei costumi; si potrà permettere l’affitto d’uno spazio fisso dove poter continuare a limare lo spettacolo, ad esplorarlo più in profondità; potrà avere una maggiore stabilità per quanto riguarda trasporti e traslochi del materiale; potrà avere la possibilità di ingaggiare fotografi di scena e videomaker per la realizzazione di contenuti multimediali (video integrale dello
spettacolo, trailer e clip delle prove per festival e bandi).
E soprattutto, grazie a voi, Cucina buona in tempi cattivi potrà avere maggiori possibilità di mostrarsi al pubblico, a farsi una migliore e adeguata pubblicità su canali virtuali e non, così da poter continuare a proporre il progetto fino ad arrivare sotto gli occhi d’una buona produzione,
così da potere finalmente ampliare il lavoro.
Potrete assaggiare con occhi e orecchie Cucina buona in tempi cattivi al Teatro di documenti, in via Nicola Zabaglia 42 (zona Testaccio), nei giorni 13, 14, 15 giugno.
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Fucina Zero è una compagnia teatrale nato nel 2018 a Roma.
Formato da Matteo Finamore, Francesco Battaglia, Olga Galieri, Andrea Carriero, Sara Giannelli, Lorenzo Guerrieri e Paolo Madonna.
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