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La crescente emergenza ambientale necessita un impegno impellente da parte di ognuno di noi.
L’Associazione Culturale Diramarsi promuove una nuova campagna volta alla sensibilizzazione delle tematiche ambientali per la rigenerazione di un’area rurale degradata. La campagna mira a realizzare un’area verde di gestione e uso comune, attraverso una progettazione partecipata, volta a promuovere le botaniche uniche del territorio e la crescita di una comunità attenta e rispettosa dell’ambiente.
L’Associazione Culturale Diramarsi promuove una nuova campagna volta alla sensibilizzazione delle tematiche ambientali per la rigenerazione di un’area rurale degradata. La campagna mira a realizzare un’area verde di gestione e uso comune, attraverso una progettazione partecipata, volta a promuovere le botaniche uniche del territorio e la crescita di una comunità attenta e rispettosa dell’ambiente.
Su questo spazio desideriamo piantare molteplici varietà di alberi da frutto e specie forestali, antiche e autoctone, al fine di rigenerare l’area ed aumentare la sua biodiversità specifica. Ma non si tratta solo di piantare alberi, il nostro scopo è creare una rete di collaborazione attiva in cui ogni individuo è invitato a partecipare contribuendo alla crescita culturale del luogo e alla sensibilizzazione locale delle tematiche ambientali.
Ogni individuo può apportare il suo contributo secondo i propri desideri e possibilità, partecipando attivamente al cambiamento e godendo di un libero spazio di confronto. E’ necessario condividere il concetto di qualità dell’abitare, consapevole che chi abita concretamente un luogo non lo distrugge; ne ha cura, lo sviluppa, poiché lo ritiene una risorsa personale, una parte di sé, della propria esistenza individuale e collettiva.
Questo spazio va quindi inteso come un’occasione, un’opportunità̀; un atto ricco di progettualità̀, competenza, e non più̀ consumo passivo dell’utente.
La fase storica attuale si caratterizza per la sperimentazione di nuovi percorsi di natura sociale ed economica così come per il riconoscimento di un movimento comune e mondiale. Milioni di persone, allineate ai temi della sostenibilità, condividono una percezione comune e una nuova visione del futuro. Questo progetto si unisce alla corrente e nasce anche con la convinzione che l’azione a livello locale sia fondamentale ed indispensabile per lo sviluppo sostenibile.
Vogliamo combattere la perdita della qualità̀ nell’utilizzo dei luoghi, elemento direttamente collegato all’indebolimento delle relazioni comunitarie. Crediamo siano due processi che si rafforzano reciprocamente: luoghi senza qualità̀, luoghi senza comunità̀. Intendiamo comunità come un gruppo solidale con un elevato senso di appartenenza e senso di condivisione di pratiche e valori.
L’atto simbolico di piantare alberi e ricreare uno spazio di utilizzo collettivo copre molte funzioni per far fronte a bisogni locali ma allo stesso tempo per sensibilizzare ed informare riguardo problematiche di scala planetaria come l’elevato tasso di deforestazione e l’aumento costante delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.Con questo, non abbiamo la presunzione di cambiare il mondo piantando alcuni alberi ma il primo passo per un cambiamento radicale è cominciare a cambiare il giardino di fronte a casa, se ognuno di noi nel quotidiano comincia da questi cambiamenti, un cambiamento di paradigma globale sarà sempre più vicino.
La campagna interessa il terreno della Croce Rossa dato in gestione all’azienda agricola Radici a Moncalieri, collocato in Strada Castelvecchio 34, 10024 Moncalieri (TO). Si tratta di uno spazio che gode di una vista magnifica sulla valle retrostante Torino affacciata sulle alpi e sul Monviso.
Lunga storia di agricoltori
La collina di Moncalieri è storicamente un’area di agricoltori e produttori di bachi da seta, primizie, olio e vino. Dopo la guerra - negli anni 50 - i contadini hanno abbandonato la zona per andare a lavorare in cità. Mentre, altre famiglie benestanti hanno acquistato molti dei terreni agricoli e delle cascine annesse.
Attualmente, un vincolo paesaggistico ha permesso di salvaguardare questa zona vietando la costruzione di altre case. Il problema é che queste cascine hanno annesse molti ettari di terra che per lo più sono lasciati incolti ed ormai i vecchi sentieri che collegavano tutta la collina e permettevano l’accesso al bosco sono stati abbandonati o interrotti da reti per delimitare le proprietà.
Così, l’importanza di piantare gli alberi in una zona come la nostra è anche quella di combattere l’erosione e lo smottamento in una collina che presenta gravi problemi a livello idrogeologico. Questo è dovuto alla dispersione delle acque piovane non convogliate nei canali e nei torrenti, alla mancanza di manutenzione delle antiche vasche di raccolta e al generale stato di abbandono delle aree boschive.
La collina di Moncalieri, immersa nell’area protetta del Po Torinese, era candidata alla Commissione MAB Unesco. Il processo di candidatura del territorio di Collina Po nel Programma “Unesco Man and Biosphere Reserve”, partito nel 2014, ha raggiunto la sua tappa all’appuntamento a Lima del 14-19 Marzo, dove è stato dichiarato Riserva della Biosfera, dopo la consegna del Dossier di candidatura alla Commissione MAB Unesco (30 settembre 2015).
Vista la sua complessità, questo progetto prevede uno sviluppo di lunga durata suddiviso nei seguenti passaggi:
La prima fase prevede la piantumazione di circa 40 alberi da frutto su una superficie di circa 3000 m2, per dare vita alla prima parte del giardino condiviso. La riforestazione verrà effettuata alla fine della stagione invernale 2020, in modo da farla coincidere con la stagione più adeguate per la piantumazione.
Oltre all’aspetto pratico di rigenerazione dell’area, sará possibile conoscere lo spazio grazie ai primi eventi collettivi: il vin brulé invernale per conoscersi e conoscere lo spazio, la giornata di piantumazione collettiva, il pic-nic estivo e altri che potremo organizzare in base alle richieste di tutte le persone che avranno piacere di coinvolgersi attivamente nel progetto.
Nel progetto abbiamo iniziato a pensare ad un primo design dello spazio, questo progetto verrà condiviso e rivisto grazie alla collaborazione con un tecnico agroforestale e un docente dell’accademia di permacultura italiana durante il workshop previsto per la fine della stagione invernale 2020 ed in seguito nella seconda fase in modo partecipato con le persone che si coinvolgeranno attivamente nel progetto.
Al fine di portare a termine questo primo step la nostra campagna di crowdfunding ha come obiettivo il raggiungimento della somma minima di 5.000 euro, che giustifica le seguenti spese:
L’acquisto di circa 40 alberi da frutto del costo di circa 40 euro l’uno, in modo da poter scegliere alberi già adulti, velocizzando così i tempi di fruizione dei prodotti per un totale di 1.600 euro
La preparazione del terreno destinato alla piantumazione: concimi, preparati biodinamici e recinzione, per un totale di 1100 euro
Spese di mantenimento del primo anno (taglio dell’erba, gestione dell’impianto e del sistema d’irrigazione in seguito alla piantumazione, utilizzo degli attrezzi agricoli) per un totale di 500 euro
Allaccio all’acquedotto (per garantire l’irrigazione) per un totale di 800 euro
Impianto d’irrigazione e elettrovalvola per gestire l’irrigazione automaticamente, per un totale di 500 euro
Gestione del progetto e progettazione (comunicazione e reperimento alberi e materiali) per un totale di 500 euro
A seguito del buon esito di questa raccolta fondi e l’impegno che i promotori del progetto assicurano nella sua gestione si avvierà la seconda fase, la quale prevede e incoraggia la partecipazione attiva di tutti gli attori che hanno contribuito nella prima fase al fine di realizzare il parco autogestito.
Questo step prevede il lancio della seconda campagna di crowdfunding (anno 2020) che ci permetterà di ampliare l’area riqualificata dando vita ad un nuovo spazio sociale fruibile da tutti coloro che intendono accompagnarci in questo progetto.
L’area interessata è la fascia di terreno retrostante al frutteto: in questo spazio intendiamo lanciare un processo di co-progettazione al fine di allestire un ambiente comunitario che includa infrastrutture (come tavoli e panchine) e nuovi elementi naturali in grado di soddisfare bisogni e necessità dei fruitori del parco.
I collaboratori avranno quindi modo di utilizzare questo spazio come luogo di incontro e relax, promuovendo anche nuove idee e progetti volti al miglioramento dell’area. Il parco sarà pertanto a tutti gli effetti comunitario ma sempre rivolto allo scopo principale di promozione e sensibilizzazione delle politiche ambientali, in accordo al mantenimento dell’equilibrio naturale.
Il nostro desiderio è quello di avvicinare le persone alla gestione centrale del parco, rendendole via via più autonome e coinvolte in modo da assicurare il buon funzionamento delle attività e il rispetto del luogo, mantenendo così un equilibrio armonico tra la comunità e l’ambiente.
La creazione di questo spazio sociale e culturale nell’ambiente rurale è promosso dall’associazione culturale Diramarsi e dall’azienda agricola Radici a Moncalieri.
Nasce nel 2017 dall’iniziativa di un gruppo di studenti e giovani lavoratori di ritrovare l’equilibrio, la serenità e il benessere generale grazie ad una connessione più stretta con la natura e le persone, promuovendo la sensibilizzazione della cultura della sostenibilità sotto tutti gli aspetti: ambientale, sociale ed economico. L’obiettivo è dar vita a un contesto dinamico, partecipativo e accessibile creando una rete di informazione e sperimentazione multidisciplinare. Al tal fine si organizzano eventi, workshop, mostre, rassegne, festival, conferenze, gruppi di studio, ricerca e sperimentazione ne campi di agricoltura ed ecologia, salute e benessere, arte e cultura, scienze e tecnologie e cultura del cibo.
Azienda agricola e fattoria didattica in provincia di Torino, nata con l’idea di integrare i benefici della vita urbana con il desiderio di tornare alle origini attraverso una realtà dinamica dove ogni ciclo di produzione viene collegato per conservare le risorse e trasformarle in nuovi prodotti tipici ed energia per l’ecosistema. Presso l’azienda agricola si possono comprare i prodotti di stagione, assaggiare ed acquistare la birra agricola. Dal 2018 RAM è anche iscritta all’albo delle Fattorie Didattiche Italiane. Infatti collabora con scuole ed associazioni per stimolare la curiosità verso la natura, i metodi di coltivazione e i valori etici del rispetto verso l’ambiente.
Nell’area della piantagione RAM svolgerà tutte le attività riguardanti l’implementazione del frutteto e il suo avvio, coordinando in seguito il suo mantenimento e salvaguardia alla quale tutti i partecipanti sono invitati a contribuire. Allo stesso tempo Diramarsi si occuperà della gestione della campagna, della comunicazione e della promozione delle iniziative culturali.
Le contribuzioni, in linea con i valori fondamentali di Diramarsi, tengono conto delle diverse volontà e possibilità di partecipazione di ogni individuo, offriamo pertanto diverse modalità di adesione alla campagna. Considerando che la raccolta fondi servirà a sostenere oltre all’acquisto degli alberi tutti i costi citati precedentemente per un totale di 5.000 euro, ogni contributo ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi del primo step. Qui di seguito elenchiamo le opzioni possibili di partecipazione alla campagna.
Tutti i partecipanti alla campagna potranno accedere ai file aggiuntivi con i dettagli riguardanti la mappa, il calendario delle attività comunitarie del primo anno, il documento completo del progetto Piantalà, i dettagli del Laboratorio di Frutteto naturale etc.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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