Una campagna di
Patrizia PicciniContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
Fototeca Gilardi è una raccolta non solo di fotografie ma anche di materiale editoriale che tratta di fotografia, specialmente prodotto dal suo fondatore Ando Gilardi che è stato, oltre che per un periodo della sua vita fotografo, soprattutto uno storico e un appassionato divulgatore di tecniche grafiche e fotografiche. Questo progetto nasce dal ritrovamento in Fototeca di un vero tesoro da lui stesso metodicamente conservato: le pagine della sua rubrica Fotografia tenuta sul periodico Vie Nuove dal 1964 al 1978.
L’idea di comporla in un volume riprodotta in anastatico ci ha subito appassionato e riordinando il materiale, abbiamo in primo luogo colmato alcune lacune (rubriche mancanti) con ricerche bibliografiche e poi, ispirate dalla lettura, abbiamo contestualizzato gli scritti con immagini della stessa epoca tratte dall’archivio fotografico. La realizzazione è minimale ma il contenuto a nostro avviso è potente. Abbiamo pensato di realizzarlo autonomamente come una delle nostre rare edizioni (vedi http://shop.fototeca-gilardi.com/prodotti/edizioni-FSN) , ma per la prima volta con il supporto di Produzioni dal Basso e inizialmente in 100 copie che saranno aumentate di numero a seconda delle prenotazioni. Il primo sarà un bel volume di 280 pagine di formato 23x32 cm, che include le rubriche dal 1964 al 1970; seguirà il secondo che completerà la raccolta.
Ma ecco qualche parola in più per illustrare di cosa si tratta con maggiori dettagli. La collaborazione di Ando Gilardi con Vie Nuove era cominciata a partire dal 1951 - ma solo occasionalmente - con alcuni fotoservizi di attualità e cultura. Quando Gilardi ha cominciato a tenere regolarmente la rubricaFotografia era già due anni che non era più fotoreporter per la rivista Lavoro, settimanale della CGIL. Per Lavoro aveva viaggiato lungo tutta l’Italia (1950-1962) fotografando la vita di braccianti e operai per scrivere le sue vivaci fotocronache. Vie Nuove, fondato da Luigi Longo nel 1946, era un periodico che gravitava nell’orbita del Partito Comunista Italiano e aveva come lettori i lavoratori dei quali su Lavoro Gilardi aveva narrato le storie. Da queste due riviste i lettori avrebbero dovuto essere “conquistati” alla concorrenza dei periodici leggeri di costume che uscivano a cura dell’industria editoriale padronale: testate che trattavano di argomenti popolari assecondando il naturale bisogno di evasione di chi conduceva una monotona vita casa-lavoro. La sfida era essere leggeri, dare ancor più campo libero all’immaginazione ma allo stesso tempo mantenere un messaggio etico fondamentalmente “di sinistra”, opponendosi alla persuasione occulta del consumismo.
La rubrica Fotografia è stata perfettamente in linea con questo intento avendo come “antagoniste” non tanto le “Domeniche del Corriere” e simili che idealmente si opponevano a Vie Nuove ma le riviste di fotografia che già ammiccavano dalle edicole ai primordi del boom che poi seguì negli anni Settanta e Ottanta.
Gilardi aveva una sua mission: democratizzare l’hobby della fotografia come mezzo espressivo. Ovvero fare in modo che anche il semplice operaio con le sue scarse risorse economiche potesse divertirsi/gratificarsi con la fotografia senza essere da meno del borghese benestante, anzi! In più guidava i suoi lettori a sviluppare maggiore creatività e consapevolezza. Nella rubrica si suggeriva l’utilizzo al meglio delle attrezzature più economiche; nel suo programma rientrava la demitizzazione dell’apparecchio fotografico costoso. Fotografia è stata una rubrica scritta in coerenza con la testata, il cui sottotitolo recitava: settimanale di politica, attualità e cultura.
La rubrica andando avanti negli anni è diventata più filosofica; si è svincolata dalle descrizioni della mera attrezzatura e si è rivolta con questo nuovo approccio al significato del fotografare analizzando cosa succede nel profondo del materiale sensibile, negli apparecchi e negli obiettivi. Il tono sempre brillante e divertito, semplice ma non banale. La lettura oggi di questa rubrica oltre che piacevole è interessante per varie ragioni, una delle quali è che illustra alcuni procedimenti fotografici che adesso avvengono in automatico o che sono per esempio diventati funzioni di post-produzione (Photoshop) e conoscere il principio analogico aiuta a capire come lavora in digitale il che vuol dire gestire più consapevolmente funzioni e automatismi.
Leggendo Fotografia si viene a conoscenza di alcuni particolari biografici salienti di chi la scriveva: trapela che il 2 dicembre 1966 Gilardi aveva una gamba fratturata, rotta in un incidente sulla scena del primo film da registi dei Fratelli Taviani; si legge che inspiegabilmente a 46 anni (1967) l’autore si definiva un “povero vecchietto traballante” e che nello stesso anno il 19 ottobre 1967 si trasferiva da Roma a Milano; si colgono alcuni ragionamenti che verranno sviluppati pochi anni dopo nel ponderoso saggio Storia Sociale della Fotografia edito nel 1976 da Feltrinelli. È importante che questa rubrica venga nuovamente pubblicata, e quindi partecipare alla sua realizzazione anticipando un contributo è come mettere un tassello importante alla realizzazione del grande ideale mosaico internazionale che racconta con testimonianze e pubblicazioni la multiforme Storia della Fotografia.
Nota importante: l'edizione verrà stampata in ogni caso anche se non verrà raggiunta la quota prestabilita, quindi a tutti i sostenitori è garantita la ricompensa promessa.
AGGIORNAMENTO DEL 27 MAGGIO 2020:
Tra gli apparati che completano il volume abbiamo il piacere di annunciare che saranno presenti due testi inediti: il primo di Michele Smargiassi il secondo di Daniela Giordi.
Michele Smargiassi: detto anche il Fotocrate in quanto fondatore e autore di Fotocrazia, blog di Repubblica.it dedicato alla fotografia nonché autore di innumerevoli saggi, prefazioni e postfazioni che trattano di fotografia, tra i più celebri Un'autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009) e l'ultimo Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola (Contrasto 2020).
Daniela Giordi: direttrice di ABF Atelier per i Beni Fotografici, azienda che si occupa di restauro, ripristino e condizionamento di originali fotografici su diversi supporti e in quanto tale autrice del condizionamento del nostro fondo Ando Gilardi reporter nonché curatrice della mostra omonima (GAM, Torino 2019) come di altre numerose mostre ed eventi fotografici.
AGGIORNAMENTO DEL 9 GIUGNO 2020
Abbiamo concluso la produzione del segnalibro dedicato alla produzione della raccolta e destinato ai sostenitori con le formule il libro anche per un amico e il libro anche per un amico deluxe. Tra leimmagini in galleria alcune riprese dell'oggetto "in azione" nella nostra libreria.
AGGIORNAMENTO DEL 16 GIUGNO 2020
L'impaginazione delle anastatiche dei ritagli delle rubriche è in progress, procede con l'accurata passione che noi, curatrici e grafica, stiamo riversando in questa delicata fase del progetto. Nelle tre nuove immagini caricate in galleria abbiamo ricreato in digitale una visione d'anteprima di ciascuna delle annate di questo primo volume: 1964-1965-1966-1967-1968-1969-1970.
AGGIORNAMENTO DEL 26 GIUGNO 2020
C'è un cambiamento nella immagine di presentazione del progetto che non è più un'immagine ma ...un video. Nella sequenza mostriamo gli oggetti-ritaglio e in breve di cosa si tratta, inoltre perché siamo su Produzioni dal Basso: i vantaggi per noi e quelli per i sostenitori.
AGGIORNAMENTO DEL 03 LUGLIO 2020
Nuovi contenuti caricati in galleria! nel primo video si tratta di una prova di stampa delle primissime pagine del volume in produzione, si spiegano alcune scelte editoriali e si anticipano alcune caratteristiche dell'impaginato. Nel secondo video si dà una rapida occhiata alle bozze degli oggetti di carta in preparazione come ricompense extra-volume, destinate ai sostenitori.
AGGIORNAMENTO DEL 29 LUGLIO 2020
Ancora un nuovo video caricato in galleria! questa volta, quasi in dirittura di arrivo del progetto, si presenta la copertina del primo volume (e un rapido spoiler del secondo) in compagnia di Lavinia Piccini che è la progettista grafica che ha curato la realizzazione del volume; una vecchia conoscenza della nostra redazione in quanto già aveva impaginato Phototeca, Storia Infame e Materiali.
Commenti (14)