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Dopo anni di reading sonorizzati dal vivo, il Bhutan Clan e Wu Ming 1 sono pronti a chiudersi in studio e registrare il loro primo disco, un vinile da 12 pollici con storie di resistenza al nazifascismo e al colonialismo.
Il Bhutan Clan nasce nel 2013 come trio acustico, in bilico tra finto folk e gotico tropicale, in un appartamento all’incrocio tra via Massenzio Masia e via Paolo Fabbri, due partigiani caduti per la Liberazione. Qualche anno dopo diventa un quintetto e contribuisce alla nascita di Resistenze in Cirenaica, un cantiere culturale permanente, che partendo dall’omonimo rione di Bologna racconta storie di resistenza. Il Clan diventa la resident band del progetto e dal 2015 sonorizza innumerevoli reading e calca molti palchi in giro per l’Italia. Ensemble mutevole e mutante, accoglie tra le sue fila musicisti, artisti e cantastorie ospiti rivisitando la perduta arte del melologo, ma con spirito punk.
Nella cornice di RIC parte, e dal 2016 si consolida, la collaborazione con Wu Ming 1. Lo scrittore lavora all'adattamento ritmico e alla vociferazione di testi in versi e in prosa della resistenza libica all’occupazione italiana, come il Canto di al 'Aqila di Rajab al-Minifi e Un chiodo per Mussolini di Ali Mustafà al-Misrati. Il Clan compone ed esegue le musiche, WM1 suona la propria voce.
Nella sua attuale incarnazione il Bhutan Clan è un supergruppo musicale-letterario-teatrale formato da Jadel Andreetto e Bruno Fiorini (: Kai Zen :), Stefano D'Arcangelo (Compagnia Fantasma), GiroWeedz (Solipsia) Μικέλε Κουκούσης (Travellers) e Wu Ming 1 (无名).
Per WM1 quello di vocalist non è un ruolo inconsueto. Da molti anni conduce esperimenti sull’intrecciarsi di musica, parola letteraria e voce, collaborando con musicisti jazz o che si muovono tra elettronica e improvvisazione radicale. Non si tratta di semplici reading ma di far riemergere dal passato, reinventandola, la pratica del melologo.
Dopo i primi esperimenti, la band e lo scrittore si mettono al lavoro per sonorizzare brani dei romanzi Un viaggio che non promettiamo breve (Einaudi, 2016) eLa macchina del vento(Einaudi, 2019). Ne nascono due suites che l’ensemble propone in tour per quel che resta degli anni Dieci.
Nemmeno il lockdown della primavera 2020 ferma le prove dell'ensemble, che sopravvive nell'emergenza pandemica a ranghi intatti e con immutata voglia di suonare, anzi, intenzionato a rilanciare.
Ora si tratta non solo di incidere un disco, ma anche di fondare un laboratorio di fonologia narrativa, per continuare l’opera, andare più in là negli esperimenti su musica, voce e racconto, tra happening e radiofonia, caverne dell’antimateria e spiazzanti podcast di cui uno, Morte di un giallista bolzanino, già in lavorazione. Il nome del laboratorio è Melologos, in greco μελóλογος (con ben tre omicron, ché non temiamo le varianti e scommettiamo sul futuro).
Resistenze in Cirenaica è nota per le sue azioni di guerriglia odonomastica, per i trekking urbani e montani sulle orme delle resistenze, per le sue pubblicazioni (i Quaderni di Cirene) e per i reading sonorizzati del Bhutan Clan. Dopo più di sei anni passati sui palchi vogliamo ‘catturare’ l’irruenza e la passione del live registrando in studio il primo dei Dischi di Cirene.
Tra i solchi del vinile vogliamo far risuonare due brani in particolare: il Canto di El-‘Aqila, un poema anticoloniale scritto in un campo di concentramento italiano in Libia nel 1931, e L’Eternauta, un racconto di resistenza ispirato al fumetto di Héctor Oesterheld e Enrique Breccia che valica i confini del tempo.
In pratica, le donazioni raccolte ci permetteranno di affrontare le spese di registrazione e pubblicazione dei contenuti e di acquistare l’equipaggiamento tecnico professionale necessario a questa e a tutte le imprese future: strumenti, microfoni, vecchi sintetizzatori, nuovi calcolatori.
Una parte della somma raccolta servirà anche ad attrezzare e avviare lo spazio ad hoc che stiamo cercando in quel di Bologna come sede di Melologos
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After years of experiments with words-on-music the Bhutan Clan and Wu Ming 1 enter the studio to record their first 12-inch vinyl containing stories of resistance against nazi-fascism and colonialism.
The Bhutan Clan wasfounded in Bologna in 2013, in a flat on the corner between two streets, via Massenzio Masia and via Paolo Fabbri, named after two partisans fallen for the Liberation of Italy. At the beginning it was an acoustic trio — halfway between phoney folk and gothic tropicalism. A few years later the band became a quintet and was involved in creating Resistenze in Cirenaica, a permanent cultural workshop based in the Cirenaica neighbourhood and devoted to narrating stories of the Resistance by any means necessary. Since 2015 the Clan has been RIC's 'resident band'. A changing and mutant combo, it has welcomed among its ranks guest musicians, artists and storytellers, in order to rethink the lost art of the melologue, but with a punk attitude.
The collaboration with Wu Ming 1 started in the context of RIC in 2016. The writer worked on rhythmic adaptations and vocalizations of prose and poetry from the Libyan Resistance against the Italian occupation, such as Rajab al-Minifi's Song of al 'Aqila and Ali Mustafà al-Misrati's A Nail for Mussolini. The Clan composed and performed the music, WM1 played the voice.
In its current embodiment, Bhutan Clan is a musical-literary-theatrical supergroup formed by Jadel Andreetto and Bruno Fiorini (: Kai Zen :), Stefano D'Arcangelo (Compagnia Fantasma), GiroWeedz (Solipsia) Μικέλε Κουκούσης (Travellers) and Wu Ming 1 (无名).
For WM1 the role of vocalist is not an unusual one. For many years he's been making experiments on the intertwining of music, literature and voice, collaborating with jazz musicians and other artists at the intersection of electronica and radical improvisation, not merely performing 'readings' but resurrecting the old form of the melologue in order to reinvent it.
After the first experiments, the band and the writer have worked together to sonorize excerpts from the novels Un viaggio che non promettiamo breve (Einaudi, 2016) and La macchina del vento (Einaudi, 2019), composing two musicaliterary suites which they performed on tour in the second half of the 2010s.
Not even the 'lockdowns' of 2020 managed to stop the ensemble's rehearsals. The Bhutan Clan carries on in full ranks in the the pandemic emergency, with an undiminished desire to play and raise the ante.
Now it's the time to produce a record and place the foundations for a laboratory of narrative phonology, in order to pursue our projects and move further in the experimentation on music, voice and storytelling, between happenings and radio, 'caves of anti-matter' and unsettling podcasts, one of which, Death of a writer from Bolzano, is already in progress. The name of the lab is Melologos, from the Greek μελóλογος (with three omicrons, because we’re not afraid of variants and we dare to bet on the future).
Resistenze in Cirenaica is known for its odonomastic guerrilla actions, for its urban and mountain treks in the footsteps of the Resistance, for its publications – i 'Quaderni di Cirene', Cyrene Notebooks – and for readings with soundtracks provided by the Bhutan Clan. After more than six years spent on stage we want to capture the vehemence and passion of a live recording in the first of the Dischi di Cirene (Cyrene Records)
We would like to record two tracks in particular: Song of El-'Aqila, an anti-colonial poem written in a fascist concentration camp in Libya in 1931, and L'Eternauta, a tale of resistance – based on the comic strip created by Héctor Oesterheld and Enrique Breccia – crossing the boundaries of time. Donations will allow us to afford the costs of recording and releasing the record, as well as to purchase the necessary professional technical equipment for this and all future endeavors: instruments, microphones, old synthesizers and new computers.
Part of the collected amount will be used to equip and manage the place we are looking for in Bologna as headquarters of Melologos.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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