Una campagna di
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Care e cari! Questo è il primo crowdfunding della nostra storia e cade in un anno sensazionale per Yo Yo Mundi: quello del nostro trentesimo anniversario e di altri momenti memorabili per la nostra carriera.
Ma forse non è questo che importa, quello che conta è che noi, nonostante questi siano tempi assai difficili un po’ per tutti, crediamo nelle persone, nei sogni, nel futuro, nella famiglia delle cose e, certamente, nella forza rivoluzionaria delle canzoni, sia quelle che muovono il pensiero, sia quelle inventate solo per farci una carezza.
Siamo da sempre convinti che la musica debba viaggiare libera, anche se la tendenza è imprigionarla negli stereotipi e nelle ragioni del profitto e dello share, ma siamo anche certi che ancora e ancora troverà sempre accoglienza e spazio nelle orecchie, quelle attaccate alla testa, quelle dipinte sul cuore. Noi crediamo nella canzoni e nella musica!
Vi sarete accorti che al giorno d’oggi la musica sembra stia morendo, ridotta troppo spesso solo a brusio, rumore o sottofondo, diffusa male, senza grazia, senza dignità, senza passione, stropicciata e maltrattata, gli spazi sono pochi sempre meno, le risorse inesistenti e un filtro mediatico a base di algoritmi (quelli sì, molto ben pagati) pare garantisca visibilità e occasioni solo alle canzoni orecchiabili e/o consumabili in fretta, opera delle produzioni unidirezionali delle major.
Avete presente la logica della grande distribuzione? Lungi da noi tesserne le lodi, anzi, ma ora e qui ci vengono utili per farvi un esempio, per provare a condividere un ragionamento. Avete visto quanti prodotti naturali e biologici? Avete notato il loro incremento sugli scaffali e, non solo lì, ma in giro per mercati, fiere e negozi? Ebbene, molte persone stanche di mangiare prodotti (da classifica?), di farsi consumare dalle pubblicità, di ingoiare cibi plastificati e prodotti di bassa qualità magari pieni zeppi di pesticidi, conservanti, coloranti, zuccheri (tutti prodotti assai belli alla vista, ma spessissimo senza sapore e, soprattutto, micidiali per la nostra salute), hanno imposto, con le loro scelte altre, al mercato di cambiare.
Anche il diavolo della grande distribuzione è influenzabile, dunque? Siamo in tanti a tavola, dicevamo ne “La solitudine dell’ape”, ergo possiamo proporre/imporre cambiamenti anche sostanziali, ad esempio moltiplicando la richiesta di prodotti sani e certificati, di prodotti naturali e biologici. E il mercato pur di non perdere utili e profitto, ha dovuto dar conto a questa richiesta/esigenza e si è via via modificato e, in buona parte, riconvertito.
Noi siamo fermamente convinti che anche il mercato musicale si possa influenzare e si possano cambiare in meglio le cose, si può fare un rivoluzione gentile e, se saremo in tanti, irresistibile.
Ricominciando a dare spazio e dignità alla musica, ritornando ad essere curiosi, a dedicarci tempo, a condividerla, non solo sui social, ma anche ritornando ad ascoltarla live. Insomma, noi Yoyo speriamo che nasca finalmente il tempo della musica biologica e naturale, che crescano attenzione e rispetto per chi la praticherà e chi gioiosamente ne fruirà, che si creino nuove forme di distribuzione e diffusione, che si metta in difficoltà il mercato della musica piena di pesticidi e che si torni a sognare bellezza, cultura, originalità e non a sperare solo visibilità e ricchezza.
Ecco perché abbiamo voluto intitolare questo nostro nuovo album “La Rivoluzione del battito di ciglia”, mettendo insieme un termine come rivoluzione pieno di energia e forza, di voglia di futuro e cambiamento, con un atto spontaneo, figlio di emozioni, spesso invisibile, sicuramente irriproducibile (dalla tecnologia e dalla robotica!) che possa sintetizzare tutto questo: una rivoluzione gentile, ma implacabile, una svolta decisa, ma mai e poi mai violenta. Come l’acqua che non conosce e tollera confini, anche la musica tornerà a fluire, ritornerà colonna sonora delle nostre vite, dei nostri ricordi, del nostro quotidiano, del nostro amore. Non più imposta da chi tiene in mano i fili della comunicazione e li agita solo per il profitto, ma che nasca e germogli “dal basso” calda, vera, viva, vibrante… nuovamente sostanza di sogno.
Ecco che cosa intendiamo per musica bio, ecco il significato profondo di questo nostro crowdfunding!
Ma ora vi vorremmo parlare delle canzoni che sono in questo album. Anche se parlare di musica e come ballare di architettura, diceva Frank Zappa. Fare un album è come costruire una casa, come compilare un menu per un pranzo.
Un album è come un orto. È un porto aperto. Benvenuti nella “Rivoluzione del battito di ciglia”.
Ecco alcuni titoli: “Il silenzio che si sente” e “Spaesamento” (che troverete accennati in chiave acustica nel video di presentazione della campagna) e poi "VCR" (cosa significherà mai?), “Ninna nanna del filo”, “Il paradiso degli acini d’uva”, “Ovunque si nasconda”, “Umbratile”, “Fosbury”, “Il bacio sospeso” e altre ancora (arriveremo a 11 forse 12 o addirittura 13 canzoni totali!).
Bene per ora ci fermiamo qui, ma non prima di avervi detto che ci saranno ospiti straordinari che ancora non vi possiamo svelare, che di questo album uscirà, novità assoluta, anche il vinile, il primo vinile della storia Yo YoMundi (e poi ci sono un sacco di belle ricompense: la t-shirt, il vinile di Sciopero e ristampa del mitico demo di “Andeira” su cd, in primis, e tutto il resto che troverete ben specificato qui nella pagina).
Inoltre, sappiate che il nome di ognuno di voi che ci aiuterà a realizzare questo album sarà impresso all'interno dell'album (e forse addirittura in un video ad hoc!). Sarà bello e importante per noi leggere tutti i vostri nomi!
Noi Yoyo vi vogliamo molto bene, abbiamo raccolto la meraviglia della vostra attenzione e del vostro affetto per noi, in tutti questi anni, in una miriade di occasioni felici e dunque cercheremo di restituirvi questo amore con un bel grappolo di canzoni che speriamo vi regalino, a loro volta, emozione, una goccia di bellezza e perché no, anche un po’ di stupore!
Grazie di cuore, ci vedremo presto in giro, perché noi Yoyo non vediamo l’ora di restituire al tempo e al mondo queste nostre (a questo punto anche vostre!), canzoni nuove (ma nuove per davvero!) della nostra\vostra… Rivoluzione del battito di ciglia.
Vostri Yo Yo Mundi
P. S. Abbiamo scelto di utilizzare un registratore a nastro dalle grandi orecchie (graficamente ideato e realizzato da Ivano A. Antonazzo, ça va san dire!) per rappresentare il movimento circolare che anima questo nostro nuovo album; ci piacciono assai questi marchingegni che girano, trascinano, avvolgono e riavvolgono nastri emettendo straordinari ronzii di meccanica analogica e che ancora e ancora registrano sogni, fiato, idee, respiri, speranze, suoni e talvolta addirittura… Battiti di ciglia!
Se durante la campagna ci seguirete sulla nostra pagina Facebook (@yoyomundiofficial) durante tutta la campagna vi sveleremo moltri altri "ingredienti" di questo progetto, come per esempio il veder nascere insieme la grafica della copertina oltre a moltre altre "chicche"...
Yo Yo Mundi - Bio di un gruppo Bio
Gruppo storico della canzone d’autore e del rock-folk italiano, gli Yo Yo Mundi vengono dal Monferrato la terra di Luigi Tenco, della “Genova per noi” di Paolo Conte, dei racconti di Pavese, Lajolo, Monti e Fenoglio e sono in attività da quasi trent’anni (nel 2019, il 5 marzo, hanno festeggiato il compleanno tondo, tondo!).
Artefici instancabili di un girovagare in lungo e in largo per la penisola fatto di concerti, reading, spettacoli teatrali, sonorizzazioni, hanno spesso varcato gli italici confini: memorabile il tour di Sciopero in UK e Irlanda nel 2008 (fino alla recente replica in occasione dell’inaugurazione della Cineteca Nazionale di Tunisi).
Hanno all’attivo decine di album, l’ultimo “Evidenti tracce di felicità” arrivato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria Album dell’anno! La loro musica, fin dagli esordi, era colorata, sghemba e piena di energia - gli Yo Yo Mundi sono selvatici e fanno “musica selvatica”, disse un giorno di loro Paolo Conte - , gli Yoyo sono stati uno dei primi gruppi italiani a utilizzare la fisarmonica al posto della seconda chitarra nel combo rock (ma anche il basso acustico), creando così sonorità originali che via, via si sono trasformate, mantenendo la caratteristica vena folky, ma aprendosi a sempre nuove sonorità e sperimentazioni che brillano sia nei loro dischi (l’album “Munfrâ”, ad esempio, ha ottenuto grandi gratificazioni nel mondo della world music, classificandosi al secondo posto come album dell’anno nella categoria dedicata ai dischi in dialetto del Premio Tenco) e sia nei tanti progetti artistici che li vedono ideatori e protagonisti.
È bello dire che la loro cifra stilistica si è notevolmente evoluta anche grazie a meravigliose collaborazioni con artisti quali Ivano Fossati, Steve Wickham (The Waterboys), Lella Costa, Wu Ming, The Gang, Massimo Carlotto, Franco Branciaroli, Brian Ritchie e Gordon Gano (Violent Femmes), Giuseppe Cederna, Betti Zambruno, Hevia, Anna Maria Stasi, Gianni Maroccolo, Giorgio Gaber, Teresa De Sio, Carlo “Carlin” Petrini, Moni Ovadia, Guy Kyser (Thin White Rope), Cristina Nico, Michael Brook, Marco Baliani, Paolo Bonfanti, Anna Oxa, Alessio Lega, Trey Gunn, Banda Osiris, Patrizia Laquidara, Eugenio Finardi, Stefano Tassinari, Andrea Chimenti e Beppe Quirici tanto per citarne solo alcuni.
(Yo Yo Mundi insieme a Daniela Tusa)
Una band da sempre sensibile alle tematiche inerenti alla difesa dell'ambiente e dei diritti umani, che ha collaborato attivamente con associazioni quali Emergency, Amnesty International, LAV - Lega Anti Vivisezione -, ENPA, Espérance ACTI, Me.Dea Centro Anti Violenza sulle Donne, ANPI, Greenpeace, Slow Food, Antigone (Diritti e Garanzie Sistema Penale) Libera e Musica Contro le Mafie e Associazione Peppino Impastato (gli Yo Yo Mundi sono stati insigniti del Premio Musica e Cultura).
Un gruppo che ha sempre desiderato - soprattutto - muovere il pensiero con la propria musica, non limitandosi a scrivere canzoni per divertirsi e divertire, ma animato da una passione culturale e narrativa legata a doppio filo con la memoria, la storia, il sociale, la solidarietà e l’ecologia, che sono da sempre il vero motore di questi musicanti determinati, curiosi e felici. Ecco perché questa loro bio(grafia) è davvero bio!
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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