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Era il 1921 e presso il Teatro San Marco di Livorno nasceva il Partito Comunista d'Italia poi Partito Comunista Italiano. Protagonista del novecento italiano vide nei suoi primi anni la comunanza di donne e uomini che in esso si riconoscevano. Oggi allo scoccare dei 100 anni abbiamo l'ambizione, insieme a chi vorrà partecipare insieme a noi, di ripercorrere quei primi passi riscoprendo attraverso la messa in scena di uno spettacolo teatrale e musicale quei personaggi, le loro vite le loro idee.
All'inizio fu Il Diario di trent'anni 1913-1943 di Camilla Ravera. un racconto puntuale, intenso ed appassionato di quegli anni difficili, la storia di tanti uomini e donne che hanno lottato, sofferto, rischiato per i loro ideali.
Fausto Amodeinel 1974 pensò di metterlo in musica scrivendo un'opera per sei strumenti e quattro voci dal titolo ilPartito che nel 2016 affidò alle mani di Giovanna Marini, la quale, insieme al coro Inni e Canti di Lotta della Scuola Popolare di Musica di Testaccio diretto da Sandra Cotronei ebbe l'idea di mettere in scena l'intera opera in vista del 2021 anno del centenario della nascita del PCI.
Ne è nato un lavoro collettivo, ricco di stimoli politici e musicali, in cui ciascuno ha apportato attraverso le proprie competenze il proprio vissuto, i propri interessi, il proprio sentire. Una partecipazione così generosa che ha portato alla formazione di gruppi di lavoro dedicati allo studio e allo sviluppo di specifici aspetti legati allo spettacolo, da quello grafico a quello storico.
Si è pensato di portare in scena tutto questo fermento realizzando uno spettacolo multimediale che lo rappresenti. La pandemia non ha tolto energie al progetto infatti, seppur con gli inevitabili condizionamenti, l'attività dei gruppi è proseguita con determinazione ed entusiasmo.
Le otto Voci Soliste del coro sonoaffiancateda due cori, uno in scena di 12 coristi Coro DENTRO e l’altro con 23 coristi ai margini della scena Coro FUORI .
Oltre alle voci sul palco anche cinque strumenti, una piccola orchestra diretta da Giulia Accardocome previsto dalla scrittura di Amodei.
Il rapporto costante tra Giovanna Marini, Fausto Amodei e Sandra Cotronei, direttrice del coro, ha inoltre aiutato a decidere modifiche, arrangiamenti per la peculiare costruzione scenica e melodica. Nel costruire lo spettacolo non è stata tralasciata la tradizione musicale del Coro andando ad inserire canti della tradizione di lotta; l'intento è la creazione di una sorta di contrappunto fra i fatti narrati dal Diario, dai protagonisti della fondazione e il popolo con la sua storia, i suoi canti di lavoro e di protesta.
Uno spettacolo complesso, a più voci e a più livelli di lettura che racconta una parte importante della nostra storia passata e attuale.
La prima rappresentazione è prevista per il 21-22-23 giugno 2021 a Roma, al teatro Vascello. Un punto di arrivo che guardiamo con ottimismo consapevoli della difficile convergenza dovuta al Covid. Saremo quanto mai vigili nel rispettare tutte le dovute norme di sicurezza per gli spettatori e cantanti/attori/musicisti presenti sul palcoscenico.
Antonella Talamonti curerà la mise en espace prestando la massima attenzione alla distribuzione nello spazio scenico dei coristi e dei musicisti nel rispetto delle regole dettate dalla pandemia.
Dello spettacolo farà parte una installazione curata da Maria Chiara Calvani.
Abbiamo l'ambizione di voler pensare l'appuntamento al Teatro Vascello come una prima tappa di una tournée che nei prossimi anni ci accompagnerà su varie piazze d'Italia e all'estero per raccontare una splendida avventura che è la nostra Storia.
Questo progetto prevede oltre allo spettacolo la registrazione integrale dei brani che lo compongono. Sarà registrato e realizzato un CD doppio accompagnato da un libriccino/booklet con i testi dei canti che compongono la cantata e altri scritti che raccontano come è nata l'opera e come è stata messa in scena.
Il CD sarà pubblicato dalle edizioni di Udine.
Intorno alla musica di Fausto Amodei è nata la voglia di indagare meglio quegli anni, quei protagonisti e il risultato ne è un piccolo progetto parallelo, un Almanacco del Centenario.
Un approfondimento testuale e iconografico ricco di spunti e curiosità.
L'ispirazione ha avuto origine anche ripensando a quelli che erano gli almanacchi pubblicati negli anni '70 dal PCI. Siamo partiti dai testi dell’opera di Fausto Amodei e abbiamo creato un lavoro collettivo fatto di ricerche, scambi di informazioni, di opinioni e di emozioni per narrare non solo le storie e i protagonisti di quell’epoca ma anche l’humus culturale e sociale in cui quei fatti sono maturati. Abbiamo raccontato la vita e l’attività di molte persone, anche di quelle rimaste quasi sconosciute, soprattutto donne, che hanno portato a volte pagando personalmente un enorme contributo alla crescita e all’affermazione del Partito. Prendono parte a questa narrazione le storie e i pensieri di ognuno di noi che ha vissuto il PCI, che lo ha amato e odiato, che lo ha visto modificarsi e trasformarsi, una narrazione parallela alle cronache della fondazione.
Un percorso di lettura di quello che è stato il più grande partito comunista dell’occidente.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
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