Una campagna di
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Il “progetto K” mira a produrre un documentario di alta qualità audiovisiva e narrativa capace di rendere conto dell'autodeterminazione sociale di alcune comunità del Rojava, e, in particolare, e dell’aspetto politico di questo processo collettivo, che ne costituisce il cuore pulsante e decisivo. L’obiettivo generale è quello di filmare almeno 3 comunità curde della zona del Rojava, e non solo l’attuale condizione di vita dei suoi abitanti ma, in particolare, raccontare con sguardo disincantato l’organizzazione del potere collettivo, cogliendone l’originalità, i limiti e le potenzialità in termini di emancipazione umana. Narrare la reale condizione di questo esperimento, così importante per la comunità internazionale, in una situazione particolarmente difficile come quella che sta attraversando il Rojava, siamo convinti che sia uno strumento di comprensione e di riflessione di un'altro modo di fare politica, anche per le società europee.
Inoltre, il Progetto K prende le mosse dall’esigenza di colmare una mancanza d’informazione dell’aspetto più rilevante della vicenda dei curdi del Rojava: la vita politica delle comunità della “Confederalità democratica”. Il composito gruppo di lavoro italo-curdoalla base del “Progetto K”, è consapevole della necessità di raccontare al mondo se e come siamo in presenza di unesempio di democrazia avanzata di cui è bene conoscere la portata su più piani (sociale, politico, culturale, civile, etc etc). Sino ad oggi, a livello mediatico e non solo, l’aspetto della guerra e della lotta armata curda ha maggiormente richiamato l’attenzione generale, oscurando così la dimensione più rilevante di questa esperienza umana e politica. Il “progetto K”, perciò, vuole contestualizzare in maniera lucida e non ideologicaanche la realtà militare di cui si parla tanto, ossia collocarla all’interno della cornice in cui essa si sviluppa, ovvero nell’ottica del progetto politico che vi è alla base. Attualmente, lavori giornalistici, documentaristici e saggistici che se ne occupano e che mirano a far trapelare la realtà politica del Rojava sono quasi inesistenti.
Il Progetto si realizzerà nella prima metà del 2022, grazie ad un viaggio in Rojava di oltre un mese.
I Fondi servono per coprire le seguenti spese:
➔ 4 biglietti aerei andata e ritorno Roma-Doha-Baghdad.
➔ 6/8 hard disk.
➔ Assicurazione materiale trasportato.
➔ 2 chiavette x collegamento internet, sim card, abbonamento.
➔ Traduttore curdo-inglese da trovare sul posto, per 30 giorni.
➔ 2 sim card locali e apparecchi telefonici locali.
➔ 1 Macchina fotografica Nikon.
➔ 1 Registratore audio Power bank voice record + 1 penna registratore.
➔ 2-3 Card per camera e macchina fotografica.
➔ Soggiorno a Baghdad per 6 notti per 4 persone.
➔ Altri spostamenti con mezzi di trasporto (Autobus, treni, etc).
➔ Vaccinazione per malattie endemiche o altamente presenti nella zona del nord est siriano (malaria, rabbia, carbonchio, schistosomiasi) x 4 persone.
➔ Acqua e cibo per gli spostamenti x 4 persone.
L’equipe del progetto
Emanuele Profumi:Ideatore, Organizzatore-coordinatore del gruppo, Giornalista e Regista: si occupa del percorso di realizzazione dell’intero progetto, dei principali contenuti giornalistici, della narrazione audiovisiva, della scrittura e del montaggio finali. È ricercatore in filosofia politica e giornalista free lance. Docente di “Storia della Pace nell'Epoca contemporanea” presso l’Università di Pisa e di "Scienza della politica" presso l'Università della Tuscia.Collabora con diverse università italiane ed europee. Ha scritto e pubblicato per riviste italiane (es: Micromega, Left, La Nuova Ecologia) e straniere (es: Le Monde Diplomatique), e collabora con la rivista ecologista "economiacircolare.com". E' stato anche corrispondente estero per alcuni giornali e riviste italiani (Londra, Parigi, Atene, Messico). In Italia ha già pubblicato una trilogia di reportage narrativi (le Inchieste politiche) sul tema del cambiamento sociale e politico: sul Cile (Prospero, 2020),sulla Colombia (Exorma, 2016) esul Brasile (Aracne, 2012). Ha realizzato un documentario sul movimento spagnolo degli indignados e due cortometraggi.
Raffaele Silvestrini: Videomaker, co-regista e direttore della fotografia. Fotografo e filmmaker, ha lavorato per diversi progetti audiovisuali di impegno civile e con una forte attenzione alle problematiche umanitarie. Nel 2016 ha girato il suo primo documentario insieme a Duccio Giordano (“Indifesa”), e da allora, oltre a fare un'importante esperienza di videoclip, si è dedicato al lavoro documentario e alla ricerca che lo accampagna. Attento osservatore, cerca di cogliere ogni dettaglio mantenendo il giusto distacco per non "inquinare" la realtà. Recentemente ha realizzato documentari di generi diversi, che stanno per essere distribuiti (uno di questi sulla leggendaria band dei Pink Floyd: “Reliving Pompeii”).
Diego Falconieri: Videomaker, Operatore di ripresa ed esperto di produzione audiovisiva: si occupa delle riprese, del progetto produttivo, della pubblicizzazione e diffusione del documentario. Videomaker dal 1996, specializzato in riprese di backstage. Tra il 2001 e il 2011 si forma prima di tutto come secondo assistente operatore prima macchina, e poi come primo assistente operatore, collaborando con varie produzioni cinematografiche e pubblicitarie nazionali e internazionali. Dal 2013 collabora come referente per Sky Cinema e Sky Atlantic, realizzando backstage in HD e 4K e interviste per produzioni originali nazionali e internazionali. Tra i principali progetti internazionali di cui ha curato il backstage, per esempio: Gomorra stag. 2,3,4 (Sky/Cattleya/Fandango film), Il Miracolo (Sky/Wildside/Arte) e Devils (Sky/Lux Vide). Ha realizzato diversi cortometraggi.
Miro - Erol Aydemir: Studente di cinema, lavora presso la UKI Onlus (Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia) e fa parte della “Rete Kurdistan Italia” (https://www.retekurdistan.it/). Nel progetto si occupa di Logistica generale (sopratutto contatti, traduzioni e mediazioni con il mondo curdo), assistente alle riprese e al montaggio, fotografo di scena e supporto al lavoro giornalistico.
Ogni ricompensa del Progetto seguirà una tempistica propria e relativa alla possibilità effettiva della sua realizzazione: le foto e la poesia, sono le prime ad essere mobilitate, non appena realizzati il viaggio e le riprese. Il backstage, il diario di viaggio e il documentario, verranno realizzati non appena verrà fatto il montaggio finale del lavoro, realisticamente nella seconda metà del 2022.
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