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Nella società del capitalismo sfrenato e della spettacolarizzazione i grandi eventi sportivi sono diventati sinonimo di speculazione e pretesto per intervenire barbaramente nel paesaggio urbanistico e sociale.
Ripercorrendo solo alcuni grandi eventi sportivi di questi ultimi 15 anni (da Torino 2006 ad Atene 2008, dai mondiali di nuoto a Roma nel 2009 alla doppietta mondiali ed olimpiadi 2014-2016 in Brasile), ci restituiscono un immagine di come lo sport sia diventato il cavallo di Troia del capitale e degli speculatori immobiliari, l’occasione per le avanguardie della finanza per mettere le mani su interi paesi eludendo leggi e diritti fondamentali.
Roma non è per nulla immune al cancro della speculazione cementizio-sportiva: i mondiali di nuoto del 2009, la città del rugby a Spinaceto o la vela di Calatrava sono solo alcuni grigi e tristi frame di una città dove le cricche del cemento la fanno da padrone mentre le aree destinate alla pratica sportiva scarseggiano o sono fatiscenti. In un Paese in cui mancano palazzetti dello sport, impianti nelle scuole e nei quartieri, in cui i beni comuni capaci di generare ricchezza sociale sono sempre più sott’attacco trovano invece spazio le grandi opere inutili ( dal TAV al MUOS, dal TAP alle TRIVELLE. )
Noi All Reds crediamo che lo sport sia inclusione, aggregazione, integrazione e quindi un diritto inalienabile di ogni persona che debba essere garantito da welfare e politiche sociali adeguate, e perciò immaginiamo una città dotata di impianti di quartiere polifunzionali, palestre per le scuole, strutture accessibili a tutte e tutti, fruibili dalla comunità, e di certo non una città che presta il fianco ad attività affaristico speculative.
Spinti da quest’idea di sport nel lontano 2004 siamo entrati la prima volta ad Acrobax, quello che una volta era il cinodromo della capitale, e sul quel campo dove un tempo correvano i cani ci siamo immaginati uno spazio da restituire alla comunità, uno spazio dove poter praticare sport libero, gratuito e accessibile a tutte e tutti, uno spazio dove giocare al meraviglioso gioco del rugby.
Ci siamo riappropriati di quello spazio abbandonato, lo abbiamo trasformato e lontani da interessi, dalle logiche economiche e di mercato ne abbiamo fatto un luogo sociale dove praticare sport popolare gratuito, cultura e aggregazione. Contrari all’idea machista dello sport come cura estetica ed esteriore del proprio corpo, alla violenza di genere e a qualsiasi tipo di sopraffazione, alla visione dello sport come mero intrattenimento e strumento per apparire e non essere, vediamo nello sport uno strumento che va oltre le differenze tanto da esaltarle e diventare la nostra forza.
Negli anni siamo diventati una grande comunità che sfiora i 200 atleti tra seniores maschile, femminile e giovanili che si rispecchia in questi valori, che crede nella difesa degli spazi conquistati, nella valorizzazione dei beni comuni, lontani dalle logiche del profitto, che lotta per evitare la chiusura delle tante realtà sociali oggi a rischio, spazi sotto la continua minaccia di sgombero e di risarcimento, una comunità che crede nella forza dello sport popolare come motore di progetti di riqualificazione e sviluppo urbano e di inclusione sociale. Uno sport che altro non può che definirsi anticapitalista e quindi antifascista, antisessista e antirazzista.
Oggi, spinti più che mai dal nostro motto Mai un passo indietro, guardiamo in grande, continuiamo a immaginare, a sognare uno spazio adeguato alla nostra grande famiglia sportiva.
Ed è per questo che abbiamo deciso di lavorare alla costruzione della nuova Club House in maniera totalmente autofinanziata, un progetto ambizioso, faticoso, ma indispensabile.
Uno spazio che modificheremo con le nostre forze ed energie, libero e aperto a tutte e tutti, che sarà palcoscenico di momenti aggregativi davanti a birre e terzi tempi, ma anche davanti a proiezioni di partite, di film, di presentazioni di libri, dibattiti e quant’altro. Uno spazio che per una realtà come la nostra, diventerà la principale la principale fonte di sussistenza, di autogestione e autofinanziamento.
Una grande sfida, ma un passo necessario alla soglia dei nostri 15 anni, perchè ci piace ricordare che "a volte la storia ha bisogno di una spinta" e il nostro sport ce lo insegna tutti i giorni che la spinta e il sostegno sono pratiche fondamentali.
La nuova club house si svilupperà quindi nel tunnel che ospita quella attuale, in un area di 210 mq, di cui circa 165 mq saranno dedicati alla clubhouse e circa 45 mq saranno adibiti a magazzino per gli altri laboratori del nostro spazio, Acrobax.
La clubhouse prevede due aree principali: un’area di 115 mq, in cui è incluso un piccolo spazio di accoglienza/segreteria, un bar, un magazzino ad uso del bar, uno spazio per tv e visione partite. Una seconda area, di 50 mq circa è adiacente alla prima e sarà adibita a sala riunioni e comprensiva di magazzino per stock materiali, merchandising, ecc.
Il lato lungo della club house sarà dotato di finestre e di una porta secondaria che affacceranno sul baricadero.
Inoltre, per ogni offerta superiore ai 10 euro, verrai omaggiato con gadget targati All Reds da ritirare a fine campagna.
Il Documentario "Rosso vivo"
https://www.facebook.com/rossovivodoc
Today’s society is very much about consumerism, unrestrained capitalism and the use of sports as money-making mass shows that pave the way for urban transformations which benefit few and disrupt the social and urban landscapes.
Rome is one such victim of the mass real estate ventures that have used sport as the Trojan horse to facilitate the uncontrolled building pursued by the ‘lords of concrete’ in the never-ending race for profits. Examples include the rugby city in Spinaceto or the acclaimed Calatrava ‘Vela’ (sail) that was designed by the world-renowned archistar Santiago Calatrava. These facilities are now abandoned and unused, yet tons of money were poured into these projects which could otherwise have contributed to the refurbishment of existing sports arenas and sport equipment in public schools, or the building of smaller, local sports centres at district level.
We, All Reds, believe in an inclusive sports culture, where doing sport means getting together, integration and sport for all regardless of race, origin, gender and sexual orientation. We believe that the right to sport is a fundamental human right, and it therefore should be supported by state welfare policies and investments. Our vision is for a city with multifunctional sport centres, state-of-the-art school gyms, accessible centres for all, including those who cannot afford to pay for expensive gym memberships.
The All Reds project is closely linked to Acrobax. In 2004, a group of us first entered the place commonly known as the ‘dog tracks’ of Rome where people used to go to bet on dog races. That place was abandoned and when we saw the now unused field we had a vision that changed the place forever. Amidst the dust, we envisioned a place where everyone could play sports and where a rugby field would have fit perfectly.
That is what convinced us to occupy that abandoned space and transform it into what is commonly called in Italian ‘a social centre’, or a place where people can come together for a variety of reasons, including playing sports and eating locally sourced food at low prices, as well as meeting to discuss local and international politics, listen to music, show movies and pretty much anything else that can bring people together.
Over the course of the past 15 years, we have become a large community with 200 members that are currently subscribed to our teams. These include the Female and Male Senior Teams as well as the ‘SmAll Reds’, or the categories that include all under 14 years old boys and girls who play rugby. All of those who belong to this community, including parents of our young SmAll Reds and our supporters, abide by the values that underpin our club: antifascism, anticapitalism, antiracism and antisexism.
We are against the image of rugby as a ‘macho’ sport, as it is commonly portrayed, and in fact we advocate to have more women and girls in our team as a means for their empowerment. We believe in a sport that brings different people together, regardless of their class, status, race or gender, and that can work as the engine to transform the urban space and make Rome a more inclusive place to live.
Our slogan ‘never stepping back’, encourages us to look towards a bright future for our community and our team. We are therefore dreaming of building a new house for our sport family. This is why we decided to redecorate and rebuild our Club House through the use of crowdfunding and building on the support of the network we so tirelessely created over the years.
We view the Club House as a space that is open to all who belong to the big Reds family (and newcomers too), where people can convene and converse over a beer, enjoying the ‘Third Half’ time after rugby games.
This area will serve as a free stage for all our collective moments: beer cheering, watching games, movies, launching new books and debates. We will redesign its physical space with all our efforts and energies with the aim of building a free and open space for all people that will represent our major source of livelihood in terms of self-management and auto financing.
It goes without saying that this project represents a major challenge for all of us. Nonetheless, we want to take this step forward on the threshold of our 15th anniversary as we like to think that “sometimes history needs a boost”. That is surely a lesson we learn everyday in sport: supporting and pushing one another are essential skills.
The new construction will be located on the same area as the current one: under the bleachers and covering overall approx. 210 sqm. It will host the clubhouse of approx 165 sqm as well as storage and technical spaces dedicated to other Acrobax laboratories (approx 45 sqm).
The main area of the new club house will consist of approx 115 sqm, featuring a small vestibule/reception, coffee/bar corner and a TV lounge for watching matches together. This area will be directly linked to a meeting facility, hosting training sessions and plenary meetings, and a small storage for the team merchandising.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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