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Anticorpi bolognesi

Una campagna di
Witness Journal

Contatti

Una campagna di
Witness Journal

Anticorpi bolognesi

Campagna terminata
126%
126%
  • Raccolti € 7.605,00
  • Obiettivo € 6.000,00
  • Sostenitori 237
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria
  • Obiettivi
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze
    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

Una campagna di 
Witness Journal

Contatti

Il Progetto

“Anticorpi bolognesi” èun reportage di Witness Journal che racconta come Bologna ha vissuto questi due mesi di emergenza Coronavirus, rifuggendo dal pietismo e da una narrazione forzatamente negativa. Un progetto che attraverso fotografie, grafiche, illustrazioni e parole narra la multiforme umanità di Bologna durante i mesi del lockdown.

Abbiamo raccontato non tanto l’emergenza, quanto le storie di chi si è messo in gioco sostenendo gli “ultimi”, azioni concrete che la rete sociale bolognese ha attivato fin dal primo giorno di chiusura totale. Abbiamo documentato questa dura esperienza per evitare che resti solo un ricordo, nella speranza che rappresenti un punto di partenza per cambiare molti ostacoli sociali che l’emergenza ha messo in luce e accentuato. La prima parte di questo lavoro è online e disponibile sul numero speciale e gratuito di Wj 112. Ora vogliamo portare avanti questo racconto, con un duplice intento. Continuare a raccontare quello che succede in città durante la fase due e sostenere concretamente, anche economicamente, due campagne solidali portate avanti sulla città di Bologna.

“Anticorpi bolognesi” è un progetto sperimentale in cui la fotografia si unisce ad altri linguaggi della comunicazione: non solo parole, ma anche grafiche e illustrazioni. Un progetto animato dalle esperienze di più soggetti: le fotografie di Giulio Di Meo, i testi di Sara Forni, le grafiche di Vittorio Giannitelli e le illustrazioni di Luca Ercolini/Elle.


Perché sostenere questo crowdfunding?

  • Sottolineare l’importanza del fotogiornalismo indipendente, che porta avanti progetti di approfondimento coprendo storie di importanza sociale, offrendo spazi alle voci meno ascoltate, senza ricevere finanziamenti pubblici e senza sponsor privati. Per Witness Journal l’indipendenza è fondamentale per raccontare la realtà senza accettare compromessi, ma la libertà editoriale ha un costo spesso difficile da sostenere. L’unico modo per continuare, è esplorare nuove strade editoriali, come una campagna di crowdfunding. Solo attraverso una partecipazione collettiva associazioni come Witness Journal possono continuare ad esistere.

  • Sperimentare un giornalismo che usa linguaggi diversi, dalla fotografia al testo, dall’illustrazione alla grafica. Unire attori diversi intorno ad uno stesso progetto per confrontarsi e condividere esperienze, scegliendo la strada del crowdfunding anche per provare a remunerare le professionalità messe in campo, in un tempo in cui le libere professioni legate all’informazione e alla cultura sono messe sempre più in difficoltà. L’emergenza è stata un fiorire di conferenze, incontri e corsi in streaming molto spesso gratuiti: se all’inizio era motivo di solidarietà e sostegno, a lungo andare il rischio è che possa passare il messaggio sbagliato che arte e cultura siano soltanto beni accessori, per questo gratuiti.

  • Per la redazione di Witness Journal, che prima di un magazine è un’associazione che opera sul territorio locale, è fondamentale continuare a dimostrare che la fotografia e il racconto sociale non sono solo manifestazioni di indagine giornalistica fini a sé stesse, bensì fondamentali per dare voce alle azioni concrete portate avanti dalle realtà del Terzo settore. Per Wj dunque, l’informazione acquista valore maggiore quando riesce a contribuire, anche economicamente, alle stesse realtà che racconta. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere Staffette alimentari Partigiane e Don’t Panic.

Se anche tu credi nel progetto, fra un mese, il 9 giugno, il lavoro della redazione si concluderà con la pubblicazione del libro di ‘Anticorpi bolognesi’ in versione integrale. Il lavoro completo infatti che prevede 12 storie, 150 pagine con oltre 100 fotografie, illustrazioni, grafiche e testi di approfondimento. Puoi già pre-acquistare la versione cartacea sostenendo questa campagna di crowdfunding. 

Come saranno utilizzati i soldi del crowdfunding?

L’obiettivo è quello di raccogliere 6.000 euro che saranno così suddivisi:

- 25% sarà usato per sostenereWitness Journale per ricompensare chi ha preso parte al progetto

- 25% finanzierà la campagna Staffette alimentari Partigiane(YaBasta Bologna, Làbas e TPO)

- 25%  finanzierà la campagna Don’t Panic- organizziamoci (Ritmo Lento, Coalizione Civica Bologna, Arci Bologna, Link Bologna, La Malaeducación, Radio Leila).

- 25% sarà utilizzato per realizzare il libro ‘Anticorpi bolognesi’, già disponibile per essere pre-ordinato.

Cosa fa Witness Journal?

Witness Journal è il primo mensile di fotogiornalismo online italiano. Uscito ad Aprile 2007 ad oggi abbiamo pubblicato 112 numeri per un totale di oltre 1000 reportage. Nel 2016 è nata anche l'associazione WJ con l’obiettivo di promuovere la diffusione della cultura fotografica e dell’informazione attraverso le attività editoriali, la formazione in ambito fotogiornalistico e la promozione di progetti integrati. 

Cosa fanno le Staffette alimentari Partigiane?

Una campagna promossa da YaBasta Bologna, Làbas e TPO per l’acquisto e la distribuzione di cibo e generi di prima necessità igienico-sanitaria alle persone senza fissa dimora di Bologna. I volontari una volta a settimana percorrono in bici le strade della città e oltre al cibo distribuiscono anche libri alle persone senza fissa dimora. Gli attivisti hanno dato vita anche ad altre due iniziative: la prima “Il mio rifugio è un libro” ha lo scopo di consegnare libri di testo e di narrativa a bambini e ragazzi obbligati a stare in casa durante la quarantena senza qualcosa da poter leggere; la seconda “Brigate di Mutuo Soccorso” invece si occuperà di consegnare pacchi alimentari a famiglie che si sono trovate in difficoltà a causa degli effetti economici della diffusione del Corona virus.

Cosa fa la rete solidale di Don’t Panic?

Don’t Panic, organizziamoci è una rete solidale nata per fronteggiare l’emergenza nella città di Bologna lanciata da diverse realtà attive in città (Ritmo Lento, Coalizione Civica Bologna, Arci Bologna, Link Bologna, La Malaeducación, Radio Leila). Le iniziative messe in campo non si limitano alla semplice raccolta e distribuzione di cibo ma toccano competenze trasversali, dal supporto legale e burocratico per le pratiche di lavoro fino al sostegno psicologico per le donne vittime di abusi e sfruttamenti. Non manca anche un momento di confronto pubblico durante i programmi radiofonici di Radio Leila.

Team del progetto:

Sara Forni lavora come giornalista all'agenzia di stampa nazionale Dire. Per lavoro e per passione, scrive e si interessa principalmente di tematiche sociali, welfare, tutela dei diritti umani e cultura. Collabora con la rivista di Witness Journal.

Giulio Di Meo, fotografo italiano impegnato da quasivent’anni nell’ambito del reportage e della didattica. Fotografo freelance iscritto all’ordine dei giornalisti, porta avanti i suoi progetti in modo indipendente. Collabora con diverse associazioni e ONG. Ha pubblicato 5 libri fotografici.

Luca Ercolini in arte Elle, studente di giurisprudenza e illustratore, vive a Bologna. Pubblica le sue illustrazioni e riflessioni sul profilo Instagram “I diseigi di Elle”.  Fa parte della comunità di Làbas-Tpo dove partecipa a progetti in ambito migratorio, diritto alla città e mutualistico.

Vittorio Giannitelli si occupa di comunicazione visiva e grafica, appassionato di fotografia e dell’oggetto “manifesto”. Dal 2017 fa parte della redazione di DINAMOpress.it e dal 2018 cura la comunicazione visiva di Witness Journal.

Alessio Chiodi Giornalista professionista, fotografo per passione. Dal 2017 fa parte della redazione di Witness Journal in qualità di redattore e responsabile del sito internet. Vive a Milano.

Matilde Castagna, studia in Italia e negli Stati Uniti, laureandosi in Scienze della Comunicazione con una tesi in semiotica della Fotografia di Reportage. Freelance, si occupa di fotografia e video, caporedattrice della rivista Witness Journal, attualmente vive a Milano.

Amedeo Novelli, fotografo e giornalista professionista, vive a Milano. Nel 2007 fonda la rivista Witness Journal di cui è direttore responsabile. Insegnante di fotogiornalismo e fotografia, dal 2014 cura una rubrica sulle pagine del mensile Il Fotografo.

Valeria Altavilla lavora alla Biblioteca Universitaria di Bologna, fotografa per passione. Dal 2016 coordina l’organizzazione di eventi e mostre per Wj Bologna e cura le pagine social per la rivista e l’associazione. Responsabile per Wj del Festival di fotografia documentaria “Closer-Dentro il Reportage”.

Fabrizio Martelli lavora come fundraiser nel campo del no profit. Responsabile per WJ della campagne di crowdfunding per la raccolta di fondi e il tesseramento.

Ricompense

Fai una donazione libera
Campagna terminata
€5.00

Anticorpo base

Con una donazione di 5 euro riceverai:
- una cartolina a scelta libera del progetto (13x19 su carta Fedrigoni con spessore bordo bianco 3 mm)

Scegli
€10.00

Anticorpi doppi

Con una donazione di 10 euro riceverai:
- 3 cartoline a scelta libera del progetto (13x19 su carta Fedrigoni con spessore bordo bianco 3 mm)

Scegli
€20.00

Anticorpi amici

Con una donazione di 20 euro riceverai:
- 3 cartoline a scelta libera del progetto (13x19 su carta Fedrigoni)
- 1 stampa 20x30 su carta fine art

Scegli
€30.00

Anticorpi bolognesi

Con una donazione di 30 euro riceverai:
- 3 cartoline a scelta libera del progetto (13x19 su carta Fedrigoni)
- 1 stampa 20x30 su carta fine art
-1 copia del libro "Anticorpi Bolognesi"

Scegli
€50.00

Anticorpi super

Con una donazione di 50 euro riceverai:
- 5 cartoline a scelta libera del progetto (13x19 su carta Fedrigoni)
- 1 stampa 20x30 su carta fine art
-2 copie del libro "Anticorpi Bolognesi" con il tuo nome inserito tra i sostenitori del progetto

Scegli
€100.00

Anticorpi sponsor

Con una donazione di 100 euro riceverai:
- 5 cartoline a scelta libera del progetto (13x19 su carta Fedrigoni)
- 2 stampe 20x30 su carta fine art
- 3 copie del libro "Anticorpi Bolognesi" con il tuo nome inserito tra i sostenitori del progetto

Scegli
€250.00

Anticorpi per Sempre

Con una donazione di 250 euro riceverai:
- 1 stampa 30x40 su carta fine art
- 2 stampe 20x30 su carta fine art
- 3 copie del libro "Anticorpi Bolognesi" con il tuo nome inserito tra i sostenitori del progetto
- 1 workshop con Witness Journal

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Commenti (50)

Per commentare devi fare
  • SL
    Sonia Grazie per questo bellissimo progetto! Sonia
    • avatar
      Emanuela Grazie per i bei progetti
      • AG
        Andrea Grazie a Giulio Di Leo per essere venuto a trovarci agli Orti Popolari con Roberto Morgantini e averci raccontato del progetto Anticorpi Bolognesi. Sono ansioso di avere il libro tra le mani! Grazie!
        • RL
          Odissea nello Spazio APS Bella regaz, grazie mille da tutto RitmoLento! <3
          • avatar
            Claudio Bella iniziativa, in bocca al lupo!
            • avatar
              Carlo Un bel progetto
              • avatar
                Sara Fantastica iniziativa!
                • avatar
                  Sonia Un piccolo contributo per un GRANDE PROGETTO!!!
                  • avatar
                    Michela Grazie per questo "documento". Seguo con ammirazione i lavori di Giulio di Meo che ho conosciuto perché legati dalla causa saharawi, quindi attraverso il suo racconto dei campi profughi. Sono contenta di sostenere questo progetto. Michela Cecchini
                    • avatar
                      Luca Il progetto è davvero bello, un documento sociale e storico di grande spessore umano. Le foto sono sguardi meravigliosi e la descrizione scorre fluida. Bravi ottimo lavoro, come sempre. Sono felice di contribuire e partecipare, avere questo libro in casa è un ottimo modo per raccontare la realtà che un domani sarà utile anche ai miei figli, oggi poco più che ragazzi. Grazie per essere sempre attenti e diversi. Barbara

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