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L'Età dei sistemi nel pensiero dell'ultimo Illich
di Jean Robert
L'obiettivo è quello realizzare la pubblicazione di questo prezioso libro che apre un nuovo sguardo sull'età della tecnologia.
I sentieri inesplorati dell’ultimo Ivan Illich
Molti conoscono e molto è stato scritto sulle opere più ‘famose’ di Illich, che negli anni 1970 trovò ascolto in tutto il mondo, con alcuni scritti come Descolarizzare la società, Energia ed equità e Nemesi medica, che raggiunsero tirature di centinaia di migliaia di copie. Meno note e meno studiate le opere successive, frutto di un cammino incessante che scopre nuovi orizzonti, nuovi interrogativi, nuove ‘luci’ sotto cui analizzare la realtà di un mondo in profonda trasformazione.
Sta nascendo l’età dei sistemi, delle ‘interfacce’, del computer che spia le nostre scelte, del digitale, dello show... Una realtà globale in cui siamo inglobati.
L’ultimo Illich fa i conti con tutto ciò. Jean Robert, amico, collaboratore e compagno di strada di Ivan Illich fin dal lontano 1973, ripercorre in questo libro il cammino di una ricerca originale, documentata, illuminante e sorprendente. Una ricerca sempre nuova, come sempre nuove sono le sfide del mondo di oggi a chi ancora è in cerca di amicizia, di gratuità, di un’etica che risponda al presente.
Questo libro vuole presentare questa ricerca con gli occhi e la passione di chi l’ha vissuta dal di dentro, non per dire la parola ‘fine’ su quello che è stato il pensiero di Illich, ma per invitare i lettori al difficile impegno di proseguire un cammino mai concluso, come Illich ha fatto per tutta la sua vita.
Come vivere oggi, qui, nell'età dei sistemi, della tecnologia dominante, dell’intelligenza artificiale?
Questo libro è un invito a continuare questo cammino di ricerca, senza cartelli indicatori che non siano quelli dell'amicizia e della gratuità.
Qua di seguito potete visionare l'indice del libro:
Introduzione
Lo strumento conviviale e le «cucine del futuro» a Cuernavaca
Un prodotto industriale che estende il raggio d’azione
dei suoi utilizzatori... e il suo contrario
Un’ipotesi inquietante: la fine dell’età degli strumenti
Primi sintomi della fine dell’età degli strumenti
Anni 1980: i concetti e le percezioni
In precedenza: gli anni della notorietà
Il CIDOC e Cuernavaca
L’ethos industriale
Una società fondata sull’eteronomia, che per esistere
ha bisogno che si tolleri la distruzione dell’autonomia
Contromossa: una ricerca sulle percezioni sensoriali
Illich, un teologo divenuto storico e filosofo degli strumenti
Un passo indietro: 1976, la chiusura del CIDOC
Fiducia nel potere della conversazione
Un cambiamento del lumen sub quo
Un solo uomo, due progetti
Sedotti dalla Tecnologia
Esposizione sintetica del concetto di strumento
Lo storico Illich vuole osservare il decollo degli strumenti
nel XII secolo tenendo i piedi ben piantati in quel secolo
ma con lo sguardo fisso sul presente
Lo sguardo e l’alfabeto divengono strumenti
Capitolo 1
Un grande storico degli strumenti ancora incompreso
Un uomo ancorato nella cultura occidentale ‘prende le distanze’
Portorico: porta d’ingresso alla cultura latinoamericana e a ben altro
Da una filosofia dell’umiltà missionaria alla critica dello sviluppo
Dallo strumento della teologia medievale alla tecnologia industriale
Il travisamento del rapporto tra autonomia e strumentalità
«Teoremi sociali» e «assiomi» soggiacenti
Capitolo 2
Incontri
Un cosmopolita sradicato?
Un pellegrino in un mondo impazzito
Il CIDOC: una tribuna, i suoi temi, il suo uditorio
Un coro poliglotta di voci in un villaggio contadino
Altri tempi, ricordi di gioventù
L’«imperativo tecnologico» che tiene prigioniero
l’immaginario moderno
E io, che cosa facevo io in quella galera?
Spiritus loci
«Là dov’è l’ombelico della luna»
Ricordi di un’epoca molto lontana
Paesaggi della storia e forze sotterranee
Ritorno al suolo del villaggio
Capitolo 3
Peregrinazioni e nuove visioni
Permanenza all’«Istituto di Studi avanzati» di Berlino
Insegnamento negli Stati Uniti e in Germania
Un progetto sovversivo molto piacevole
Continuità e discontinuità
L’influenza di Polanyi
La modernizzazione o occidentalizzazione del mondo
Restituire la modernità alla storia
Storie degli sviluppi
Storie delle perdite
Capitolo 4
Sistemi... nella testa delle persone
Quando Illich progettava di scrivere l’epilogo dell’età industriale
Un’ipotesi da prendere con i guanti
La storicità degli strumenti
La nozione di strumentalità nel suo contesto filosofico
‘Crisi duratura’ è un ossimoro
Le benedizioni che ancora ci gratificano
Alcune riflessioni personali sull’epilogo dell’era strumentale
Aspettando Godot
III. La caduta in una «età dei sistemi» non è ineluttabile
Superare la topologia mentale della strumentalità?
Dalla cucina del futuro all’alchimia dei possibili
Capitolo 5
Il genere vernacolare
Pietre miliari
Un’interpretazione ispirata da ricordi personali
Una dissimmetria reciprocamente costituiva fra ‘due’
Il pomo della discordia
Un libro duale su una dualità fondamentale
La probità
La differenza fra relazioni patriarcali e sessismo
Una falsa genealogia: i due miti fondatori della società industriale
Genere e strumenti
Capitolo 6
Trasformazione dello sguardo in strumento, e oltre
Alla ricerca della storia del corpo in epoche del passato
Uno studio storico che guarda al presente
prendendo le distanze da esso
La storia del corpo e dei sensi nella tarda modernità
Prima del matrimonio tra lo sguardo e l’immagine
Una rivoluzione che dà il via all’ottica moderna
Ricomparsa di elementi dell’etica antica dello sguardo
fino ai tempi di Keplero
Distinguere l’immagine dallo ‘show’
Un precedente ricco di insegnamenti: il risorgere
dell’«occhio morale» dopo Al Haytham
Storia dei regimi scopici
Non confondere l’interfaccia con l’immagine
Per una opsis storica
Il disagio occidentale di fronte alle immagini
Capitolo 7
Storia culturale dell’alfabeto
L’alfabeto, elisir e veleno
Un’invenzione transculturale
Le opere di Ivan Illich sulla storia sociale dell’alfabeto
Una prima critica dei poteri distruttivi dell’alfabeto
Scrivani provetti fin dalle origini
Alfabeto e potere
L’associazione tra l’alfabeto e la scuola
Prima dell’alfabetizzazione obbligatoria,
un’alfabetizzazione ‘laica’
Radicamento della scuola in una cultura popolare
impregnata di alfabeto
La lettura libresca: un fenomeno medievale
sconosciuto nel mondo antico
Per una storia specifica della scrittura alfabetica
L’alfabeto, frutto dell’interazione di un popolo semitico con i greci
Perché i popoli semitici nord-occidentali (in particolare i fenici)
erano capaci di leggere righe di sole consonanti?
Formule popolari e formulae stilistiche
La ‘rivoluzione della scrittura’ e la comparsa del testo libresco
Epilogo
Riferimenti bibliografici
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