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Dopo anni l’area di circa 11 ettari dell’ex acciaieria Bertoli a Udine nord è stata finalmente bonificata dall'amianto ma ancora verte in stato di degrado, abbandono e ancora non tutto è stato bonificato. Attualmente il comune di Udine ha contatti costanti con il commissario e il liquidatore giudiziale del concordato Progetto Udine srl, la società che aveva acquistato l'area e sta tentando la vendita. Con alcuni tentativi di vendita già andati a vuoto, la base d'asta è scesa a circa 7,5 milioni di euro, e la prossima sarà a fine agosto 2020.
Attualmente la Giunta comunale di Udine, tramite l'assessore alla pianificazione urbanistica sta valutando e trattando una variante urbanistica per rendere più appetibile l'area ad un fondo d'investimenti estero, già proprietario del centro commerciale Terminal Nord adiacente alla medesima area. L'accordo raggiunto con gli investitori prevede:
Questa soluzione non piace ai cittadini udinesi e alle varie categorie imprenditoriali, sia dal punto di vista ambientale sia da quello commerciale e dei servizi. Per quanto riguarda la città ci sono tre dati molto significativi:
Questi dati ci forniscono una situazione molto chiara, soprattutto se legati alla difficoltà del commercio e dell'artigianato locale costretti a competere con i grandi centri commerciali e la grande distribuzione organizzata - GDO. Quindi la città ha bisogno di un drastico cambio di rotta, occorre una moratoria a nuove edificazioni ed al consumo di suolo. Inoltre, i cambiamenti climatici vanno contrastati al più presto, ed una delle azioni più concrete che si possa fare è piantare alberi, in modo da sottrarre CO2 dall’atmosfera e ripulire l’aria, e raggiungere il consumo di suolo zero riqualificando solo l'esistente.
A marzo 2019 durante il primo sciopero per il clima, il gruppo Fridays For Future Udine ha lanciato una petizione per chiedere un bosco urbano nell'area, e in 6 giorni sono state raccolte circa 3000 mila firme. Qui trovate tutti i dettagli https://fridaysforfuturefvg.it/udine/un-bosco-urbano-per-il-futuro-nellarea-ex-bertoli-di-udine-nord/ .
Successivamente tra fine 2019 ed inizio 2020, è nato un comitato spontaneo di cittadini (promosso sempre da FFF Udine), il quale ha elaborato una proposta alternativa per recuperare l'area e restituirla alla collettività.
Royal Botanic Gardens, Kew
3,5 milioni di kWh/anno di energia fotovoltaica (solare) installando con le superfici a disposizione un impianto da circa 3000 kW di potenza (questi dati possono cambiare significativamente anche in base alla tecnologia fotovoltaica utilizza). Per il calcolo di produzione energetica è stato utilizzato un software messo a disposizione sul sito della Commissione Europea qui;
1 milione di kWh/anno di energia idroelettrica installando una turbina di 110 kW/h;
Quindi in totale 4,5 milioni di kWh/anno di energia rinnovabile, che equivalgono al fabbisogno energetico annuo di circa 1200 famiglie composte da 4 persone, cioè il 5% della popolazione di Udine (che ha quasi 100 mila abitanti). Inoltre, si ridurrebbero le emissioni di circa 2000 tonnellate di CO2 anno equivalenti e si risparmierebbero 650 tonnellate di petrolio equivalente non bruciato.
La strada più auspicabile sarebbe un progetto pubblico condiviso da Comune di Udine e Regione FVG per acquistare/espropriare l'area ed inserirla in un più ampio progetto di rigenerazione urbana, ma sembra non esserci nessuna volontà politica in tal senso
Quindi spetta ai cittadini, all'imprenditoria locale, alle fondazioni e alle banche unire le forze e tentare di acquistare l'area per rigenerarla con un vero progetto dal basso. Ovviamente stiamo parlando di un investimento minimo di 10 milioni di euro, di cui 7,5 milioni per comprare l'area all'asta ed il resto per recuperare le strutture esistentie realizzare le restanti bonifiche. Potranno poi essere valutati incentivi/bonus e finanziamenti nazionali ed europei per coprire parte delle spese. Il progetto avrebbe un ritorno economico dalla vendita di energia rinnovabile, dall'affitto degli spazi espositivi e dalla vendita dei biglietti per i laboratori e l'ingresso al museo, da stimare con un piano finanziario di rientro economico.
L'idea della co-progettazione consiste nel ridistribuire i futuri utili ottenibili dalla realizzazione del progetto proporzionalmente alla donazione effettuata. Quindi con la tua donazione oltre a sostenere il progetto diventerai parte di esso e dell'organizzazione/società che gestirà strutture e impianti.Mentre le aree verdi saranno restituite alla comunità e quindi donate al Comune di Udine.
Per il momento l'obbiettivo principale è raccogliere 7,5 milioni di euro per acquistare l'area all'asta e restituirla alla città, il tempo è poco, quindi occorre un grande sforzo da parte di tutta la comunità per raggiungere l'obbiettivo. Sono tanti soldi, ma pensando solo al numero di abitanti di Udine equivalgono a 75 euro a persona.
L'idea della co-progettazione consiste nel ridistribuire i futuri utili dovuti alla realizzazione del progetto proporzionalmente alla donazione effettuata
Nessuno ne parla, però nel sito officina ex Bertoli c’è ancora aperta una procedura di bonifica per inquinamento del sottosuolo da idrocarburi (come riportato a pag. 42 della dichiarazione ambientale del Comune di Udine), oltre all’amianto che una volta smontato dalle strutture è rimasto costipato sotto dei teli nella medesima area.
Per questo problema esiste una soluzione a basso costo per la bonifica, com’è accaduto nella terra dei fuochi in Campania. Il commissario alle bonifiche ed un gruppo di studiosi della facoltà di agraria dell’università di Napoli, coordinato dal prof. Massimo Fagnano hanno realizzato un progetto differente, improntato all’attenzione ed alla cura della terra. E così nei terreni sequestrati ai clan, dov’erano stati sotterrati veleni e rifiuti industriali è stata attivata un’opera di recupero totalmente affidata alla tecnologia ed alla Natura. Un intervento alternativo, pulito, a basso costo: sono stati piantati 20.000 pioppi, le cui radici stanno assorbendo i metalli pesanti in profondità. Il terreno è stato cosparso di compost arricchito con batteri capaci di metabolizzare gli idrocarburi. Il tutto è costato “solo” 900.000 euro rispetto ai molti milioni di euro che prevedeva il progetto iniziale. In questi anni gli alberi sono diventati un bel bosco, sono ritornati gli animali selvatici e gli uccelli, arrivano gli alunni delle scuole, le macchine monitorano la diminuzione dei veleni, un vero miracolo. ( qui tre ottimi articoli da leggere: Raiawadunia; Italia che cambia; dire.it )
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Energia rinnovabile e accessibile: assicurare la disponibilità di servizi energetici accessibili, affidabili, sostenibili e moderni per tutti.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
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