Una campagna di
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Come giornalista, come pugliese e come piccolo produttore di olio d'oliva, seguo questo disastro dal 2015, con l'intenzione di documentare un momento cruciale nella storia della mia regione.
Nel Salento, decine di milioni di ulivi sono già morti, cambiando il paesaggio per sempre. Come potete vedere in questo cortometraggio girato questa estate, nei mesi caldi i campi abbandonati si incendiano, e gli alberi secolari bruciano nella notte fino a sgretolarsi in cenere. I tronchi secchi che non vengono divorati dalle fiamme sono eradicati dai bulldozer e triturati in grandi macchine per essere usati come biofuel in lontane centrali elettriche. Migliaia di anni di coltivazione dell'ulivo stanno finendo, e qualcosa di nuovo sta per iniziare.
Questo film documentario vuole guardare a come i Pugliesi vivono il disastro in corso, nel contesto di uno sguardo più ampio sull'olivicoltura e sulla “cultura dell'olio” in Puglia così come sono oggi, e come forse non saranno mai più.
In questi cinque anni ho lavorato a questo progetto in maniera indipendente, finanziandolo con pubblicazioni nei media internazionali (alcune allegate nella Gallery). La crisi economica causata da un altro patogeno ha colpito duramente il giornalismo, ed è ora di sperimentare nuovi modi di finanziare questo lavoro e pubblicarlo, specialmente adesso che le dimensioni reali del disastro stanno veramente emergendo e una vera conversazione può finalmente avere luogo.
Questo crowdfunding vuole trovare i fondi per entrare nella fase finale della produzione di questo film documentario, che consiste in una narrazione fatta di immagini dai campi della Puglia, come per esempio il cortometraggio girato che vedete qui, intrecciate a registrazioni di eventi pubblici, manifestazioni e attività agricole che ho raccolto in questi anni, insieme a interviste approfondite con contadini, produttori di olio, scienziati e attivisti e tante altre persone che ho incontrato nei campi, mentre questa crisi diventava un'occasione di riscoprire il nostro rapporto individuale e collettivo con gli ulivi.
L'olio d'oliva è il simbolo di questo rapporto, ed è per questo motivo che vi chiedo di supportare questo film documentario e allo stesso tempo provare il nostro olio extravergine d'oliva biologico, che la mia famiglia produce da anni con le nostre olive e utilizzando tecniche moderne e biologiche. Non essendo un'azienda agricola, il nostro olio d'oliva non ha certificazioni biologiche, e vi invitiamo a venire a vedere di persona dove e come lo produciamo, e magari anche a raccogliere le olive.
La ricerca per questo film va avanti da anni, guardando al rapporto tra i Pugliesi e gli ulivi da varie prospettive: l'emergenza Xylella, la storia dell'olivicoltura e delle sue tecniche, le evoluzioni del mercato dell'olio e gli effetti dell'agricoltura moderna e delle sostanze chimiche. Buona parte dei materiali sono stati già girati, così come una parte considerevole delle interviste sono già state registrate, nel corso di anni spesi per i campi della Puglia, tra assemblee, raccolte delle olive e discussioni infinite sull'antropocene.
Nel corso di questa ricerca, ho incontrato altre giovani antropologhe, sociologhi e geografi, con cui abbiamo fondato un gruppo di ricerca multidisciplinare, il collettivo epidemia, con cui abbiamo pubblicato un numero di una rivista sulla Xylella.
Tutto questo materiale accumulato richiede molto lavoro per essere utilizzato, anche con l'obiettivo di creare un archivio pubblico dei materiali raccolti sul campo che raccolga registrazioni di eventi, interviste, pubblicazioni scientifiche e tanto altro ancora.
Oltre a lavorare sui materiali già raccolti, il piano per il 2021 è di raccoglierne altri, e specialmente una serie articolata di interviste approfondite con personaggi chiave, e quindi montare il tutto e pubblicare il film all'inizio del 2022 in una versione inglese e una italiana, anche con l'obiettivo di proiettarlo quanto prima in Puglia, sia in Salento dove il disastro è già successo che nelle zone dove deve ancora accadere.
Nel corso di questo anno cercherò anche altre fonti di finanziamento, e forme di collaborazione con case di produzione, distributori e altre organizzazioni, sia per produrre che per disseminare il film documentario.
Gli ulivi e l'olio d'oliva fanno parte della nostra vita quotidiana, e c'è un elemento pratico in questa ricerca. Molte delle persone coinvolte in questo film hanno degli ulivi, e questi alberi fanno parte del documentario, mentre documentiamo la produzione dell'olio d'oliva che potete ricevere sostenendo questo progetto.
Potete seguire l'evoluzione di questo e altri progetti su questa pagina facebook, dove verranno postati materiali video e immagini (visibili anche nella Gallery su questa pagina), aggiornamenti sul film documentario, sulla Xylella e sulla produzione del nostro olio extravergine d'oliva biologico.
Al momento servono soldi per tre scopi:
per lavorare a tempo pieno sui materiali raccolti fino ad ora, che includono svariati giorni di filmati e registrazioni audio, per produrre un trailer completo per trovare altri fondi e per montare una versione grezza delle parti discorsive, che sarà poi usata per continuare la ricerca e le interviste;
per fare un'altra serie di interviste approfondite e aggiornate con le persone che ho conosciuto in questi cinque anni di ricerca, registrando queste interviste in maniera completa, il che richiede il lavoro di almeno due persone per poter parlare e registrare in video e audio;
per comprare l'attrezzatura necessaria a fare queste due cose, come per esempio hard disk per archiviare i materiali, un treppiedi per le interviste, e possibilmente un computer per montare il film, un’operazione che è praticamente impossibile su i nostri computer portatili.
Come per la pandemia di Coronavirus, il disastro causato dalla Xylella fastidiosa in Puglia è il risultato dell'incontro tra un nuovo patogeno e vecchi problemi, in questo caso quelli dell'olivicoltura Pugliese e della nostra agricoltura in generale. Uno di questi problemi è il prezzo troppo basso che paghiamo per il cibo che mangiamo, e la nostra ignoranza su dove è stato prodotto, da chi e in che modo.
Se la coltivazione dell'ulivo sopravvivrà in Puglia, lo farà grazie agli sforzi dei contadini e dei produttori di olio pugliesi, e il miglior modo di sostenerli è comprare il loro olio d'oliva ad un buon prezzo.
Per questo motivo vi invito a sostenere questo progetto documentario e a provare il nostro olio extravergine d'oliva biologico, anche per riflettere sul cibo che mangiate, capendone l'origine e il prezzo che pagate.
Stiamo entrando in un tempo di cambiamenti ambientali e patogeni in proliferazione, e gli argomenti discussi in questo film documentario, come la biodiversità, la salute del suolo e il nostro rapporto con il paesaggio diventeranno sempre più importanti. È cruciale parlarne il più possibile, e anche fare passi concreti, come per esempio cambiare il modo in cui acquistiamo il cibo che mangiamo, che è un elemento centrale della nostra relazione con gli altri e con il mondo in cui viviamo.
Il mio progetto in corso su Gli ulivi di Puglia al tempo della Xylella.
La serie di fotografie “I Fantasmi del Paesaggio”, prodotta questa estate.
Un video sulla riforestazione nel Salento dalla Notte Verde di Castiglione d'Otranto.
“Perché potiamo l'ulivo”, un cortometraggio del 2019 sulla potatura a vaso policonico dell'ulivo e sulla produzione dell'olio che potete acquistare.
La raccolta delle olive al nostro trullo in Puglia nel 2013.
“One day the olive trees began to die”, pubblicato su Ha'aretz nel 2019.
“Epidemia 01: Gli ulivi di Puglia al tempo della Xylella” sul sito del collettivo epidemia.
“Dopo la Xylella: Il dibattito sul futuro dell'olivicoltura in Puglia”, pubblicato nel 2019 sulla rivista Epidemia.
“Xylella come ‘socio-fitopatologia’: gli altri mondi abitati dal batterio” e “Problem Setting and Problem Solving in the Case of Olive Quick Decline Syndrome in Apulia, Italy: A Sociological Approach” di Christian Colella.
Così come la mia famiglia produce il proprio olio d'oliva biologico, e tante altre cose ancora, cercando di seguire i principi dell' agroecologia - cioè "una visione dell'agricoltura nel contesto dei rapporti ecologici e sociali che costuiscono il territorio, le nostre ricerce guardano alla Xylella e all'olivicoltura in Puglia dal punto di vista dell' ecologia politica - cercando quindi di capire la storia e gli effetti delle pratiche agricole nel contesto di quegli stessi rapporti ecologici e sociali. Questi temi sono stati affrontati da moltissimi scrittori, giornalisti e specialisti da cui questo progetto è ispirato:
Stefano Mancuso, botanico e divulgatore che ha scritto "Verde Brillante: Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale" e "La Nazione delle Piante".
Richard Manning, giornalista e scrittore che ha pubblicato il fondamentale articolo "The Oil we Eat: Following the food chain back to Iraq" su Harper's Magazine nel 2004.
Lynn Margulis, biologa che ha lavorato sui rapporti tra esseri viventi, di cui parla per esempio in "Dazzle Gradually: Reflections on the Nature of Nature" del 2007.
Tom Mueller, giornalista, scrittore e produttore di olio d'oliva, autore del bellissimo "Extra Virginity: The Sublime and Scandalous World of Olive Oil".
Michael Taussig, antropologo che lavora sul reincanto della natura e ha scritto "Mastery and non-mastery in the Age of Meltdown".
Anna Tsing, che ha curato "Arts of living on a Damaged Planet: Ghosts and Monsters of the Anthropocene" del 2017.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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