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“Le persone con disabilità devono avere garantita la possibilità di scegliere, sulla base di eguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione abitativa”
(Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità)
La Cooperativa sociale Il Pungiglione (http://www.ilpungiglione.it) nasce a Monterotondo (provincia di Roma) nel 1991 con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza nuove opportunità di inclusione e condivisione, grazie alla sua duplice valenza di cooperativa di tipo A e B.
La Cooperativa sociale Il Pungiglione intende favorire la creazione di una cittadinanza attiva, che riconosca pari dignità e diritti a tutti e tutte. Tutti i lavoratori e i soci della cooperativa operano attenendosi al principio della responsabilità e della collaborazione. Il Pungiglione è una presenza attiva sui territori in cui lavora e cerca di leggere quotidianamente i nuovi bisogni dei cittadini, fornendo risposte concrete e offrendo servizi ad hoc alle pubbliche amministrazioni.
A 18 mesi dalla gestione del Progetto Dopo di Noi del Sovrambito RM 5.2, RM 5.1, all’interno di numerose di rimodulazioni con l’obiettivo di garantire continuità e qualità dell’intervento rivolto a persone con disabilità, la Cooperativa Sociale Il Pungiglione non si ferma, ma rilancia!
Sono conclusi i lavori di ristrutturazione dell’immobile sito in via Cellottini, 20 a Monterotondo, messo a disposizione del Patrimonio Immobiliare Solidale della Regione Lazio, da destinare alle finalità della Legge 112/2016 (il Dopo di Noi) e riqualificato grazie ai fondi della Legge.
Il Dopo di Noisi propone di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità promuovendo percorsi personalizzati, “durante” la loro vita nelle famiglie di origine, per costruire un progetto in collaborazione con tutto il nucleo, le Amministrazioni e la rete dei Servizi presenti.
Dopo un intenso periodo di attività nei territori e nei domicili delle persone coinvolte, di esperienze di residenzialità, di tirocini, incontri di rete, riunioni su piattaforme telematiche, raccolta di bisogni e monitoraggi costanti, conoscenze, riconoscenze, battute d’arresto e traguardi raggiunti, dubbi e sperimentazioni, le persone con disabilità che lo hanno vissuto e lo vivono tuttora, avranno finalmente un luogo sicuro, co-progettato e immaginato insieme. Uno spazio in cui realizzare pezzi di percorsi, tasselli del proprio Progetto di Vita.
Non una Casa Famiglia con i confini ben delineati, ma uno spazio di e per la comunità che vedrà persone differenti con tempi e modalità di frequenza differenti.
Cosa significa oggi, in piena emergenza sanitaria, inaugurare un’abitazione aperta alla comunità?
Noi pensiamo sia fondamentale continuare a credere che sia possibile progettare insieme spazi liberi, inclusivi e attraversabili.
L’obiettivo del percorso che si attuerà all’interno di tra(me), è il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile, la promozione dell’inclusione sociale e della socializzazione tra le persone, lo sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana.
In altre parole, una possibilità per tutti di migliorare la qualità della propria vita.
Vorremmo porre le basi per quello che sarà un intenso lavoro di rete che contribuirà alla possibilità per ogni cittadino/a con disabilità che frequenterà tra(me), di vivere e sperimentarsi in questa esperienza di crescita con il supporto di tutta la cittadinanza: servizi, esercizi commerciali, associazioni, scuole e cooperative.
Ogni percorso sarà costruito e si delineerà in base alle specificità delle singole persone che contribuiranno a renderlo unico e virtuoso.
Il finanziamento della Regione Lazio che ha reso possibile immaginare questa sperimentazione prevede esclusivamente la ristrutturazione dell’immobile.
Il costo dell’arredamento e degli elettrodomestici necessari sono a carico della Cooperativa che, consapevole della necessità di attenzione e cura di questo aspetto, si è dotata di un’équipe fatta da un'architetta, una designer, un terapista occupazionale, oltre alle figure di coordinamento, per garantire bellezza, funzionalità, accessibilità.
che da sempre è stata solidale alle progettualità e ai valori messi in campo dalla Cooperativa ma soprattutto dalle persone che attraversano i propri servizi, per concludere gli acquisti necessari e poter iniziare a vivere (tra)me // la “Casa del Dopo di Noi”.
Grazie e, appena le condizioni sanitarie lo permetteranno, vi aspettiamo tutti in casa per un caffè ma anche solo per un tanto atteso abbraccio!
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