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Eva Gelosi, laureata in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici a Venezia, presenta il suo primo saggio:
Il libro è composto da 156 pagine con 30 pagine di foto a colori - F.to cm 15x21.
La copertina definitiva realizzata con la collaborazione della designer Daniela Mastropasqua.
"Un paio di calzini non sono meno adatti a fare un dipinto, di legno, chiodi, trementina, olio e stoffa".
(Robert Rauschenberg)
Un testo unico nel suo genere in Italia, in cui viene delineato il ruolo che la trash artha avuto e ha nella cultura contemporanea, partendo dal 1960, dal primo importante evento espositivo, il New Media - New Forms a New York, dove vennero presentate le opere di più di settanta artisti, tutte realizzate con materiali di scarto provenienti dal contesto urbano.
Il decennio d’oro 1960/1970 vede questa tendenza artistica nascere e collegarsi a importanti eventi storici, politici ed economici, oltre che artistici.
Sono gli anni di performance, installazioni ed environment di artisti come Claes Oldendurg, Arman, Otto Muehl, Jean Tinguely e Daniel Spoerri.
Arman, Le Plein, Iris Clert, Parigi, 1962
Nel cinque capitoli che compongono il saggio (scorrendo basso potete consultare l'elenco dei contenuti) vengono prese in considerazione le fonti internazionali che aiutano a definire il termine trash anche in riferimento al campo estetico, dal saggio di Karl Rosenkranz, Estetica del brutto, che viene ripreso da un testo ormai classico come Il trash sublime di Slavoj Žižek.
Segue un excursus storico-artistico che parte dai primi anni del ‘900, dove gli artisti sperimentarono le proprie abilità attraverso inusuali tecniche e mediante l’adozione di nuovi materiali, ricavati soprattutto dalla vita quotidiana, come gli objets trouvés e i ready-made.
Possiamo, in un certo senso, considerare “antenati della trash art”, artisti come Pablo Picasso, Georges Braque, Raoul Hausmann, Kurl Schwitters, Carlo Carrà, Enrico Prampolini, Vladimir Tatlin, Marcel Duchamp, Joseph Cornell, Alberto Burri, Jean Dubuffet, Jasper Johns e Robert Rauschenberg.
(Sinistra) Pablo Picasso, Nature morte à la chaise cannée, 1912
(Destra) Carlo Carrà, Manifestazione Interventista, 1914
Dopo un’analisi del decennio 1960/1970 viene preso in considerazione il periodo che va dal 1970 sino ad oggi.
In questo caso i nomi sono legati all’arte povera, come nel caso di Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Gina Pane e Pino Pascali ma anche alla body art come Cindy Sherman, Paul McCarthy, Tom Noble, Sue Webster, e Sarah Lucas; all’arte socialmente impegnata come per Doria Salcedo, Christian Boltanski eTony Cragg.
A rappresentare gli artisti più contemporanei, sono Mierle Laderman Ukeles e Vik Muliz.
Daniel Spoerri, Tavola con cibo, omaggio a Rauschenberg, Amsterdam, 1963
Infine vengono presentate le esposizioni più celebri, dagli anni ’60, come la già citata New Media-New Forms, a seguire l’environmentThe Street e la mostra The Art of Assemblage, per finire ai giorni nostri come Trash. Quando i rifiuti diventano arte, nel 1997 fino alla recentissima proposta da Valerio Dehò, RE.USE. Scarti, oggetti, ecologia, nell’arte contemporanea del 2019.
Completa la pubblicazione un corredo di immagini a colori e un’esaustiva bibliografia.
Mostra RE.USE. Scarti, oggetti, ecologia, nell’arte contemporanea - Treviso 2018/2019
Enrica Borghi, La regina, Collezione di Gennaro spa, 1999
La trash art è una forma d’arte ancora in evoluzione, che non smette di suscitare interesse da parte del pubblico,
dal momento che la spazzatura fa parte della vita quotidiana e che noi stessi ne siamo i principali creatori.
CAPITOLO I - CULTURA FA RIMA CON SPAZZATURA
Junk Culture - Il brutto nella storia dell’arte - Il Trash quotidiano - Il trash sublime
CAPITOLO II - GLI ANTENATI DEL TRASH
Per una storia dell’arte trash - Cubismo e Surrealismo - Dada e Surrealismo
Il dopoguerra: l’Informale e New Dada - Pop art
CAPITOLO III - TRASH ART
Il boom economico - I primi environment e happening
Scultura spazzatura - Collage, décollage, Rétroaffiche
Pop art americana
CAPITOLO IV - IL DESTINO DEL TRASH
Materiale organico - Trash Body
Accumulazioni - Arte sostenibile
CAPITOLO V - RICOGNIZIONE DELLE MOSTRE
New Media, New Forms I e II - The Art of Assemblage
Symposium of The Art of Assemblage - Trash. Quando i rifiuti diventano arte
RE.USE Scarti, oggetti, ecologia nell'arte contemporanea
CONCLUSIONI - BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA
L'autrice di IN TRASH WE TRUST
Eva Gelosi, laureata in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia,
si è specializzata in arte contemporanea e ha conseguito un master in Management di Eventi Culturali di Sida Group a Milano, ottenendo la certificazione di Project Management.
Consigliere del comune di Quinto Vicentino, in provincia di Vicenza, è delegata alle Politiche Giovanili e alla promozione del territorio e di Villa Thiene.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
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