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Pantagruel è una associazione di Firenze che opera nelle carceri della città.
A Firenze molti sono gli stranieri, le cui famiglie hanno venduto i pochi beni di proprietà per offrire al figlio l’opportunità di avere una vita nei Paesi ricchi; quello che è fuggito da un governo che faceva uccidere tutti i componenti della etnia avversa; quello che veniva torturato per idee politiche opposte al governo in carica.
Il carcere italiano non è il luogo di rieducazione voluto dalla Costituzione, destinato al ripensamento, alla riflessione e al recupero sociale
Il carcere italiano è accozzaglia di corpi ammassati in spazi pensati per la metà delle persone che li abitano, dove l’inverno è freddo, perché non sufficientemente riscaldato e l’estate è caldo perchè in una cella di 3 metri per 5 sono disposte più cuccette, un fornellino, un pezzo di parete dove attaccare una fotografia. Le ore d’aria limitate e talvolta si convive con persone psicologicamente disturbate che urlano giorno e notte impedendo all’intero braccio, di dormire. A Sollicciano numerosi sono i detenuti dell’Africa sub-sahariana, che versano in condizioni di particolare prostrazione in un ambiente dove perfino il colore della pelle di chi ti sta davanti ti ricorda che sei diverso; allora succede che molti di loro diventino abulici e depressi, arrivando talvolta a tentare il suicidio. Per loro abbiamo pensato di ricreare dentro al carcere un pezzo della loro vita tramite la musica.
Vogliamo acquistare 10 DJEMBE’, i tamburi di legno tipici dell’Africa sub-sahariana, assumere un maestro djembefola nigeriano, che insegni ai detenuti a suonare lo strumento. La musica dello djembè è quella che essi hanno sentito fin dall’infanzia, dato che questo strumento accompagna i momenti della vita dei popoli di quelle zone: battesimi, matrimoni, circoncisioni, festività importanti.
Sono previste 30 lezioni in carcere, a 10 detenuti per volta. Si vuole ottenere un miglioramento delle condizioni dei detenuti, che, attraverso il recupero di parte della loro cultura, vengono spinti ad aprire anche la loro anima, a frequentare corsi per l’apprendimento della lingua italiana, consentendo così il miglioramento delle relazioni con gli altri detenuti e con gli agenti carcerari.
L’ importo necessario per la realizzazione di questo progetto è di € 5.000,00, di cui € 1.000,00 per l’acquisto degli strumenti musicali, € 2.500,00 per costo lezioni e spese di insegnamento, € 1.500,00 per spese promozione, comunicazione, acquisto beni per ricompense e varie.
Sono previste varie ricompense: animaletti di stoffa, acquerelli, lezioni di djembè e cene per due persone.
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