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La mostra racconta il cambiamento del ruolo delle donne nella società Italiana, attraverso lo sguardo dei movimenti politici delle donne, protagonisti della profonda trasformazione culturale e sociale dell'Italia a partire dal 1968.
Riteniamo che l’approccio storico sia fondamentale per far conoscere ai più giovani (e ricordare agli altri) quanti cambiamenti siano avvenuti, e quanti diritti le donne siano riuscite ad ottenere attraverso il proprio protagonismo: è un percorso che non si deve interrompere, perché ancora tanta è la strada da percorrere. E questa mostra ci aiuta a volgere uno sguardo al passato, a comprendere meglio le continuità e le discontinuità, a far conoscere alle e ai più giovani una storia fortemente collegata al nostro presente.
Come associazione Corrente Alternata, siamo impegnate da oltre 10 anni nella promozione di una cultura di genere nel mondo del lavoro, dell’educazione, della comunicazione e dell’arte. La nostra finalità è quella di contrastare stereotipi e discriminazioni di genere, in particolare attraverso attività di educazione e formazione attive.
Abbiamo pensato che portare la mostra "Alza il triangolo al Cielo" nella nostra città ci desse un'ulteriore opportunità per lanciare il nostro messaggio!
Ecco cosa abbiamo in mente:
L’esposizione si basa su una narrazione tematica e cronologica, espressione di una contaminazione di linguaggi differenti che danno vita ai corpi, alle parole e agli spazi delle donne che hanno cambiato l’Italia, dagli anni Sessanta fino agli Ottanta e al presente.
I materiali esposti (documenti, riviste, fotografie e video) sono il frutto di un attento lavoro di ricerca e selezione, realizzato da Stefania Minghini Azzarello, sotto la supervisione scientifica di Elda Guerra. E' grazie a questo lavoro che avremo la possibilità di vedere e dare un nuovo significato ai materiali di archivio, che provengono in particolare dall'Archivio di Storia delle Donne, dalla Biblioteca Italiana delle Donne, da altri archivi storici (Fondazione Badaracco, Archivia Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne, Centro di documentazione Flavia Madaschi, Femminismo Ruggente, Archivio del Movimento Identità Trans, Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l'Economia Sociale, Fondazione Gramsci), nonchè da archivi personali nazionali e internazionali.
I materiali sono suddivisi in quattro ambiti tematici:
La prima edizione della mostra è stata realizzata nel 2018 dall’Associazione Orlando presso il Centro delle Donne di Bologna, allestendo i materiali all'interno della cornice architettonica del Chiostro dell'ex Convento Santa Cristina: ogni sezione tematica occupava uno dei 4 lati del chiostro, e veniva contraddistinta da un colore. Nel dover immaginare una location su Firenze, la Biblioteca delle Oblate è sembrata il luogo ideale, sia per la centralità e l’alto livello di frequentazione, sia perché si riproponeva un chiostro come spazio architettonico: nell'ipotesi di allestimento abbiamo ipotizzato di distribuire le diverse sezioni tematiche tra i diversi piani del chiostro interno, anche al fine di valorizzare il più possibile i punti di osservazione dall'alto. Questo significa che, in linea con quanto fatto a Bologna, lavoreremo su materiali di grandi dimensioni ed impatto, che possano abitare gli spazi aperti della biblioteca.
Il crowdfunding servirà quindi a coprire le spese della realizzazione dei materiali per la nuova location, nonchè a permettere di creare una nuova sezione specifica dedicata al femminismo a Firenze. Realizzare questa mostra a Firenze è anche l'occasione per indagare e dare visibilità ai numerosi gruppi e collettivi che hanno costruito il femminismo nella nostra città.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
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